Improvvisamente incontri nella folla lo sguardo di qualcuno, uno sguardo umano, ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto.
E tutto diventa improvvisamente più semplice.
Il fatto nuovo si palesa, si rivela, nell'incontro con la leggerezza, la sottigliezza e l'apparente inconsistenza di un volto che si intravede nella folla: un volto come gli altri, eppure così diverso dagli altri. Lo vedi per un istante, e andando via porti dentro di te il colpo di quello sguardo, come dicendo:
"Mi piacerebbe rivederla quella faccia!".
Quel giorno soffiava un’aria di tramontana e i suoi capelli erano mossi dal vento.
Il giorno dopo non c'era più il vento e non avevo davanti quel volto, eppure era presente, e dopo una settimana quella presenza era presenza ancora, e dopo un mese era presenza ancora.
Anche se fossero passati mille anni senza rivederla, la mia vita sarebbe stata stracciata dal desiderio di ritrovare quel viso con i capelli negli occhi. L’ho vista di nuovo. E mi ha guardato con un amore e con uno sguardo che io su di me non ero capace di avere.
Le piaceva la pioggia fino a bagnarsi e tornava sul balcone dopo una doccia con l'accappatoio e restava a guardare per ore, come incantata. Le sussurravo: "Tu resta sotto l'acqua e io nella parte coperta e mi sposto dietro di te. Ti abbraccio e poggio il mento sulla spalla, e sei contenta se me ne sto zitto e guardiamo la pioggia, le persone che corrono, gli ombrelli infelici. Mi piace starti avvolto contro, mi piace accarezzarti le braccia, il corpo, mi piace amarti senza fare l’amore, mentre guardi la pioggia e dici che ti piace guardarla, che non ti stancheresti mai, che è una cosa stupida e che non c’è niente di male nelle cose stupide".
E tutto diventa improvvisamente più semplice.
Il fatto nuovo si palesa, si rivela, nell'incontro con la leggerezza, la sottigliezza e l'apparente inconsistenza di un volto che si intravede nella folla: un volto come gli altri, eppure così diverso dagli altri. Lo vedi per un istante, e andando via porti dentro di te il colpo di quello sguardo, come dicendo:
"Mi piacerebbe rivederla quella faccia!".
Quel giorno soffiava un’aria di tramontana e i suoi capelli erano mossi dal vento.
Il giorno dopo non c'era più il vento e non avevo davanti quel volto, eppure era presente, e dopo una settimana quella presenza era presenza ancora, e dopo un mese era presenza ancora.
Anche se fossero passati mille anni senza rivederla, la mia vita sarebbe stata stracciata dal desiderio di ritrovare quel viso con i capelli negli occhi. L’ho vista di nuovo. E mi ha guardato con un amore e con uno sguardo che io su di me non ero capace di avere.
Le piaceva la pioggia fino a bagnarsi e tornava sul balcone dopo una doccia con l'accappatoio e restava a guardare per ore, come incantata. Le sussurravo: "Tu resta sotto l'acqua e io nella parte coperta e mi sposto dietro di te. Ti abbraccio e poggio il mento sulla spalla, e sei contenta se me ne sto zitto e guardiamo la pioggia, le persone che corrono, gli ombrelli infelici. Mi piace starti avvolto contro, mi piace accarezzarti le braccia, il corpo, mi piace amarti senza fare l’amore, mentre guardi la pioggia e dici che ti piace guardarla, che non ti stancheresti mai, che è una cosa stupida e che non c’è niente di male nelle cose stupide".