Quello che noi spesso dimentichiamo è che la poesia nacque come epica, per semplificare possiamo chiamarla la poesia delle gesta ed aveva una particolare funzione ,doveva svolgere una funzione educativa, doveva comunicare ed esprimere. Era inammissibile una poesia non utile, non direttamente produttiva di qualcosa e per produzione intendo proprio la produzione di senso. Questo problema nasce già con i lirici greci che però pur sovvertendo in parte i canoni tradizionali e dando luogo alla poesia dei sentimenti continuano a percorrere la strada dell’utilità. Sono i lirici latini che presentano la seconda cesura, la poesia lirica si distacca definitivamente da quella epica non solo per i temi ma anche perché abbandona ogni scopo comunicativo o finalistico. Da quel momento in poi irrompe tutto e si perde il patto (che era stato sotteso nella poesia epica) e rimane un nuovo modo di fare poesia . Il poeta non deve indagare né verità , né deve darci una interpretazione di verità , non deve essere sottomesso all'oggetto, non deve più parlare della morte (oggetto) per renderla fatto universale. Deve accovacciarsi come meglio crede sull'oggetto, il poeta copre l'oggetto non lo scopre qui che la soggettività diventa prevalente, aperta la poesia al lirismo e liberato il poeta da ogni condizione di finalismo comunicativo è ovvio che il soggetto diventa oggetto della poesia. Non è più la morte che viene raccontata ma è il poeta che è e sente morte ad essere oggetto della poesia. Ecco perché non riuscirà con molta difficoltà a trovare qualcosa che risponda al suo canone.
In questa assenza di patto però non possiamo vedere solo una perdita, a mio parere c'è anche una conquista appare sul palcoscenico umano la possibilità di infinite verità soggettive tessere non più quadri, pezzi isolati non più affreschi unitari, ma il loro valore rimane comunque straordinario perché ci permette di vedere e di rintracciare l’umanità attraverso dei frammenti infinitesimali spesso diversi per canone e per scelta linguistica che non ci raccontano più la morte ma le mille morti. Da una poesia non si può scorgere il mondo se non per frammenti rattoppati da gli occhi degli altri, il lettore di poesia deve essere umile ,non si deve aspettare niente, non deve cercare né verità né insegnamento, né illuminazione, né spiegazione del mondo, deve solo farsi prestare per un istante gli occhi di un altro stupendosi per la coincidenza identica del vedere insieme, nel vedere stupendosi ancora di più nel vedere il mai visto.
Vero, il lettore di poesia deve essere umile e deve mettersi nei panni del poeta, per sentire ciò che ha provato lui e vedere ciò che ha visto lui.
RispondiEliminaMa già questo rende "utile" la poesia.
Il poeta - non tutti sono in grado - coglie delle sfumature che noi possiamo percepire leggendo i suoi versi, mettendoci appunto nei suoi panni, guardando con i suoi occhi e ascoltando con le sue orecchie.
La poesia è uno straordinario mezzo di comunicazione.
E quando si lega alla musica...diventa ancor più straordinaria.
A volte il linguaggio delle canzoni è anche poesia.
EliminaMolti nostri amici e amiche scrivono poesie e da loro vorrei conoscere le sensazioni-emozioni che provano.
Sì, e la difficoltà per un poeta (e quindi la sua bravura) sta proprio nel far capire al lettore (umile) cosa vuole esprimere, cosa ha visto...
RispondiEliminaMoz-
Il poeta sicuramente vede una realtà diversa da noi.
RispondiEliminaMeriggiare pallido e assorto
RispondiEliminapresso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia
Non si può parlare di poesia senza nominare Montale.
RispondiEliminaDurante l'età arcaica in Grecia fiorì una vasta produzione di narrazioni epiche, oggi totalmente perdute perché tramandate oralmente. Esse raccontavano vicende riguardanti le imprese straordinarie, leggendarie o storiche, di un eroe o di un popolo, costituirono la materia a cui attinse Omero per la composizione dei suoi poemi. Fra l'VIII-VII secolo a.C. si sviluppò anche un'epica didascalica, di cui un esempio è il poema Opere e giorni di Esiodo, dedicato al lavoro umano e ai temi dell'onestà e della giustizia. Dopo il periodo classico, il genere epico conobbe nuova fortuna in epoche ellenistiche con le Argonautiche di Apollonio Rodio (ca 295-215 a.C). e in età imperiale con le Dionisiache di Nonno di Panopoli (V sec. a.C.).
RispondiEliminaSi dice che l'uomo prima di parlare abbia cantato, che prima di scriver prosa abbia fatto poesia.
RispondiEliminaLa poesia è una espressione artistica personale , intima, sono versi che l’uomo, canta su ciò che lo affascina o su ciò che contempla, può essere la vita oppure la morte. La poesia è sogno e realtà, è raccontare qualcosa , mettendo a fuoco, ciò di cui hai paura. Primo Levi nella sua poesia “Se questo è un uomo”, sollecita i lettori a riflettere sullo sterminio dei lager nazisti. Ogni poesia ha più valore perché è potenzialmente eterna. Leopardi aveva una sua visione sulla vita, vita fragile, minata dal suo stato di salute, e un’attesa per un futuro migliore: “Tutti gli uomini sono accomunati nello stesso destino, che è quello di vivere un'esistenza caratterizzata dal fatto che "è funesto a chi nasce il dì natale", che l'unico piacere che l'uomo prova è figlio dell'affanno passato, che il piacere comunque non si vive mai nel presente ma o lo si è vissuto nel passato o lo si vivrà nel futuro”. Ho citato Leopardi e Primo levi, ma tanti sono che danno attraverso le loro liriche un insegnamento al mondo, e allargano la visuale della società.
La Poesia è un viaggio nell’universo interiore, è entrare in contatto con anime affini e assorbirne l’intima essenza coinvolgendo la mente e il corpo. La Poesia è conoscenza, accoglienza, condivisione, pura essenza, ma anche illusione e disillusione, morte e rinascita. La Poesia è la lingua universale del mondo, non si nutre di narcisismo, sceglie il poeta come suo tramite, lo plasma e lo rende umile.
RispondiEliminaCommento di grande spessore.
EliminaMi soffermo su : "Poesia è la lingua universale del mondo, non si nutre di narcisismo, sceglie il poeta come suo tramite, lo plasma e lo rende umile".
Grazie.
Ciao.
"La poesia si porta nel cuore. Si ha nel cuore. Non conosce invidia, non conosce cattiveria, non fa del male. La poesia è una grazia. Una grazia divina". Dale Zaccaria
RispondiEliminaNel nome della donna di Dale Zaccaria:
EliminaNel nome
della donna
ché il firmamento
sempre la sorregga
ché nessuno le offenda
mai il corpo e il cuore
né le porti via l’azzurro
e la bellezza
ché possa bere
amore solo e soltanto
amore
ché non la sfiori
la notte e la paura
ché sia l’eterno
a camminarle accanto
ché il vento e il tempo
la protegga
ovunque sia
ovunque vada.
Nel nome della donna
ad una donna.
Grazie sinforosa.
Grazie a te
EliminaDa noi i grazie non mancano mai.
EliminaTi rispondo con le parole di Alberto Jess:
RispondiElimina"La poesia per me è visione dell'orizzonte: l'orizzonte è dove tutti i tuoi desideri, le tue passioni, i tuoi sogni, le tue sofferenze, i tuoi rimpianti, il tuo futuro e il tuo passato si fondono col mare e il sole in un eterno presente! Io vedo i miei versi danzare all'orizzonte, così li raccolgo quando ancora si agitano e vibrano pieni di vita e magica alchimia".
Buon pomeriggio Gus!
Non si possono scrivere pagine di letteratura senza pagine di vita.
EliminaLa vita è l'inchiostro più indelebile.
Alberto Jess
Grazie Elettra.
Le strette commistioni fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall'originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un'approssimazione dell'originale.
RispondiElimina"Se sapessi da dove provengono le poesie, ci andrei".
RispondiEliminaMichael Longley
Amo molto la poesia, la contemplo.
Un abbraccio.
Dani
Dani, lo so che ami la poesia.
EliminaAbbraccio.
Carissimo Gus questa volta sono in minoranza: non amo le poesie. A scuola ho resistito fino all’ultimo. Per non parlare di mio padre grande appassionato... ma questa è un’altra storia perché cercava di conquistarmi con il divertimento, leggeva e m’insegnava la metrica che dovevo seguire per evidenziare le falle del poeta, dovevo contare le rime,le strofe, la lunghezza del verso, le sillabe,come iniziava e come finiva, in più mi portava alle gare di poesia improvvisata. Non mi ha conquistata. Ha fallito alla grande. Mi annoiavo e mi annoio.
RispondiEliminaIl tuo approccio alla poesia attraverso la tecnica della metrica ha rovinato tutto. Giustamente ti annoia perché la poesia è legata a un'esperienza dolorosa.
EliminaUn abbraccio Innassia.
Mi sono espressa male. Se frequenti una cricca che li legge a voce alta, li scambia, o li scrive, in modo naturale, osservandoli, impari la metrica. Non sono lezioni scolastiche noiose, anzi è uno spasso. Non apprezzando l’arte poetica mi sono allontanata dall’ambiente dimenticando parecchio, ma non ho scordato i bei momenti. Se leggo un libro di poesie “dormo” dalla prima riga, se ad es osservo chi scrive improvvisando è un’altra storia.
EliminaDormi?
EliminaE' il massimo.
Ciao Innassia.
Buongiorno Gus! Il mio commento è il tuo Da una poesia non si può scorgere il mondo se non per frammenti rattoppati da gli occhi degli altri, il lettore di poesia deve essere umile ,non si deve aspettare niente, non deve cercare né verità né insegnamento, né illuminazione, né spiegazione del mondo, deve solo farsi prestare per un istante gli occhi di un altro stupendosi per la coincidenza identica del vedere insieme, nel vedere stupendosi ancora di più nel vedere il mai visto. - Non ho la pretesa di scrivere poesie
RispondiEliminaio parlo, scrivo così a mia figlia. Bacio e felice giornata
E' un'interpretazione complessa e soggettiva e in ogni caso condivisibile.
EliminaBacio Lucia.
Silenziosa è scesa la notte
RispondiEliminaportando con sè
il profumo dei ricordi.
Le lacrime non fanno rumore. (lucia)
Lucia poetessa sublime.
EliminaBacio.
Per me poesia è tutto quello che silenziosamente cattura l'occhio dell'osservatore e l'anima. Poesia è avere il coraggio di mettere a nudo la propria anima in un particolare momento della vita senza interrogarsi sulle opinioni altrui
RispondiEliminaGus non mi ritengo poetessa ma semplicemente: poeta per diletto, fotografa per passione
EliminaA me piaci Simona.
EliminaGrazie.
RispondiEliminaUna poetessa che viene a spiegarmi le sue sensazioni-emozioni.
Ciao Simona.
La poesia migliore è proprio quella che si veste di inutilità. Che non pretende di insegnare, ma che descrive un sentimento, lo sviscera, lo porta fuori.
RispondiEliminaLa poesia deve raccontare quello che il lettore non riesce a vedere.
EliminaCiao Sara.
Poesía es un sentimiento que sale del alma, un sentir que se expresar con letras. Abrazos llenos de versos.
RispondiEliminaAbbraccio Rosana.
EliminaÈ un piacere aver scoperto il tuo blog!
RispondiEliminaLa poesia è amore, perchè chi la scrive vuole ammansire gli altri, addolcirli,
renderli meno irti.
Alda Merini
Uso le parole della Grande Alda per dirti cosa è per me la poesia...
Io la definisco "Il cioccolato del cuore" e poi aggiungerei che:
La vera poesia c'è
se terminate le parole
esse sono ancora e ancora
dentro di te a solleticarti
l'anima...
Grazie Agata.
EliminaLe parole sono immortali.