Che cosa effettivamente perturba una convivenza di uomini? Il semplice dire: "Dio si è incarnato", oppure: "Dio si è fatto uomo"? No. Occorre comunicare la corposa realtà di questo annuncio. Occorre comunicare esistenzialmente che ciò che si è fatto uomo è il significato della vita. Il significato del rapporto con padre e madre, col libro che leggo, con le stelle che ammiro, col mio passato e gli errori commessi, col mio momento presente, la mia curiosità e il mio destino per il futuro. Annunciare che Dio si è fatto uomo significa annunciare che la nostra salvezza si è resa presente: questo è ciò che inevitabilmente perturba quando è veramente comunicato. E' venuto tra noi un uomo che è la nostra redenzione, il significato, l'equilibrio, l'impeto, la giustizia, la bellezza, la bontà della vita. Questo annuncio buono non può non perturbare l'ambito in cui esso viene realmente portato. All'inizio ha scosso anche la struttura fisica della Madonna e la vita di Giuseppe. Ha infastidito poi il conformismo ottuso e greve della gente di fronte al potere, e il tranquillo dominio degli intellettuali e dei politici di allora; fino a far traballare il mondo intero. E', come dice Charles Péguy, il più grande disordine che sia mai accaduto nel mondo.
Se il disordine è questo ben venga... Io voglio essere disordinatissima. Abbraccio a te
RispondiEliminaL'ordine era in crisi e per questo è arrivato il Disordine.
RispondiEliminaCiao Anna.
“Annunciare che Dio si è fatto uomo significa annunciare che la nostra salvezza si è resa presente: questo è ciò che inevitabilmente perturba quando è veramente comunicato. E' venuto tra noi un uomo che è la nostra redenzione, il significato, l'equilibrio, l'impeto, la giustizia, la bellezza, la bontà della vita”
RispondiEliminaCredere alla Buona Novella! Non era facile accettare il messaggio. Accettare la Novità, la buona notizia,questo è possibile attraverso un atto di fede. Quando qualcuno porta una notizia inattesa, difficile da accettare, si accetta solo se la persona che la annuncia è degna di fiducia. Il rapporto proprio da persona a persona c’è quando la parola entra nel cuore: allora ascolti cosa suscita in te, vedi se è bene, se è male, e veramente decidi di rispondere.
Dio s’incarna in un bambino, fragile, nasce da una donna per opera dello Spirito Santo,promessa ad un uomo giusto, Giuseppe. Tutto questo è umiltà e grandezza.
Ciao August, serena serata!
Dani
Bene bene, che dubbio...preferisco un ordine disordinato o un disordinato ordine?
RispondiEliminaMa, non ho dubbi sull'ordine o disordine, quando c'è Lui...Lui che non da ordini e non ci fa disordine nel cuore.
Ti abbraccio/ bacio, con tenerezza fraterna.
Quello che mi infastidisce particolarmente è che perturba anche quelli che ti dicono che non potrà più tornare in terra un Figlio Di Dio. Il più grande "disordine" del mondo, come giustamente definito, e minuscoli uomini che se ne arrogano l'esclusiva. Questo si mi infastidisce.
RispondiEliminaFranco, quello che sappiamo di Cristo viene dai Vangeli. Il Figlio dell'uomo ha detto che tornerà sulla terra per giudicare i vivi e i morti, riprenderemo i nostri corpi. Se uno accetta che nei Vangeli sia scritto il vero non potrà credere che in una nuova Incarnazione. Ci sono stati rimessi i nostri peccati e saranno perdonati quelli futuri, ad esclusione di quelli contro lo Spirito Santo. Cristo è una Presenza viva attraverso l'Eucarestia. Non può tornare uno che è già presente. In ogni caso la volontà di Dio è il Mistero imperscrutabile e non siamo noi quelli che devono dargli suggerimenti.
RispondiElimina“Ora, mentre essi mangiavano, Gesù prese il pane e, pronunziata la benedizione, lo spezzò e lo diede ai discepoli dicendo: "Prendete e mangiate; questo è il mio corpo".
RispondiEliminaPoi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati. ".
(Mt 26,26-28)
Scrive San Paolo ai Corinzi: “il calice della benedizione che noi benediciamo, non è forse comunione con il sangue di Cristo? E il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo?
Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane. “ (1Cor 10,16-17).
La presenza vera, reale e sostanziale di Gesù nell’Eucaristia è una verità creduta e vissuta fin dai primi secoli della Chiesa.
Gli Apostoli, subito dopo la Pentecoste, obbediscono al comandamento di Gesù: “fate questo in memoria di me” (Lc22,19).
San Giustino, nei suoi scritti del II secolo, giunti fino a noi, nella “Prima Apologia” dichiara: “ crediamo che quel cibo su cui sono state rese grazie con le stesse parole pronunciate da Lui, quel cibo che trasformando, alimenta i nostri corpi e il nostro sangue, è la carne e il sangue di Gesù fatto uomo. Gli Apostoli, nelle memorie da loro lasciate, chiamate Vangeli, ci hanno tramandato che Gesù ha comandato così :” Fate questo in memoria di me. Questo è il mio corpo. Questo è il mio Sangue” e lo diede solamente a loro. Da allora noi facciamo sempre memoria di questo fatto nelle nostre assemblee…”.
Anche Sant’Ireneo nel trattato “Contro le Eresie” scrive: “ Il vino mescolato nel calice e il pane preparato ricevono la Parola di Dio e diventano Eucaristia, cioè Corpo e Sangue di Cristo”
L’Eucaristia è il Sacramento dei Sacramenti perché non solo Gesù ci dona la Grazia ma ci dona Se’ stesso, l’autore della Grazia.
Il Concilio di Trento afferma infatti: “ L’Eucaristia è la fonte, mentre gli altri Sacramenti sono i rivoli della Grazia”
Con le parole “ questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue” Gesù ci da’ il suo vero Corpo e il suo vero Sangue.
Il cambiamento del pane e del vino, che diventano vero Corpo e vero Sangue per la forza dello Spirito Santo viene definito con la parola “transustanziazione”.
Dal Vangelo secondo Matteo
RispondiEliminaIn quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Lo devi capire che se non crediamo a questa Chiesa finiamo per farne una tascabile. Ognuno avrà una sua chiesa, anche nel cesso, e spezzerà lo stronzo.
RispondiEliminaE' una Chiesa che sbaglia ad immagine e somiglianza di Pietro. Sbaglia quando un papa idiota dice cazzate. Restare nella Chiesa per i Sacramenti veicolati dal divino. Imitiamo i Santi veri come Francesco e Caterina. Tu hai recepito per Grazia il messaggio divino. Non aspettare un clone di Cristo, seguita a fare il cameriere o il cuoco nella Caritas, ma fallo per Cristo, solo per Cristo.
Non lo aspetto. ma non lo escludo. Con Dio non posso escludere nulla. Nulla. Tutto deve sfuggirmi. Ed E' Giusto Che Sia Così.
EliminaServo poveri cristi in Caritas. Solo loro.
Questo è vero, ma un ritorno con modalità impensabili.
EliminaE' giusto porsi domande o avere dubbi, ma dobbiamo pensare con la nostra testa e aprire il cuore.
RispondiEliminaCiao a tutti buongiorno!
Dani
Sì.
RispondiEliminaCiao Dani.