Salario minimo, ambiente, lavoro. Sono le prime tre parole d’ordine, corrispondenti ad altrettante priorità programmatiche, pronunciate da Elly Schlein nelle sue prime dichiarazioni dopo la vittoria alle primarie del Pd.
La neosegretaria ha presentato un programma che punta su temi cari alla sinistra, su questo ha fatto leva per differenziarsi dal suo sfidante Stefano Bonaccini.
«Le priorità sono il contrasto a ogni forma di disuguaglianza — ha spiegato a caldo — il diritto a un lavoro dignitoso, la necessità di affrontare con massima urgenza l’emergenza climatica. Dobbiamo ricostruire fiducia là dove s’è spezzata». Ma vediamo cosa contiene il suo programma per capire come si muoverà nello scenario politico.
Lavoro
Nel campo del lavoro, dove più ha voluto marcare la discontinuità con il passato prendendo le distanze dalle politiche di renziana memoria, per Schlein è necessario «voltare nettamente pagina dopo gli errori del Jobs Act e del decreto Poletti sulla facilitazione dei licenziamenti e la liberalizzazione dei contratti a termine». La battaglia è per contrastare la precarietà limitando i contratti a termine, rendendo più conveniente il lavoro stabile, abolendo le forme più precarie come gli stage extracurriculari e gratuiti e regolando i lavoratori delle piattaforme. E insiste sul reddito di cittadinanza: «Non va abolito, va migliorato». E poi rimarca la necessità di una battaglia per il salario minimo.
Nel discorso dopo la vittoria, Schlein ha detto: «Saremo quel partito che non si dà pace finché non avremo posto un limite alla precarietà, posto un limite ai contratti a tempo determinato, abolito gli stage gratuiti, lottato per portare a casa il salario minimo. E lo dico già da ora, l’ho detto in queste settimane: ci rivolgeremo a tutte le altre opposizioni per fare questa battaglia insieme, per dire che sotto una certa soglia non è lavoro, è sfruttamento».
Guerra in Ucraina
Sulla guerra in Ucraina Schlein evidenzia come sia giusto sostenere il popolo (ed è stata favorevole all’invio di armi), ma si dice contraria all’aumento della spesa per gli armamenti e sottolinea la mancanza di una politica estera europea sulla sicurezza comune.
Il tema è considerato dirimente da diversi attuali esponenti del Pd: Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, ha detto che la sua permanenza nel partito «dipenderà da come Schlein affronterà alcuni nodi fondamentali: se terrà o non terrà il Pd nella sfera atlantica, se terrà o non terrà la posizione che Enrico Letta con grande determinazione ha tenuto sul tema della guerra e degli aiuti all’Ucraina».
Ambiente
Altro tema forte, il cambiamento climatico. Contraria al nucleare, Schlein prevede maggiori investimenti sulle energie rinnovabili, sul risparmio energetico e sulle comunità energetiche. C’è anche l’intenzione di varare un piano fiscale eco-friendly, in grado di azzerare progressivamente i sussidi ambientalmente dannosi e legare le imposte indirette alle emissioni di Co2. Sul fronte urbanistico l’idea è quella di varare una legge nazionale sul consumo zero di suolo, a cui si aggiunge l’impegno riguardo a una legge sulla decarbonizzazione che aiuti chi resta indietro.
Sanità
Nella sua campagna per le Primarie, la neosegretaria ha poi insistito sulla Sanità, considerata «sottofinanziata» e vittima di un progressivo squilibrio tra pubblico e privato e tra Stato e Regioni. Schlein ritiene che sia necessario sostenere maggiormente il sistema sanitario nazionale, in termini di personale e risorse economiche, con un ruolo più forte da parte dello Stato, evitando che ci siano «cittadini di serie A e di serie B». E propone «una sanità sempre più territoriale e domiciliare».
Immigrazione
Altro punto importante è l’immigrazione, un tema che Schlein ha a lungo trattato in Europa. La segretaria pensa che il tema vada affrontato a livello europeo, riformando il trattato di Dublino ma mettendo in atto il principio di solidarietà e di una equa ripartizione delle responsabilità tra tutti gli Stati UE. «Non si fa politica sulla pelle dei migranti tenendoli bloccati in mare o nei porti. Servono meccanismi di redistribuzione», ha dichiarato Schlein ad Avvenire lo scorso gennaio.
Nel discorso tenuto dopo la vittoria, Schlein ha ricordato questo punto così: «proprio oggi (abbiamo) un’altra strage nel mare, davanti a Crotone, che pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare i salvataggi in mare, quando invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i Paesi europei e ci vorrebbe una Mare Nostrum europea. Una missione umanitaria per il soccorso in mare».
Fisco
Idee di cambiamento anche in tema di Fisco. Per Schlein «il sistema fiscale italiano deve diventare più chiaro, comprensibile e semplice. In una riforma fiscale complessiva e progressiva anche il tema dei grandi patrimoni deve essere affrontato in un’ottica redistributiva, a partire dall’allineamento della tassa sulle donazioni e successioni al livello degli altri grandi Paesi europei».
Diritti
Grande spazio nel programma di Schlein è riservato ai diritti civili. «Dobbiamo batterci per una legge contro l’omobilesbotransfobia, l’abilismo e il sessismo. Vogliamo che il matrimonio sia un istituto aperto a tutte e tutti, con il pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali e la fine della discriminazione subita dalle loro figlie e figli», ha scritto Schlein nel programma. A questo si aggiunge anche la battaglia per lo Ius soli, «perché la cittadinanza non sia riconosciuta per sangue».
Autonomia
Per quanto riguarda i rapporti fra Stato e regioni e il tema dell’Autonomia (è contraria al progetto del ministro Roberto Calderoli), Elly Schlein vorrebbe discutere i servizi essenziali, ipotizzando una legge che segni in modo chiaro e univoco le competenze specifiche di Stato e Regioni, ponendo fine alle trattative separate fra lo Stato e le singole regioni su temi chiave come la scuola.