Si dice che l'uomo prima di parlare abbia cantato, che prima di scriver prosa abbia fatto poesia.
La poesia è una espressione artistica personale , intima, sono versi che l’uomo, canta su ciò che lo affascina o su ciò che contempla, può essere la vita oppure la morte. La poesia è sogno e realtà, è raccontare qualcosa , mettendo a fuoco, ciò di cui hai paura. Primo Levi nella sua poesia “Se questo è un uomo”, sollecita i lettori a riflettere sullo sterminio dei lager nazisti. Ogni poesia ha più valore perché è potenzialmente eterna. Leopardi aveva una sua visione sulla vita, vita fragile, minata dal suo stato di salute, e un’attesa per un futuro migliore: “Tutti gli uomini sono accomunati nello stesso destino, che è quello di vivere un'esistenza caratterizzata dal fatto che l'unico piacere che l'uomo prova è figlio dell'affanno passato, che il piacere comunque non si vive mai nel presente ma o lo si è vissuto nel passato o lo si vivrà nel futuro”. Ho citato Leopardi e Primo levi, ma sono tanti i poeti che danno attraverso le loro liriche un insegnamento al mondo, e allargano la visuale della società.
La Poesia è un viaggio nell’universo interiore, è entrare in contatto con anime affini e assorbirne l’intima essenza coinvolgendo la mente e il corpo. La Poesia è conoscenza, accoglienza, condivisione, pura essenza, ma anche illusione e disillusione, morte e rinascita. La Poesia è la lingua universale del mondo, non si nutre di narcisismo, sceglie il poeta come suo tramite, lo plasma e lo rende umile.
Secondo Alberto Jess la poesia è visione dell'orizzonte: l'orizzonte è dove tutti i nostri desideri, le nostre passioni, i sogni, le sofferenze, i rimpianti, il futuro e il passato cominciano a danzare e vibrano pieni di vita e magica alchimia.
Le strette commistioni fra significato e suono rendono estremamente difficile tradurre una poesia in lingue diverse dall'originale, perché il suono e il ritmo originali vanno irrimediabilmente persi e devono essere sostituiti da un adattamento nella nuova lingua, che in genere è solo un'approssimazione dell'originale.
Quello che noi spesso dimentichiamo è che la poesia nacque come epica, per semplificare possiamo chiamarla la poesia delle gesta ed aveva una particolare funzione ,doveva svolgere una funzione educativa, doveva comunicare ed esprimere.
RispondiEliminaQuesto problema nasce già con i lirici greci che però pur sovvertendo in parte i canoni tradizionali e dando luogo alla poesia dei sentimenti continuano a percorrere la strada dell’utilità.
RispondiElimina
RispondiEliminaDa una poesia non si può scorgere il mondo se non per frammenti rattoppati dagli occhi degli altri, il lettore di poesia deve essere umile ,non si deve aspettare niente, non deve cercare né verità né insegnamento, né illuminazione, né spiegazione del mondo, deve solo farsi prestare per un istante gli occhi di un altro stupendosi per la coincidenza identica del vedere insieme, nel vedere stupendosi ancora di più nel vedere il mai visto.
RispondiEliminaIl poeta non deve indagare né verità , né deve darci una interpretazione di verità , non deve essere sottomesso all'oggetto, non deve più parlare della morte (oggetto) per renderla fatto universale. Deve accovacciarsi come meglio crede sull'oggetto, il poeta copre l'oggetto non lo scopre qui che la soggettività diventa prevalente, aperta la poesia al lirismo e liberato il poeta da ogni condizione di finalismo comunicativo è ovvio che il soggetto diventa oggetto della poesia.
Alcuni maschi sono invadenti e curiosi. Sono come il Wi-fi Vodafone. E cercano tutti i dispositivi possibili per violare la privacy, proprio perché sono dei poverini...
RispondiEliminaperché non hanno nulla di meglio da fare...Si solo "poesia" ...
Il pentimento di Franco Basaglia.
RispondiEliminaBellissima la citazione di Leopardi. E' vero. Talvolta non riusciamo a goderci la felicità del presente, ma ci rendiamo conto, della felicità vissuta in un momento, quando ci ripensiamo il giorno dopo. E poi c'è la felicità dell'attesa (il celebre aforismo di Oscar Wilde..).
RispondiEliminaLa poesia in senso lato è riuscire a comunicare la nostra essenza, il nostro animo, attravesro le parole (ancor prima che con i versi), riuscendo a stabilire una connessione con il nostro interlocutore.
L'immagine:
RispondiEliminaSuhair Sibai è nato in Siria nel 1956. Attraverso il suo lavoro, Suhair esplora i concetti di identità e il Sé, utilizzando la forma femminile come suo mezzo preferito.
Credo che la poesia, invece, tenti di sbirciare oltre l'orizzonte di Jess, concedendo una "prolunga" visiva a tutti quelli che decidano di agganciarsi alla cima offerta da chi sogna, scrivendo...
RispondiEliminaSicuramente, la poesia è molto di più di quello che ipotizza Jess.
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EliminaLa vita di oggi è il carpe diem: estrarre il maggior piacere possibile da una realtà la cui materialità è praticamente concepita come esauriente.
Con una contraddizione, però, che si documenta drammaticamente
nella solitudine e nel lamento.
C'era una donna,
Eliminal'unica che ho avuto,
aveva i seni piccoli e il cuore muto,
né in cielo, né in terra, una casa possedeva,
sotto un albero verde dolcemente viveva,
sotto un albero verde dolcemente viveva.
Legato ai suoi fianchi con un filo d'argento,
un vecchio aquilone la portava nel vento
e lei lo seguiva senza fare domande
perché il vento era amico e il cielo era grande,
perché il vento era amico ed il cielo era grande.
Io le dissi ridendo "Ma Signora Aquilone
non le sembra un po' idiota questa sua occupazione?".
Lei mi prese la mano e mi disse "Chissà,
forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà,
forse in fondo a quel filo c'è la mia libertà".
E così me ne andai che ero un poco più saggio
con tre soldi di dubbio e due di coraggio
e incontrai un ubriacone travestito da santo
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto,
che ogni sera si ubriacava bevendo il proprio pianto.
E mi feci vicino e gli chiesi perdono
ma volevo sapere se il suo pianto era buono.
Lui mi disse "Fratello, è antico come Dio,
ma è più dolce del vino perché l'ho fatto io,
ma è più dolce del vino perché l'ho fatto io".
E prima che le stelle diventassero lacrime
e prima che le lacrime diventassero stelle
ho scritto canzoni per tutti i dolori
e forse questa qui non è delle migliori, e forse
questa qui non è delle migliori.
Francesco De Gregori
(Signora Aquilone)
È vero, una poesia perde tanto nella traduzione. Già si perde qualcosa nella narrativa, ma nella poesia cambia davvero tanto... a cominciare dalla "musicalità". Puoi magari adattarla e renderla comunque bella da ascoltare e leggere, ma è appunto un adattamento, che mai potrà riportare l'armonia dell'originale.
RispondiEliminaUna poesia tradotta può essere anche bella, ma nella sostanza è un'altra poesia.
EliminaCiao Guido
Concordo. Ciao Gus ;)
EliminaBuon pomeriggio Gus
RispondiEliminaHo voltato pagina velocemente ,preferendo di gran lunga questo genere di post che si inoltra nella bellezza.
Quella che definisci "la fase del pessimismo di Leopardi" oggi i giovani la interpretano come
"ricerca di felicità".Temo che " pessimista"sia un termine superficiale per descrivere un poeta così profondamente intento a cercare la felicità .Anche a me venne descritto come poeta pessimista a scuola,rimarcando anche il suo aspetto fisico associato a quel malessere.
Oggi mi sono allontanata da tutti quegli insegnamenti ,rivelatisi essi stessi pessimisti, altroché.
Ma temo che non sia solo un fattore scolastico di vecchio stampo...Temo che il pessimismo sia soprattutto in una visione a livello sociale.Un modo come un altro per sottrarsi alla bellezza ,all'ascolto interiore ,dando voce a chi si contesta...è qui a colpi di post e produzioni di etichette a non finire.In fondo le etichette servono per dividerci ,mica per unirci!
Mi godo il post è i rispettivi commenti .
Gus sono certa che comprendi questo intervento ,nel caso mi sbagliassi ...chiedo scusa.
Buona serata e grazie
L.
Il pessimismo di Leopardi si sviluppa in tre fasi.
EliminaQuella inziale, (pessimismo individuale) è correlata alla sua condizione fisica.
La seconda fase ( pessimismo cosmico) riguarda tutta l'umanità perché l'infelicità è connaturata alla stessa vita dell'uomo. La terza fase è chiamata "Teoria del piacere" è caratterizzata dalla ricerca di un piacere infinito come desiderio di un piacere illimitato.
EliminaQuando leggevo Leopardi non mi era amico. Rappresentava molto meglio di quello che avrei saputo fare io ,quello che io sentivo, ma non mi era amico: era un'autorità fuori di me. Un po' per curiosità, un po' per dovere ho incominciato a capire certe cose. Leopardi mi spiegava le ragioni del suo essere malinconico e io non condividevo. I suoi lamenti li sentivo veri ma aumentavano la mia malinconia. Un motivo in più per essere in contrasto con lui, ma non solo non ero in contrasto, anzi mi diventava amico. Avevo compreso che uno ti diventa amico nella misura in cui tu lo interiorizzi, vale a dire, comprendi le ragioni del perché lui ti rappresenta. Dostoevskij iniziò a scrivere "l'Idiota" e buttò giù molte delle riflessioni e degli appunti che lo portarono a "I Fratelli Karamazov" e al suo incompiuto disegno di grande romanzo. Dostoevskij supera l'ipotesi che sorge in Nietzsche di un nichilismo lieve, o gaio, propagandato come modo di vivere da "turista", un po' distaccato e scettico tra le cose belle e le difficoltà del mondo. Secondo Dostoevskij l'abisso dell'animo umano non si risolve nell'individuare una buona idea o una norma giusta, ma nel mistero della presenza di Cristo.
Ho usato il lemma interiorizzare nel senso che vedevo il poeta come un'autorità estranea al mio io.
Il passaggio successivo che me lo fa diventare amico è che lui mi rappresenta. Esprime i miei stati d'animo in particolare l'ostilità della natura alla vita che dà all’uomo solo l’esistenza con la sua noia e il suo “nulla”. Una persona può diventarti amica senza interiorizzarla, ma non ti rappresenta.
Ognuno di noi ha un io.
Il dono che ci è stato fatto al momento della nascita, anzi, al momento in cui siamo stati concepiti.
Si chiama identità.
Questo è il valore più grande del quale siamo portatori fino al momento in cui lasceremo questa Terra.
E' qualcosa che ci è stato dato, e ne dobbiamo rendere conto.
Quando un uomo riesce a far coincidere la sua vita con la propria vocazione, allora veramente si realizza.
L.
EliminaPer far godere Gus non basta un post e nemmeno la lettura dei commenti. Ci vuole qualcosa d'altro. So che non sei curiosa, ma l'intelligenza ti fa capire sicuramente a cosa mi riferisco.
Per vivere l'avventura non si può restare all'interno di un nascondiglio. A meno che non la si voglia semplicemente immaginare, che per qualcuno è la stessa cosa.
EliminaCaro Gus
RispondiEliminaNon so come dal pessimismo di Leopardi siamo giunti alla avventura di un nascondiglio immaginario..
Ma in fondo ci incontriamo in quell'Infinito che molto spesso invochiamo e evochiamo o no?
Il nascondiglio o la siepe?Pessimismo o ricerca di felicità?Bellezza o bruttezza?Identità o diversità?E anche qui possiamo inoltrarci nell' Infinito.
Citando Dostoevskij "la bellezza salverà il mondo"...e che piaccia o no io ci credo tantissimo ...questo prescinde da ogni forma di movimento che nasce a discapito dell'uomo e della donna,non a tutela del genere umano!...mi fermo e ti auguro buonanotte
L.
Per Dostoevskij la Bellezza è Cristo.
RispondiEliminaLa poesia e visione dell'orizzonte ma anche contenitore dell'oggi e deve essere in grado di trasmettere ogni genere di emozioni da quelle più intime e personali a quelle sociali e di denuncia con un linguaggio anche crudo e coraggioso
RispondiEliminaHai descritto la tua poesia.
Eliminae poi c'è Freak Antoni che è il più grande poeta di tutti i m9ndi e di tutti gli orizzonti ed oltre.
RispondiElimina😁
Lo sai cha la canzone più bella del mondo, Yesterday, è nata mentre Paul McCartney era seduto per la cacca sul water. Speriamo che il tuo amico Antoni riesca a elaborare un rock demenziale nella stessa posizione del Beatles.
EliminaChe cosa speciale che hai detto, Gus (prima o poi mi toccherà di parlare bene di te 😉) Pensa che la statua che hanno dedicato a bologna a Freak è proprio lui seduto sul water. Vedi che tutto torna?
EliminaTorna tutto quello che si ispira alla fratellanza e alla sincerità.
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