martedì, settembre 26, 2023

Una scelta di vita

 



Quando il cristianesimo non accade più come avvenimento di una Presenza che invade tutto e la fa ribollire, allora si finisce per teorizzare l'avvenimento accaduto. Si tramanda un discorso corretto e pulito, alcune regole su come essere cristiani e uomini.
Ma senza amore, senza il riconoscimento del Mistero vivificante, il singolo si spegne e muore.
La nostra speranza, la salvezza di Cristo non può essere qualcosa che abbiamo letto e sappiamo ripetere bene.
Un discorso più o meno edificante o moralistico, ecco, a questo viene ridotto spesso l'annuncio.
Questa riduzione, priva dello stupore dell'avvenimento, quindi priva di Gesù causa il fossilizzarsi dell'esperienza originale, la cristallizzazione.
Sono subentrati il formalismo e la stasi.
Qualsiasi nostro tentativo non può colmare l'apatia.
Accade così precisamente l'insoddisfazione del credente, come ha detto il Papa, da questa mancanza di stupore deriva l'insoddisfazione di alcuni che finiscono per essere tristi, trasformati in una sorta di collezionisti di antichità.
È più semplice attaccarsi alle regole, invece che amare Cristo, come nostra scelta di vita. Questo è moralismo; questo è fariseismo.
Lo stupore invece, gli occhi spalancati davanti al miracolo della realtà che ci manifesta l’Essere, ci danno quell’atteggiamento morale originario per cui uno non può non amare l’Autore di tutta la Bellezza che il nostro cuore desidera e, se uno ha fortuna di conoscere chi gli rende visibile, incontrabile, udibile l’Essere, ne nasce un’affezione tale per cui mai vorrebbe essere in disarmonia con la Bellezza assoluta ed amata.
Purtroppo, si sente spesso pronunciare grandi discorsi sterili, discorsi fatti belle parole ma che non hanno la passione che aveva Gesù. Mi è capitato spesso di assistere a delle messe con discorsi essenzialmente vuoti, discorsi che ti fanno distrarre e pensare ad altro.
Un prete deve far nascere l'amore per Gesù.
 


lunedì, settembre 25, 2023

Medusa sfortunata

 



La leggenda afferma che Medusa era una volta una bellissima sacerdotessa dichiarata di Atena che fu maledetta per aver infranto il suo voto di celibato. ... Quando Medusa ebbe una relazione con il dio del mare Poseidone, Atena la punì. Ha trasformato Medusa in un'orribile megera, trasformando i suoi capelli in serpenti che si contorcono e la sua pelle è diventata di una tonalità verdastra. Esistano tante di tipologie di dolore.
Bisogna stare all'erta, per non farsi trovare impreparati "perché quel ramo morente, tornerà un giorno, conficcato nel tuo petto, chiedendo se ora lo riconosci"
C'è sempre un conto da pagare, alla fine.
Non credo che il dolore sia una debolezza dell'uomo.
Anche Cristo ha pianto per la morte di Lazzaro.
Il mondo affettivo dell'uomo è una grande risorsa per la vita.
Quando viene attaccato la sofferenza è inevitabile.
La vita nasce nel dolore, per mamma e bambino, muore generalmente nel dolore di chi in quel momento sta abbandonando questa vita e di coloro che assistono a questo evento.
Nel corso della vita di ciascuno, lunga o breve che sia, il dolore è presente, per alcuni sempre, ogni giorno e in ogni momento della giornata, per altri si presenta di tanto in tanto.
Dolori e sofferenze fisiche dovute a privazioni essenziali come il bere, mangiare, avere una casa, un lavoro, avere diritti.
Dolori e sofferenze fisiche dovute a malattie, a mancanza di medici e medicine atte a far sopportate e supportare tali sofferenze.
Dolori e sofferenze psicologiche e sociali. Dolori e sofferenze morali.
Quanta sofferenza per l'essere umano e per ogni creatura vivente!
Alcune le causiamo noi stessi, a noi stessi, a chi ci circonda, alle persone alle creature che ci stanno intorno a causa di ignoranza, pregiudizi, egoismi, opportunismi, altre sono dovute alla "natura dell'essere creature destinate all'invecchiamento e destinate alla morte".
La sofferenza, il dolore, sono parte integrante della vita, non c'è niente da fare.


venerdì, settembre 22, 2023

Il brusio del Big Bang



A me piace il rumore di fondo del mondo. Lo puoi ascoltare solo di notte in aperta campagna.
Difficile udire il brusio del Big Bang. Quando i ricordi danzano, sono ricordi belli, gioiosi.
La luna cara a tutti noi, è un poco vanitosa perché tutti per ammirarla alziamo gli occhi al cielo. Ma è tanto bella luminosa, in tutte le sue forme! Sussurra agli innamorati, ispira i poeti, fa sognare chi è solo, e rincuora chi è triste.
La notte mi è sempre piaciuta e mi piace ancor oggi, è stata una vera ossessione in un periodo della mia vita in cui il silenzio e il buio mi erano diventati pesantissimi da sopportare, da lì ho scoperto che ogni realtà non è solo bella o solo brutta è l'una e l'altra e il bello è che tutto dipende dalla nostra mente, dal nostro sguardo.
Troppo rumore no, ma un po' di rumore può anche conciliare un'ottima meditazione.
Almeno per quel che mi riguarda. Ma questo è il lato magico della notte.
Di notte - lo so per esperienza personale - i sentimenti diventano più vivi, più intensi. Il sole trasmette ai nostri muscoli più energia, la luna invece riesce a collegarsi con il nostro cuore, evidentemente. Io adoro la notte, forse perché è diventata il mio giorno, che accorcio molto dormendo fino a tardi e vegliando per parlare con la notte.
Spesso mi risponde e siamo all'unisono ed io ne sono felice. Vedo tutto così chiaro nel buio, le stelle, la luna, i suoi riflessi e il sonno non mi arriva. Sono in compagnia di ricordi belli e brutti, ma sono addolciti dal buio del cielo che mi è amico.
Quando il tutto schiarisce vado a dormire, è quasi mattino e mi disturba, ma l'accetto, domani è un altro giorno. La notte è magica. Si riesce a capire meglio se stessi, oltre a percepire il mondo che ci circonda.
La notte è il riposo della mente dopo una giornata faticosa dal punto di vista mentale.
La notte sbiadisce la sofferenza e la mente torna a giocare come ai tempi della fanciullezza.
Bisogna solo porsi la domanda: "Ma io chi sono?".

 

giovedì, settembre 21, 2023

Un freno all'odio

 


Oggi, come notò Pascal, “nessuno sa più restare solo chiuso nella propria stanza”. Per momenti meditativi che rielaborino fantasie, percezioni, impressioni, ecc. Per revisionare la propria visione del mondo da cui discende il nostro gioire e soffrire che ci rendono vitali, per conoscere i propri modi conoscitivo-emozionali, per ridefinire e affinare quelli comunicativo-relazionali strumento essenziale della vita. Domina un parlare automatico e prevedibile e le questioni serie sono tabù. Non svendiamoci con tediosi affabulatori privi di humour e lievità e ci siano care le persone con cui è possibile sintonizzarci anche per un fugace incontro. Si teme il giudizio o di ammettere la nostra fragilità e il bisogno dell’altro. Una condivisione di emozioni e sentimenti pur avventurosa sarebbe vincente per una consapevolezza non elusa con evasioni e disimpegno. La prerogativa e il dovere della forma umana è farsi domande altrimenti diventa una vita di animali che mangiano, dormono, si difendono, si accoppiano, si ammalano e muoiono con la sola differenza che gli animali lo fanno per strada e l'uomo in lussuosi appartamenti. Quando l'assurdo si fa norma e specchio della realtà che ti circonda, è difficile mantenersi integri. Si fa, certo, se si pensa, se si sente, ma si avverte una profondissima e immensa solitudine. La vera libertà qui, nel mondo virtuale non esiste, perché questo contesto non ci appartiene, ci è estraneo perché qui tutto è perituro, anche il ricordo, anche i pensieri, anche la mente (corpo, mente, intelligenza sono vestiti che indossiamo solo per un po’, poi si cambiano). Il nostro libero arbitrio in definitiva si riduce a due semplici scelte: amico o nemico. Il resto sono due rotaie che ti sei costruito, due rotaie che dove viaggi pensando di guidare. Si dovrebbe capire che innanzi tutto si esce dal regno del polveroso dell'assurdo se ciascuno di noi riprende su di sé il mestiere di vivere, il mestiere duro di essere un uomo, quella ricerca del vero senza la quale l'uomo è condannato a una parvenza di incidenza, a una vita spezzata, una vita che non ha senso. In questi giorni molti di noi stanno analizzando il pianeta Blog. Purtroppo, gli utenti sono uno, dieci, cento, mille persone. Mi potrebbe pure andare bene se le dieci, cento, mille persone rimanessero sempre e comunque genuine, sincere e disinteressate. Poi che uno si impegni o meno a “dialogare” o al contrario preferisca tergiversare dipende molto dall’età, dalle esperienze, dalla cultura, dagli interessi, dalle motivazioni che lo hanno spinto ad aprire un blog. Ma l'aspetto più brutto nel mondo dei blog è che le persone, a volta, finiscono per disprezzarsi per liti nate da banalità, oppure per pareri diversi. E gli amici corrono a schierarsi in favore dell'uno o dell'altro non per valutazione, ma quasi per un senso di appartenenza a una certa bandiera. E come bambini capricciosi e vendicativi si rompe per sempre un dialogo che era iniziato bene e termina in malo modo. 


sabato, settembre 16, 2023

Il giocattolo più prezioso


 

La scienza si dedica principalmente alla costruzione di armi per ammazzarci prima del tempo stabilito.
L'uomo, dopo aver distrutto qualsiasi valore con il nichilismo pensa all'intelligenza artificiale tralasciando quella della mente.
Parlando d'intelligenza (e di creatività), il grande artista Charlie Chaplin diceva che "il nostro cervello è il giocattolo più prezioso che abbiamo". Ci accompagnerà tutta la vita, ci permetterà di scegliere quali strade intraprendere e ci aiuterà a inventare strategie per affrontare le sfide che ci attendono.
L'ipnosi regressiva è una metodologia non scientifica utilizzata da alcuni psicoterapeuti che, secondo i suoi sostenitori, sarebbe in grado di fare affiorare durante la trance ricordi rimossi di eventi traumatici che influenzerebbero la vita di un soggetto provocando in lui problemi di ordine psicologico.
Secondo tale ipotesi, il termine "regressiva" indicherebbe l'intenzione di stimolare nel soggetto in trance la capacità di ricordare esperienze rimosse dal conscio facendo "regredire" lo stesso soggetto nello stato ipnotico capace di indurlo a recuperare suoi ricordi rimossi di eventi passati e, grazie a questo recupero, di eliminare i suoi problemi psicologici.
Quelli che Freud considerava flugträume (sogni di volare), «devono essere considerati come una ripetizione del primissimo rapporto madre-bambino, o di una ancor più precoce esistenza intrauterina durante la quale (… ) galleggiano nel liquido amniotico senza dover portare praticamente nessun peso».
La memoria umana io l'ho sempre avvertita a due facce: una quella precisa, quasi aritmetica, quella per cui ti ricordi che un anno fa alle ore 18.00 eri in quel negozio a comprare una determinata cosa o avevi sentito un tuo caro amico, e poi quella emotiva che ti fa rivivere esperienze più che altro belle e piacevoli ossia la parte dei ricordi. Quest'ultima è a volte meno precisa ma focalizza le sensazioni quasi sensoriali che il nostro "io" ricorda più decisamente. Io ho una memoria pessima. Soprattutto mi dispiace di non aver a mente molto della mia infanzia e adolescenza... ma ognuno è fatto in maniera diversa, credo però che la scienza abbia fatto passi da gigante in questa ottica, e prima o poi dovremmo poter accedere anche nella metà oscura della nostra scatola della memoria. La memoria non scarta tanto quello che per lei è irrilevante, quanto ciò che non rientra nel campo dei suoi schemi. In altre parole, ricordiamo solo quello che vogliamo ricordare. E il resto viene relegato nell'inconscio e pescato fuori con l'ipnosi regressiva.

giovedì, settembre 14, 2023

Il linguaggio è in crisi

 



Qualcuno ha scritto su una rivista che siamo un popolo di anoressici della lingua. La capacità di scrittura e anche di elaborazione del discorso compiuto sembrerebbero in crisi.
Le parole, le frasi, i periodi sono come degli sciancati.
Si scrive e si parla come si pensa.
Se si parla rachitico si pensa così, se si ha in bocca una lingua morta, anche il pensiero non è in buona salute.
Sarà vero?
Direi di sì perché pensare è sempre un'esperienza linguistica.
La povertà di linguaggio determina una sempre minore possibilità di colloquio sia con sé stessi che, soprattutto, con gli altri.
È uno strumento per capirsi e come "colloquio" il linguaggio è essenziale.
Nel parlare insieme l'ascoltare è il presupposto di base e la capacità di ascoltare ha bisogno della parola.
In un tempo di linguaggio povero, stereotipato quello che viene messo in crisi è proprio la capacità di ascolto e di dialogo, la possibilità di capire; il parlare assume sempre più la struttura di un monologo e di un monologo povero in quanto non sufficientemente dotato di parole che riescano ad esprimere le proprie esperienze, i propri sentimenti i propri conflitti, la possibilità di mettersi in discussione.
Montaigne, faceva notare nei suoi saggi, che la preoccupazione principale e l’investimento degli educatori mira solo ad arredare la testa di conoscenze; si ignorano tranquillamente la capacità di giudizio e la virtù. Per questo, secondo il filosofo, è necessario modellare il pensare più che colmare il cervello di dati e di modi espressivi. L’impegnarsi a pensare bene, con rigore e sostanza, che Pascal nei suoi "Pensieri" considerava come il principio della morale.
Per l'anoressia della lingua soprattutto scritta, bisogna tener conto di alcuni fattori come l'età della persona, l'istruzione ricevuta, l'ambiente sociale, familiare, e lavorativo, e infine le letture dell'individuo.
Il cervello può essere "arredato" solo quando vi sia spazio sufficiente per gli arredi e comunque "arredarlo" comporta la fatica del trasporto e sistemazione degli arredi. In un ambiente piccolo si possono disporre poche cose. Arredare comporta anche lo sviluppo di una certa capacità organizzativa per l'utilizzo ottimale dello spazio ed inoltre la ricerca del giusto equilibrio tra funzionalità e bellezza. Insomma, è un discorso complesso e sono necessarie diverse cose per ottenere un buon risultato.
Secondo Tullio de Mauro il linguaggio, scritto o parlato che sia, contrariamente a quanto pensano diversi giornalisti o politici che dovrebbero essere maestri della dialettica, non è semplicemente un mezzo di comunicazione. Non è semplicemente uno strumento che ci permette di interagire con altri soggetti. Il linguaggio rappresenta ciò che siamo, è un elemento fondante di una comunità, di un popolo. Chiaramente esso ha, come tutti i concetti naturali, una scala gerarchica. Nel gradino più in basso vi è il linguaggio popolare, rozzo, basilare, usato dalla gente comune. Salendo in questa scala si raggiunge una maggiore qualità, raffinatezza, formalità. Il gradino più alto dovrebbe essere presieduto dalle istituzioni, laiche o religiose, morali o economiche 


domenica, settembre 10, 2023

Il profumo della bora

 


Sembra, stando ad una ricerca, che le memorie indelebili che attraversano anche generazioni, siano quelle dei 5 sensi ... a quanto pare anche nel DNA si trasmettono ... il vento poi è visto in oriente come elemento meditativo che richiama gli echi della memoria... porta profumi, sapori, odori, freschezza o caldo.
Tornare indietro nel tempo grazie ad un profumo è una cosa bellissima e spaventosa allo stesso modo. A volte arriva come un pugno fortissimo in piene volto, altre ti culla dolcemente come una mamma un neonato.
In genere a me, quella sensazione arriva con le prime giornate primaverili. Quando dalle finestre si infila quel profumo di fiori, il cielo azzurro si fa strada e il mio cuore si riempie di una dolce nostalgia che oscilla tra gioia e tristezza.
La bora è un vento particolare con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.
Il vento è simbolo dello Spirito di Dio che soffia in ogni dove.
Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna…
Trieste si pronuncia con la prima "e" stretta e la seconda larga! Il mio cuore per un nuovo viaggio!
Anche il dialetto è gradevole; le belle Mule(ragazze) la città pulita....Le campane di San Giusto, Barcola e il mare.....piazza Unità ora molto illuminata. La madre di mia moglie era di Trieste. Poi venne a Pescara e sposò un pugliese.
Spesso il profumo portato dal vento mi crea sensazioni particolari mi porta lontano nel tempo, come se fossi veramente lì, altre volte mi trasporta nel futuro, come un avviso di ciò che sta per accadere.
I ricordi sono un nostro tesoro.
Lo so bene che cullarsi nei ricordi, nella nostalgia, distoglie l'attenzione dal nostro presente e da ciò che facciamo per costruirci il nostro futuro.
Ma senza memoria, cosa saremmo?
Tralasciamo l'aspetto del passato che è monito per evitare di commettere gli stessi errori. Pensiamo al solo valore del ricordo: i ricordi fissano delle nostre sensazioni in quello che è stato il nostro presente. Togliere valore al ricordo significa non dare neppure valore al presente che stiamo vivendo!
La nostra vita si ricostruisce attraverso i ricordi. La perdita di memoria è quasi sempre causata da traumi gravi o da malattie.
Ho sognato quando Bruna mi portava alla tomba della madre triestina che non ha nemmeno conosciuta. Raccontano che era una donna generosa e per fare pulizia a casa si mise a lavare le lenzuola. Non erano passati nemmeno 15 giorni dal parto e un'emorragia fatale la uccise.


giovedì, settembre 07, 2023

La mente è una grande cattedrale

 



È scientificamente provato che c'è una parte del nostro cervello dedicata alla memoria. Come un hard disk in grande. Ma il ricordo deve essere evocato, pensato per non correre il rischio di essere eliminato. In questo caso un brandello di memoria della tua vita è come se non fosse mai accaduto. Ci sono testimonianze di persone che hanno fatto sogni con sensazioni di galleggiamento. E' incredibile ma stavano ricordando la vita nel liquido amniotico dell'utero della madre. I feti nuotano in un sacco pieno di liquido amniotico che permette loro di essere protetti da traumi ed infezioni. Inoltre, è il liquido che consente loro di crescere al caldo e di allenare l’apparato digerente e respiratorio. Va detto anche che è provvidenziale l’aiuto del liquido al momento della fuoriuscita del feto dall’utero materno. Non siamo macchine, per fortuna, non siamo costretti a tenere registrati tutti gli avvenimenti che accadono e tutti i dati che la nostra memoria immagazzina. Siamo dotati della capacità di dimenticare, rielaborare e anche di far riposare la mente quando è sovraccarica senza che per questo motivo perda le sue capacità. La più bella visione della memoria che conosco è quella fornita da Leonardo Da Vinci, il quale sosteneva che la mente fosse come una grande cattedrale, una struttura dotata di tante stanze formanti ciascuna un mondo a sé capace però di comunicare con gli altri ambienti. Come poi diceva il geniale Leonardo, è anche giusto che alcune di queste stanze restino vuote. Mi piacerebbe utilizzare tutte le nostre potenzialità cerebrali e scegliere più che di cancellare i brutti ricordi dl poterli archiviare in una cartella con scritto "file indesiderati" da aprire solo in caso servano per proteggerci da altre situazioni spiacevoli similari. La memoria umana io l'ho sempre avvertita a due facce: una quella precisa, quasi aritmetica, quella per cui ti ricordi che un anno fa alle ore 18.00 eri in quel negozio a comprare una determinata cosa o avevi sentito un tuo caro amico, e poi quella emotiva che ti fa rivivere esperienze più che altro belle e piacevoli ossia la parte dei ricordi. Quest'ultima è a volte meno precisa ma focalizza le sensazioni quasi sensoriali che il nostro "io" ricorda più decisamente. Io ho una memoria pessima. Soprattutto mi dispiace di non aver a mente molto della mia infanzia e adolescenza... ma ognuno è fatto in maniera diversa, credo però che la scienza abbia fatto passi da gigante in questa ottica, e prima o poi dovremmo poter accedere anche nella metà oscura della nostra scatola della memoria. La memoria non scarta tanto quello che per lei è irrilevante, quanto ciò che non rientra nel campo dei suoi schemi. In altre parole, ricordiamo solo quello che vogliamo ricordare. E il resto viene relegato nell'inconscio e pescato fuori con l'ipnosi regressiva. Ricordiamo persino brandelli di vita trascorsi del liquido amniotico, quindi saremmo capaci di ricordare proprio tutto, anche i dettagli più insignificanti.




domenica, settembre 03, 2023

Cerchiamo la tenerezza

 


La donna in particolare ama le piccole attenzioni. Sono piccole cose che unite assieme fanno qualcosa di grande, come le gocce fanno un oceano. In particolare è importante la premura, che può concretizzarsi in una telefonata anche veloce, ma per far sentire la propria presenza, oppure nella faccenda domestica fatta al suo posto. Eppure, tanti mariti e fidanzati faticano a ricordarsi anche il giorno del compleanno della loro moglie e fidanzata. Molte persone seguono la filosofia del *Formalismo* attraverso schemi precostituiti, aridi, inutili.
Le piccole premure sono grandi gesti.
La verità è che piacciono molto anche agli uomini. E a prescindere da un rapporto di coppia.
Le piccole premure sono manifestazioni dell'Amore con la A maiuscola.
Un gesto di vicinanza, poche ma sentite parole di sostegno. Il problema è che nella società odierna non c'è il tempo e non c'è la voglia di fermarsi e di pensare alle piccole premure.
E il rapporto di coppia viene fagocitato a sua volta da questa società che impone ritmi vertiginosi e dalle convenzioni sociali, come può essere il dover festeggiare San Valentino a tutti i costi.
L'amore si trova anche nell'amicizia, nell'aiuto che portiamo al prossimo (persona oppure no, è indifferente perché è amore lo stesso), nell'esserci per fare una differenza in positivo. Per questo credo che l'amore debba essere fatto di piccole attenzioni, di gesti, sguardi, parole e silenzi, presenze costanti e in continua costruzione. Come diceva John Lennon: "l'amore è la risposta". Amare totalmente non chiede risposte, ma una radicale vicinanza dall'esistenza altrui in base alla propria, un’autentica pre-disposizione a gioire con sensazioni sane in grado di attivare una sensibilità ulteriore a quella vitale, e quindi valutare bene il valore di altre vite oltre la propria. Penso che in questa società non ci sia più spazio per l'amore. Resta il sesso che è ben visto dal capitalismo e indottrinato con i film e i media. Un po' alla volta ti fanno girare la testa da un'altra parte, che purtroppo è quella sbagliata.