giovedì, gennaio 09, 2020

La candela che si spegne







La comunicazione verbale, ormai soppiantata dai mezzi tecnologici e dai social, si fa sempre più problematica. Vai in un qualsiasi ristorante e osserva quello che c'è intorno: la gente non si guarda più negli occhi, non ride più fino ad avere male sulla pancia, si stufa subito di chi gli sta davanti. In compenso, hanno sempre le dita sui tasti del telefono, ormai diventati un prolungamento delle loro stesse braccia.
Dobbiamo stare tutti attenti a non farci fagocitare e prediligere ancora il rapporto umano a quello puramente virtuale.

19 commenti:

  1. Immagine:

    Possibile ricerca correlata: viel verdient ein kfz mechaniker.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualunque sia l’atto (comunicazione, parole, gesti, affettività...) se non c’è “senso” a quell’atto alla fine ci si sente svuotati e la vita perde di senso.

      Elimina
    2. Riky, capita a tutti di avere una giornata piena di illuminazioni.
      Provo stupore a leggerti.

      Elimina
    3. Dicono che i blog siano un cazzeggio o una perdita di tempo, ma ho "paura" di essere "cresciuto" più in una trentina mesi di blog che in 5-6 anni :)

      Elimina
    4. Sei cresciuto perché sei uno che ascolta e si relazione con onestà.
      E sicuramente il blog può esserti stato utile, ma il merito è tutto tuo. C'è chi accoglie una mano amica e chi per orgoglio non riesce a farlo.

      Elimina
  2. Il Financial Times, lo sappiamo tutti che si occupa di economia e finanza, ma si diverte, anche, a censurare le cattive abitudini degli europei, ha pubblicato un servizio secondo il quale l'Italia è il paese più nudo d'Europa, intendendo la nudità esibita non solo nelle strade, ma in televisione, nella pubblicità, al cinema.
    Lanciare un frigorifero con una donna poco vestita è diventato una specie di must dal quale i nostri geni della comunicazione non sono capaci di sganciarsi.
    Ci si chiede: "Perché la donna si mette in mostra?".
    Per piacere personale o per piacere di mostrarsi al prossimo?
    Il filosofo e il semiologo non sanno dare risposte precise a questo interrogativo, forse retorico ma corrispondente a una realtà che stiamo vivendo giorno dopo giorno e non soltanto da adesso.
    il capitalismo è maschio e fa del mercato il suo dirigibile e sistemizza l'induzione al consumo tramite i media (tutti diretti da maschi). Risultato: una merce materiale ed immateriale vendibile ai maschi in cui le donne trovano azione da attrici: quindi vanno bene vallette, veline, ecc. Il potenziale di acquisto è sempre maschile, cioè quello che prevalentemente ha reddito e che caccia i soldi per l'acquisto del frigo. E dato che il sistema ha un congegno anestetizzante così ben fatto che nessuno si accorge di essere funzionale al mero denaro. Mi chiedo: le donne quando inizieremo seriamente a protestare?
    Molti pensano che soltanto mostrando il proprio corpo sia possibile attirare l'attenzione e l'interesse popolare con il risultato di scatenare le critiche di chi vorrebbe altri spettacoli e di chi per interesse che non è morale, come il settimanale inglese, non lascia passare occasione senza metterci alla berlina.
    Ma la strada è questa e forse dovremo percorrerla fino al traguardo della banalità.
    Non mi stancherò mai di dire che ormai viviamo in una società dove conta solo l'apparire, non la sostanza, e il corpo nudo è il simbolo stesso della mercificazione che ormai si fa anche dell'essere umano.
    Le donne non fanno nulla per invertire questa tendenza: anzi si preoccupano sempre più del loro aspetto e si mettono in competizione tra di loro, anziché rivendicare il diritto ad essere considerate persone e non oggetti.


    RispondiElimina
  3. Ho riletto Riky.
    Un'altra grande intuizione:

    "Serve una semplicità razionale-sensibile. Una supercazzola per dire che dobbiamo agire con il cuore, con la ragione e riscoprire la semplicità.
    E sia chiaro: semplicità non significa vivere senza lettore dvd o telefonino. La semplicità è un qualcosa che va anche a evitare che la razionalità prenda il totale sopravvento e i ragionamenti diventino nevrotici e cervellotici.

    RispondiElimina
  4. La semplicità si coniuga con una grande pulizia interiore.
    Una coscienza che sa riconoscere il bello e accettarlo.
    Trovare i difetti è un espediente per non aderire mai.
    La semplicità è cogliere il molteplice in ciò che è normale e sopravvalutarlo.
    Quando qualcosa piace ha tutti i pregi del mondo, quando non piace non c'è magia che possa fartela apprezzare.
    In pochi sanno cogliere la genuinità nelle persone e nelle cose, l'artificio invece lo colgono tutti.

    RispondiElimina
  5. Se la pace abita
    il tuo cuore,
    e tutto sembra
    non toccarti,
    puoi solo dire......
    cosa?
    Puoi solo dire: Prega!

    Già detto, solo educare le società.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La preghiera può diventare un parlare con Dio.
      Quando accade è una grazia.

      Elimina
  6. Nells nostra società si ha paura della sofferenza e della sconfitta, ma fanno entrambe parte della vita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' una riflessione che aiuta a ridarci un minimo di serenità.

      Elimina
  7. «Come le pecorelle escon del chiuso
    a una, a due, a tre, e l’altre stanno
    timidette atterrando l’occhio e ’l muso;
    e ciò che fa la prima, e l’altre fanno,
    addossandosi a lei, s’ella s’arresta,
    semplici e quete, e lo ’mperché non sanno…»

    RispondiElimina
  8. Nel secolo appena trascorso sono state commesse azioni e sono stati resi "normali" pensieri che nessuno avrebbe mai creduto concepibili, nel bene e nel male.
    Il guaio della massa è che del bene si scorda e stanca presto, quindi tutto ciò che ha di buono spesso lo converte al male.
    Mi è piaciuto questo tuo post, è una bella riflessione sull'irrisolutezza e il vuoto della società odierna.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tu sai che nella rete ci sono gruppi di potere, stile mafia, e bisogna vigilare.
      Ti abbraccio.

      Elimina
  9. La vita è fatta anche di incertezzeberrori che con il tempo impariamo ad affrontare
    Buon fine settimana
    Maurizio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La destra è la violenza. L'autorità amministra in nome del popolo e per il popolo. Quando L'autorità si indebolisce si creano buchi enormi e in questo spazio entra il fascismo.
      La violenza non amministra per la collettività ma per interessi propri e non è in grado di ristabilire l'Autorità.
      Leggi qualcosa sulla filosofa politica più preparata, Hannah Arendt.
      Maurizio la minaccia fascismo interessa il mondo intero.
      Ciao.

      Elimina
  10. Un post davvero bello per gli spunti di riflessione che offre.
    Personalmente non mi aspetto nulla dagli altri e così ogni cosa che mi viene offerta per me è un regalo davvero grande.
    Il non aspettarmi nulla non è un fatto di orgoglio o di onnipotenza, assolutizzante no, anzi, esprimo senza difficoltà le mie personali incertezze, titubanze e bisogni, ma mi fermo all'esprimerle, dopodiché se anche non ricevo nulla mi va bene ugualmente.
    Non mi ha mai importato il giudizio altrui - in questo mondo attuale è una vera fortuna pensarla così -, se alla fine dalla giornata la mia coscienza è a posto nulla può turbarmi.
    Ciao Gus e serena fine di giornata.
    sinforosa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Sinforosa.
      Essere contrari a certi giochi
      crea nemici.
      Ciao.

      Elimina