La religiosità risveglia la potenzialità di vivere la realtà sotto una luce meritevole di amore.
Perché avvenga occorre umiltà e la consapevolezza di "meritare" di cogliere la presenza e donarla a sé e agli altri.
Sembrerebbe una semplice occasione naturale,
ma nella realtà tutto questo sembra inafferrabile, distante, in sintesi non avviene con facilità.
Mi chiedo perché. Forse ci si avvicina con scarso rispetto degli altri, forse tutto quel che circonda l'essenza della religiosità paga il prezzo di una trasmissione non incontaminata, allora, nelle migliori delle ipotesi, ci fermiamo allo sguardo religioso sulle cose senza dare un senso religioso all'appartenenza perché significherebbe uscir fuori dal proprio sé per darsi ad un tutto che sia ben più ampio del sé.