lunedì, marzo 04, 2019

L'eclissi dell'IO







Il dramma Sei personaggi in cerca d’autore è uno dei vertici del teatro pirandelliano; si tratta di un’opera in cui non si rappresenta semplicemente una vicenda sul palcoscenico: al centro dell’interesse dell’autore è l’evento teatrale stesso nel suo farsi, il processo attraverso il quale gli attori danno vita e consistenza ai personaggi immaginati dall’autore del testo. La scena è animata da due gruppi di personaggi: una compagnia teatrale e un nucleo familiare, in cui si intrecciano rapporti di odio-amore. Costoro irrompono in teatro mentre si svolgono le prove affermando di essere stati creati dalla fantasia di un autore che però non ha dato loro compiuta realtà artistica. Essi chiedono che la compagnia e il capocomico mettano in scena la loro tragica storia.

34 commenti:

  1. Possible ricerca correlata: Richard Avedon -fotografo-

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  2. Ciao Gus, no io ho creduto all'amore, ho avuto un figlio quando mio marito voleva che abortissi, volevo adottare il figlio che portava in grembo una ragazza che lui la messe incinta e lei le disse dopo sei mesi che portava in grembo, ho fatto di tutto e piu, ma lui dette i 30 denari per andare in Inghilterra ad abortire, questo 3 anni prima che ci sposassimo, perdonai, ho tanto perdonato, ho subito di tutto e di piu' non ho avuto altri uomini, prima di lui.
    Non c'è stato cinismo, ma per amore solo per amore, e invece...
    Ora non sopporto piu' quando vedo che la gente addita senza sapere, e se sa, anzi, ti cucia la lettera scarlatta nel petto.
    Come sempre non ho rimpianti, ma non dimentico, sopporto, e lascio scorrere, tanto tutto e causa persa con certe persone.
    Chi mi conosce, e ce ne sono tanti anche qui nel web, sanno come sono.
    OT? Cancella bacio.

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  3. Il tuo post conferma la mia impressione.
    Bacio Fiorella.

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  4. Anna Magnani giustamente è considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia, attrice simbolo del cinema italiano.

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  5. Ah comunque il film l'ho visto piu' di una volta.
    Come la lettera scarlatta.
    E se riesci a vedere il film silence guardalo e'a molto bello.

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  6. Eppure, tra il 1960 e il 1962, Michelangelo Antonioni affrontò questo problema con la sua celebre "trilogia dell'incomunicabilità, composta dai tre film in bianco e nero, L'avventura, La notte e L'eclisse.

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    1. Michelangelo Antonioni è uno dei registi che non possono dimenticarsi.

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  8. E non dobbiamo dimenticare " Gli indifferenti" film del 1964 diretto da Francesco Maselli, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia.

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  9. Inutile che lo dica ho una videoteca impressionante, sia di film che a me piacciono, sia quelli che quando papà e' andato in cielo ho ereditato.
    Perciò ho una marea di film di vari registi, varie tematiche ecc.
    Difficilmente non li ho visti, tranne quelli che danno al cinema, che poi vedrò a casa quando li daranno o prenderò il DVD.

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    1. Con i film e i romanzi si ricostruisce la storia.

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  10. Altro film molto molto vecchio e poco conosciuto, quasi tutto in dialetto veneto e girato a Venezia e' la vita semplice

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    1. Sì, è del 1946. Il regista è Francesco De Roberti.

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  11. Purtroppo non conosco questo film, Anna Magnani è stata una grande artista. Buona serata.
    sinforosa

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    1. L'ho visto su Sky ora non al cinematografo.
      Ciao Sinforosa.

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  12. Metticieta'la societa' sempre piu' individualista, sempre piu'androgena, la competizione come dici tu, le persone che non hanno coraggio di aprirsi nuovamente e si finisce con il tenere tutto per se'. Io con tutti i traslochi che ho fatto fino ad ora e penso ce ne saranno altri mi sono chiusa alle amicizie dal vivo. Mi sono stufata di offrirmi, anche con mamme dei miei figli, invitare a casa, sfogarmi, parlare....basta. Di tutti i traslochi saro' rimasta in contatto con una o due di queste persone...perche' per loro o sei presente nel quotidiano o il contatto non dev'esserci. Allora io questa non la chiamo amicizia, ma convenienza.
    Buona serata!

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  13. Il concetto di incomunicabilità, intesa come solitudine esistenziale e inaridimento della comunicazione sociale, presenta ascendenze nella cultura romantica, nell'idealismo tedesco e nella critica rivolta a questo dalla filosofia dell'esistenzialismo. I filosofi esistenzialisti, da S. Kierkegaard sino a M. Heidegger e K. Jaspers – ma anche un pensatore del tutto originale come A. Schopenhauer – rimproverano al razionalismo idealistico di aver risolto nell'ambito della pura speculazione filosofica quel groviglio di tensioni, sofferenze e contraddizioni che è invece proprio della concreta esperienza di vita di ciascun essere umano. Di qui una vigorosa riaffermazione delle ragioni del soggetto e una ricerca di significato per la condizione umana che approda a esiti diversi: da un lato, alla scelta religiosa di N. Berdjaev o di G. Marcel; dall'altro all'esistenzialismo laico e critico di J.-P. Sartre. La concezione di Sartre dell'uomo come “passione inutile” riflette l'essenza dell'incomunicabilità contemporanea: con l'altro il rapporto è impossibile, perché sotto la violenza dello sguardo l'altro appare al soggetto come sua negazione, limite della propria libertà, minaccia del proprio possesso. Ogni relazione con gli altri è, conseguentemente, conflitto e incomunicabilità, incapacità di attraversare il nulla che abita in entrambi e che si manifesta nelle incomprensioni, nelle reciproche negazioni e negli antagonismi. Pochi filoni del pensiero contemporaneo, come quello rivolto al tema dell'incomunicabilità, si sono intrecciati tanto strettamente, influenzandone profondamente la produzione artistica, con la sensibilità estetica e culturale di grandi personalità creative contemporanee. Basti ricordare le opere di F. Kafka, A. Camus, E. Ionesco. E non si dimentichi la straordinaria influenza che – sino alla fine degli anni Settanta del Novecento – la problematica dell'incomunicabilità ha esercitato sui maggiori talenti della cinematografia, da M. Antonioni a I. Bergman e, per alcuni aspetti, allo stesso L. Visconti.

    Da Enciclopedia Sapere.

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  14. L’incomunicabilità

    Il tema centrale del dramma è l’incomunicabilità, il conflitto tra l’aspirazione a comunicare dei personaggi e l’impossibilità che gli attori, che devono dar corpo alla loro storia sul palcoscenico, li comprendano.

    L’arrivo sul palcoscenico dei sei personaggi, efficacissimo colpo di scena, rompe i confini abituali tra arte e vita: scatenando l’incredulità e l’ironia della compagnia teatrale i sei personaggi di fantasia rivendicano il diritto alla vita, che per loro coincide con la rappresentazione della loro vicenda da parte degli attori.

    Ma quando gli attori iniziano a recitare la parte dei personaggi, questi si lamentano di non essere stati compresi, si offendono per gli scherni e l’incredulità degli attori («Non sono forse abituati lor signori a veder balzare vivi quassù, uno di fronte all’altro, i personaggi creati da un autore?»), che reagiscono in modo infastidito e permaloso.
    Tale incomunicabilità si approfondisce nel seguito dell’opera, dividendo anche i sei personaggi tra loro, e facendo fallire il tentativo di mettere in scena la storia della lacerazione familiare.
    • Teatro nel teatro - Oltre la realtà fenomenica - Il rovello filosofico (1921)

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  15. Io non mi pronuncio, quando vivrò l'amore potrò dire se il tuo post è troppo pessimista oppure no.
    Ciao, Gus.

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  16. E' vero che l'America oltre a essere specialista nel fare le guerre nei Paesi degli altri è bravissima a tenersi il buono ed esportare il marciume.
    A proposito delle guerre mondiali, nell'ultima le vittime della Russia ammontano a 23milioni di uomini, mentre gli USA si fermano a 410mila vittime.

    https://www.documentazione.info/numero-delle-vittime-della-ii-guerra-mondiale

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  17. Sono d'accordo sul fatto che ci si nasconde, sulle maschere, sull'incomunicabilità. Ma mi chiedo quanto e se in passato le cose fossero diverse. Non so, non credo le cose fossero migliori.

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    1. L'intellettuale è colui che, in un corpo a corpo tra esistenza e idealità, rischia un giudizio storico calato nella vita del proprio Paese.
      Un giudizio che quando è autentico confina l'intellettuale in una scomoda solitudine.
      Intellettuali sono stati Gobetti, Gramsci, Testori e Pasolini.
      Pasolini è il grande diagnostico della rivoluzione antropologica in Italia, quella rivoluzione per cui dalla metà degli anni 50 alla metà degli anni 60 avviene un passaggio velocissimo da un mondo tradizionale fondato su una concezione umanistica e solidale a un altro in cui trionfano egoismo, apparenza, vuoto morale.
      E' il mondo del Nuovo Potere che nella sua ingannevole tolleranza persegue un'omologazione generalizzata.

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    2. O.T.

      I documenti saranno disponibili dal 2020: la decisione di Bergoglio è storica per fare luce sul pontificato di Pacelli, accusato negli anni di molti silenzi soprattutto sulla Shoah. "I suoi - ha detto Bergoglio - furono tentativi per tenere accesa la fiammella delle iniziative umanitarie, della nascosta ma attiva diplomazia".

      Franco ho letto il tuo commento e un po' assonnato ho eliminato invece di pubblicare.
      Mi scuso.
      I documenti sono tantissimi, bisogna ordinarli e per questo ci vorrà un anno.
      Ognuno può pensare quello che vuole e dare un senso alla domanda: "Perché non subito ma fra due anni?".

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    3. Non voglio smentire Pasolini e magari confrontando un decennio con un altro le differenze ci sono, ma se ampliamo lo sguardo, vediamo che la natura dell'uomo non cambia nei secoli. Le cose che lamentavano i saggi greci le troviamo ancora oggi. Comunque er rimanere col tema del post, quante donne cent'anni fa erano libere di esprimere il loro pensiero e personalità col proprio marito, in una società prettamente maschilista?

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    4. Il capitalismo è maschio e fa del mercato il suo dirigibile e sistemizza l'induzione al consumo tramite i media (tutti diretti da maschi). Risultato: una merce materiale ed immateriale vendibile ai maschi in cui le donne trovano azione da attrici: quindi vanno bene vallette, veline, ecc. Il potenziale di acquisto è sempre maschile, cioè quello che prevalentemente ha reddito e che caccia i soldi per l'acquisto del frigo. E dato che il sistema ha un congegno anestetizzante così ben fatto che nessuno si accorge di essere funzionale al mero denaro. Mi chiedo: le donne quando inizieremo seriamente a protestare?
      Non mi stancherò mai di dire che ormai viviamo in una società dove conta solo l'apparire, non la sostanza, e il corpo nudo è il simbolo stesso della mercificazione che ormai si fa anche dell'essere umano.
      Le donne non fanno nulla per invertire questa tendenza: anzi si preoccupano sempre più del loro aspetto e si mettono in competizione tra di loro, anziché rivendicare il diritto ad essere considerate persone e non oggetti.
      Motogp, superbike e tutte le gare in genere ci hanno abituato fin troppo allo stereotipo della “donna ombrellina” che protegge i piloti dal sole prima dell’inizio della gara e le fiere di settore presentano le moto su piedistalli girevoli cavalcate da bombe sexy in abiti succinti.
      Guardando il motogp mi chiedevo per quale ragione quelle belle ragazze dovessero reggere l'ombrello a quegli ometti bassi sulla moto.
      Penso che la ribellione femminile sia molto lontana. Sono pochi i soggetti che la praticano veramente e non a caso vengono visti come alieni sbarcati dalla Luna.
      Tutte le altre accettano questo gioco perverso. Qualcuna comprende che è sbagliato, qualche altra ci si adatta alla perfezione. Queste ultime sono forse coloro che più ricavano da questa mercificazione. Dicono: "Se nasco molto bella e col mio corpo posso ottenere vantaggi, mi va bene e non mi faccio troppe domande" . Diverso è se oltre che donna nasci pure poco avvenente. La società le guarderà sempre come se a queste ragazze mancasse qualcosa: "Si è simpatica, peccato la faccia. Si è studiosa, ma la bella presenza le manca. Si ha un viso carino ma dovrebbe curare di più il corpo." Tutto questo è avvilente.
      Purtroppo sono lontani gli anni della liberazione della donna, il settantasette è passato da quarant'anni e la donna è ritornata là dove era partita con l' aggiunta di molti di quegli aspetti negativi propri di certi "maschi": la volgarità di linguaggio, di pensiero, di azione, di atteggiamento, di calcolo ed egoismo. Certo non tutte sono così, mancherebbe, ma sempre di più si evidenziano donne che pensano che il possedere e l' apparire sia preferibile a essere.
      Kuku, il movimento femminista è morto. Pensa che il governo italiano ha già pronto un disegno di legge per istituzionalizzare la prostituzione
      La prostituzione diventa una professione riconosciuta dallo stato. Verrà stilato un albo professionale. Le case del sesso potranno essere gestite dallo stato oppure verranno date licenze ai privati.
      VIOLENZA FISICA O SESSUALE – Si stima che il 35 per cento delle donne in tutto il mondo abbia sperimentato violenza domestica fisica o sessuale da parte del partner o violenza sessuale da parte di estranei a un certo punto della propria vita. Limitando l’analisi ai casi di abusi dal proprio compagno, alcuni studi mostrano che la percentuale sale al 70 per cento.

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    5. Sono praticamente d'accordo con tutto ma oggi sono o non sono più donne libere di esprimersi rispetto a cent'anni fa?

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    6. Cento anni fa doveva essere una tragedia.
      Pensa che le donne non avevano nemmeno il diritto al voto.
      (Il 1 febbraio 1945 venne emanato il decreto legislativo luogotenenziale n. 23 che conferiva il diritto di voto alle italiane con almeno 21 anni di età).
      Ciao Kuku.

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  18. OT ciao Gus buon mercoledì delle ceneri

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    1. Grazie Fiorella.
      Inizia la Quaresima, un'occasione per cambiare.

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    2. O.T.

      La moderazione mi permette di scrivere un post e pubblicare i commenti, tutti, con esclusione di quelli inutilmente offensivi, lamentosi e petulanti.

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  19. " Venite a me voi tutti che siete
    affaticati e oppressi
    e io vi darò riposo"
    Matteo 11,28

    Buon mercoledì delle ceneri!
    Abbraccio.
    Dani

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  20. Grazie Dani.
    Inizia la Quaresima. Preghiamo che le persone comprendano che il Ristoro vero alle nostre sofferenze è solo nell'amore di Dio.
    Abbraccio Dani.

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