domenica, luglio 22, 2018

La ventisettesima ora








Da sempre la ricerca della definizione di donna, di un’altra donna, si è sviluppata intorno allo studio della sessualità, come unica possibilità di condivisione della propria identità. La diversità può essere condivisa solo se prima conosciuta. Il suo ultimo lavoro, Il mistero di Maria è l’ennesimo tassello di questa ricerca, lo svelamento dell’ennesima diversità tra uomo e donna. Il respiro. Il mistero di Maria è il respiro, che passa per il cuore e lì trova il silenzio per esistere. Il silenzio non come mancanza di cosa dire ma come essenza dell’essere. Quando si è non servono parole per dirsi. Maria, Madonna, ritratta con le mani incrociate sul petto, protegge e al contempo indica il cuore. Luce Irigaray non poteva scegliere giorno migliore per condurci dentro il cuore delle donne e aiutarci ad ascoltarne il silenzio. La redenzione del genere umano, annunciata dall’Arcangelo, non poteva che passare per il cuore. Il peccato originale, che ha fatto meritare agli uomini la perdita della felicità eterna, lontano dalle influenze bibliche di mele e serpenti, è la pretesa dell’umanità di dimenticare il cuore a favore della mente, il femminile a favore del maschile. L’unica redenzione possibile per il genere umano è da sempre, e ancora oggi, il respiro del cuore. Il silenzio di Maria alla proposta dell’Arcangelo di essere colei che avrebbe dato vita al nuovo uomo, non è inibizione davanti al divino, ma è consapevolezza della propria divinità, che è consapevolezza della propria essenza. È solo nel silenzio, nel luogo interiore delle donne che c’è lo spazio per l’altro. È solo nel suo grembo che il feto (il mondo) troverà l’ossigeno (il respiro) per vivere e conoscere di nuovo il cuore.





25 commenti:

  1. Una delle mie citazioni preferite è: "Dio non poteva essere dappertutto, per questo ha creato le madri".
    Ecco, non mi sento però di escludere tutte coloro che non possono o non vogliono avere figli.
    Quindi estenderei la cosa all'intero genere femminile, o quantomeno alle Donne con la d maiuscola.

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    1. L'obiettivo è quello di ricercare un futuro più giusto e felice per l'umanità riconoscendo le immense potenzialità della donna.

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  2. "L’unica redenzione possibile per il genere umano è da sempre, e ancora oggi, il respiro del cuore".
    E' un concetto, stupendo, universale.
    La Irigaray, sapeva bene ciò che diceva!
    Grazie August, lo ritengo un post stupendo.
    Buona domenica,oggi l'invito di Gesù è rivolto a noi. Abbiamo bisogno di stare per un po' in un luogo deserto, di vivere un momento di solitudine, lontano da schiamazzi, e parole inutili, vivendo intensamente la preghiera, lui sarà sempre accanto a noi.
    Un abbraccio.
    Dani

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    1. Luce Irigaray ha dedicato tutta la sua vita per la valorizzazione delle potenzialità inesplorate del femminile.
      Grazie Dani.
      Abbraccio.

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  3. Filosofa, pensatrice, oggi direttrice del CNRS. Attiva e prolifera fin dagli anni ’70, autrice come prima opera del saggio Speculum (sua tesi di laurea) opera fondamentale per il ribaltamento del punto di vista da cui erano viste fino allora (ma forse ancora oggi) le donne. Lo speculum si oppone allo specchio, che per Freud definisce la donna e la sua sessualità, donna specchio dell’uomo. Lo specchio piatto, riflette senza contrasto l’immagine dell’uomo, il sesso della donna come specchio si plasma, si adatta al sesso maschile che quindi le dà forma. Luce Irigaray in quell’opera parlò di speculum, che sì è accolto nell’intimità della donna, ma non riflette in nessun modo l’immagine dell’uomo, che così non si ritrova, non si riconosce e si perde. Fu un lavoro che le valse l’espulsione dall’università di Vincennes e la rottura professionale con Lacan, ma non l’interruzione del suo pensiero e delle sue opere.

    https://27esimaora.corriere.it/articolo/luce-irigaray-il-mistero-di-marialei-ascoltava-il-respiro-del-cuore/

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  4. Gus, io affronto questo tema dal punto di vista mio, profano. Mi manca il respiro dolce della donna, quando tu vegli sul suo sonno...

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  5. Questa donna arriva in ritardo ma sarà dolcissima.

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  6. Gli amici di Google plus:



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    +Va Na
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.

    +Lady Hawk
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.

    +Francesco Attilio
    Grazie.

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    Gus O.

    +Fernando Pontone
    Grazie.

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    Gus O.

    +Carmen Fernandez
    Grazie.

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    Gus O.
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    +Giuseppe Ciolino
    Grazie.

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    Gus O.
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    +LORENZO PORCU
    Grazie.

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    Gus O.
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    +Salastiha
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.
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    +Francesco Fusaro
    Grazie.

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    Gus O.
    +1
    +Elisabetta B
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.
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    +maria luisa bordoni
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.
    +1
    +bassam
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.
    +1
    +Francesco Grieco
    Grazie.

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    14 h


    Gus O.
    +1
    +wojciech setlik
    Grazie

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    14 h


    Gus O.

    +Rosana Marti
    Grazie.

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    1 h


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  7. Il cuore andrebbe ascoltato sempre. Forse è l'unico posto ancora incontaminato.

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    1. L'affettività è una caratteristica molto marcata nella donna.
      Ciao Sara.

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    2. Spero vivamente che lo sia anche nell'uomo!

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    3. Sara, il fatto è che la donna deve partorire, badare ai figli, tenere tranquillo il marito, farsi bella tutti i giorni, e allora senza sensibilità e spirito di sacrificio diventerebbe come le ragazze doccia. Il maschio-uomo ama la moglie e si cura di lei ma bene che vada il suo cuore è metà di quello della donna.
      Luce Irigaray ha capito e spiegato il fenomeno e in altri scritti ho letto che si lamenta del fatto che molte donne non sanno, non comprendono la loro importanza.
      Ciao Sara.

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  8. Non sono d'accordo sul post.

    Quindi ti lascio un salutino ino ino ino 👩‍💻🙋‍♀️

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  9. Bene.
    Luce Irigaray ha fatto tanto rumore per nulla.
    Ciao Anna.

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    1. Un'autrice laica, da sempre impegnata sul fronte del tema dell'alterità, della differenza di genere e dell'incontro, si confronta con la figura di Maria. L.intento della Irigaray, nel pieno rispetto della parola che la Chiesa pronuncia sulla Madre di Dio, è quello di parlare a tutti, credenti e non credenti, per avvicinare il lettore a questa figura che, proprio perché pienamente umana, è stata in grado di accogliere e dare carne al totalmente divino. Il centro significante del breve scritto è l'umanità piena di Maria, o meglio, la sua femminilità totale e accolta, il suo essere donna e quindi custode del soffio generativo, del legame profondo tra essere umano e natura che il peccato originale ha spezzato. Una parola "universale", che si avvale di molteplici apporti culturali (psicoanalisi, filosofia orientale ecc.), nella volontà di svincolare Maria da una tradizione che il pensiero moderno tende a considerare mortificante nei confronti del femminile. Per restituire tutta la grandezza coredentrice di Maria.

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    2. Il mistero di Maria di Luce Irigaray.

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  10. Mi chiedo se basti davvero - come sostiene Papa Francesco - esaltare tanto Maria per poter far passare in secondo (ma anche in terzo piano) tutte le altre figure femminili della Chiesa; passate, presenti e future, a quanto pare.

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  11. Maria ha in se tutte le caratteristiche della figura femminile della donna.
    Il ruolo della donna nella Chiesa dovrà essere riconsiderato.

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    1. Contento che anche tu ne abbia coscienza..

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    2. Mi sembra che il problema sia evidente.

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  12. Cada mujer somos un mundo. Mi abrazo amigo Gus.

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  13. Sì, ogni donna è un mondo.
    Bacio.

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  14. Da chi? L' ultimo Papa ne parla bene.

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  15. Un bel post. La donna è la creatura che porta a compimento l’opera creatrice di Dio e Maria è la più alta delle donne in virtù della sua umiltà e fede: “... vergine madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'etterno consiglio,, 3. tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura”.
    sinforosa

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    1. L’angelo le dà la conferma che lei non sarà madre attraverso il modo normale dopo essere accolta in casa da Giuseppe, ma attraverso «l’ombra della potenza dell’Altissimo», mediante l’arrivo dello Spirito Santo, e attesta con forza: «Nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37).

      Dopo questo, segue la terza reazione, la risposta essenziale di Maria: il suo semplice «sì». Si dichiara serva del Signore. «Avvenga per me secondo la tua parola» (Lc 1,38).

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