martedì, agosto 13, 2019

Il fallimento del rischio educativo








Secondo me la carenza di valori si fa sentire anche nelle scuole, luogo in cui, dopo la famiglia, si dovrebbero formare gli adulti di domani. A parte che, da quel che vedo, anche la componente prettamente nozionistica è carente, ma manca anche un collegamento con la realtà pratica, che dovrebbe stimolare l'apprendimento.
Ma, la cosa più grave è che si insegna solo, senza educare...educare non significa fare un un'ora di educazione civica, significa formare, cogliendo ogni occasione utile. Bisogna invogliare i ragazzi a interessare a ciò che li circonda, a formarsi una coscienza critica. E' vero, si lamenta la mancanza di tecnici, ma anche dietro ai tecnici ci devono essere delle persone, prima di tutto.
Forse negli anni che sono passati si è fatta un po' di confusione su tante cose.
Alla ricerca di un modo nuovo di vivere siamo caduti in confusione sul concetto di libertà, sul concetto di educazione, sul concetto di vita.
Il modo vecchio non era più buono, ma non era pronto un modo nuovo.

 Il nostro mondo è sempre più complesso, tende sempre di più a trasformare gli esseri umani, i cittadini in numeri, in soggetti senza identità da definire tramite regolamenti, indagini di mercato, circolari.
Diventa per tutti più difficile sviluppare una identità, una risposta alla vita.
Un essere "veri" e profondamente se stessi.
E come si può quindi trasferire con decisione quello che si è appreso a dei giovani ormai diventati adulti?



35 commenti:

  1. Possible ricerca correlata: getta le tue reti.

    RispondiElimina
  2. I tempi sono cambiati? E' cambiata la forma di educazione che alcuni genitori impartiscono ai propri figli. Siamo a tavola, la domenica o il sabato, tutti noi. C'è un ritornello che canta in continuazione: "giù i gomiti dalla tavola!" "pulisciti la bocca, la nonna ti ha messo il tovagliolo!!" "mi passi l'acqua per piacere?"
    L'acqua per piacere, sembra una sola parola......
    Mia nuora e mio figlio sono molto severi nell'impartire l'educazione, sono attenti alle belle maniere......
    Io ne sono felice. Ho tolto tassativamente i piatti di carta, i tovaglioli di carta, i bicchieri.....
    Mi piace l'armonia dei gesti e delle forme di cortesia.
    I tovaglioli di stoffa, li lava la lavatrice....non facciamo fatica, la tovaglia ben stirata e pulita idem e la tavola ci invita a comportamenti gentili.

    RispondiElimina
  3. Si e' perso il giusto e normale modo dell'educazione nell'educare...
    Ma penso anche che, né un grazie, né un mi dispiace, un buon giorno, se non c'è una vera consapevolezza e la voglia di accogliere questi insegnamenti, nulla e nessuno potrà mai fare si che l'altra persona possa crederci.

    RispondiElimina
  4. La cortesia in fondo è l'approccio giusto verso il prossimo. La sua crisi è un cattivo sintomo e la causa è nella "logica efficientista".

    RispondiElimina
  5. Un genitore fallisce, più o meno, come fallisce un imprenditore: faciloneria, calcoli sbagliati, eccesso di fiducia nelle proprie idee, sfiga.
    Definirei "sfiga" l'insieme dei fattori ambientali e umani che sfuggono al nostro controllo. Le "cattive compagnie" sono un esempio di sfiga. L'insegnante balordo è un altro esempio. Se consideriamo le malattie, gli incidenti, i traumi psichici eccetera, facciamo una casistica che non finisce più.
    Fare l'imprenditore, però, è molto più facile che fare il genitore. L'impresa opera in un ambiente amorale (non immorale: attenzione!), regolato dalle norme impersonali del mercato. L'impresa segue l'andamento dell'economia e, se la congiuntura è buona, bisogna essere proprio degli idioti per fallire.
    Il genitore, invece, deve misurarsi con l'etica. Che cosa è Bene e che cosa è Male? Boh. Cinquant'anni fa, tutti sapevano distinguere il Bene dal Male. Dio, Patria e Famiglia erano il Bene; Satana, l'Anarchia e l'Adulterio erano il Male. Poi c'è stata l'atomica della rivoluzione culturale che ha fatto esplodere la nostra cultura polverizzando i valori.
    Chi dice che non ci sono più valori sbaglia di grosso. I valori ci sono ancora, solo che ce ne sono a miliardi perché ogni individuo ha i suoi.
    La frammentazione dei valori è il vero problema, non la loro assenza. Di tutte le sfighe che contribuiscono al fallimento di un genitore, la frammentazione dei valori è quella più tremenda.
    Potremo mai "ricompattare" la nostra cultura attorno a un nucleo forte di valori condivisi?
    Secondo me, no.
    Siamo dunque condannati a fallire come genitori, come coniugi, come insegnanti, come predicatori...

    

    RispondiElimina
  6. Difficile cogliere una vera e propria attenzione da parte dei ragazzi, oggi. Le uniche cose a cui si appassionano davvero stanno dentro ad uno schermo, di solito.

    RispondiElimina
  7. La tua osservazione mi sembra giusta. Allora che facciamo? Deleghiamo agli altri, ai media lo sviluppo equilibrato dei figli.

    RispondiElimina
  8. Forse si potrebbe insegnare ai bimbi a guardare il mondo dell'educazione in modo diverso, a sviluppare diversi metodi per affrontare e difendere questo povero paese (non solo) dove l'arroganza e l'omertà prevale quasi sempre.
    È comunque sempre piacevole guardare un bimbo ben educato, anche quando mangia bene,composto, quando non alza la voce, ma soprattutto resta muto quando qualcosa non va.
    Soprattutto in Italia ci vorrebbe una rivoluzione delle loro maggiori capacità di apprendimento eliminando certi timori che vengono volutamente lasciati andare. Sono certa che tutti i piccoli uomini di oggi sono potenzialmente più capaci degli adulti di affrontare un percorso difficile, coraggioso più leale e sincero di quello attualmente ipocrita e falso dei grandi. È determinate, comunque, prendere da subito la direzione giusta. Ci sono ancora insegnanti validi, capaci e tanto volenterosi.
    Sarebbe la migliore educazione, che porterebbe ad una convivenza più o meno pacifica in cammino per un mondo migliore.

    Nel mio piccolo mondo io so di averci provato in tutti i modi possibili. Li ho amati tutti e per loro l'ho pagata un po'.
    Solo il tempo mi dirà se, almeno qualcosa, potrà cambiare.
    Sono sempre fiduciosa.
    Buona notte.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando si perde la fiducia è come essere morti.
      Buona notte Chiara.

      Elimina
  9. E anche la rassegnazione è una condizione di difficolta' pratica, di educata piccola immobilità, di sconcertante abbandono del voler sapere ... di abbandono fisico, soprattutto spirituale la dove dovrebbe nascere la speranza.
    Sappiamo che la..."maleducazione" non andrebbe mai presa in considerazione (e mai temuta) per raggiungere obbiettivi... cognitivi o di condivisioni delle regole. Ma quali regole? Quelle della società in cui viviamo? Peggio sarebbe conservare un rapporto sociale ben ancorato all'uso della ...prevaricazione apparentemente ben educata dei molti che ci comandano? E non mi riferisco ai politici. Purtroppo i bimbi devono imparare qualcosa forse mai scritto attraversando un conflitto genitoriale e generazionale di convivenza, ma i grandi e i piccoli uomini devono crescere nel sentirsi responsabili delle situazioni abbaglianti che, purtroppo, spesso coivolgono.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quando si comincia a sbattere la testa ripetutamente vengono meno le forze e subentra la rassegnazione, o peggio la condivisione del brutto.

      Elimina
    2. No! Non è educato. Il cuore deve sempre battere forte, fino alla morte. Questa è la vera appartenenza.

      Elimina
    3. Tu lo fai ma non puoi obbligarlo agli altri.

      Elimina
    4. Non so perché ma da te e dall'altro lo pretendo. 🙂😘
      Buona festa a Maria assunta.
      Festeggiamo anche noi.🤗 🙏

      Elimina
    5. Forse perché vi voglio bene.
      Buona festa a te e a tutti i tuoi familiari.
      Notte

      Elimina
  10. Se tornando da scuola mi lamentavo coi genitori per le malversazioni degli insegnanti, mi prendevo ulteriori ricche ramanzine.
    Oggi parte la denuncia, invece.
    Ecco perché è fallito il sistema educativo.
    Genitori e insegnanti non sono più un fronte unico.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I genitori cercano di scaricare le loro colpe sugli insegnanti, e non mi sembra corretto, ma come si fa a far finta di non vedere errori macroscopici della classe insegnante?

      Elimina
    2. Eh 🙄 ma tu pensa che pure io qualche volta ho notato per caso alla lavagna. 🤭 C'era si qualche errore
      Poi Google ha confermato.🙂 Sono male educata?
      E non ho detto nulla, sono stata maleducata anche stavolta? 😲😑

      Elimina
  11. "Mia nuora e mio figlio sono molto severi nell'impartire l'educazione, sono attenti alle belle maniere......
    Io ne sono felice. Ho tolto tassativamente i piatti di carta, i tovaglioli di carta, i bicchieri.....
    Mi piace l'armonia dei gesti e delle forme di cortesia.
    I tovaglioli di stoffa, li lava la lavatrice....non facciamo fatica, la tovaglia ben stirata e pulita idem e la tavola ci invita a comportamenti gentili."

    Bella frase gus, mi ispira fiducia e simpatia ☺️, hai centrato il cuore del post, (più o meno) con la realtà pratica, attuale, che dovrebbe stimolare pure l'apprendimento.
    Siamo l'Italia dell'apparire gus. Dell'apparenza, non appartenenza.
    Ciao

    RispondiElimina
  12. Ognuno di noi può aiutare l'uomo a tornare all'appartenenza.
    Ciao Chiara.

    RispondiElimina
  13. Ps forse non sai che nelle scuole pubbliche si serve con piatti e bicchieri di plastica. :) solo le posate non lo sono. È la mala educacion?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Scuola subisce tagli continuamente, come la Sanità.
      Si avvicendano al Potere governi sciagurati.

      Elimina
  14. In questo caso non c'entra, sono piatti biodegradabli :) è una questione di igiene e praticità.
    Abbiamo un concetto diverso sulla mala educacion. Pensavo avessi capito.
    Ma che... chi te frega sono quelli che mangiano nei piatti di porcellana, e della plastica riciclata ne fanno un'altro business. :(

    RispondiElimina
  15. Poi è arrivata la codina di paglia. :) La sgrammatica (e l'ortografia) non fanno un gran danno, se mettere l’accento costava troppo alla giornalista Chiara Cajelli pensa Gus agli altri meno saccenti :) Con la propaganda che galleggia possono avvelenati col cibo: colesterolo a 300, quando si pensa di mangiare bene... e tanta, troppa,roba ancora, visibile a occhio, peraltro. È il suicidio lento del corpo e della mente pure quella ben grammaticata ...
    Anche in casa(siamo)lesi
    E la mafia uccide... e il silenzio pure 😑
    Ps correggimi pure dolce ciclone. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La problematica educativa si può dilatare all'infinito. Cerchiamo di fare quello che è nelle nostre possibilità.

      Elimina
  16. E' la scuola a non trasmettere valori, o mancando i valori anche la scuola perde i punti di riferimento?
    Forse è questo il nodo da sciogliere.
    Forse bisogna partire prima dalla famiglia...la scuola ha un ruolo educativo importante, ma secondario rispetto a quello della famiglia.

    Uno dei problemi più grandi, inoltre, è il rifiuto dell'autorità.
    C'era una volta un capo di governo italiano che era insofferente alle altre autorità.
    Quel capo di governo ha fatto scuola.
    Oggi anche il pensionato del bar dice che "i giudici sono i veri delinquenti in Italia". Le loro sentenze infatti sono sempre delegittimate.
    Ecco perché gli insegnanti sono delegittimati.
    E' uno di danni provocati dalla Seconda Repubblica.

    Ma ho fiducia comunque nella scuola perché ci sono anche giovani professori appassionati e preparati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I professori devono essere autorevoli e non autoritari e convincere che lo studio è indispensabile e il rispetto verso l'altro è irrinunciabile. In definitiva senza carisma non si va da nessuna parte.

      Elimina
  17. Sempre più spesso, guardandomi intorno, noto una certa indifferenza dei valori importanti che i nostri genitori ci hanno insegnato con tutto il loro amore e si sono prodigati..... guardando lontano non oso pensare cosa ci riserverà questa modernità

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I valori non rispettandoli sono diventati obsoleti.
      Ciao Simona.

      Elimina
  18. Ciao August, sono viva eh!
    Tra un po'riprenderò a scrivere qualcosa.
    Un abbraccio
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' un piacere sapere che tu riprenderai a scrivere.
      Un abbraccio.

      Elimina
  19. Gus, ti faccio i miei complimenti per questo post e condivido tutto quello che hai scritto.
    Sono anni che anche porto avanti questa convinzione, ovvero che le scuole sono diventate delle roccaforti alienate dalla realtà che non sanno educare i ragazzi alla vita perché chi insegna non sa insegnare, le famiglie sono sempre più lassiste, i genitori sono sempre più amici dei figli e non educatori.
    E purtroppo tutto questo fardello cade sulle spalle dei ragazzi di oggi che sono sempre più soli e smarriti, senza punti di riferimento.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  20. Joanna, è urgente una riforma della Scuola sul reclutamento degli insegnanti.
    Buona giornata.

    RispondiElimina
  21. Ciao Gus, caspita se è urgente una riforma della scuola!
    Occorrono docenti preparati non solo dal punto di vista tecnico ma anche capaci di coinvolgere i ragazzi, di trasmettere loro i giusti valori, di farli sentire partecipi di una società che può cambiare in meglio.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, Francesca, è questo il problema.
      Un abbraccio.

      Elimina