I giovani oggi non hanno futuro (almeno nel nostro Paese) non hanno speranze, non hanno neanche il sacro fuoco legato al desiderio di cambiare le cose perché sono già scafati e rassegnati soprattutto al fatto che le cose non possano cambiare. Molti di questi giovani provano rabbia, frustrazione, insicurezze e molti altri si adeguano alla società attuale vivacchiando, lasciandosi sedurre prima e convincere definitivamente poi, che la felicità è avere tutto e subito. La voglia di autenticità viene frustrata irrimediabilmente. Io credo che ai ragazzi vada restituito un po' di tempo. Un po' di tempo per riflettere, per pensare a se stessi, per capire gli altri. Oggi i ragazzi non hanno tempo. Devono fare tutto: studiare, sport, una disciplina (musica, danza). Colpa anche dei genitori che li devono esibire "come trofei". Restituiamo ai giovani il tempo. Diamo il tempo di crescere, ai ragazzi, diamo il tempo di maturare. Poi tutto giusto sul fatto che la nostra società sia troppo individualista (infatti il giovane oggi deve fare tutto...deve fare tutto lui, scuola, calcio, musica) e affetta da consumismo a volte sfrenato. La realtà virtuale apre nuove strade alla creatività e all’educazione, rimettendo anche in discussione le forme tradizionali di comunicazione, con serie implicazioni antropologiche. La città moderna è relativista: tutto è legittimo, e possiamo cadere nella tentazione di credere che, per non discriminare, per includere tutti, a volte dobbiamo relativizzare la Verità. Ma questo non è giusto. Dobbiamo smettere di nascondere il dolore delle nostre perdite e assumerci la responsabilità dei nostri crimini, della nostra apatia e delle nostre bugie, perché soltanto attraverso una riconciliazione riparatrice saremo uomini nuovi e, in questo modo, non avremo più paura di noi stessi. Aggiungerei che manca anche l’attesa, sembra una sciocchezza ma in realtà il saper attendere favorisce l’immaginazione, la fantasia, l’introspezione, la riflessione, la speranza. Oggigiorno, abituati fin da piccoli a veder realizzato immediatamente ogni più piccolo desiderio/richiesta, non ci si allena a questo bellissimo e utile stato dell’animo. Saper attendere è una di quelle qualità che stanno scomparendo fra le nuove generazioni, peccato. A ognuno le proprie responsabilità. I giovani di oggi non conoscono la vera dignità personale, quel filo sottile, troppo psicologico, troppo dipendente e non si ritrovano più, fanno fatica ad aggrapparsi alle responsabilità per ottenere la fiducia nelle proprie decisioni, nelle proprie capacità... in loro vive la paura di questo mondo instabile. Credere in se stessi è amarsi con coraggio affrontando il futuro che nemmeno il "potere" potrebbe distruggere guadagnando così un valore aggiunto.