martedì, dicembre 26, 2023

Un uomo di scarto

 


Commesse che lavorano dalle sei di mattina alle dieci di sera. Paghe da fame. Nessun diritto sindacale e frequenti abusi. Dietro le luci delle vetrine, ci sono spesso condizioni di vero sfruttamento e di illegalità.
Da quando è iniziata la recessione, sono entrati in crisi non solo i piccoli negozi ma anche i supermercati e i centri commerciali sostituiti dalle bancarelle dove si compra un maglione a tre euro. Ora vanno a fare shopping, senza vergogna, anche quelli che una volta rappresentavano il “ceto medio”
I supermercati e i centri commerciali sono luoghi terribili, le casse nei loro passaggi obbligati costringono ad interminabili attimi di stupida sospensione, così gli uomini devono guardare altri uomini. Non c'è l'attesa della fila delle Poste, o lo straniamento della metro, lì sei in un budello di terra e un treno corre veloce, le porte si aprono e l'umanità ha pensieri visibili. Alle casse dei supermercati, il tempo si spacca e la stupidità della fila ci rende abietti. Da qualche tempo non vedevo un volto così amaro, così sferzatamene rancoroso, così eloquentemente in disaccordo con il resto del mondo. Una foto d'altri tempi, in bianco e nero, la scriminatura perfetta sui capelli radi e perfettamente ordinati, il volto magro di chi si porta bellamente una grave malattia addosso e quella smorfia di disgusto nella piega della bocca che attraversava il viso come una piaga incurabile.
Quale vita avrà attraversato quell'uomo, una moglie sciocca e fedifraga? Una madre odiosa e tirannica? Una sorella spregevole e iraconda? Ho pensato a una vita rovinata dalle donne.
Ho allungato lo sguardo sul corpo, sui pantaloni marroni che dilagavano su gambe inesistenti ed il rancore del volto e la sua magrezza ha preso altre ragioni, di malattia e di morte, di sottrazione e di assenza, di fine della vita e di scarto.
Di scarto, esattamente così. Una vita passata da scarto
l’uomo diventa altresì un “cultore dello scarto”, dove per scarto intendiamo superficialità di selezione, ignoranza di pensiero, povertà interiore, banalità esistenziale. L’uomo moderno ha aperto la strada ad una cultura dello scarto dove tutto e tutti sono scarti, dove chi ha forze vive e chi non ha forze muore. L’efficienza è sempre al primo posto, il narcisismo fisico, psichico e ideale sta alla base del pensiero debole e comune. Si sta perdendo di vista il vero orizzonte della vita, il vero scopo dell’essere umano: vivere per dare senso. Chi abbraccia la cultura dello scarto diventa scarto di conseguenza. Oggi servi, domani no. Ora sei utile, importante e necessario, domani non sei più nessuno. Modernità e scarto stanno per diventare le linee guida di una società ricca materialmente ma povera interiormente.




79 commenti:

  1. Immagine:
    La scultura di un uomo fatto con i pezzi di scarto del legno avanzato.

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  2. Ma l'uomo scartato dalle donne? Poverino.. ieri ho scartato il panettone, ma come gesto sublime ad esaltarlo, il panettone, giammai a relegarlo a cultura dello scarto. Ed era buono davvero.
    Povero uomo in attesa alla fila del supermercato.. aveva panettoni nel carrello, ed uno sguardo riguardoso verso la cassiera stremata con la paga da fame?
    Molto succoso il post.. te ne venivano tre a scindere bene le tematiche.

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    1. L'uomo di scarto è una teorizzazione di Zygmunt Bauman.

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    2. Di Baumann sto leggendo "la solitudine del cittadino globale". Un poco pesante ciò per il mio piccolo cervello. Proseguo leggendo una pagina per volta 😏

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    3. Dille da te le cose che non ti garbano, e cita le fonti ogni tanto..
      Comunque un post confusionario.

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    4. A me queste festività non piacciono. Natale perché è solo l'abbuffata consumistica e il Capodanno è solamente il moto di rivoluzione che avviene quando la Terra ruota attorno al sole, sembrando un'orbita ellittica. Per compiere tutto il percorso dei due moti, la Terra impiega 365 giorni - 5 ore - 48 minuti - 48 secondi, ed è chiamato anno solare. Chiaramente è sciocco pensare che l'anno nuovo sia qualcosa di nuovo.
      Il Buon Natale l'ho augurato a tutti per rispettare gli amici che credono che si stia festeggiando la nascita di Cristo.
      Questa mia riluttanza l'ho fatta conoscere a un'amica che apprezzo molto, parlo di Marina.

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    5. Sul post *Kaos*, caro Franco, concordo con te.
      Le citazioni sono facilmente rintracciabili e non le cito perché finirei per offendere la vostra intelligenza, cioè l'incapacità di capire il nome degli autori.

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    6. Non solo credo alla nascita di Cristo ma non posso escluderne altre, cosa che tanti cristiani - immagino anche te - escludono perché Dio dovrebbe avvisarli prima 😱

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    7. Per credere in qualcosa bisogna trovare un indizio dell'avvenimento.

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    8. Da un punto di vista cristiano, ammetto di sentire molto di più il momento della passione e morte di Cristo: la Pasqua, per me, è un evento fondamentale. Il Natale porta con sé molte più distrazioni e la nascita del Signore diventa solo la festa di nicchia per i credenti. Io mi godo la festa diciamo pagana, l'albero, le luci, Babbo Natale, ma non posso mancare alla messa di Natale (un tempo andavo a quella di mezzanotte, adesso vado la mattina di giorno 25).
      Ne conosco tanti come te, Gus, e di certo sono convinta che quelli che non amano queste festività hanno ragioni insindacabili, come dire che ti capisco! :)

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    9. Il mio pensiero è costante verso Cristo attraverso le preghiere che rivolgo al Figlio dell'uomo. Mi dispiace che Natale e Pasqua siano maltrattate dal consumismo.

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    10. Gus O.27 dicembre 2023 alle ore 12:10
      Cara Marina, se hai tempo potresti leggere i commenti del mio post *L'uomo di scarto*. In particolare, una risposa a Battaglia che spiega il mio pensiero che ho ritenuto far conoscere a te, che apprezzo molto.

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    11. Franco afferma che porto malumore negli altri blog.

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    12. A me queste festività non piacciono. Natale perché è solo l'abbuffata consumistica e il Capodanno è solamente il moto di rivoluzione che avviene quando la Terra ruota attorno al sole, sembrando un'orbita ellittica. Per compiere tutto il percorso dei due moti, la Terra impiega 365 giorni - 5 ore - 48 minuti - 48 secondi, ed è chiamato anno solare. Chiaramente è sciocco pensare che l'anno nuovo sia qualcosa di nuovo.
      Il Buon Natale l'ho augurato a tutti per rispettare gli amici che credono che si stia festeggiando la nascita di Cristo.
      Questa mia riluttanza l'ho fatta conoscere a un'amica che apprezzo molto, parlo di Marina.

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  3. Bella la scultura.Buon Natale e anno nuovo (in ritardo )

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  4. Buongiorno e Buon Santo Stefano Gus! Io sono stata molto sfortunata col lavoro, pensa che essendo della generazione nata nel 1984 ho tutte le sfghe: ho fatto una scuola, ceramica all'istituto d'arte, che poi hanno eliminato definitivamente (nessuna richiesta sul lavoro), perchè la progettazione delle ceramiche è passata alle macchine, ho inviato più di 100 Cv ad aziende del territorio, 0 risposte, ho fatto un corso specifico con annesso tirocinio, non essendo ben organizzati al posto di farmelo fare in una fabbrica di ceramiche, l'ho fatto come cassiera alla Conad....ho detto si solo per provare...ma sognavo le luci delle casse e la cassa anche di notte, non mi potevo alzare da lì per nessuna ragione, per 2 mesi.

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    1. La vita, a volte, non ci dà quello che meritiamo.
      Ciao Roberta.

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    2. A voler guardare bene la vita da' più a chi non merita.

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    3. Vangelo (Mt 25, 14-30)

      In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola:

      — Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo la capacità di ciascuno; poi partì.

      — Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.

      — Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”.

      Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha dieci talenti. Perché a chi ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”.

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    4. In effetti questa espressione di Gesù suona davvero strana. Assomiglia a un proverbio popolare: “Chi è ricco, arricchisce, chi è povero impoverisce”. Oltretutto, Gesù la usa a conclusione della parabola dei talenti (Matteo 25,14-30) e delle monete (Luca 19,11-28), dove i servi devono “investire” ben il denaro del padrone. Ovviamente il vero significato è metaforico, come appare dagli altri contesti in cui Gesù usa la frase. Ad esempi, in Luca 8,18 avverte: “Fate attenzione a come ascoltate; perché a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere”. La domanda è, allora: che cos’è che uno deve avere? Non certo il denaro, ma la disponibilità all’ascolto della parola di Dio, al desiderio di portare frutti di bene con la propria testimonianza di vita, impiegando i talenti ricevuti per amare gli altri, facendo dono di se stessi.

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    5. Mai fare dono di se stessi. Il dono lo si deve dare agli altri. .la comprensione è dono

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    6. La Croce di Cristo è il dono di sé stessi.

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  5. Buongiorno e Buon Santo Stefano Gus! Io sono stata molto sfortunata col lavoro, pensa che essendo della generazione nata nel 1984 ho tutte le sfghe: ho fatto una scuola, ceramica all'istituto d'arte, che poi hanno eliminato definitivamente (nessuna richiesta sul lavoro), perchè la progettazione delle ceramiche è passata alle macchine, ho inviato più di 100 Cv ad aziende del territorio, 0 risposte, ho fatto un corso specifico con annesso tirocinio, non essendo ben organizzati al posto di farmelo fare in una fabbrica di ceramiche, l'ho fatto come cassiera alla Conad....ho detto si solo per provare...ma sognavo le luci delle casse e la cassa anche di notte, non mi potevo alzare da lì per nessuna ragione, per 2 mesi.

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    1. Ma tu pensa a quello che da 35 anni "guida" la funicolare: percorso breve, sempre dritto, del sali e scendi tutti i giorni compreso i festivi per 8 ore al giorno!! Dimmi se non si deve sparare un colpo. E c'è di peggio.
      Lo scorso anno un architetto che non aveva lavoro mi ha imbiancato l' appartamento e sistemato il giardino.
      Pensa a quello della " biologica" , la sua generazione va avanti da anni. Onore e gloria a questi uomini perché saranno i primi nel regno dei cieli
      Pensa se nessuno lo facesse quante smerdate vedremmo in giro.
      Mentre alcune in giacca e cravatta o mini gonna e tacchi a spillo sono ben nascoste da tutti...le loro merdate.
      Notte

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    2. Ognuno non ha quello che si merita.
      'notte.

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  6. Buongiorno e Buon Santo Stefano Gus! Io sono stata molto sfortunata col lavoro, pensa che essendo della generazione nata nel 1984 ho tutte le sfghe: ho fatto una scuola, ceramica all'istituto d'arte, che poi hanno eliminato definitivamente (nessuna richiesta sul lavoro), perchè la progettazione delle ceramiche è passata alle macchine, ho inviato più di 100 Cv ad aziende del territorio, 0 risposte, ho fatto un corso specifico con annesso tirocinio, non essendo ben organizzati al posto di farmelo fare in una fabbrica di ceramiche, l'ho fatto come cassiera alla Conad....ho detto si solo per provare...ma sognavo le luci delle casse e la cassa anche di notte, non mi potevo alzare da lì per nessuna ragione, per 2 mesi.

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  7. Di Zygmunt Bauman (grande pensatore e scrittore) ricordo le sue parole pochi mesi prima di morire quando, intervistato, parlò di Donald Trump appena eletto dicendo: "L'imbroglione Trump è un veleno, venduto come antidoto ai mali di oggi".

    Però non conosco bene l'argomento del post, che comunque mi sembra che hai trattato più che bene come tuo solito.

    Voglio solo aggiungere (non so se è un incoraggiamento a LaTEI) ma da Gennaio 2016 sino a pochi mesi fa ho inviato 200 mail con il mio CV in Italia e mi hanno risposto in 2 (no, dico, 2 su 200).

    Non ricordo più quanto soldi ho speso per connessioni internet e telefonate...e sono proprio queste le più scoraggianti. Perché mi son sentito dire: "A 63 anni lei è vecchio!", oppure "Lei è troppo specializzato", oppure "Non è neanche iscritto ad un partito", oppure "Si figuri! Ma lei ha idea di cosa dovremmo fare dovendo rispondere a tutti quelli che ci scrivono?". Maleducazione italiana...

    Non voglio dilungarmi più di tanto ma all'estero ho inviato un bel numero di mail e nel giro di qualche giorno ricevi una risposta.

    Buone feste amico Gus e un salutone

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    1. In Italia si trova lavoro solo con la *raccomandazione*
      Concordo con il giudizio su Trump.
      ti saluto amico mio.

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  8. "L’uomo moderno ha aperto la strada ad una cultura dello scarto dove tutto e tutti sono scarti, dove chi ha forze vive e chi non ha forze muore"...
    Mi ricorda tanto l'era della pandemia, complice l'uomo stesso che continua oggi volutamente a voler essere scarto.
    Abbraccio siempre ❤️👋

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    1. Perdiamo facilmente la nostra identità e il Potere ci colloca tra gli scarti.

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  9. Buon Santo Stefano e buon proseguimento di queste feste

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  10. No Gus, oggi nemmeno con la raccomandazione... almeno al nord. I datori di lavoro, per fare una cortesia a chi raccomanda, ti chiamano in " prova" e poi ti lasciano a casa: non idoneo punto! È ovvio che se una persona vale si adatta a tutto, trova sempre qualcosa da fare...lo inventa il lavoro. Una persona intelligente, soprattutto in questo periodo, sa benissimo l' importanza di avere un qualsiasi lavoro stabile e se ha la fortuna dalla sua parte col tempo potrà fare anche carriera. Già da ragazza non volevo dipendere dai genitori. Ho iniziato a lavorare presto, in svizzera, ( 9 ore al giorno col cronometro puntato), nel frattempo ho terminato un corso serale di computer e a 19 anni avevo già la patente.
    Comprendo la frustrazione dei giovani d' oggi, ma io sarei andata a lavorare anche per tre euro all' ora. Sono più di 27 anni che pratico volontariato, anche mentre lavoravo, ma volontariato serio, intendiamoci! In più una famiglia difficile da seguire che nonostante le malattie abbiamo tutti sempre lavorato! Mio padre e mio fratello hanno percepito la pensione solo per due e tre anni e hanno lavorato 43 e 44 anni mio padre.
    Chi mi spaventa oggi sono i giovani inseriti nelle " categorie protette" ,quindi persone disabili che non hanno più le agevolazioni di 20 anni fa. Ai tempi avevo denunciato e vinto le cause di qualche datore di lavoro che non voleva assumere invalidi, ma oggi se non rendi ti lasciano a casa...e vallo a cercare un lavoro adatto a loro, possibilmente a qualche chilometro da casa. Ti assumono per forza, poi con la scusa che è calato il lavoro dopo pochi mesi licenziano. A volte si perde anche la credibilità con le aziende avendo dato la massima fiducia a persone troppo sfortunate perché non hanno la comprensione di capire. È triste poi vederli bivaccare qua e là in giro senza una meta, senza un futuro. La tragica frase quando assisto ai colloqui del collocamento obbligatorio èsempre quella:...l' invalido dice" io mi adatto a qualsiasi lavoro", e loro, ma cosa sai fare?...lui: nulla!

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  11. Risposte
    1. Il corso di computer non ti ha aiutato. Capisci pochissimo del funzionamento del p.c.
      Tremendo.

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    2. L'ho fatto 45 anni fa, c' erano ancora le perforatrici. Di computer si è fatto poco.Sai cosa sono le perforatrici? Se qualche volta uso il p.c ( quasi mai) lo faccio solo per farmi i caxxi miei.
      C' è cultura e cultura!!
      Noi non siamo abituati

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    3. Ma chi cazzo usa il p.c? Non capisci che scrivo dal cellulare? Io non ho tempo da perdere. Non sono impastata al p.c dalla mattina alla sera e nemmeno ci guadagno. Sei tu che il cellulare nemmeno lo sai usare.

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  12. Risposte
    1. Ho eliminato un commento che contiene offese.

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    2. Tremendo è una presa in giro. Ti conosco. Hai avuto quello che meritavi.

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    3. Senti chi parla: uno laureato in economia e non sa scrivere come giustamente dice Franco che, magari, un possiede una laurea. Tu sei bravo con il copia incolla, non ti batte nessuno. So come vivete voi, hai detto tuo padre che ha preso la patente dal prefetto sarebbe da denuncia.

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    4. Prova a farti controllare il Q.I.

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  13. Non è una realtà della sola contemporaneità liquida.

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  14. È una realtà dove concorrono diversi fattori che favoriscono lo sviluppo di una società che genera la nascita di uomini di scarto.

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  15. Vite di scarto

    Zygmunt Bauman
    Gius.Laterza & Figli Spa - 182 pagine
    Chi un giorno vorrà studiare l'estinzione dell'uomo e della sua storia e il sorgere della nuova volatile specie che lo sta soppiantando, troverà nei libri di Bauman una guida illuminante. Paola Capriolo, "Corriere della Sera"

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  16. Una mia cara amica che fa la cassiera in un centro commerciale di Pescara mi racconta che spesso vede gente che fa acquisti inutili, attirati dalle offerte civetta, e finisce col comperare più di quel che deve comprare.
    La povertà è arrivata ovunque ma se da una parte ci sono negozi con offerte civetta, dall'altra c'è tanta gente che è tutta apparenza e niente sostanza e si indebita pur di farsi vedere per quello che non è.

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  17. Ho trovato nel catalogo online delle biblio i libri di Baumann: vite di scarto e amori liquidi. Sei una fonte di ispirazione... Li prenoterò per quando le biblio riaprono. Grazie per questo. ❤️👋

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    1. *Fonte di ispirazione* è un po' esagerato.
      Ti ringrazio.
      Ciao.

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  18. Crisi si crisi no ............tutti i nodi vengono al pettine. E' possibile che a tutto questo vi sia un disegno molto più grande ..............è lo scarto è siamo noi. In ogni città italiana se si alliunga il collo indietro di qualche anno ......negozi e supermercarti vendevono buoni prodotti ........ oggi cineserie? è solo colpa della crisi?

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  19. Chi è ricco non sa nemmeno che c'è una crisi, anzi questo fenomeno economico li renderà più ricchi.
    I prodotti cinesi, anche se rantolo per la fame, non li comprerò mai.

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  20. Modernità e scarto sono già i modelli devastanti di questa società contemporanea da tempo povera dentro ma in realtà non cosi ricca materialmente, piuttosto indebitata nei suoi componenti allo scopo di avere a qualunque costo quei tristi beni voluttuari che rendono per la maggior parte arida l'anima dell'umanità

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  21. Sì. Povera dentro e si avvia a far diventare più poveri quelli che già sono poveri.

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  22. All' 'uomo di scarto' di Bauman, che pur ho avuto modo di apprezzare come autore, rispondo parafrasando René Magritte : 'Questo non è un uomo' .
    Chi ha orecchie per intendere, intenda.

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  23. OT - non pubblicare... Ho rimesso la moderazione, ho dovuto. Io non mi voglio più alterare... Avevi ragione tu... ❤️👋

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  24. In un mondo in cui contano merci e denaro un po’ tutti noi diventiamo scarti. Ormai l’umano è al margine. La ricchezza materiale prevale sulla ricchezza esteriore, siamo sempre di più brocche vuote.

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    1. Quando gli scarti si riuniranno i padroni diventeranno più malleabili.

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  25. Lo vedi che sei davvero un cretino? Nemmeno il coraggio di pubblicare. Te lo proibisce Brunilde?

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  26. Concordo sui centri commerciali, sono luoghi infernali: poi, che piacere c'è a camminare in un luogo chiuso, fosse anche il più grande, bello ed elegante, il muoversi lungo i marciapiedi, per le vie cittadine non ha prezzo! Scarti umani: già, che brutta fine sta facendo questa umanità!

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    1. Difficilmente frequento negozi. Solo per acquisti speciali. Per la *spesa*, a casa, da sempre c'è qualche colf.

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  27. Risposte
    1. Permettimi una piccola aggiunta. "Troppo sfruttamento in giro ma anche poca voglia di lavorare". Ai tempi della mia gioventù, io accettavo qualsiasi lavoro purché onesto eppure avevo una laurea in tasca. Oggi i giovani non ragionano più in questo modo. Pretendono un lavoro che si concilia con il loro titolo di studio. Non tutti ovviamente ma la maggioranza... ❤️👋

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    2. Il lavoro dovrebbe essere gratificante e non è del tutto sbagliato cercare un'occupazione adeguata al titolo di studio.
      La nostra società non agevola i giovani che sono anche demotivati.

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    3. Vero. Però inizialmente è necessario adeguarsi.
      Naturalmente sempre che non ci siano mamma e papà alle spalle che mantengano. Poi dopo, quando ti sei fatto un po' di esperienza, sempre richiesta ad ogni colloquio, si può pretendere di più. Cmq questo è una mia opinione, poi ognuno agisca come gli pare, tanto oggi c è il RdC...Ai miei tempi no. Buona giornata

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    4. Il reddito di cittadinanza ha cambiato pelle e denominazione. Sarà sicuramente un imbroglio alla Verdini.
      La gente che nasce oggi è come quella che veniva alla luce 100 anni fa. Quello che è cambiato è che attualmente il mondo è incattivito.

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  28. a me la fila alla cassa piace :)
    lieto giorno

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    1. Io cerco di evitarla.
      Ciao.

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    2. basta scegliere gli orari favorevoli.
      lieto giorno, buon anno e ciao :)

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    3. Anche questo è vero.
      Ciao.

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  29. Tutto per i ricchi che sono sempre più ricchi e con quei soldi, con l'avere messo in crisi il mondo, credono di essersi presi un posto in Paradiso.
    La società odierna è il risultato di errori madornali.
    Ti abbraccio e ti auguro un sereno 2024.

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  30. Se non commettono errori il ricco sarà sempre più ricco seguitando a rubare ai poveri.
    La società si muove secondo la logica dell'egoismo che ha una crescita esponenziale. Il clima impazzito tende a eguagliare quello di Venere.
    Tu sei una che scrive libri. Gli argomenti non ti mancheranno.
    Ti abbraccio.

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  31. “Siamo passati dalla indisponibilità ed inviolabilità della vita umana come valore non negoziabile, alla difesa della vita come opinione secondaria rispetto ai diritti individuali”. È il risultato della cultura dello scarto, come la chiama Papa Francesco.

    Per un cattolico le norme morali non sono una “condizione di appartenenza” alla fede (come qualcuno vorrebbe), ma sono una “conseguenza coerente”, e non facoltativa, della fede stessa (come invece, all’opposto, altri disconoscono). E molti valori sono semplicemente “umani”, condivisibili da tutti, credenti e non credenti: è il caso del valore della vita umana.
    E questo accade anche per tante questioni al centro dei temi etici dibattuti attualmente.

    Così Papa Francesco si è espresso nell’ultima intervista rilasciata il 5 gennaio: “Poi non dimentichiamoci di una brutalità che succede in questa nostra cultura. Noi possiamo dire che questa è la cultura dello scarto: le persone che non sono utili si scartano.
    Si scartano i bambini: non volendoli li rimando al “mittente” quando si vede che hanno qualche malattia o semplicemente perché non ho voluto questo bambino.

    E prima della nascita… si cancellano prima della nascita, ma sono già persone umane. E si assoldano dei sicari per ucciderli. Non è un problema religioso: è un problema umano prima che religioso. È un problema di etica umana. È un problema che anche un ateo deve risolvere in coscienza sua.

    Io faccio due domande a una persona che mi fa pensare a questo problema.
    È giusto cancellare una vita umana per risolvere un problema, qualsiasi esso sia? Non è giusto.
    È giusto affittare un sicario per risolvere un problema, uno che uccida quella vita umana? Non è giusto.

    Questo è il problema dell’aborto: scientificamente e umanamente. Non mischiamolo con la religione. Questa arriva dopo.
    È un problema di coscienza umana: così come scartare i bambini senza educazione, sfruttarli, lasciarli nella fame, solo perché non producono.

    Scartare gli anziani. Gli anziani non producono, ma non vanno scartati.

    Scartare gli ammalati e accelerare la morte quando è terminale: è la cosa più comoda per noi perché non ci porta tanti problemi. Questa è la cultura dello scarto.

    Scartare i migranti: sulla nostra coscienza pesa la gente che è affogata nel Mediterraneo, perché non si consente a loro di venire. Come si gestiscono le conseguenze è un altro problema che gli stati devono affrontare con prudenza e saggezza.
    Lasciarli affogare per non gestire un problema dopo, non è corretto. Nessuno lo fa con intenzione, ma, se non metti l’aiuto, è un problema. Non c’è intenzione esplicita, ma c’è intenzione di nascosto.

    Contro questa cultura dello scarto ci vuole una cultura dell’accoglienza.
    Non vale la cultura dell’indifferenza: tutti fratelli.
    Non vale guardare da un’altra parte: tutti fratelli.
    Questa è la strada per salvarci: la vicinanza, la fratellanza.”

    Papa Francesco

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  32. Per me, non è un problema la coda in cassa, di solito uso le casse veloci, in modo da fare prima, altrimenti , se ho tanta roba, mi metto in coda e mi guardo in giro ma non ci metto molto. Devo dire, però, che nel grande centro commerciale dietro casa mia, la vigilia di Natale, c'è stata una rissa tra due uomini per la precedenza alle casse !! Comunque è vero che la nostra società sta diventando sempre più priva di valori profondi e questo mi dispiace molto. Basta vedere i contrasti di questo Natale tra chi muore di miseria o sotto le bombe, chi fa fatica a tirare la fine del mese e chi si affanna a comprare per far festa !! Dovevi vedere le vetrine di Milano , in centro !!!Cose costose che non so chi se le può permettere, eppure vendono, altrimenti avrebbero già chiuso !! E, al contrario i tantissimi poveri che chiedono la carità per le strade, a Milano ce ne sono ovunque e mi fanno tanta pena !! La cultura degli scarti , dell'indifferenza !!! Certo la strada è la vicinanza, la fratellanza. Ognuno , nel suo piccolo, potrebbe fare qualche cosa , invece di girare la testa !! Speriamo in un anno migliore. Buon 2024 !! Auguri !!

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  33. Contro questa cultura dello scarto ci vuole una cultura dell’accoglienza.
    Nel piccolo facciamo il possibile per non umiliare le persone che contattiamo.
    L'intelligenza artificiale potrebbe dar vita a una cultura dell'accoglienza?

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