George Steiner non mi è simpatico; ma devo riconoscerne l’acutezza di pensiero e una certa continua sua tensione intellettuale che finisce per fondersi con la tensione morale.
Quando ebbe a sostenere che, con l’eccidio nazista, l’Europa si era suicidata, c’è poco da essere antipatico, devi sbattere la testa su quel pensiero e su quello che comporta. Già! Aver distrutto il mondo di Kafka, Kraus, Celan, Mahler, ecc., non fu forse la distruzione dello spirito dell’Europa ,cioè di un’identità, senza la quale ci resta un’Europa geografica e commerciale? E lo spirito dell’Europa non era forse un tentativo di sincretismo fra Atene, la città dell’Uomo, e Gerusalemme, la città di Dio? Lo spirito europeo non è forse il tentativo di negoziare il logos con l’imperativo della Rivelazione divina proclamata dai Libri? Dalla Torà non meno che dal Vangelo, dalla Bibbia, dal Corano? L’Europa non è forse la ricerca della convivenza fra Aristotele e Maimonide?
Il compromesso fra le due città, non c’è stato sempre, oscillando fra le due città, a volte tendendo verso Atene, a volte tendendo verso Gerusalemme senza che mai una delle due prendesse il sopravvento o riuscisse a distruggere per sempre l’altra.
Un adattamento del genere non è facile, per niente facile: per ottenerne uno soddisfacente, le grandi idee umane devono tornare ad essere patrimonio dello spirito europeo, le grandi idee umane devo essere la cultura viva e critica che identifica ogni europeo. Una volta Thomas Mann, conversando di un conoscente comune con un amico, gli chiese perché mai ritenesse che il terzo non fosse europeo. La risposta fu:
"Perché non capisce niente delle grandi idee umane".
Noi europei capiamo le grandi idee umane? Abbiamo ancora la cultura viva delle grandi idee umane? Abbiamo ancora la capacità di concordare le due città?
Temo di no, avendo abdicato al pragmatismo americano che, certo, non è noto per una particolare sensibilità verso la "memoria".
Quando ebbe a sostenere che, con l’eccidio nazista, l’Europa si era suicidata, c’è poco da essere antipatico, devi sbattere la testa su quel pensiero e su quello che comporta. Già! Aver distrutto il mondo di Kafka, Kraus, Celan, Mahler, ecc., non fu forse la distruzione dello spirito dell’Europa ,cioè di un’identità, senza la quale ci resta un’Europa geografica e commerciale? E lo spirito dell’Europa non era forse un tentativo di sincretismo fra Atene, la città dell’Uomo, e Gerusalemme, la città di Dio? Lo spirito europeo non è forse il tentativo di negoziare il logos con l’imperativo della Rivelazione divina proclamata dai Libri? Dalla Torà non meno che dal Vangelo, dalla Bibbia, dal Corano? L’Europa non è forse la ricerca della convivenza fra Aristotele e Maimonide?
Il compromesso fra le due città, non c’è stato sempre, oscillando fra le due città, a volte tendendo verso Atene, a volte tendendo verso Gerusalemme senza che mai una delle due prendesse il sopravvento o riuscisse a distruggere per sempre l’altra.
Un adattamento del genere non è facile, per niente facile: per ottenerne uno soddisfacente, le grandi idee umane devono tornare ad essere patrimonio dello spirito europeo, le grandi idee umane devo essere la cultura viva e critica che identifica ogni europeo. Una volta Thomas Mann, conversando di un conoscente comune con un amico, gli chiese perché mai ritenesse che il terzo non fosse europeo. La risposta fu:
"Perché non capisce niente delle grandi idee umane".
Noi europei capiamo le grandi idee umane? Abbiamo ancora la cultura viva delle grandi idee umane? Abbiamo ancora la capacità di concordare le due città?
Temo di no, avendo abdicato al pragmatismo americano che, certo, non è noto per una particolare sensibilità verso la "memoria".
Migliore ipotesi per questa immagine: George Steiner
RispondiEliminaFinché l'arte non sarà gratuita e libera non si avranno mai grandi idee. E se mai nasceranno in qualcuno saranno distrutte dal sistema. Poche di esse passeranno e altrettanto poche resisteranno.
RispondiEliminaMa ho la speranza viva che quel rimanente germogliarà e da esso concretamente si determineranno nuove speranze.
L'Europa non può dimenticare la barbarie nazista.
EliminaCiao Anna.
Ben ritrovato Gus :)
RispondiEliminaCiao re Antonio.
EliminaCosa mi racconti di interessante?
Elimina«Per raccontare l’importanza di Maimonide da dove possiamo cominciare? È come parlare di un gigante, non meno di Platone, o di Aristotele». L’autore della “Guida dei Perplessi” è questo: un gigante. Per provare a raccontarlo, allora, Haim Baharier, allievo di Lévinas, matematico e grande biblista, decide di partire da una delle numerose complessità del suo testo più celebre: «Forse dovremmo innanzitutto ricordare che gli storici non sono ancora d’accordo se l’opera sia stata scritta in arabo o in ebraico. Di certo Maimonide ha avuto accesso al pensiero greco attraverso la lingua araba», esordisce. L’opera di Maimonide, continua lo scrittore, è densa di contraddizioni, soprattutto nei suoi testi normativi. «Ma è grazie a queste contraddizioni, credo, che nasce un pensiero», aggiunge. La ricerca del pensatore medioevale era «difficile da accettare nelle comunità ebraiche europee», spiega, che non concepivano «una filosofia separata dalla pratica».
http://espresso.repubblica.it/visioni/2017/07/18/news/maimonide-importante-come-platone-1.306358
L'Europa è sempre più simile all'America e non c'è tanto da esserne felici.
RispondiEliminaL'America è un paese con enormi contrasti. Un'avanguardia immensa e l'istinto primordiale del potere.
EliminaEbbene, l'Europa è sempre più simile all'America, purtroppo acquisisce rapidamente tutte le negatività.
In fondo l'Unione Europea è nata per fare "gli Stati Uniti di Europa". Purtroppo sì, abbiamo preso troppo d'esempio il modello americano.
RispondiEliminaPoliticamente c'è molto da fare, a livello di istituzioni europee, invece anche lì assistiamo ai giochetti tipici della politica "nostrana", con gli Stati che pensano a parare il proprio culo e a coltivare il proprio orticello, invece di cooperare per il bene di tutti.
E spesso i burocrati europei sfornano leggi ancora più cervellotiche di quelle dei nostri burocrati...
L'Europa è nata male con legacci insostenibili per lo sviluppo di tutti i Paesi membri.
EliminaUn po' alla volta è evaporato il concetto di Europa dei popoli per essere sostituito da quello delle "banche".
Il linguaggio, che poi è espressione del pensiero, e la cultura in genere, si sta impoverendo, è sotto gli occhi di tutti, è riconoscibile in tutti gli ambiti e i risultati, che già si vedono, si vedranno ancor di più fra pochi decenni finché, forse, ci sarà una rinascita. Buon pomeriggio Gus e, come sempre, bel post.
RispondiEliminasinforosa .
Hai espresso benissimo la crisi della vera comunicazione al giorno d’oggi. Nessuno sa ascoltare al di là dell’udire con le orecchie e non ascoltando si finisce per dire cose non pertinenti e il dialogo, nel suo autentico significato, va a farsi benedire. Ciao Gus.
Eliminasinforosa
Grazie sinforosa.
RispondiEliminaPiù che per la memoria si doveva pensare e agire prima. Tutti sapevano. L'olocausto e la schiavitù dei neri sono tra i peggiori orrori mondiali, senza dimenticare l'inquisizione cristiana durata due secoli. Nemmeno di questa si parla tanto. Anzi nulla. Non ricordo una commemorazione delle vittime dell'inquisizione,
RispondiEliminaAnche se aggiungessi un mio commento forse sarebbe negativo, vediamo tutti questi esiti , dovuti alle regole di una unanità saggia? Non rispettate, in ogni luogo della terra.
RispondiEliminaMa sai August che sono sempre una donna di speranza…
Allora ti dico Buongiorno sorridente, Oggi ricordiamo il nostro angelo custode, che non ci lascerà.
Un abbraccio.
Dani
Anche io mi affido alla Speranza.
EliminaAbbraccio Dani.
Si, gli italiani sperano. L'Italia di affida allaperanza. Per questo e altro siamo finiti male
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