La parrocchia è
ambiente, ma proprio perché non è stata
considerata tale ha
preteso di essere, ed è stata troppe
volte immaginata come un
deus ex machina, una specie
di monopolio automatico
alla creatività dello Spirito.
Mentre la parrocchia
deve innanzitutto sentirsi missionaria
e quindi concepirsi come
un ambiente in cui
evangelizzare e da
evangelizzare.
D'altra parte i
parrocchiani vanno a scuola e al lavoro
e trovano un ambiente
diverso, e perciò occorre
una metodologia di
presenza la cui necessità in
parrocchia può sfuggire
o può essere meno sensibilmente
percepita come
necessaria.
Allora da una parte
questi ambienti costringono ad
una maggiore maturità i
fedeli di una parrocchia; dall'altra
questi stessi fedeli,
tornando in parrocchia, possono
portarvi uno spirito
missionario che prima non c'era.
Sarebbe una cosa tragica
concepire la parrocchia
come una realtà
esauriente, perché in questo modo
ci si svuota dell'umiltà
e della vivacità del sentirsi
oggetto e soggetto dello Spirito.