giovedì, agosto 03, 2023

Il ruolo educativo dei genitori

 



Se una generazione non è in grado di educare e fornire dei valori a quella successiva, la società non può che degradare.
Non è giusto che i genitori non sempre sentano, che non sappiano come regolarsi. Allora, credo, che la necessità di tutti genitori sia quella di crescere, cambiare, mettersi a confronto con il mondo con "sincerità" ed esprimere sulla realtà che ci circonda un giudizio di valore.
E donarlo ai figli come quello che si ha di più prezioso, sapendo, credendo profondamente che starà poi a loro trovare la loro verità. Questo si fa e questo no. Ecco le piccole regole e i grandi valori snocciolati a parole.
Negli anni '80 non so se i valori siano crollati, o cambiati (sì, qualcosa si è perso) Di sicuro è stato un periodo di benessere. I figli come me crescevano nella bambagia, ma con molte aspettative. Aspettative che nel corso degli anni hanno pesato e tolto certezze a quelli che sono appunto i genitori di oggi, che magari si sentono inadeguati alle prime difficoltà, nel loro percorso genitoriale. Purtroppo, non basta, tutti i genitori amano i propri figli, ora come nelle generazioni passate, il problema è che sovente li amano di un amore malato. A sensazione, l'errore più grande dei genitori di oggi, mi sembra quello di non responsabilizzare i figli a sufficienza. Non significa buttare i figli fuori di casa, significa semplicemente non prendere le loro difese quando non lo meritano.
Poi è altrettanto vero che oggi la nostra società sembra aver perso dei valori.
Ma i buoni genitori, che sanno trasmettere i valori, esistono anche oggi, eccome.
Diventa sempre più difficile essere buoni genitori. Oggi, a differenza di decenni fa in cui la società era più omogenea nell'enunciare i concetti di "buono, accettabile, non buono, cattivo", è molto più fluida e quelle enunciazioni, riconosciute all'unanimità da famiglia e da tutte le agenzie educative, oggi si intersecano, si confondono le une con le altre e quindi diventa più difficile individuarle e proporle. Senza alcun dubbio per certi versi il tutto è andato migliorando, ma in fatto di impegno educativo-genitoriale questo implica maggiore difficoltà; urge più consapevolezza del ruolo educativo-genitoriale.


60 commenti:

  1. Immagine:

    Sentire la mancanza è una di quelle esperienze che abbiamo sperimentato tutti: vorremmo avere vicino a noi una persona – un’amica, un amante, un figlio, una sorella, un padre, … – ma non è possibile.
    I motivi possono essere i più disparati: vive lontano, non stiamo più insieme, è morto, oppure in questo momento sta lavorando, è in viaggio, è impegnato, è a scuola, …
    A seconda delle situazioni, sentire la mancanza può essere più o meno forte, più o meno sopportabile, più o meno facile da gestire.

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  2. Sono venute a mancare linee guida omogenee nell'asse educativo principale. Basti pensare che una volta la scuola dettava princìpi rispettati dalla società, ora le famiglie denunciano i professori al minimo rimprovero. C'è uno scollamento proprio dove dovrebbero (r)esistere complicità, alleanza, collaborazione. Il "buon genitore" come lo vedi tu scarseggia, e anche la scuola a sua volta, non supportata, si deresponsabilizza. In mezzo adolescenti che crescono con Google e la discotechina sotto casa.

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    1. I genitori non accettano che il figlio prenda brutti voti (società dell'apparenza) e danno la colpa al personale insegnante.
      È una valutazione perfetta *Sono venute a mancare linee guida omogenee nell'asse educativo principale. Basti pensare che una volta la scuola dettava princìpi rispettati dalla società, ora le famiglie denunciano i professori al minimo rimprovero. *

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    2. E si va avanti così. Poi vedranno che il figlio sniffa o si buca e nei casi gravi leggeranno su internet che il figlio ha ammazzato la fidanzatina, oppure che la figlia di quindici anni aspetta un bambino.

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  3. Come dici bene tu, oggi è molto più complicato essere buoni genitori" perché significa andare controcorrente in ogni ambito, tuttavia è una sfida che va affrontata con entusiasmo e passione, solo così si "tireranno su!" dei bravi figli, ma soprattutto delle brave persone. Buon agosto Gus.
    sinforosa

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    1. C'è una mancanza grave di brave persone.
      Ciao sinforosa.

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  4. Come genitore, dico che bisogna finire di fare gli amici dei figli, ma ricoprire il proprio ruolo di responsabilità.

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  5. Un genitore fallisce, più o meno, come fallisce un imprenditore: faciloneria, calcoli sbagliati, eccesso di fiducia nelle proprie idee, sfiga. Definirei "sfiga" l'insieme dei fattori ambientali e umani che sfuggono al nostro controllo. Le "cattive compagnie" sono un esempio di sfiga. L'insegnante balordo è un altro esempio. Se consideriamo le malattie, gli incidenti, i traumi psichici eccetera, facciamo una casistica che non finisce più. Fare l'imprenditore, però, è molto più facile che fare il genitore. L'impresa opera in un ambiente amorale (non immorale: attenzione!), regolato dalle norme impersonali del mercato. L'impresa segue l'andamento dell'economia e, se la congiuntura è buona, bisogna essere proprio degli idioti per fallire. Il genitore, invece, deve misurarsi con l'etica. Che cosa è Bene e che cosa è Male? Boh. Cinquant'anni fa, tutti sapevano distinguere il Bene dal Male. Dio, Patria e Famiglia erano il Bene; Satana, l'Anarchia e l'Adulterio erano il Male. Poi c'è stata l'atomica della rivoluzione culturale che ha fatto esplodere la nostra cultura polverizzando i valori. Chi dice che non ci sono più valori sbaglia di grosso. I valori ci sono ancora, solo che ce ne sono a miliardi perché ogni individuo ha i suoi. La frammentazione dei valori è il vero problema, non la loro assenza. Di tutte le sfighe che contribuiscono al fallimento di un genitore, la frammentazione dei valori è quella più tremenda.

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  6. Potremo mai "ricompattare" la nostra cultura attorno a un nucleo forte di valori condivisi? Secondo me, no. Siamo dunque condannati a fallire come genitori, come coniugi, come insegnanti, come predicatori. Ecco, se posso mi sento di dire che secondo me a un certo punto della Storia contemporanea (forse negli anni 80?) c'è stato un punto in cui tutti i valori sono crollati e i figli di allora, quelli che oggi dovrebbero essere genitori ma non sanno farlo, non sono cresciuti. O meglio, all'anagrafe sì, ma dentro sono rimasti figli, inseguono falsi miti come l'eterna giovinezza e l'essere sempre sulla cresta dell'onda. Hanno preso ma non sanno più dare. Per questo i ragazzi di oggi hanno sempre più problemi

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  7. Giusto sottolineare il ruolo ineludibile della responsabilità educativa dei genitori.

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    1. Ciao Maria. Sono contento di risentirti.
      Il problema non è educare, ma come educare e insegnare a crescere e diventare uomini.

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  8. I valori non si insegnano, si trasmettono con l'esempio. Bisognerebbe proporre ai nostri giovani degli esempi positivi e non solo da parte dei genitori ma di tutte quelle persone con cui essi hanno a che fare.
    Mio padre ci teneva molto a selezionare le mie amicizie, cosa che all'epoca mi infastidiva ma di cui adesso gli rendo merito

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  9. Credo che l'esempio sia importante, dimostrare cioè che alle parole che dici ed ai valori che vuoi trasmettere, fai anche seguire i fatti.

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    1. I figli sono giudici severi. Tu puoi dare tanti insegnamenti, ma se non sei il primo a trasformali in azioni concrete, perdi anche l'amore del figlio che vede il padre come una persona non affidabile.

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  10. Per valori personali si intende quell'insieme di qualità morali e virtù che hanno enorme rilievo nella vita di ciascuno di noi.

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    1. Mio figlio ha grande intelligenza e intuito. Ci vogliamo molto bene. Da sempre. Però è un tipo che vuole essere coccolato.
      Quando doveva partire presto, mi diceva: "Augusto, mi svegli alle quattro?".
      Lo facevo volentieri, anche sapendo che lui si sarebbe svegliato da solo.
      Me ne accorgevo quando gli portavo il caffè a letto. L'occhio socchiuso, faceva finta di dormire.
      Mi abbracciava fino a soffocarmi.
      Una volta gli ho detto: "Gius, non so cosa ho fatto di particolare per ricevere da te tante tenerezze".
      Mi ha risposto: "Anche tu sei molto affettuoso e non te ne accorgi perché chi vuol bene fa le cose in modo spontaneo senza rendersi conto dell'amore che riversa all'altro". Gius ha detto una cosa molto semplice, ma io non sarei stato capace nemmeno di pensarla.
      L'amore dovrebbe esserci sempre.
      Sono, invece, sbagliati gli atteggiamenti comportamentali.
      Quando mio figlio tornava da scuola e pieno di gioia esclamava" Papà, ho presso otto al compito di italiano", io gli rispondevo: "Bravo, ma ricordati che hai fatto solo il tuo dovere". Gli spegnevo l'entusiasmo perché lui voleva essere gratificato.
      Non si nasce genitori, lo si diventa, imparando anche dagli errori, l'importante è rendersene conto e parlarne, essere tenero e soprattutto saper rimproverare quando serve. Il figlio vedrà il padre come una persona disposta ad ascoltarlo e aiutarlo, quasi un amico.

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  12. Bello cuadro, y cuánta razón subyacente, pues es cierto que a la gente joven hay que educarla, y llenarla de valores. Actualmente dejan a la juventud a su libre albedrío, y por tanto, sin orden ni guía, se degrada.

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    1. Donde hay amor todo se vuelve hermoso.

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    2. Ma cosa vuol dire oggi educare? E chi educa? In che cosa si impegnano le nuove generazioni? Per il momento che occupa nella cronologia di ogni vita, in tutti i tempi la gioventù ha presentato un certo spettacolo di crisi. Se oggi si parla in modo particolare di crisi dei giovani non è dunque, per vari aspetti, un fatto nuovo. La sua particolarità piuttosto deve essere ricercata in una crisi dell'educazione, dei fattori educativi. Crisi dunque di educatori.
      I tempi cambiano e col benessere si avverte molto meno il legame comunitario di mutuo soccorso all'interno di gruppi di persone, la realtà ha perso spessore, consistenza e profumo ed è spesso bidimensionale come lo schermo attraverso il quale comunichiamo. Forse stiamo violentando la nostra natura, forse è una evoluzione culturale che nei millenni arriverà a modificare anche la nostra struttura fisica. Io non lo so. So solo che ciascuno di noi cercherà di adattarsi e vivere in questa diversa realtà, qualcuno cercherà di cambiarla, qualcuno si scaverà la propria nicchia sicura. Non so noi chi saremo.

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    3. Il vero aspetto negativo della scuola è quello di non far conoscere l'umano attraverso i valori che troppo spesso, tanto inutilmente, maneggiamo: mentre in ogni azione l'uomo rivela la sua indole, appare ridicolo che a scuola attraverso lo studio delle varie manifestazioni degli uomini, si percorrano millenni di civiltà senza saper ricostruire con sufficiente precisione la figura dell'uomo e il suo significato nella realtà.
      Quando la scuola sarà chiamata al banco degli imputati non sarà accusata perché non in grado di formare buoni tecnici, bravi specialisti e gente competente. La scuola dovrà spiegare perché non è riuscita a formare veri uomini, a meno che non capiti che questi *non uomini* commettano qualche sciocchezza clamorosa, come ad esempio un episodio di intolleranza razziale.

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  13. Non essendo un padre, mi manca di poter commentare come prima persona.

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    1. Sei una persona pulita. Puoi fare molto.

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  14. Gus
    Sai non credo che possa fare molto, posso solo parlare per quello che vedo in giro, ma in questo post non potendo parlare personalmente, posso solo dirti che non sarei mai stato amico di mio figlio/a ............ ma solo ed esclusivamente padre, lo stesso dicasi per mia moglie.

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  15. Contattando gli altri puoi apportare principi sani.

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  16. Non ho figli e francamente non sono in grado di poter dire che tipo di genitore sarei stato ... Di certo però le regole sono la base per il vivere civile

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  17. Non bisogna delegare agli altri il ruolo educativo. Il genitore deve individuare le caratteristiche del figlio, agevolare la loro crescita ordinata fino al punto in cui il ragazzo diventa un uomo.

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  18. Certo che imparare ad essere responsabili delle proprie azioni è davvero molto difficile...vedo. Capisco quando si è piccoli, ma poi...
    Incolpare i genitori o gli altri alimenta il bisogno di controllo
    Non dare la colpa a qualcuno significa accettare ciò che qualcun altro ha fatto e quindi accettare significa anche non avere il controllo.
    Incolpare qualcuno, invece, vuol dire controllare meglio la situazione e non accettare.
    Così non si cresce.
    Non si crescerà mai.
    Buona notte ❣️

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  19. Quando ho "sbagliato" ho sempre pagato...il rendiconto non tarda mai ad arrivare. Non è mia abitudine incolpare le famiglie.

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  20. La connessione a internet.

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  21. Ciao Amico Gus, che posso dire?

    Non ho figli e nelle relazioni importanti della mia vita, sino ad oggi, le due donne con cui ho avuto rapporti stretti (fra cui la mia ex moglie insieme per19 anni) non volevano avere figli.

    Ricordo bene che fra i 30 ed i 35 anni più volte, riflettendo da solo con me stesso, ho pensato al ruolo di padre. Ero pronto ma, come dicevo, non c'era la situazione per creare quel ruolo...i figli si fanno in due.

    Posso solo dire che concordo con il commento iniziale di Franco Battaglia. Anch'io penso che i genitori sono importanti per l'educazione dei figli, ma la scuola è quantomeno fondamentale...e qui vediamo ogni giorno come vanno le cose.

    Un salutone e buona domenica

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    1. I fatti della vita determinano la tua esistenza.
      Salutone.

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  22. Non vai in vacanza?
    Notte Gus ❣️

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  23. penso che non sarei stato un buon genitore.
    non per amore malato :)
    lieto giorno

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    1. Per conoscere una realtà bisogna viverla.
      Lieto giorno.

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    2. Si, come sei stato figlio Antonypoe.

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    3. non son mica sicuro di esser stato figlio :)
      ameno e ciaoso giorno

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    4. Come i bimbi piccoli la colpa per antonypoe è della mamma.
      Io ho visto mia madre soffrire da quando avevo cinque anni, dall'adolescenza e fino alla sua morte mi sono occupata di lei. Poi mi ha aiutato una badante.
      Una sofferenza senza fine ma io l' ho amata tantissimo. Ero io la sua mamma e vorrei esserlo ancora.

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    5. non sto dando la colpa a nessuno.
      semplice constatazione :)
      lieto giorno

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    6. buon giorno, alfonsina

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    7. Come fai a sepere chi sono io? 🙃
      Buona serata antonypoe. 😘

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    8. indovino :)
      buon riposo

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  24. Un bellissimo post August, ed è appropriato al tempo nel quale stiamo vivendo. Sono venuta per salutarti, ho rimosso il mio blog, Sto invecchiando, ho mille cose da fare e il mio corpo rallenta il ritmo, così faccio una scelta delle priorità per le mie scelte di vita. Ti auguro buona vita e tanta serenità, un abbraccio.
    Dani

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    1. Sei un'amica che non potrò mai dimenticare.
      Accolgo il tuo abbraccio.

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  25. Ho voluto intensamente i miei tre figli. Due lavorano nel sociale; la prima come infermiera diplomata e il terzo come Assistente Sociale. Valeria che aveva un carattere forte è stata accolta dalle braccia di Dio dopo un incidente stradale.Non so che mamma sono stata. Apprensiva certamente, ansiosa e con tanto amore da donare. Mio marito? Lavorava all'estero: non c'era mai. Da lui non hanno mai sentito una parola di rimprovero o di apprezzamento. Oggi ha 86 anni. Sta invecchiando molto, per quello anch'io, solo che io non mi arrendo. Novara non è la mia città natale e non mi ci trovo bene. ho tante persone amiche anche se ultimamente, dopo il Covid, mi piace restare in casa o in parrocchia.I ragazzi, figli e nipoti, vengono loro per ricevere tanti abbracci. Ho visto i giovani della GMG a Lisbona e con loro ho condiviso gioia e lacrime. Tristezza? oggi sì Scriverò domani con un sorriso in cuore e prenderò il largo.

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  26. Questa è stata la tua vita. Una madre esemplare con un grande dolore, così grande che non mi azzardo nemmeno a immaginare.
    Bacio Lucia.

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  27. Sono cambiate molte cose in questi anni. Il lavoro teso sempre più a sfruttare l'uomo ha cambiato la famiglia. I genitori tornano a casa di sera talmente stremati che non hanno il tempo di parlare con i loro figli, non hanno il tempo di educarli. È cambiata la concezione del bambino, la gente ha confuso molte teorie psicologiche, a punto che ora pensa che se pur sgridi un bambino o gli dici no, è violenza. I genitori non sanno più come educare i loro figli perché sommersi da dubbie paure. Ecco perché c'è un buco nell'educazione dei ragazzi.

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  28. A mia figlia ho cercato di tramandare i valori in cui credo. Le ho sempre detto che doveva comportarsi bene per etica e non farlo per paura dei genitori,dei professori, del datore di lavoro o per il castigo divino. Le ho insegnato a sapersi comportare e capire come evitare di fare il male!

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