Dolore privo di lacrime
Conosco tanti, troppi, che dicono di non piangere più. Alcuni immagino che se ne vergognino soltanto, perché questa società malata, specie per i maschi, riesce ad inibirle le lacrime. Io piango naturalmente, per commozione, per gioia, per liberazione, per disperazione. Piango per una sofferenza, piango davanti ad un film, piango leggendo righe che mi creano scompiglio. Il pianto è un accessorio autentico della nostra personalità. Bloccarlo è sciocco. Come trattenere la pipì.
Possible ricerca correlata: Edvard Munch by the death bed.
RispondiEliminaE' proprio un bel post, Gus.
RispondiEliminaAvevamo parlato di questa tua "assenza dalle lacrime", forse sotto un mio post o sotto uno dei tuoi. Forse un giorno lo farai di nuovo, forse invece hai smesso per sempre. Chi può dirlo? certo ti manca qualcosa, perché con le lacrime spesso se ne va anche un po' di angoscia.
Buona giornata!
Ero così anche da bambino. Forse la necessità inconscia di mostrarmi forte agli altri e convincere me stesso di esserlo.
EliminaTi auguro di tornare presto al tuo mare.
È un post bellissimo. Hai descritto in maniera mirabile le tante e svariate tipologie di pianto. Il pianto fa bene, ultimamente ho reimparato a piangere, piangere proprio come fanno i bambini quando sono nell’angoscia della separazione. Non voglio più trattenere il pianto perché è salutare. Buona giornata, Gus, di cuore.
RispondiEliminasinforosa
Hai ragione, i bambini non devono affatto trattenere il pianto (anche se quello del capriccio invece andrebbe limitato); secondo me anche agli adulti non fa male ogni tanto sfogare le emozioni con un pianto liberatorio (oh poi il pianto di felicità, quello è da augurare a tutti).
RispondiEliminaApprezzo però il fatto che tu abbia sempre reagito alle difficoltà della vita senza piangere, mostrandoti sempre un punto di riferimento e di appoggio per la tua famiglia.
"Dolore privo di lacrime".
Sai che forse è il dolore più forte di tutti?
Per ora funziona senza lacrime, per il futuro potrebbero anche arrivare, magari prendendo a testate il muro.
EliminaIl dolore conserva la memoria della mia vita e voglio provarlo nella sua intensità più forte, perché il pianto mi sembra che possa sminuirlo.
RispondiEliminaCiao Sinforosa.
Solo tu puoi scegliere il meglio per te.
RispondiEliminaCiao Gus, buon fine settimana.
Più che una scelta è una mia reazione istitintiva.
EliminaQuella sere dell'arresto cardiaco di Bruna ho chiamato l'Ambulanza, mentre io facevo la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco.
Ho accolto i miei due figli disperati abbracciandoli.
Non c'era nemmeno tempo per piangere dovendo consolare chi piangeva.
Ciao Sciarada.
Neanche io riesco a piangere, per via del modo in cui sono cresciuta. Credo abbia a che fare con un blocco emotivo. Mi dispiace, perché col pianto se ne va anche un po' dell'angoscia. Non avere alcun modo per sfogarla non fa bene.
RispondiEliminaForse dipende proprio dal modo in cui si cresce.
EliminaIo non conosco l'angoscia, solo il dolore fortissimo che tiene viva la memoria di quello che è accaduto. Solo in questo modo la memoria diventa una presenza.
Scusami Void non riesco a spiegarmi meglio. E' una sensazione molto soggettiva.
La mattina sogno di raccontare a Bruna i fatti accaduti e la vedo come era, nitida, e sento le risposte. Poi mi sveglio, l'illusione del sogno svanisce e provo un dolore bestiale.
Mi alzo in fretta e preparo caffè e colazione e vengo qui al blog. Quasi sempre telefona mia figlia che vive a Brescia, mi chiede come sto e io rido e scherzo per non farla preoccupare.
Ciao.
Pippa8 luglio 2017 14:04
RispondiEliminaInutile negarlo il pianto fa stare meglio. Le volte che si piange talmente tanto che ci si addormenta per sfinimento sul cuscino bagnato di lacrime...
franco battaglia10 luglio 2017 07:05
RispondiEliminaDico solo che anche inconsciamente, le lacrime possono essere inibite. Non che io sia perfetto, per lo stesso meccanismo inibitorio chissà quante altre naturalezze mi perdo.. ;)
Poter piangere è come fermarsi a guardare un tramonto mentre gli altri sfilano via indaffarati. Non c'è da vergognarsi.
EliminaE' un'intimità e non un'esibizione.
EliminaCosì non c'è da vergognarsi.
Il pianto è naturale, come il riso. Anzi, a pensarci bene il pianto è importantissimo ed è anche la prima forma di comunicazione di ogni creatura vivente.
RispondiEliminaSono le inibizioni sociali e di gender che purtroppo insegnano cose sbagliate, come il fatto che il pianto sia segno di fragilità o sia "una cosa da femmine".
Secondo me occorre educare i bambini, ma anche gli adulti, alla giusta gestione delle emozioni.
Un grande abbraccio!
Nel neonato è l'unica forma di comunicazione. A volte non smettono mai e il fatto è fastidioso.
EliminaIl pensiero che sia una cosa da femmine è sbagliato.
Nelle risposte ai commenti ho spiegato quello che accade a me.
Buona domenica Francesca.
L'abbraccio grande è coinvolgente.
Schieri una difesa con le riserve, almeno lascia il portiere titolare che non può essere stanco. E' la seconda volta che il Mister compie questo errore.
EliminaDeduzione:
Allegri fa piangere e mi rovina una settimana.
Solo da poco mi è stato dato il dono delle lacrime, lacrime di commozione, di gioia, di gratitudine per tutto ciò che mi rende visibile Dio.
RispondiEliminaDifficilmente piango per disperazione, più spesso mi capita di piangere per il dolore fisico che non si placa, disumano, che tocca picchi inimmaginabili per cui non ho antidoti.
La preghiera in genere è l'unica medicina che mi aiuta a superare i guadi di morte.
Quando ero piccola, a differenza di mio fratello che piangeva in silenzio, in un cantuccio, io spalancavo la bocca perchè mi sentissero tutti. Mio zio, fratello giovane di mio padre,rideva mentre mi riduceva al silenzio comprimendomi nella bocca quanti più tovaglioli possibili, fino a soffocarmi.
Forse per questo non ricordo di avere più pianto da quando (ero sul seggiolone)accaddero quelle sevizie.
Ora sono diventata grande e come te sono ritenuta forte e coraggiosa per cui da me si aspettano solo parole di conforto e abbracci.
Mi commuovo molto quando sento lo sguardo disinteressato delle persone posarsi su di me, quando mi sento amata senza aver fatto niente perchè accada.
Buonanotte Gus e grazie.
Hai fatto tanto.
RispondiEliminaLa tua fede è consapevole, umile.
Quelli che hanno una grande affettività donano amore spontaneamente senza saperlo di fare, ma gli altri lo capiscono e mi sembra giusto che guardando te si sentano protetti.
Grazie è anche la mia parola perché nulla ci è dovuto.
Ciao Anto.
Bel commemto. Hai capito quello che volevo dire ad antonypoe... E non è poco
RispondiEliminaantonypoe non è una mia lettura preferita.
RispondiEliminaIo invece non riesco a non piangere, l'emotività sfocia nelle lacrime . Ma va bene così come va bene per te non riuscirci.
RispondiEliminaLa gioia, si mi dà l'impressione di qualche lacrima.
RispondiEliminaCiao Roberta.