Se la filologia è quel complesso d’attività che cercano di riportare un testo alla sua forma originaria e, quindi, al suo significato originario ,almeno quello letterale ,ogni interpretazione estemporanea ne dovrebbe tener conto.
Se, per un delirio d’interpretazione, rinominassi Renzo Tramaglino con un nome diverso, mettiamo Lucio, di fatto Lucio diventerebbe il protagonista dei Promessi Sposi e Renzo scomparirebbe. Chiunque leggesse la mia versione delirante dei Promessi Sposi, e che non avesse curiosità e sensibilità filologica, sarebbe indotto a credere che Lucio è il personaggio che sposerà Lucia e che tanti peripezie dovrà patire: sarebbe pure pronto a scommettere la vita che il romanzo “I Promessi Sposi” racconta le vicende di un tale Lucio e di una tale Lucia.
Supponiamo che, sempre seguendo il mio delirio divulgativo interpretativo, trasformassi don Abbondio in un uomo coraggioso e rissoso. Di conseguenza, dovrei inserire pure una bella rissa, allorquando il nuovo don Abbondio, seccato per l’interruzione della lettura del breviario, non potrebbe far altro che scambiare ceffoni con i bravi.
Ma ancora; il delirio mi induce a cambiare pure il punto di vista, trasformando l’incipit dei Promessi Sposi in una descrizione singhiozzante con la quale Lucia spacca le palle del rematore della barchetta, anzi, cosa dico? del timoniere del motoscafo, ché sto mezzo mi pare più adatto che non una barchetta a remi, mentre Lucio, il suo promesso sposo, si dispera per un attacco improvviso di gastroenterite.
Chi leggesse la mia delirante versione dei fatti, che, per ipotesi, ho messo in Internet, crederà di leggere i Promessi Sposi e, molto probabilmente, sarebbe disposto a scommettere la vita su quelle circostanze narrative.
Supponiamo pure che si diffondesse la versione delirante dei Promessi Sposi: il primo effetto sarebbe la scomparsa del vero “I Promessi Sposi”; il secondo, che esiste la possibilità di raccontare qualsiasi cosa e che torme di babbei sono pronti a crederci.
Ancor oggi, qualche idiota ci crede ancora! E non venite a raccontarmi che fa dell’ironia, perché per fare dell’ironia è necessario accertarsi che entrambi i contraenti della comunicazione possiedano lo stesso registro decodificativo dell’ironico.
Se, per un delirio d’interpretazione, rinominassi Renzo Tramaglino con un nome diverso, mettiamo Lucio, di fatto Lucio diventerebbe il protagonista dei Promessi Sposi e Renzo scomparirebbe. Chiunque leggesse la mia versione delirante dei Promessi Sposi, e che non avesse curiosità e sensibilità filologica, sarebbe indotto a credere che Lucio è il personaggio che sposerà Lucia e che tanti peripezie dovrà patire: sarebbe pure pronto a scommettere la vita che il romanzo “I Promessi Sposi” racconta le vicende di un tale Lucio e di una tale Lucia.
Supponiamo che, sempre seguendo il mio delirio divulgativo interpretativo, trasformassi don Abbondio in un uomo coraggioso e rissoso. Di conseguenza, dovrei inserire pure una bella rissa, allorquando il nuovo don Abbondio, seccato per l’interruzione della lettura del breviario, non potrebbe far altro che scambiare ceffoni con i bravi.
Ma ancora; il delirio mi induce a cambiare pure il punto di vista, trasformando l’incipit dei Promessi Sposi in una descrizione singhiozzante con la quale Lucia spacca le palle del rematore della barchetta, anzi, cosa dico? del timoniere del motoscafo, ché sto mezzo mi pare più adatto che non una barchetta a remi, mentre Lucio, il suo promesso sposo, si dispera per un attacco improvviso di gastroenterite.
Chi leggesse la mia delirante versione dei fatti, che, per ipotesi, ho messo in Internet, crederà di leggere i Promessi Sposi e, molto probabilmente, sarebbe disposto a scommettere la vita su quelle circostanze narrative.
Supponiamo pure che si diffondesse la versione delirante dei Promessi Sposi: il primo effetto sarebbe la scomparsa del vero “I Promessi Sposi”; il secondo, che esiste la possibilità di raccontare qualsiasi cosa e che torme di babbei sono pronti a crederci.
Ancor oggi, qualche idiota ci crede ancora! E non venite a raccontarmi che fa dell’ironia, perché per fare dell’ironia è necessario accertarsi che entrambi i contraenti della comunicazione possiedano lo stesso registro decodificativo dell’ironico.
Leggendo 'la tua versione' dei Promessi Sposi, mi è venuta in mente un'inezia, il dibattito sui remake delle opere di fantasia, che vengono appunto snaturate dallo stravolgimento di personaggi, vicende, ecc. Ovviamente, nel tuo caso, l'esempio letterario con i 'Promessi Sposi' era efficace metafora per parlare del proliferare di bufale e fake news. C'è poco da aggiungere: funziona così. "L'ho letto su Internet"! E via di proliferazione di bufale. Qualche volta, nel 2018, sento mio padre che torna dal bar e dice "Ho sentito al bar" e giù la bufala. Ma almeno sono innocue. Due risate e finisce lì. Restituite i bar alle persone che stanno su Internet a campare di bufale e togliete loro Internet.
RispondiEliminaGrandi classici, raccontati da grandi nomi della letteratura così come potrebbero raccontarli ai figli o nipoti, una sera, nel loro salotto. "Save the story": frutto della collaborazione tra Scuola Holden e Gruppo Editoriale L'Espresso, è anche un ciclo di reading affidati a grandi scrittori presentato all'Auditorium Parco della Musica e coprodotto con la Fondazione Musica per Roma. Non un'operazione di riscrittura, ma un appassionato omaggio ai libri che più abbiamo amato. Umberto Eco, Alessandro Manzoni: un matrimonio che s'ha da fare. Il racconto di Umberto Eco traghetta il romanzo più studiato e ingiustamente odiato della storia della letteratura italiana alle nuove generazioni. Le disavventure di Renzo e Lucia, in una Lombardia dominata da un'oligarchia di prepotenti, e sballottata dalle forze incontrollabili della peste, della rivoluzione, e da quelle imperscrutabili della provvidenza. Il tutto, utilizzando parole come bullismo e mafia, per traghettare quella storia nel tempo, e farla cadere con precisione dentro l'oggi dove viviamo coi nostri figli. Età di lettura: da 8 anni.
Eliminahttps://www.ibs.it/storia-de-promessi-sposi-raccontata-libro-umberto-eco/e/9788883713118
EliminaLa storia di Cyrano de Bergerac raccontata da Stefano Benni.
EliminaBaricco in Omero, Iliade si è lanciato nell’impresa di riscrivere l’Iliade in uno stile mo de rno e con termini più familiari e scorrevoli per i giorni nostri.
EliminaRiky, e succede anche in una riunione del Condominio, dove tu dici qualcosa e un altro la riassume a modo suo.
EliminaVero, capita che si dica una cosa a una persona e quest'ultima nel riportarla ne fa una versione diversa. I pensatori da bar sono espertissimi in questo!
EliminaA me è successo 2/3 volte e si trattava di cose molto importanti.
EliminaLa rete è davvero un mezzo potente, secondo me la parola d'ordine dovrebbe essere la seguente: Cautela, sempre e comunque. ciao Gus.
RispondiEliminasinforosa
Nella rete accade di tutto.
EliminaE la menzogna diventa verità.
Ciao Sinforosa.
E non basta. Prendendo pezzetti di Vangeli canonici e apocrifi Cristo diventa il capo della tribù di Zeloti e fa sesso con la Maddalena.
EliminaE nel Corano viene scritto che Gesù era solo un profeta, mentre la Parola di Dio era trasmessa da Maometto.
RispondiEliminaMa se quei Promessi Sposi fossero già loro una versione artefatta e l'unico originale dato definitivamente alle fiamme da quel birbante fakenewsaro di un Manzoni?!?
RispondiEliminaFermo e Lucia?
EliminaParlando seriamente, hai ragione: non esiste un univoco registro del sarcastico e dell'ironico. Quindi chi li possiede deve rinunciare a prendere in giro il mondo?!?
RispondiEliminaComprendi da te che non sarebbe ne' possibile ne' giusto.
Stai a difendere il tuo amato Baricco?
EliminaEcco.. Baricco dici.. perle ai porci... dovrebbe scrivere come Fabio Volo per raggiungere le "vaste folle"? I tanti che non lo comprendono probabilmente sono gli stessi che si bevono fakes a gogo'... ;)
EliminaBaricco è un falso.
EliminaBhe a Baricco una possibilità bisogna pur darglila... Bisogna riconsiderarlo alla luce del fatto che magari da allora possiamo essere cambiati^^
EliminaIo tipo camboo, se mi sforzo, almeno cinque volte al giorno!!
Vedi come ti riinteroreto Alice o Emily Dickinson?? Forse semplicemente me!! 🙃
*Riinterpreto
EliminaAnna, io ho fatto un tipo di ragionamento molto chiaro, tu ne fai un altro che non condivido ma rispetto.
EliminaBhe, un'altra versione esiste, e non c'è Renzo... ma Fermo :)
RispondiEliminaMoz-
Miki, l'ho già detto. Ma il mio esempio parte dai Promessi Sposi perché l'incipit è di facile lettura.
EliminaCapisco ciò che vuoi dire ma le alternative servono, il processo di evoluzione parte proprio dal prendere un classico e farne un alternativa!! Dall'alternativa nascerà qualcosa di totalmente differente dal classico. L'arte in tutte le due forme funziona così^^
RispondiEliminaPrendi Giulietta e Romeo, togli il linguaggio dell'autore e alla fine ti trovi un fumetto e i napoletani quando il Verona è arrivato al San Paolo per una partita di calcio hanno letto questo striscione: "Giulietta è 'na zoccola".
EliminaBuona giornata.
Bhe quella è ignoranza, ironica ignoranza??
RispondiEliminaSono d'accordo che a tutto vi dev'essere comunque un limite.
Il rispetto per la realtà dovrebbe essere un bene assodato, di quelli da ricercare sempre e comunque.
RispondiEliminaMa il problema è che c'è una realtà diversa per ciascuno. Però un conto è l'interpretazione differente di uno stesso fatto, un conto il voler cambiare le cose a proprio piacimento.
Si, Sara. Baricco ha stravolto l'Odissea.
EliminaAlessandro Baricco smonta e rimonta l’Iliade creando 24 monologhi + 1, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che ci racconta, in chiusura, l’assedio e la caduta di Troia.
EliminaSara, si tratta dell'Iliade e non dell'Odissea come avevo scritto nella prima risposta.