lunedì, dicembre 21, 2015
sabato, dicembre 19, 2015
Un gap comunicativo
Il succo del mio discorso credo che risieda in questa frase:
"Relazioni falsate, basate sull'invalidamento alla fonte del senso originario; dinamiche pregiudiziali compromettenti l'autenticità di ogni rapporto."
Sono i pregiudizi e soprattutto i giudizi che falsano i rapporti e l'impossibilità di comprensione
"Relazioni falsate, basate sull'invalidamento alla fonte del senso originario; dinamiche pregiudiziali compromettenti l'autenticità di ogni rapporto."
Sono i pregiudizi e soprattutto i giudizi che falsano i rapporti e l'impossibilità di comprensione
lunedì, dicembre 14, 2015
Gesù ci invita ad entrare in comunione con lui
Nei vangeli sinottici Gesù dice ai suoi discepoli che «ad essi è
stato dato di conoscere i misteri del Regno dei cieli» ( Mt 13,11), «del regno
di Dio» (Lc 8,10) o, anche, che è stato loro «confidato il mistero del Regno di
Dio» (Mc 4,11). Il mistero è ora oggetto di rivelazione ai piccoli, ai
semplici, ai quali non è richiesto un linguaggio da iniziati ma un cuore puro
(cfr. Mt 11,25). Ciò che Dio conosce viene comunicato agli uomini, perché lo
conoscano anche loro: «Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello
che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito
dal Padre l'ho fatto conoscere a voi» (Gv 15,15). Non si tratta però di una
conoscenza riservata, ma, al contrario, di un messaggio destinato ad essere
divulgato con una predicazione universale e gratuita: «quello che ascoltate
all'orecchio - dirà ancora Gesù ai suoi discepoli - predicatelo sui tetti» (Mt
10,27). La rivelazione del «mistero» della salvezza cristiana e l'invito al
«sacramento» del battesimo sono diretti a tutte le genti, senza eccezione (cfr.
Ef 3,5-6; Mt 28,19-20). Il contenuto di quest'offerta non è una «gnosi», un
sistema di pensiero per interpretare il cosmo e le sue leggi, né semplicemente
una regola di vita, bensì l'offerta della vita personale di Dio stesso e
l'invito ad entrare in comunione con lui (cfr. 1Gv 1,3-4).
lunedì, dicembre 07, 2015
L'uomo si riconcilia con Dio
Cristo ha incaricato Pietro di fondare la Chiesa che già c'era,
cioè Lui, gli apostoli e la comunità dei credenti erano la Chiesa. Gesù ha
investito di questa missione il migliore dei suoi apostoli conoscendo le sue
debolezze.
A Pietro che diceva di amarlo rispose che lo avrebbe rinnegato per tre volte prima che il gallo cantasse.
Senza la Chiesa Cristo sarebbe un dubbio personaggio storico, meno di Napoleone. Secondo te Napoleone può cambiare la vita di un uomo? Nella Chiesa Cristo vive attraverso i Sacramenti, la lettura dei Vangeli e l'Eucarestia. Nella Chiesa l'uomo che ha peccato si riconcilia con Dio attraverso la Confessione. Nella Chiesa l'uomo si libera del peccato originale, si unisce in matrimonio e riceve l'estrema unzione.
Ipotizzando un rapporto diretto con Dio ogni uomo avrebbe una sua religione diversa. Direi tascabile. Nella Chiesa si assicura l'unità dei credenti. Riguardo alle altre religioni e agli uomini in genere tutti abbiamo da imparare. Nella parabola del samaritano chi ama il prossimo non è il sacerdote e nemmeno il levita, ma la persona più generosa pronta a fornire aiuto a chi è nel bisogno.
A Pietro che diceva di amarlo rispose che lo avrebbe rinnegato per tre volte prima che il gallo cantasse.
Senza la Chiesa Cristo sarebbe un dubbio personaggio storico, meno di Napoleone. Secondo te Napoleone può cambiare la vita di un uomo? Nella Chiesa Cristo vive attraverso i Sacramenti, la lettura dei Vangeli e l'Eucarestia. Nella Chiesa l'uomo che ha peccato si riconcilia con Dio attraverso la Confessione. Nella Chiesa l'uomo si libera del peccato originale, si unisce in matrimonio e riceve l'estrema unzione.
Ipotizzando un rapporto diretto con Dio ogni uomo avrebbe una sua religione diversa. Direi tascabile. Nella Chiesa si assicura l'unità dei credenti. Riguardo alle altre religioni e agli uomini in genere tutti abbiamo da imparare. Nella parabola del samaritano chi ama il prossimo non è il sacerdote e nemmeno il levita, ma la persona più generosa pronta a fornire aiuto a chi è nel bisogno.
giovedì, dicembre 03, 2015
Il pensiero pasticciato
Non credo sia recitare, anzi secondo me è un modo molto personale che ognuno di noi ha con il vivere nella società.
Comunque ciò che è importante è restare fedeli a se stessi anche se vediamo negli altri differenti modi di pensare e rispettarsi l'un l'altro.
lunedì, novembre 30, 2015
Osservare e poi descrivere
“Contemplari et contemplata aliis tradere”
“Contemplare e dare agli altri le cose contemplate”.
In questo “motto”, coniato da S. Tommaso, il “contemplare” è la parte più importante, benché essa non deve essere disgiunta dal “donare agli altri”.
E’ una gioia interiore a stento contenuta, contemplare è frutto della fede è una cosa che fa del bene agli altri oltre che a noi stessi, desta il desiderio di sapere il segreto di questa gioia, così strana in un mondo come il nostro di oggi, e, quando se ne intuisce la fonte l’anima ne trae sempre una spinta di desiderio verso questo amore di Dio
venerdì, novembre 27, 2015
Superare la falsa meritocrazia
Purtroppo la giustizia, l'uguaglianza e la meritocrazia sono solo un'utopia ,in un modo dove il prepotente ,l'arrogante ,l'ignorante presuntuoso ed il più furbo ha sempre la meglio.
mercoledì, novembre 25, 2015
E' bello quando accade
Allora potrei interpretare lo scritto come l'incontro con un qualcuno di divino (forse un angelo) con le sembianze umane. Il suo sguardo ti aiuta a rendere tutto più facile. Vedi quel volto per un istante e andando via pensi che avresti voglia di rivedere quel viso. Forse una metafora per far capire che se questa umanità così persa vedesse il divino potrebbe ancora rinascere e salvarsi?
domenica, novembre 22, 2015
L'incanto della Bellezza
L’integrità o perfezione (integritas sive perfectio), poiché le cose incomplete, proprio in quanto tali, sono deformi. Quindi si esige la dovuta proporzione o armonia (debita proportio sive consonantia) tra le parti. Infine la radiosità, il bello interiore.
martedì, novembre 17, 2015
Il male allontana il Regno dei Cieli
Francesco come Benedetto XVI. Come il suo diretto e vivente
predecessore, Bergoglio all’Angelus si è rivolto ai musulmani chiamandoli
“fratelli“. Un saluto impensabile soltanto mezzo secolo fa, ovvero prima del
Concilio Vaticano II, che scrisse e approvò la dichiarazione “Nostra aetate”,
pietra miliare per le relazioni tra la Chiesa di Roma e le religioni non
cristiane, ebraismo e islamismo in primis, a cui il documento dedica paragrafi
molto importanti. “Se, nel corso dei secoli, – si legge nel testo approvato da
oltre 2500 padri conciliari – non pochi dissensi e inimicizie sono sorte tra
cristiani e musulmani, il sacro Concilio esorta tutti a dimenticare il passato
e a esercitare sinceramente la mutua comprensione, nonché a difendere e
promuovere insieme per tutti gli uomini la giustizia sociale, i valori morali,
la pace e la libertà”.
I fratelli musulmani sono quelli che rispettano le altre religioni e non compiono atti di barbarie inaudite.
I fratelli musulmani sono quelli che rispettano le altre religioni e non compiono atti di barbarie inaudite.
lunedì, novembre 09, 2015
Il capitalismo è maschio
sabato, novembre 07, 2015
L'urlo del leopardo
Con la classica espressione “gatta morta” si indica una persona che, nonostante abbia un’immagine ed un comportamento inoffensivo, apparentemente innocuo e mansueto, nasconde in realtà un altro tipo di personalità, più subdola ed aggressiva.
Tale persona usa questo stratagemma per raggiungere i propri scopi ed interessi. In realtà si tratta di una persona malevola, aggressiva, ficcanaso, intrigante e sleale che finge di essere dolce, timida ed indifferente per ingannare il prossimo. Molto spesso “gatta morta” viene anche definita una persona che cela la sua natura poco virtuosa fingendo di essere irreprensibile.
Mi domanderete: " E il leopardo?"
Vi rispondo: " Il leopardo ha rifiutato di farsi fotografare"
Vi rispondo: " Il leopardo ha rifiutato di farsi fotografare"
giovedì, novembre 05, 2015
venerdì, ottobre 30, 2015
A me piaceva Edith Piaf
Dove va' l'emozione di un cielo con una così grande e lucente luna? E dove vanno a finire le ombre dei passi che lei illumina? Forse se ne vanno. Ma dove vanno? Bella la tua luna! Grande Luna! Mi sovvien Leopardi!
lunedì, ottobre 26, 2015
Abbandonati dalla creatività
E così si adempie per loro la profezia di Isaia che dice: Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.
mercoledì, ottobre 21, 2015
La Presenza è una realtà nuova
"Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti, Non sono infiniti, loro,Tu sei infinito. e dentro quei tasti, infinita è la musica che puo fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. (Baricco-Novecento)
venerdì, ottobre 16, 2015
San Paolo introduce e Luca spiega
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non
avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una povera vedova che vi gettava due spiccioli e disse: “In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.
E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità.
Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta.
La carità non avrà mai fine.
In quel tempo, mentre era nel tempio, Gesù, alzati gli occhi, vide alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro.
Vide anche una povera vedova che vi gettava due spiccioli e disse: “In verità vi dico: questa vedova, povera, ha messo più di tutti.
Tutti costoro, infatti, hanno deposto come offerta del loro superfluo, questa invece nella sua miseria ha dato tutto quanto aveva per vivere”.
lunedì, ottobre 12, 2015
La parola ci spiega il Fare e l'Essere
Orazione, non è preghiera ma perdersi nella contemplazione di Qualcuno che ci chiede se lo amiamo con sincerità. La preghiera non sono parole perdute nell'aria davanti a un tabernacolo contenente il Corpo di Cristo. Allora contemplazione è un silenzio orante è «Senti, io non lo so come, ma Ti voglio bene!».
Lui è Colui che mi prende la mano tirandomi a se chiudendo gli occhi sul mio ieri che nemmeno io voglio ricordare e insegnandomi a Essere nel Fare. "Mi ami tu?" Mio Signore che mi conosci dall'alba dei tempi mi chiedi se Ti amo, come hai fatto con Pietro, io che......."Sì, io Ti amo" e domani sbaglierò ancora e ancora e ancora, ma sempre Ti dirò che Ti amo, che sei nel mio cuore. Sempre.
Il cielo sta nuovamente preparando un nuovo temporale. Io sono al caldo della mia casa. Sono una persona che ringrazia per questo privilegio. E Amerò di più chi al freddo, bagnato, penserà a Cristo senza bestemmiare la vita ingrata.
Lui è Colui che mi prende la mano tirandomi a se chiudendo gli occhi sul mio ieri che nemmeno io voglio ricordare e insegnandomi a Essere nel Fare. "Mi ami tu?" Mio Signore che mi conosci dall'alba dei tempi mi chiedi se Ti amo, come hai fatto con Pietro, io che......."Sì, io Ti amo" e domani sbaglierò ancora e ancora e ancora, ma sempre Ti dirò che Ti amo, che sei nel mio cuore. Sempre.
Il cielo sta nuovamente preparando un nuovo temporale. Io sono al caldo della mia casa. Sono una persona che ringrazia per questo privilegio. E Amerò di più chi al freddo, bagnato, penserà a Cristo senza bestemmiare la vita ingrata.
venerdì, ottobre 02, 2015
Allarghiamo l'area della nostra coscienza
Dostoevskij iniziò a scrivere "l'Idiota" e buttò giù molte delle
riflessioni e degli appunti che lo portarono a "I Fratelli Karamazov" e al suo incompiuto disegno di grande romanzo. Dostoevskij supera l'ipotesi che sorge in Nietzsche di un nichilismo lieve, o gaio, propagandato come modo di vivere da "turista", un po' distaccato e scettico tra le cose belle e le difficoltà del mondo.
Dostoevskij comprende che l'abisso dell'animo umano non si risolve nell'individuare una buona idea o una norma giusta, ma nel mistero della presenza di Cristo.
lunedì, settembre 28, 2015
Filosofia e fede potrebbero confrontarsi
L'habitus mentis della filosofia è il non credere a ciò che si vede: l'esempio che si riporta è il bastone immerso nell'acqua che ai nostri occhi appare piegato. Occorre farlo riemergere per accorgersi che è diritto.
Viceversa la fede deve credere a ciò che non si vede. Senza questa fiducia priori, non sarebbe fede.
Sono due ambiti legittimi, autonomi nei loro confini. Come due parallele che non s'incontrano e potrebbero confrontarsi, anche condividere alcuni punti non oltrepassando le rispettive competenze.
Ultimamente in numerosi saggi spesso proposti dalle gerarchie ecclesiali è palese la pretesa di compatibilità, ma sottintendendo la supremazia della Verità rivelata, anche con implicazioni scientifiche, come il creazionismo, Il Disegno Intelligente, ecc.
Nelle università prende piede il pensiero post metafisico, salvo qualche residuo del vecchio accademismo anti relativista.
Il senso comune scambia ancora la filosofia per ancella della teologia o comunque in un ambito di neo spiritualità. Con conseguenze anche sul dibattito etico, sulle nuove etiche e bioetica.
giovedì, settembre 24, 2015
Non sempre il progresso è positivo
Il progresso è "buono" quando ha come scopo il "benessere" degli esseri umani ma diventa "cattivo" quando diventa disordine oppressione e diciamo anche prigionia
venerdì, settembre 18, 2015
martedì, settembre 15, 2015
Educare i figli al Vero
Nel mondo si è sempre imposta la legge del più forte. Del resto l'uomo è un animale e la sua anima sarà morta per asfissia.
venerdì, settembre 11, 2015
I limiti del perdono dell'uomo
Nella situazione umana attuale non c'è
un ideale al quale possiamo sacrificarci, perché di tutti noi conosciamo le
menzogne. Noi, che non sappiamo che cosa sia la verità. E' la più terribile
definizione del cinismo che identifica l'atteggiamento dell'uomo d'oggi, e
poiché non sa il nome della verità, tutto gli sembra menzogna, anche
l'aspirazione ultima e costitutiva del cuore, anche l'esigenza profonda di
certezza, anche la passione per la giustizia. Ognuno pretende avere così la
propria morale, ma questa è la più grande e triste menzogna. Che l'uomo abbia
la sua morale significa infatti che ognuno è dominato dalla morale dello stato,
del potere, cioè dalla morale dei valori comuni, stabiliti da coloro che hanno
i mezzi per farlo. Così, per una pressione osmotica irresistibile, tutti coloro
che pretendono di avere una loro morale finiscono sotto il dominio della morale
del Potere. La moralità vera è quella che nasce dall'eucarestia, cioè dal Dio
non più anonimo, ma presente, cui apparteniamo. E' impossibile all'uomo
perdonare: l'uomo può dimenticare, può ovviare, ma non perdonare. Perdonare
significa infatti far rinascere da capo. L'Eucarestia è la memoria di un uomo
che muore al nostro posto, che ci grazia, che ci fa diventare colmi di essere,
come se non avessimo fatto nulla di male.
martedì, settembre 01, 2015
Il trascendente è afferrabile
La religiosità risveglia
la potenzialità di vivere
la realtà sotto
una luce meritevole di amore.
Perché avvenga
occorre umiltà e
la consapevolezza di
"meritare" di cogliere
la presenza e
donarla a sé e agli altri.
Sembrerebbe una semplice
occasione naturale,
ma nella realtà tutto
questo sembra inafferrabile,
distante, in sintesi non
avviene con facilità.
Mi chiedo perché. Forse
ci si avvicina
con scarso
rispetto degli altri,
forse tutto quel che
circonda l'essenza
della religiosità paga
il prezzo di una
trasmissione non
incontaminata, allora,
nelle migliori delle
ipotesi, ci fermiamo
allo sguardo religioso
sulle cose senza dare
un senso religioso
all'appartenenza perché
significherebbe uscir
fuori dal proprio sé
per darsi ad un tutto che sia ben più ampio del
sé.
lunedì, agosto 17, 2015
Da una testimonianza nasce la metanoia
domenica, agosto 09, 2015
L'Amore più grande
Descrivendo
la situazione umana attuale, dice André Malraux: "Non c'è un ideale
al
quale possiamo sacrificarci, perché di tutti noi conosciamo le menzogne. Noi,
che
non sappiamo che cosa sia la verità". E' la più terribile definizione del
cinismo
che identifica l'atteggiamento dell'uomo d'oggi, e poiché non sa il nome
della
verità, tutto gli sembra menzogna, anche l'aspirazione ultima e costitutiva
del
cuore, anche l'esigenza profonda di certezza, anche la passione per la
giustizia.
Ognuno pretende avere così la propria morale, ma questa è la più
grande
e triste menzogna. Che l'uomo abbia la sua morale significa infatti che
ognuno
è dominato dalla morale dello stato, del potere, cioè dalla morale dei
valori
comuni, stabiliti da coloro che hanno i mezzi per farlo. Così, per una
pressione
osmotica irresistibile, tutti coloro che pretendono di avere una loro
morale
finiscono sotto il dominio della morale del Potere. La moralità vera è
quella
che nasce dall'Eucarestia, cioè dal Dio non più anonimo, ma presente, cui
apparteniamo.
E' impossibile all'uomo perdonare: l'uomo può dimenticare, può
ovviare,
ma non perdonare. Perdonare significa infatti far rinascere da capo.
L'eucarestia
è la memoria di un uomo che muore al nostro posto, che ci grazia,
che
ci fa diventare colmi di essere, come se non avessimo fatto nulla di male.
lunedì, agosto 03, 2015
Gesù nella nostra vita
Lentamente
Gesù colloca la sua persona al centro dell'affettività e della libertà
dell'uomo.
E' commovente la questione, è l'aspetto più commovente di tutto quanto il fatto cristiano, cioè la storia cristiana.
La vocazione in cui Cristo ci ha bloccati, in questo essere bloccati ha già dentro tutto.
Dove sei, dove uno vive queste cose, entrano flotti di umanità diversa. Altrimenti le cose restano immutabili, in tutti i sensi, e sembrano dar vigore e ragione alla superbia, alla pretesa, alla presunzione, al fariseismo.
La vocazione è un grido di battaglia, non come un posteggio, un posteggio in cantina.
Se si va a insegnare, se si va a lavorare in banca e si stabiliscono rapporti con gli altri compagni di lavoro, qualsiasi cosa si faccia, per quanti rapporti si tessano, questa battaglia è lo scopo. E' la battaglia del nuovo contro il vecchio. Per questo è la vera rivoluzione.
Anche ai tempi di Stalin tutti gridavano: "Rivoluzione!", e tutto sembrava rivoluzionario, animato da imperiosa volontà di rivoluzione. Son finiti negli accusati schemi dei propri avversari, identificandosi con essi.
E' commovente la questione, è l'aspetto più commovente di tutto quanto il fatto cristiano, cioè la storia cristiana.
La vocazione in cui Cristo ci ha bloccati, in questo essere bloccati ha già dentro tutto.
Dove sei, dove uno vive queste cose, entrano flotti di umanità diversa. Altrimenti le cose restano immutabili, in tutti i sensi, e sembrano dar vigore e ragione alla superbia, alla pretesa, alla presunzione, al fariseismo.
La vocazione è un grido di battaglia, non come un posteggio, un posteggio in cantina.
Se si va a insegnare, se si va a lavorare in banca e si stabiliscono rapporti con gli altri compagni di lavoro, qualsiasi cosa si faccia, per quanti rapporti si tessano, questa battaglia è lo scopo. E' la battaglia del nuovo contro il vecchio. Per questo è la vera rivoluzione.
Anche ai tempi di Stalin tutti gridavano: "Rivoluzione!", e tutto sembrava rivoluzionario, animato da imperiosa volontà di rivoluzione. Son finiti negli accusati schemi dei propri avversari, identificandosi con essi.
mercoledì, luglio 29, 2015
Incredibile decisione della Cassazione
Giusta ma manifestazione delle donne contro l'astrusa decisione
della Cassazione che assolve gli autori di uno stupro di gruppo portando come motivazione i
costumi della donna.
lunedì, luglio 27, 2015
Utilizzare il tempo con intelligenza
Una
volta invidiavo il cane dei vicini
nel
giardino sottostante la mia finestra,
perché
lui non si annoiava,
non
aveva il problema si sapere che fare.
Cosa
mi era successo?
Si
era ammalato il mio rapporto con il tempo.
Prima
il tempo era al mio servizio
e
io non sentivo il
bisogno
di riempirlo, poi ho cominciato ad avvertire
il
bisogno o dovere di riempire il tempo.
Sono
rinato quando, seduto su una poltrona,
ho
cominciato a guardare i miei quadri.
Non
erano fatti di niente, ossia di solo colore,
ma
avevo scoperto che dietro il colore,
c'era
qualcosa di nuovo
a
dargli senso, drammaticità,
insomma
poesia.
Poi,
un po' alla volta,
guardando
con occhi nuovi mi sono accorto
che
non solo dietro il colore c'è una
Rivelazione
giovedì, luglio 23, 2015
Pensare al futuro dei figli
La
Strada di Cormac
McCarthy
sembra
un racconto di una disperazione
tale
da togliere il respiro.
Bene,
è esattamente il contrario.
E'
vero, a leggere si resta senza fiato.
Ci
sono scene crude e forti.
Ma
se avete un figlio, è difficile che
a
un certo punto non sentiate
il
bisogno di fermarvi, chiudere il libro
e
andare di là, in cameretta,
per
dargli una carezza.
A
me è successo, davvero. Dormiva.
E
mi è venuto in mente quello
che
mi aveva detto un amico,
un
teologo di Bergamo,
don
Maurizio: "Fermati, fai un passo
indietro
e chiediti:
"Cosa
sarà di lui?".
martedì, luglio 21, 2015
Caratteristiche di un Paese che cresce
Giovanni 14:6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Il capitolo Giovanni 14, rivela Gesù come la personificazione di queste tre qualità divine, ma anche svela la chiave che apre uno spiraglio sulla comprensione del progetto di Dio che fa, a dir poco, sbalordire.
Questa affermazione di Gesù esprime la composizione pragmatica della funzionalità delle virtù di Dio, che nel loro insieme sono intrinseche alla natura Trina di Dio, ma anche e soprattutto, hanno funzionalità universale della esplicazione della sua volontà, perché operano al volere decisionale di Dio, essendo parte di Dio stesso.
sabato, luglio 18, 2015
Vivere sempre con la Presenza
La memoria di Cristo è l'unica
memoria che diventa sempre
più grande e invadente quanto più
passa il tempo e si cammina.
Come diceva Möhler in una sua
lettera: " Io penso che non
potrei più vivere se non Lo sentissi
più parlare". E' una memoria
che diventa così grande e invadente
che ci si alza al mattino
tranquilli, perché nella profondità
della sua prospettiva con cui
si vedono le cose domina la Sua
presenza.
Senza la presenza del significato
l'uomo non può più vivere.
E infatti tutti vivono nel limbo di
un presentimento. Noi siamo
chiamati invece a diventare
lottatori, i camminatori perché sappiamo
bene dove andare.
Ognuno di noi ha già cominciato a
percepire come Cristo ha la
profondità di un mare o di un cielo,
un mare e un cielo particolari
perché senza limiti.
mercoledì, luglio 15, 2015
Cristo tra la gente
Zaccheo, si arrampica su un sicomoro per vedere Gesù.
Zaccheo si arrampica sul sicomoro perché era piccolo di
statura.
Gesù gli passa vicino, guarda dove si era issato e gli
dice:
"Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a
casa tua".
Immaginiamo che cosa ha sentito quell'uomo. E' come se
Cristo gli
avesse detto: " Io ti stimo".
Ma quell'incontro non sarebbe vero, sarebbe come se non
fosse
avvenuto duemila anni fa, se non potesse avvenire anche
adesso.
Un uomo non può aderire a Cristo se non percepisce che è
vero oggi.
giovedì, luglio 09, 2015
L'utopia non è una menzogna
martedì, luglio 07, 2015
Difendersi dalle aggressioni
Quando
qualcuno ci schiaccia un alluce abbiamo subito un risentimento e ci ergiamo in
uno sguardo minaccioso.
Se invece ci schiacciano la personalità, in modo tale che essa ne risulta letteralmente soppressa, o così intimidita da rimanere incapace di agire, questo lo subiamo tranquillamente tutti i giorni.
Accade nella politica, attraverso i mass media e altri strumenti come la scuola, il posto di lavoro, la politica.
Dietro la fragile maschera della parola "io" c'è una grande confusione.
Soltanto l'involucro di questa parola ha una certa consistenza.
Ma il tragitto del suono "io" è tutto e solo pieno di dimenticanza.
Eppure l'evoluzione di una società è tanto più definibile come "civile" quanto più porta a galla e chiarisce il valore del singolo io, della persona, non essendovi umanità se non nell'io concreto, nella persona singola.
Se invece ci schiacciano la personalità, in modo tale che essa ne risulta letteralmente soppressa, o così intimidita da rimanere incapace di agire, questo lo subiamo tranquillamente tutti i giorni.
Accade nella politica, attraverso i mass media e altri strumenti come la scuola, il posto di lavoro, la politica.
Dietro la fragile maschera della parola "io" c'è una grande confusione.
Soltanto l'involucro di questa parola ha una certa consistenza.
Ma il tragitto del suono "io" è tutto e solo pieno di dimenticanza.
Eppure l'evoluzione di una società è tanto più definibile come "civile" quanto più porta a galla e chiarisce il valore del singolo io, della persona, non essendovi umanità se non nell'io concreto, nella persona singola.
martedì, giugno 30, 2015
L'amore che si sviluppa attraverso la conoscenza
Quando Gesù viene chiamato l’Agnello di Dio in Giovanni 1:29 e Giovanni 1:36, è un riferimento a Lui come sacrificio perfetto e finale per il peccato. Per capire chi era Gesù e che cosa ha fatto, dobbiamo partire dall’Antico Testamento che contiene profezie sulla venuta di Cristo come “sacrificio per il peccato” (Isaia 53:10). L’intero sistema sacrificale stabilito da Dio nell’Antico Testamento, era infatti un preparativo per la venuta di Gesù Cristo, che è il sacrificio perfetto di Dio per l’espiazione dei peccati del Suo popolo (Romani 8:3; Ebrei 10).
mercoledì, giugno 24, 2015
Quando l'affettività diventa prepotenza
Ma, si potrebbe dire: dove finisce la consuetudine e
inizia la "cultura" (quando M. scrive i saggi, dalle Indie
Occidentali appena scoperte arrivano notizie di popoli nuovi, dove il potere
non ha le caratteristiche del dominio, rivelando un’antropologia culturale
diversa da quella europea e asiatica...)? E poi, l'abitudine intorpidisce
davvero i sensi o è anche una necessità? Non andremmo tutti alla malora se
agissimo come ci pare e tentassimo la via della libertà? Come si fa a stare nudi
e liberi, senza "abiti" o tradizioni? E se si tratta di cambiarli,
quali sono quelli inadatti alla valorizzazione personale?
martedì, giugno 23, 2015
Quando l'incontro ha una particolare attrattiva
Il
coraggio di dire Io avviene in una situazione
particolare
che si chiama incontro.
Solo
nel fenomeno dell'incontro si dà la
possibilità
all'Io di decidere, di rendersi capace
di
riconoscere ed accogliere la verità,
e
la verità è una presenza.
Tutto,
per ciascuno di noi, è cominciato con un incontro.
La
fede nasce come grazia di un incontro che
gratuitamente
sorprende.
Quando
si è colpiti dall'incontro la vita cambia,
senza
che ci si ponga innanzitutto il problema di cambiarla.
L'incontro
con Cristo, come narra il Vangelo, ha fatto
venir
voglia di seguirlo, non immediatamente
di
cambiare la vita.
In
quell'inizio, l'ultimo pensiero per Giovanni, Simone e Andrea,
era
quello di cambiare la vita.
Seguendo
la Presenza incontrata si impara
che
cos'è la vita morale, essa viene resa possibile.
Perché
se il termine della nostra considerazione
fosse
cambiare la vita o il diventar più morali,
come
esortano gli esponenti del partito degli onesti,
l'attenzione
si sposterebbe inevitabilmente su di sé
invece
che sulla Presenza, e ciò non farebbe cambiare.
venerdì, giugno 19, 2015
Potrebbe aver ragione Leopardi
Stendo un tappetino dove potrà camminare l'amico vagabondo. Fanno ancora l'esame di stato? Ma è un'idiozia. Leopardi introduce il rapporto tra quello che offre il mondo e il nostro Desiderio. Senza saperlo, lui, il precursore del nichilismo, spiega che il desiderio dell'uomo non è di questo mondo. L'aveva già capito quando compose l'Infinito, a Silvia e il Sabato del villaggio. Più avanti della teologia e dei dottori della Chiesa, lui, il Leopardo ateo e inconsapevolmente credente.
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