L'idea del Mistero è la percezione di un esistente ignoto cui tutto il movimento dell'uomo è destinato perché anche ne dipende. Se si spacca il rapporto uomo-Mistero si precipita nell'alienazione.
La realtà è proprio lo stupore dell'uomo che si domanda perché vive, perché è nato, perché tutto quello che osserva è più grande di lui.
Il mistero è anche un'ape che costruisce il suo nido con la saliva che è un collante che resiste all'acqua, al freddo e al caldo.
Occorre un'intelligenza della bellezza, non un'intelligenza del nostro progetto. La bellezza è il fascino del vero. L'intelligenza della bellezza è per sua natura aperta, tutta protesa ad affermare qualcosa più grande di noi, che ci strappa continuamente alle nostre farneticazioni. Del resto, non c'è niente di più terribilmente deludente e disfacente di un proprio progetto che si riesca accanitamente a realizzare. La vocazione della vita è allora una sola: essere a disposizione, non sistemarsi o possedere.
La realtà è proprio lo stupore dell'uomo che si domanda perché vive, perché è nato, perché tutto quello che osserva è più grande di lui.
Il mistero è anche un'ape che costruisce il suo nido con la saliva che è un collante che resiste all'acqua, al freddo e al caldo.
Occorre un'intelligenza della bellezza, non un'intelligenza del nostro progetto. La bellezza è il fascino del vero. L'intelligenza della bellezza è per sua natura aperta, tutta protesa ad affermare qualcosa più grande di noi, che ci strappa continuamente alle nostre farneticazioni. Del resto, non c'è niente di più terribilmente deludente e disfacente di un proprio progetto che si riesca accanitamente a realizzare. La vocazione della vita è allora una sola: essere a disposizione, non sistemarsi o possedere.
Bellezza, meraviglia e mistero. Questa la vita messa a cortese disposizione. In compenso la trattiamo male, facciamo i saputelli, cerchiamo di non stupirci troppo e del mistero ci facciamo beffe, credendo di sapere tutto del nostro Creatore.
RispondiEliminaNon male, no?
Conoscere l'errore è quasi aver risolto il problema.
EliminaEsatto Gus. Conoscere l'errore.
EliminaBuonagiornata mio caro amico. Tra i commenti al mio post ne ho trovato uno di Franco e, come se avessi letto il tuo post, gli ho dato un suggerimento. Che feeling......
RispondiEliminaBacio.
Grazie a tutti e due... ;)
Eliminaeh!
EliminaSì, è questione di feeling.
RispondiElimina"La vocazione della vita è allora una sola: essere a disposizione". La stragrande maggioranza delle mamme adempiono appieno a questa vocazione.
RispondiEliminaSereni giorni, Gus.
sinforosa
L'uomo è un essere strutturalmente aperto, definito dal compito inesauribile di "divenire ciò che è", come diceva Nietzsche. Rispetto a tutti gli altri essere viventi ha una caratteristica del tutto particolare: ha bisogno per la propria formazione di una "educazione" eccezionalmente lunga. Mentre gli animali, in tempo breve, sono in grado di attuare autonomamente tutti i comportamenti di cui geneticamente dispongono, per l'uomo vi è la necessità di una lunga traiettoria educativa. La stabilità della relazione generativo-educativa è richiesta dalle caratteristiche stesse dell'itinerario di sviluppo della vita umana personale.
Tale processo non implica solo la diade madre-bambino, bensì anche la figura maschile-paterna.
L'emergenza dell'identità del soggetto umano ha un essenziale bisogno di avvalersi di differenza, complementarietà e chiarezza delle figure e dei ruoli rappresentati dall'uomo e dalla donna.
Ciao Sinforosa.
Ciao Gus, ogni giorno m'interrogo cosa faccio in questo mondo...ma se ci sono un motivo c'è,...e' il Mistero che ogni giorno mi porta ad avvicinarmi al mio Quancuno, con inciampate, camminate in salita e altre in serena tranquillità...
RispondiEliminaIl Mistero, e' un mistero, che e' di Dio, per tutti noi...saper scegliere la strada giusta, anche se la piu difficoltosa e tagliare i rami se l'albero della vita non da frutti buoni, buoni per la nostra crescita interiore e d'amore, senza pregiudizi ne restrizioni.
Un abbraccio/bacio
P.s. La trave che Franco indicava, e' vero, quante ancora ne abbiamo dentro l'occhio? Io prima di tutti, perché non sono una buona cristiana, ma la mia ricerca e' appena iniziata.
Stai camminando e cresci. I pregiudizi e le restrizioni rappresentano la trave di Franco. Ci vuole tempo per guardare e capire.
EliminaBacio/abbraccio Fiorella.
Fiorella, La ragione in senso pieno può essere descritta come un guardare in opposizione al vedere.
EliminaIl guardare è tutto quanto determinato da un'attrattiva, da una emozione, da uno stupore che fa muovere verso l'oggetto incontrato col desiderio di conoscerlo, disposti a tutto pur di conoscerlo.
Il vedere, al contrario, indica, nell'ambito di questa opposizione, un rapporto alla realtà pre-giudicato,un preconcetto che genera schematizzazioni, irrigidimenti, riduzioni arbitrarie.
Solo chi guarda coglie veramente il reale, cioè vede compiutamente e comprende.
Lo sguardo della ragione riconosce il vero, cioè la corrispondenza tra quello che è proposto e il proprio cuore, tra quello che si incontra e si segue e la natura della propria persona.
Ognuno di noi ha diritto all'amore. E' attraverso l'amore che impariamo a conoscere lo stupore, la bellezza e l'incontro con l'altro a cui doneremo quell'amore che già vive in noi. Cristo stesso ce ne fa dono insegnandoci a costruire nella nostra vita momenti in cui tutto di noi diventa dono e non avremo più "conti" da regolare, ma impareremo a liberare quanto di più nobile avremo in noi.
RispondiEliminaForse mi sono attorcigliata nell'esprimermi....ma tu mi hai capita? Buon sonno e Bacio.
L'uomo è nato per la felicità.
RispondiEliminaBacio Lucia.