La politica, in quanto forma più compiuta di cultura, non può che trattenere come preoccupazione fondamentale l’uomo. Nel Discorso all’Unesco (2 giugno 1980), Giovanni Paolo II ha detto: «La cultura si situa sempre in relazione essenziale e necessaria a ciò che è l’uomo».
Ora, secondo Luigi Giussani, la cosa più interessante è che l’uomo è uno nella realtà del suo io. Ancora in quel discorso il Papa dice: «Occorre sempre, nella cultura, considerare l’uomo integrale, l’uomo tutto intero, in tutta la verità della sua soggettività spirituale e corporale. Occorre non sovrapporre alla cultura - sistema autenticamente umano, sintesi splendida dello spirito e del corpo - delle divisioni e delle opposizioni preconcette».
Che cosa determina, cioè dà forma a questa unità dell’uomo, dell’io? È quell’elemento dinamico che attraverso le domande, le esigenze fondamentali in cui si esprime, guida l’espressione personale e sociale dell’uomo. Brevemente chiamo senso religioso questo elemento dinamico che, attraverso le domande fondamentali, guida l’espressione personale e sociale dell’uomo; la forma della unità dell’uomo è il senso religioso.
Questo fattore fondamentale si esprime nell’uomo attraverso domande, istanze, sollecitazioni personali e sociali. Il XVII capitolo degli Atti degli Apostoli presenta S. Paolo che spiega la grande ed inarrestabile migrazione dei popoli come ricerca del Dio.
Il senso religioso appare, così, la radice da cui scaturiscono i valori. Un valore, ultimamente, è quella prospettiva del rapporto tra il contingente e la totalità, l’assoluto. La responsabilità dell’uomo, attraverso tutti i tipi di sollecitazioni che gli provengono dall’impatto con il reale, si impegna nella risposta a quelle domande che il senso religioso (o il «cuore», direbbe la Bibbia) esprime.
La politica, intesa come amministrazione, è ormai irrimediabilmente avulsa da quel necessario cordone ombelicale che è il cittadino -uomo- ridotto ad impotente fagotto trascinato su una strada antitetica al suo bisogno.
il problema è che anche il concetto di politica è ridotto a merce. La merce ha un unico bisogno: essere comprata. Anche se non ha nessuna funzione o utilità.
l'uomo è ormai relegato “pezzo” di catena di montaggio. Non gli si chiede più cuore. Ma manovalanza parcellizzata sconnessa dal contesto generale. E così si coltivano “zolle” umane, con propri personalissimi annaffiatoi, accettate (nel senso poco metaforico di ascia) sulle mani del vicino. E l'unica domanda lecita al mattino, dopo un simile vocazione, è: cosa faccio di “religioso”, di sensato, di sincrono col resto che mi circonda?
Immagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: arcabas abbraccio del padre
Arcabas pseudonimo di Jean-Marie Pirot è stato un artista francese.
EliminaL'uomo oggi è, inteso come maggioranza assoluta dell'umanità, relegato da tempo a mero ingranaggio della produzione della società ed elemento utile per soddisfare i vantaggi ed il benessere di pochi. Credo però che ci sia anche una parte importante sia pure non maggioritaria, di responsabilità dell'uomo stesso nell'accettare questa sua condizione, accettazione che trova realizzazione nel volersi ritagliare cmq una fetta di consumismo per se stesso (avere l'ultimo modello di cell per es.) nel non saper avere o voler rischiare di avere una visione più ampia d'insieme invece di fermarsi a guardare di difendere gli ormai già violati ed invasi confini del proprio giardinetto. Si è cioè formata col tempo una patina di abbrutimento sociale e spirituale del popolo tale da arrivare a manifestarsi in episodi, situazioni ed eventi orribili e disgustosi. La politica, la cultura, oramai sono disdegnate: la prima è purtroppo vista come elemento utile soltanto a fregare l'uomo della strada (cosa che è vera ma che si potrebbe provare a cambiare mettendosi in gioco tutti come collettività onesta e competente per cercare almeno di scardinare questa palude maleodorante che è il potere politico oggi anche da noi) la seconda viene invece snobbata e malvista dalla gente, in questo compito molto ben sorretta ed assistita dagli esecutivi succedutesi nel tempo con quest'ultimo, poi, in particolare evidenza sotto questo aspetto. Chiaro che con questi elementi e con la pandemia che logora sempre di più gli animi, cercare di comprendere cosa sia il senso religioso e, cosa forse anche più importante, vedere di trovarne una sana applicazione sul campo, è davvero un'impresa perchè tutto quello che dal tuo post, almeno mi sembra, traspare come attribuibile ad un senso religioso, sembra latitare gravemente nella società attuale.
RispondiEliminaIl Potere agisce in modo subdolo e l'uomo un po' alla volta si trova con la testa girata verso il lato sbagliato senza essersi accorto di quello che stava accadendo.
EliminaAd esempio, andando in Iraq, il Papa ha finalmente donato un senso religioso autentico dopo tante, troppe parole inutili.
RispondiEliminaSì.
EliminaIl mio post termina quasi con un'invocazione: "l'unica domanda lecita al mattino, dopo un simile vocazione, è: cosa faccio di “religioso”, di sensato, di sincrono col resto che mi circonda?"
Finalmente, dopo tante chiacchiere, il Papa ha fatto qualcosa di religioso.
Dunque, provo a dare la mia opinione. Io credo che effettivamente il senso religioso caratterizzi l'esistenza di tutti, anche degli atei. Tutti noi infatti siamo indirizzati a cercare l'amore (che non è solo quello di coppia), una forza metafisica
RispondiEliminache può anche essere espressione di un tutto che si pone sopra di noi, sopra la caducità delle cose e delle persone.
L'amore si esprime soprattutto nella libertà, una libertà che non può prescindere dal rispetto del prossimo e della natura, ma la libertà è il valore che permette all'uomo di esprimere se stesso, superando quelle barriere terrene che sono altrimenti invalicabili.
Da qui per molti ci si ricollega alla necessità di una trascendenza, di un'esistenza oltre la vita. Perché l'uomo ha dei limiti che però aspira a superare.
Non li supererà mai, ma quello "sforzo" gratificherà la sua esistenza.
Tutto questo viene soffocato da una società che dovrebbe imporre solo regole di convivenza civile ed invece impone altre regole "sociali", impone ritmi di vita accelerata quando un vita più slow serve a curare anche il nostro animo.
La politica è espressione di una società che vuole conformare tutti, imporre regole, instillando finti valori, mettendo davanti a tutto il successo, la gloria e il dio denaro.
La società attuale impone meccanismi forzati anche sull'inclusività, facendo perdere quella spontaneità e semplicità che è innata all'uomo: pensate ai bambini, i bambini non fanno differenze tra bianchi, neri, gialli. I bambini sono naturalmente indirizzati all'amore.
Ecco perché l'amore è una forza metafisica, sembra quasi esistere anche senza l'esistenza di uomini che amano.
L'uomo fin dalle sue origini ha capito il suo essere piccolo e ha visto la grandezza di altre cose. Il desiderio di essere protetto lo ha spinto a credere che il Sole, la Luna e altre cose potevano aiutarlo. La crescita dell'uomo coincide con una visione più logica e ragionevole del Mistero che qualcuno chiama dio. La religione è una creazione dell'uomo e per questo lamentarsi è puerile. Anche il non credere è una religione.
EliminaQuesta problematica l'hai espressa nel commento quando da una acuta riflessione affermi: "Da qui per molti ci si ricollega alla necessità di una trascendenza, di un'esistenza oltre la vita. Perché l'uomo ha dei limiti che però aspira a superare".
L'uomo ha una parte corporale e una spirituale. Il senso religioso difende l'uomo dal Potere che cerca si separare l'uomo per poi ridurlo a tanti brandelli reattivi solo all'emozione menzognera del consumo.
EliminaRispettare gli altri è un fatto religioso.
RispondiEliminaPenso di sì.
EliminaE' il nuovo Comandamento istituito da Cristo.
Per chi crede che l'Universo ordinato, preciso come un orologio, come afferma Voltaire, sia dovuto alla casualità intelligente, rispettare gli altri è sempre un fatto etico.
A me scoccia parlare e distinguere tra credenti e non credenti perché esiste un uomo che pensa in un modo e un altro, tutto il contrario. Ma nessuno dei due ha certezze inconfutabili.
EliminaMi sono accorta che sei diventato più disponibile verso coloro che non sono religiosi, cioè gli atei o gli agnostici, una volta eri più drastico e supponente. Io sono religiosa nel senso di aiutare e sostenere le fasce più deboli, nel mio piccolo.
RispondiEliminacri
Ci sono molti aspetti della vita identici per i credenti e i non credenti.
EliminaQuesto avvicina le persone, dialogo e amicizia.
In un discorso tenuto a Berlino Einstein diede di se stesso questa immagine: «Sebbene io sia un tipico solitario nella vita quotidiana la mia consapevolezza di appartenere alla comunità invisibile di coloro che lottano per la verità, la bellezza e la giustizia, mi ha impedito di sentirmi isolato. L'esperienza più bella e profonda che un uomo possa avere è il senso del mistero: è il principio sottostante alla religiosità così come a tutti i tentativi seri nell'arte e nella scienza. Chi non ha mai avuto questa esperienza mi sembra che sia, se non morto, allora almeno cieco. L'emozione è sentire che dietro qualsiasi cosa che può essere sperimentata c'è qualcosa che la nostra mente non può cogliere del tutto e la cui bellezza e sublimità ci raggiunge solo indirettamente, come un debole riflesso. Questa è la religiosità, in questo senso sono religioso. A me basta la meraviglia di questi segreti e tentare umilmente di cogliere con la mia mente una semplice immagine della sublime struttura di tutto ciò che è lì presente» (Brian, 1995, p. 234).
EliminaBom dia Gus, infelizmente muitos usam a religião em benefício próprio e eesquecem do seu próximo.
RispondiEliminaO preconceito e o dogmatismo matam as religiões
RispondiEliminaCiao Gus...io non credo molto, perché sono scettica e credo solo in quello che vedo, ma non per questo mi reputo una cattiva persona e in ultimo anche i religiosi mi hanno delusa, quindi ne sto alla larga. Ciao Gus. Buona serata con un sorriso.
RispondiEliminaQuello che vedi dovrebbe bastare a credere in un'Intelligenza superiore. Non può essere un caso.
EliminaCiao Vivì.
Paolo VI rivolgendosi agli artisti dichiarava:
Elimina" Questo mondo nel quale viviamo ha bisogno di bellezza per non affondare nella disperazione.
La bellezza come la Verità unisce le generazioni e le congiunge
nell'ammirazione.
Noi abbiamo perso ormai la capacità di stupirci,
abbiamo perso la capacità di meravigliarci, avvolti come siamo all’interno dei meccanismi di una vita frenetica intensa e chiusa nei suoi piccoli orizzonti.
Gli uomini non saranno più capaci di stupirsi di nulla e di fermarsi sulla realtà e i suoi segreti".
Io guardo ciò che mi circonda solo con amore, aiuto i randagi, ho ceste di semini per gli uccellini in piu punti sul giardino, controllo vasi e ciotole vuote perché possono diventare trappole per lucertole..cerco di sostenere associazioni..aiuto gli anziani a portare la spesa, parlo molto con loro..ho sempre cercato di dare una mano nel sociale..non faccio mai mancare un sorriso col buongiorno..non sono cattolica, la mia famiglia non lo era..
RispondiEliminaBuona serata gus
La strada che da Gerusalemme scende a Gerico è piena di curve e ideale per le imboscate. Capita che un sacerdote mentre cammina, appena dopo una curva, vede un uomo boccheggiante sul ciglio della strada. Pensa, sceglie e sbaglia "Sicuramente è un brigante pronto ad afferrarmi, rubarmi e poi ammazzarmi e, quindi, non si ferma. Più tardi la stessa situazione si pone a un levita che si dirigeva verso Gerico. Non si ferma, non sceglie il comportamento giusto, cosa che farà un samaritano che non crede in Cristo ma ascolta la sua coscienza. Nessuna scelta, nessun tentennamento: "Lì c'è un uomo ferito e vado a soccorrerlo.
EliminaEsemplare questo passo di un Vangelo. Chi veramente amava il prossimo era un non credente e non il sacerdote e il levita. E' un ammonimento verso chi va in parrocchia, si comunica e nella vita è un egoista che pensa solo al suo tornaconto.
Ges, sicuramente hai capito cosa penso di te e dei cristiani lontani da Cristo.
Buongiorno gus..certo ho capito..
EliminaMi sento in imbarazzo. Mi sembra di fare il giudice, mentre cerco solo di far comprendere il senso religioso:
Eliminal'uomo è ormai relegato “pezzo” di catena di montaggio. Non gli si chiede più cuore. Ma manovalanza parcellizzata sconnessa dal contesto generale. E così si coltivano “zolle” umane, con propri personalissimi annaffiatoi, accettate (nel senso poco metaforico di ascia) sulle mani del vicino. E l'unica domanda lecita al mattino, dopo un simile vocazione, è: cosa faccio di “religioso”, di sensato, di sincrono col resto che mi circonda?
Ciao Ges.
Imbarazzato🤔🤔🤔e perché?
EliminaPerché si può scivolare nella supponenza, accettare l'idea che chi va in parrocchia è in regola e chi non ci va sarà condannato.
EliminaMa non è così. Il cattolico deve sempre essere nella condizione di uno che sarà accettato solo grazie alla Misericordia del Mistero.
Le tue parole rispecchiano quello che è stato il pensiero di mio padre in guerra con quello di mia madre che ci voleva "praticanti"..il credo bisogna averlo nel cuore perché è l'unico che ti fa poi vivere nel pieno rispetto dei "comandamenti"..è la nostra coscienza che si deve rapportare e confrontare..la sera bisogna addormentarsi tranquilli per svegliarsi poi la mattina col sorriso, in pace con se stessi e senza domande irrisolte..vedi gus, abbiamo gli stessi pensieri😊sono semplicemente"spianati" in modo diverso😊
EliminaLeggevo da Franco riflessioni sui blog, è anche questo..
Ora sono tranquillo.
Elimina💛🙏💛
EliminaUn "Senso Religioso" inteso così, direi che potrebbe riguardare anche me, che religioso non sono :)
RispondiEliminaIl comandamento importante, quello decisivo, è ama il prossimo tuo.
EliminaAma è un punto d'arrivo. Noi avanziamo quasi barcollando. Si cade e ci rialziamo perché abbiamo capito il significato dell'amore.
La fede è un dono di Dio
RispondiEliminaSe è vero che l’ateismo sta avanzando, la fede continua a vivere prendendo strade diverse. La VERA fede non dovrebbe ingannare la supestione (andrò all'inferno se non credo), l'ipocrisia e bigottismo.
Io, ad esempio, preferisco fare una buona azione che andare in chiesa.
Per parlare di questa apparente contraddizione e di altri aspetti della fede-spiritualità dobbiamo comprendere bene come la relazione che abbiamo con noi stessi influenzi la nostra vita spirituale, ma non solo
Credo che una parte di responsabilità sia da attribuire a noi cattolici ma soprattutto alla "chiesa" per non essere ancora riuscita a diffondere bene il messaggio cristiano.
Solo essendo testimoni credibili si può diffondere il messaggio evangelico, ma gli esempi di chi lo sa fare sono davvero in pochi.
La fede è un dono e pochi riescono a custodirlo nella vita percorrendo la strada che ci riporta al Padre.
EliminaRispettare il mondo che ci è stato regalato e la vita di tutti gli essere viventi è "senso religioso".
RispondiEliminaPenso sia sufficiente.
RispondiEliminaCiao Stefania.
Ciascuno è stato creato a immagine di Dio, ciascuno porta in sé l'impronta del divino e solo Dio conosce il cuore e le intenzioni che muovono le azioni e le parole degli uomini, per cui sì, il senso religioso dimora in ogni creatura e a noi spetta solo il rispetto e l'accoglienza verso tutti e ciascuno.
RispondiEliminasinforosa
L'accoglienza è l'elemento caratterizzante il senso religioso.
EliminaCiao Sinforosa.
Per tutta la vita vivo con speranza nel nostro Signore Gesù Cristo.
RispondiEliminaSegui Cristo e lui ti darà quello che cerchi.
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