Per avere occhi come i nostri si deve morire e rinascere tante volte. Dentro il nostro lament Si nasconde la via che conduce a colei che intona canti e fa brillare gli occhi. Ma pochi hanno il coraggio di sopportare l'incanto e il degrado.
« Lasciatemi morire, / lasciatemi morire, / e che volete voi, che mi conforte / in così dura sorte, / in così gran martire? / Lasciatemi morire. » (dal Lamento di Arianna, scena VII)
Ammetto la mia ignoranza Gus, sono andato a cercare sia "Il lamento di Arianna", poi a rileggere il mito, visto che la versione da me conosciuta era quella più "edulcorata" di una raccolta di miti greci, in un libro che mi fu regalato da bambino con magnifiche illustrazioni.
Tante sono le storie di Arianna. Tutte credibili e soprattutto incredibili. L'Arianna è una tragedia per musica composta da Claudio Monteverdi su libretto di Ottavio Rinuccini. Fu rappresentata per la prima volta al Palazzo Ducale di Mantova il 28 maggio 1608 con Francesco Rasi. Io logicamente c'ero e tu no perché sei ancora una ragazzo :-)
Migliore ipotesi per questa immagine: arianna a nasso (ariadne auf naxos).
RispondiElimina« Lasciatemi morire, / lasciatemi morire, / e che volete voi, che mi conforte / in così dura sorte, / in così gran martire? / Lasciatemi morire. »
RispondiElimina(dal Lamento di Arianna, scena VII)
https://www.youtube.com/watch?v=LARI9cIub1k
RispondiEliminaAmmetto la mia ignoranza Gus, sono andato a cercare sia "Il lamento di Arianna", poi a rileggere il mito, visto che la versione da me conosciuta era quella più "edulcorata" di una raccolta di miti greci, in un libro che mi fu regalato da bambino con magnifiche illustrazioni.
RispondiEliminaTante sono le storie di Arianna. Tutte credibili e soprattutto incredibili.
EliminaL'Arianna è una tragedia per musica composta da Claudio Monteverdi su libretto di Ottavio Rinuccini. Fu rappresentata per la prima volta al Palazzo Ducale di Mantova il 28 maggio 1608 con Francesco Rasi.
Io logicamente c'ero e tu no perché sei ancora una ragazzo
:-)
Diritti e sconfitte sono l'etere della vita; per quanto facciamo è un circolo vizioso che prima ci fa la morale e poi la lezione. Ciao Gus
RispondiEliminaIl cane che si morde la coda.
EliminaCiao Stella.
Rifuggo il dolore, non lo voglio neanche ascoltare. Tutte le volte in cui mi ci sono immersa mi sono allontanata da me stessa.
RispondiEliminaPensare al dolore è inutile e nocivo.
EliminaCiao Sara.