L'Io di una persona ha meccanismi antagonisti alle necessità disposte dall'esercizio del potere. Il desiderio intimo di ogni essere umano è vivere di cuore, di animo, di calore, di scambio. Ma dato che il potere è esercitato da esseri umani la dissociazione conseguente innesca un meccanismo che vuole spersonalizzati (anche se in maniera opposta) sia i detentori del potere sia i poveri fruitori. E così tutti ci ritroviamo privati della nostra intima libertà.
Nel tentativo di aggrapparsi ad un sistema ideologico che funzioni come ancora di sicurezza l'uomo delega inerme il proprio stanco consenso a chi ha più salvagenti da offrire.
Accade anche un'altra cosa. L'accesso al potere sembra vicino, tangibile così da indurre una visione piramidale distorta in cui l'esercizio del potere avviene esercitando pressione su quello più debole, sul basso. E così l'italiano lo esercita sullo straniero, il maschio sulla femmina, l'adulto sul minore e così via degradando.
Il Potere che ci circonda, come un leone ruggente alla ricerca di chi divorare, tenta di ridurre la persona. Questo è oggi il programma del potere. Per raggiungere l’obiettivo prefissato il potere cerca il consenso della persona. Per ottenerlo è però necessario che la persona non conosca se stessa. Tutto lo sforzo del potere si concentra nel ridurre e soffocare i desideri costitutivi dell'io attraverso una opportuna atrofizzazione, che provoca realmente un eunuchismo. Il potere cerca di tagliare alla radice la possibilità dei desideri, atrofizzarne la sorgente, ridurli, dando all'uomo l'osso su cui farlo rodere.
Mi è venuto in mente uno dei capolavori di De André. L'impiegato che "al ballo mascherato" usa la bomba per distruggere i simboli del potere opprimente per chi è nelle parti basse della piramide.
Invece quella bomba serve solo al potere per "rinnovare i volti del potere".
Oggi il potere usa bombe metaforiche e quando non bastano non ha nessuna remora di usare quelle che ammazzano fisicamente. Tutto ciò avviene per aumentare ancora il proprio potere.
L'infelicità esistenziale si presenta nella persona matura che sente la mancanza di qualcosa che non è nemmeno in grado di definire. Il disagio giovanile è una caratteristica della nostra società. Una situazione che crescendo diventa insostenibile.
A 13/14 anni si dovrebbe giocare con le bambole, invece i ragazzi perdono la spensieratezza con i primi incontri che non sono d'amore ma si basano esclusivamente sul sesso. Ogni sei mesi un'amicizia. Si arriva a 40 anni completamente stanchi e incapaci di un amore vero.
Credo che la ricerca di alcune cose dipenda dal fatto che ormai siamo incapaci di essere felici con noi stessi e pensiamo di compensare le nostre paure con qualcosa di materiale e lo facciamo senza capire cosa realmente ci manca.