mercoledì, gennaio 18, 2023

In classe con la pistola

 


Ho letto il post di Daniele nato da questa bravata di uno studente.

Prof colpita con una pistola ad aria compressa in aula e filmata: “Denuncio tutta la classe”

La professoressa di Rovigo, finita al centro delle cronache dopo essere stata colpita dai suoi allievi con una pistola ad aria compressa, ha denunciato i 24 studenti presenti in aula quel giorno: “Così difendo la mia dignità e quella dei miei colleghi”.

Tutto è cambiato troppo velocemente e noi non ci siamo fatti trovare pronti.
L'educazione è importante, e dovrebbe essere lo Stato ad educarci, in primis. Un genitore educato (e con educazione non intendo solo buone maniere) cresce un figlio educato. Sugli insegnanti potrei parlare per ore. Io credo che dovrebbero essere scelte con più criterio, queste persone che passano quasi più tempo di noi con i nostri figli. Perché non esistono solo le nozioni, ma anche la capacità di stimolare la riflessione autonoma in un ragazzo o una ragazza la cui personalità è in formazione. E la passione, aggiungerei. Ne ho visti troppi, di insegnanti che ne sono totalmente privi. Spiegare una poesia di Pascoli con passione è completamente diverso dal farlo senza. Cresciamo ragazzi incapaci di appassionarsi a qualcosa, di impegnarsi veramente in qualcosa, perché sono pieni di stimoli diversi, ed è così semplice mollare una cosa a metà per iniziarne un'altra, quando ci si è annoiati della prima.
Per molti l'insegnamento è solo uno sbocco occupazionale e quando l'insegnante si trova davanti ragazzi con poca educazione, oppure mancanza di interesse per lo studio, succede che il prof. si smarrisce, si confonde e diventa ostaggio della classe. Succedono cose incredibili. Io non dico che l'insegnamento debba essere una vocazione, ma pretendo un esame di coscienza prima di imbarcarsi in un'avventura pericolosa. Serve onestà nell'affrontare il rischio educativo.
Concordo sulla necessità di un cambiamento dei criteri di scelta degli insegnanti per evitare che il ragazzo non acquisisca una propria identità personale.
Sull'educazione la famiglia spezzettata dai divorzi ha influito pochissimo.
Sono i media ad educare e chi non li segue diventa un diverso, un emarginato. La politica amministra in nome dei cittadini, il Potere si muove per i suoi interessi. Nessuna morale, niente etica, quello che conta è il guadagno ottenuto dai consumi a volte totalmente inutili e dannosi.


53 commenti:

  1. Immagine:


    Prof colpita con pistola ad aria compressa, gli studenti sono stati sospesi. L’avvocato della docente valuta il ritiro delle querele.

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  2. La causa di questi fatti non sono da imputare alla non professionalità degli insegnanti, in alcuni casi sono essi stessi le vittime di un sistema al collasso. In più penso che dietro ci siano troppi problemi di ogni genere legati ai ragazzi, in primis l'educazione che ricevono dalla famiglia e dalla società intera.
    Ciao Gus.

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    1. La Scuola è tenuta a educare. L'ambiente degradato crea situazioni come quella di Rovigo.

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    2. La causa di queste situazioni è la famiglia che dà troppe libertà ai ragazzi.Ciao

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    3. La famiglia è abbandonata a sé stessa.

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  3. Spari in classe "Ha sparato alla prof, ma ha chiesto subito scusa" L'avvocato: "Il quattordicenne si è autodenunciato, ha chiesto scusa più volte, le ha dedicato una vittoria, ora è scosso”

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  4. Io direi che all'insegnante che occupa la cattedra solo come sbocco occupazionale, un paio di colpi ad aria compressa ci stanno pure..

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  5. La scuola è una delle agenzie educative, la più importante dopo la famiglia, purtroppo le famiglie sono in continua evoluzione.
    Ormai i genitori lavorano entrambi e generalmente il lavoro li tiene lontani dalla famiglia dal mattino alla sera, i bambini iniziano a frequentare l'asilo nido dall'età di tre mesi per più di otto ore al giorno.
    Ora, cosa si può pretendere da una mamma e un papà che vedono i loro bimbi solo per la cena, il bagnetto serate, il sonno e il fine settimana?
    Il più delle volte questi bimbi ricattano i loro genitori con capricci che sfiancano e così i genitori li accontentano in tutto e per tutto, se poi si considera che l'età della genitorialità si è alzata tantissimo e il bambino, avuto intorno ai quarant'anni, è più percepito come un bene personale da salvaguardare che un essere umano da far crescere, dimmi tu.
    E qui parliamo di famiglie "normali", se a queste aggiungiamo la marea di famiglie dove i genitori sono separati, divorziati, dove ci sono "nuovi" papà e "nuove" mamme, nuovi fratelli "del compagno o compagna" del genitore, famiglie di stranieri in cui il papà lavora a singhiozzo e la povertà bussa continuamente alla porta, famiglie di ex-carcerati, famiglie seguite dai servizi sociali... puoi ben capire che la scuola, che ha certamente le sue responsabilità e non deve assolutamente delegare altri, in realtà può fare ben poco.

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  6. Se qualche insegnante invece di snocciolare date, conquiste e battaglie dell'Impero Romano pensasse a raccontare ai discenti come vivevano le donne e i maschi romani, come vestivano, i negozi, i giochi e l'uso del tempo libero, forse qualche ragazzo potrebbe confrontare due realtà diverse: quella di ieri e quella di oggi. Incuriosirsi e cominciare a leggere qualche pagina del libro di storia.
    Solo la curiosità riesce a trovare la bellezza nei luoghi più nascosti.
    L'insegnante, ruolo ormai surclassato da altri modelli, sicuramente è una delle figure fondamentali di ogni bambino/ragazzo.
    Quella figura portante, con la quale tu condividi ore seduto dietro a un banchetto con la possibilità di seguire, ascoltare o fuggire e pensare ad altro con la mente.
    Ho avuti molti docenti, ma alcuni di questi resteranno dentro di me per il modo di aver catturato la mia attenzione. Uno dei miei sogni sarebbe proprio questo: riuscire con tutto me stesso attrarre l'attenzione di un bambino/ragazzo e come la principessa Shahrazàd, tener desta la loro curiosità al punto di muoverli a cercar oltre.
    Secondo me il problema della scuola oggi è che da un lato ci sono sistemi ammuffiti che non creano appunto interesse, ma dall'altro c'è chi cerca di ovviare con insegnamenti "alternativi" dimenticandosi di quelli di base. In parole povere è inutile insegnare ad usare un pc se prima non si insegna la grammatica italiana!
    Lamentarsi è una forma insana di innalzare la pila di problemi.
    I prof lamentano uno stipendio inadeguato alle responsabilità...che non osano quindi assumersi.
    Non credo che un aumento di stipendio guarisca il loro assenteismo.
    La fermezza costruttiva e il cuore spugnoso che elargisce sapere non appartiene loro...ma a chi appartiene ormai?! Che tristezza.
    Bisogna risvegliare un interesse per la bellezza che sta dentro le cose che si insegnano.
    Bisogna accendere il desiderio.
    C'è in giro troppa rassegnazione, la cinica convinzione che non vale la pena impegnarsi, che è meglio adattarsi a fare gli impiegati della pubblica istruzione.

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  7. In primis grazie, sono emozionato per averti ispirato questo post. Lo Stato dici dovrebbe educare il cittadino che, aggiungo io, poi diventa individuo e poi forma una famiglia, mette al mondo e cresce uno o più figli.

    Guardando lo stato attuale dovremmo sostenere che lo Stato non compie bene il suo compito, ma forse, come sostengo io, lo fa benissimo perchè il suo scopo è proprio quello di portare la maggior parte della popolazione più povera a vivere in una sorta di bolla anarchica dove le regole ci sarebbero anche ma poi tra l'averle e l'applicarle c'è in mezzo come una voragine che separa due punti di una stessa strada. Vero, i docenti, molti non tutti, sono peggiorati perchè figli anche loro di questo tempo: hanno oramai poca passione, poca preparazione e perfino a volte una pericolosa misconoscenza della grammatica italiana (Ho visto io una volta con i miei occhi un quaderno di un bimbo delle elementari dove lui aveva scritto "un albero" e la maestra gli aveva corretto il tutto in "un'albero".

    Sull'aspetto comportamentale dei ragazzi, un conto è se hai bimbi piccoli allora puoi fare leva sulla tua preparazione, ma se sono ragazzi già più adulti e formati più che un'adeguata preparazione in campo psicologico e comportamentale, ci vorrebbe un corso di autodifesa.

    Poi aggiungiamoci il fatto che se un docente segnala un fatto grave al suo Preside e sa già che lui minimizzerà il tutto, non prenderà provvedimenti, sosterrà i genitori che si indigneranno non con il loro pargoletto ma con la scuola che non sa apprezzare la voglia di esprimere liberamente il dissenso del loro figlio verso neanche loro sanno cosa e magari il docente è pure precario, beh è umano anche se sbagliato, quindi concederei in questo caso una piccola attenuante, che possa a volte quasi ignorare quello che vede. Non è giusto ma agli insegnanti è richiesta passione, competenza, preparazione, empatia e non di fare l'eroe o rischiare un linciaggio mediatico. Già è quasi fin troppo q quanto gli chiedono oggi per lo stipendio basso che prende, aggiungerci anche lo "straordinario" capisco, anche se non condivido, che molti lascino perdere. D'altronde hai visto con questo caso... Sparata con una pistola ad aria compressa non, e sarebbe già gravissimo, derisa, offesa, insultata, no no, proprio "uccisa" e messa sui social come un tempo si faceva con la gogna.

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    1. Io credo che sia necessario ripartir dalla famiglia. La famiglia è il luogo dove c'è più amore per i bambini e con il buon esempio dei genitori l'educazione diventa più agevole.

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    2. Concordo con te. La famiglia è dove tutto ha inizio ma oltre a questo poi è necessario sottolineare e mettere in evidenza i comportamenti virtuosi come quelli di cui ha scritto anche qui da te Valeria, e spingere per arrivare ad una inversione di rotta, ma per fare quello oltre alle famiglie è necessario che tutti dai presidi ai docenti a noi umili blogger, si spinga fortemente con parole e comportamenti concludenti, il principio che la libertà non è tale se non si basa sul rispetto del prossimo e aggiungerei sul principio di solidarietà verso i più deboli.

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  8. Il bullismo è praticato da gente psicologicamente fragile che cerca di emergere ricorrendo alla violenza.

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  9. Il ragazzo con la pistola-giocattolo è una vittima di questa società
    violenta, vittima dei Media che gonfiano il negativo.

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  10. È difficile fare l'insegnate, specialmente quando questo lavoro diventa solo uno sbocco occupazionale e non una vocazione.
    La Scuola è allo sbando e dipende dai Governi che non riescono a elaborare una metodologia d'insegnamento per favorire il passaggio di un laureato a docente; invece, siamo rimasti fermi al metodo Montessori.

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  11. Non so, non sarei così tenero e gentile con questi soggetti. Vero, la famiglia ha colpe, la società anche è colpevole, ma loro non sono così innocenti. Vedi, se fossero solo dei poveri ragazzi sbandati che credono sia "giusto" comportarsi in questi modi, allora basterebbe un solo loro atto, una sola giusta punizione e capirebbero, si pentirebbero, comprenderebbero la gravità del loro gesto. Ma non è così, nessuno tranne un ragazzo di nascosto, (e non sapendo chi non è detto che sia uno di quelli che ha commesso il fatto) ha chiesto scusa, i genitori sostengono i ragazzi, il Preside nicchia... Mi dispiace ma se potessimo anche solo tentare di considerare l'ipotesi che in parte anche loro siano vittime, nel momento in cui ripeto non c'è consapevolezza e sincero pentimento per il gesto compiuto, non sono più vittime, non lo sono in realtà mai state veramente, forse sono state plagiate e condizionate dal mondo esterno ma la loro fragilità più che emotiva direi cerebrale, non li giustifica nè può o deve muoverci a pietà.

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  12. La Meloni ha fatto male a modificare " l' opzione donna". Il preside dovrebbe avere più coraggio. Non ho mai visto una insegnante non passare l' anno di prova che, detto dalle colleghe, non era all' altezza. Anche tra di loro spesso c'è una falsa collaborazione, una ipocrisia devastante, e tendono a primeggiare. Troppa competizione che collaborazione. Se l' insegnante è inadeguata la classe è "tossica" Così dicono.
    La loro stanchezza mentale pesa sui ragazzi soprattutto italiani: sono tra i più asini in europa nelle prove " invalsi".

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    1. Concordo con il tuo concetto di *asini*.

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  13. Ne conosci altri di metodi di insegnamento? La politica c' entra poco, ci vorrebbe la capacità di rivoluzionare l' insegnamento anche di una singola persona come appunto Maria Montessori. Il problema è come convincere il sistema di apprendimento che non vuole cambiare.

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  14. College per l'insegnamento.

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  15. Prendi una professoressa di Ragioneria. Viene da Economia e Commercio, e di pedagogia non sa nulla.

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  16. Dipende sempre dalle insegnanti

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    1. Molti insegnanti hanno poca personalità. Ricordo che compagni di scuola a una carina palpeggiavano i seni.

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  17. L' educazione dipende sempre dalla famiglia. Le persone si formano in una società che non ha più valori, dove tutto ciò che conta sono il successo, i soldi, il non fare più sacrifici. La gente si sposa e trasmette questo ai figli che a loro volta crescono senza rispetto per gli adulti e vedono la scuola come un ostacolo. Ci sono insegnanti che non hanno scelto il lavoro giusto, ma temo che molti non si sentano più liberi nella loro professione. Hanno paura di questi alunni e delle loro famiglie. Ormai non c'è limite alla violenza.

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    1. Grazie Caterina. Riesci a sintetizzare la dinamica della violenza con estrema precisione. Dobbiamo ricostruire la famiglia partendo dal rispetto verso gli altri, inculcare nella mente dei figli tutto ciò che costituisce un dovere da osservare per una vita civile.

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  18. Una società che ha perso tanti valori.

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    1. Assistiamo al dominio dalla violenza e della cattiveria. Lo svago è futile e monotono.

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  19. Dobbiamo renderci conto che c’è una vera urgenza educativa. I genitori devono rimboccarsi le maniche e investire sulla qualità del tempo che passano con i figli, devono avere il coraggio di dire dei NO, devono avere la consapevolezza che i figli li guardano.
    Gli insegnanti a loro volta devono fare la loro parte e, credimi, la stragrande maggioranza insegna in modo eccellente, poi, ovvio, ci sono anche insegnanti incapaci, come in ogni ambito lavorativo. Ciao Gus.
    sinforosa

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    1. La famiglia non assicura stabilità a causa dei matrimoni brevi e per questo la scuola si trova nella necessità di raddoppiare il lavoro in quantità e qualità.
      Ciao Sinforosa.

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  20. Peccato che spesso quelle che chiamiamo "bravate" diventano vere e proprie emulazioni che finiscono sempre nel web.Un noto psichiatra afferma che quando viene "picchiato" qualcuno e ripreso per pubblicare il video sui social ,questa diventa una confessione: ecco la prova che ho infranto la legge!

    Credo che con quel "picchiare" sia sottointeso anche un male psicologico e morale verso quel qualcuno,in questo caso l'insegnante, che dalla piega di questo assume un senso ambiguo!Boh non saprei ma a volte cerca di passare un pessimo messaggio dove qualche tuo lettore te lo ha fatto anche notare,a meno che Gus tu non stia analizzando la capacità critica di ogni lettore :)

    Quindi assolutamente SI sul rispetto e sull'educazione che deve essere rivista soprattutto negli ambiti familiari dove viene a mancare dedizione ascolto e sicuramente amore verso i figli...e in alcuni casi ,dei genitori dovrebbero frequentare obbligatoriamente una scuola di senso civico ed educativo per poi tramandarlo a questi ragazzi che vanno armati di oggetti per colmare un vuoto che non si spiega diversamente se non attraverso un uso e abuso smoderato di telefonini che diventano strumento e arma pericolosissima per "infrangere la legge".

    Che poi si voglia discutere dell'incapacità empatica,educativa e professionale di alcuni docenti è argomento che ci può stare ma questo è qualcosa che esiste in tutti i campi senza però mai farne di tutta l'erba un fascio,non è né corretto né educativo ,credo.

    Voglio ultimare con un ringraziamento a te , a tutti coloro che hanno contribuito attraverso commenti e che hanno dato davvero un grande contributo all'importanza educativa,grazie!

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    1. Intervista ad Anna Oliverio Ferraris "Bulli si diventa, non si nasce. I ragazzi lo fanno per farsi notare" Secondo la nota psicologa e pedagogista, ognuno di noi ha in sé un aspetto violento che serve a garantire la sopravvivenza. Ma i bulli utilizzano in modo differente questa "inclinazione naturale".
      Cosa spinge i ragazzi a fare i bulli?
      I fattori che possono alimentare la violenza nei bambini e nei ragazzi sono vari: violenze in famiglia dirette o indirette; insegnamenti espliciti o impliciti; modelli violenti reali o virtuali; frustrazioni, insuccessi, senso di vergogna, ricerca di attenzione; l'influenza del gruppo, noia.

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    2. Grazie anche al "qui" ...ed ora... il quadro sembra grossomodo più completo:)Penso che comunque hai degli attenti lettori che hanno in qualche modo piacevolmente sostituito la figura della psicologa(non ho detto sminuito,evito equivoci:)), perché sia dall' input del tema proposto sia dalle riflessioni e con un po di giusto ascolto e attenzione è emersa la situazione...

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      "Esiste, psicologicamente, una tipologia di carattere/personalità più soggetta a essere vittima di violenza?
      Sicuramente sì, perché il carattere si forma nell'infanzia, nella relazione con le figure di attaccamento...Le persone più sensibili e dipendenti possono essere più facilmente assoggettate a persone più aggressive che cercano di dominarle"
      - Allora partiamo che questa può essere una questione indiscutibile e di rispetto educativo non solo nei ragazzi ,studenti ,ma anche verso gli insegnanti e il loro di vissuto in questo preciso caso,a meno che l'insegnante non debba superare un test di profilo psicologico che lo ritenga "idoneo" e quindi forte abbastanza e con una sensibilità equilibrata che lo autorizzi ad un insegnamento efficiente per contrastare le ricorrenti problematiche nate in altro contesto!Scusami ,ma che razza di messaggio è questo?Mi tuteli da una parte a spese di altri o dovremmo rimboccarci le maniche un po' più tutti a 360'..
      Educazione e rispetto non dovrebbero essere la base a prescindere per tutti... ambiente e animali inclusi?


      "L' aggressività tra i ragazzi c'è sempre stata, però oggi il fenomeno è in aumento perché la società si è trasformata e si sottovaluta l'effetto che i media hanno sul bambino che viene lasciato indiscriminatamente davanti alla ricezione di messaggi continui senza una bussola per orientarsi."

      - Punto discusso tra tema e commenti...dove viene ribadito un ruolo primario ed educativo nella famiglia..e quindi:

      "I genitori cosa possono fare?
      Essere presenti il più possibile. Una mente in crescita va seguita e indirizzata. Spesso, ripeto, alla base degli episodi più gravi c'è un disagio familiare e quello che non si dice è che il “bullo” prima di essere carnefice è stato vittima. Probabilmente vittima di aggressività che non è solo fisica ma, nella maggior parte dei casi, verbale e psicologica."
      Sono d'accordo altrimenti saremmo continuamente cani che si mordono la coda..Quindi più ascolto e dedizione che equivale ad amore e tempo ai ragazzi,dovere per chi li ha messi al mondo diritto per chi è venuto al mondo, in automatico va il meno tempo all' abbandono degli stessi verso le a tecnologia che incoraggia atteggiamenti violenti.


      "Internet, la tecnologia e i network incoraggiano la violenza?
      Proprio perché è molto importante il fenomeno dell'emulazione e dell'imitazione, questi mezzi incoraggiano gli atteggiamenti aggressivi e violenti. Trovare su Internet video di ragazze che si spogliano in classe, che si lasciano palpare o di ragazzi che si picchiano e offendono ci mostra quali sono i contesti in cui i giovani vivono e che assorbono."

      "Perché il ragazzo che commette la “bravata”, o peggio, la rende visibile online, rischiando di essere scoperto?
      Perché in quel modo, il ragazzo sfida l'autorità..."


      Ciao

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    3. Un sapiente ha detto che il bullo a scuola dovrebbe essere dirottato a pulire i cessi. Come si fa ad essere così sprovveduti?
      Nelle scuole manca la figura dello psicologo.

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  21. C'è dentro un po' di tutto dentro queste storie contenute nelle rispose che hai ricevuto per questo interessante post, su un fatto che fa da specchio della realtà che viviamo.

    Se ne parla per un po', si leggono articoli interessanti e spunti notevoli ma poi tutto torna come prima. È una società assuefatta alla violenza, alla mancanza di senso civico. Come possiamo pretendere che i giovani si salvino? Ci sono parecchi giovani che si orientano verso le loro aspettative e ci sono giovani che seguono e ripetono esempi sbagliati seguendo la prepotenza.

    Anticamente si diceva "Ciò che è in alto è uguale a ciò che è in basso" e oggi come oggi chi guarda in alto cosa vede? Corruzione, cinismo, violenza, menefreghismo e tanto altro di peggio. Per i giovani di oggi è difficile non cadere nel gorgo di questa società.

    Ho scritto un post a cui ho dato il titolo di "Tempi Mostruosi".
    Un salutone e alla prossima

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    1. I tempi belli possiamo averli solo con la fantasia.
      Un salutone.

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  22. Thank you for your friendship Gus. Beautiful story.

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  23. È un domino fatale: politici fuori controllo che spingono alla guerra e alle violenze, scuole al collasso, genitori che sono figli e non sanno fare i genitori e ragazzi social dipendenti che credono che la vita sia un videogioco.
    Senza un cambiamento davvero forte, qui non si va avanti.
    Ti abbraccio.

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    1. Le linee guida di un vivere civile, morale e economico, dovrebbero arrivare dal Governo, ma forse è impossibile a questa coalizione che vede Giorgia Meloni Primo ministro. Il perché è molto semplice. La Meloni viene dall'esperienza post-fascista del MSI e ha la grande ambizione di stravolgere la Costituzione, riducendo il Parlamento a mero organo consultivo al servizio di una struttura presidenziale. Forza Italia guarda agli interessi dele suo mondo economico e all'amicizia di Berlusconi con Putin. La Lega vuole maggior potere politico in favore delle regioni del nord, che Bossi etichettò con una fantomatica *Padania*.
      Una situazione che vede famiglia e scuola all'anarchia distruttiva di un passato con valori da sostituire con l'onda malefica del nichilismo.
      Un abbraccio Francesca.

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  24. Ciao, Gus: da ex docente, potrei scrivere fiumi di parole. Dico solo che sono d'accordo che un docente deve essere appassionato del suo lavoro, oltre che competente anche in ambito relazionale. Buona giornata.

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    1. Ti siedi in cattedra. Davanti hai molti studenti, pronti a giudicarti. Non si tratta di spiegazione di una poesia di Pascoli, ma il problema è se ti senti attratta e convinta di questa tua vocazione verso l'insegnamento. Il docente deve avere una personalità forte e con fascino. Dopo le prime parole, i tuoi sguardi, il timbro della voce, se non hai qualità nessuno ti ascolta.

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  25. Premesso che l'atto del ragazzo non sia giustificabile in nessun modo,
    in generale penso che abbiate un po' tutti colto il nesso della questione.
    C'è una dispersione di valori, le nuove leve spesso crescono in situazioni di forte disagio, se non addirittura di tensione in famiglia, ma dall'altra parte ci sono anche troppi insegnanti che non sono preparati all'insegnamento. Il ruolo richiede il saper accompagnare gli studenti nell'apprendimento, capire bene le loro difficoltà, aiutare chi si impegna e non riesce a far emergere il suo potenziale. Anche la scuola è in crisi.

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    1. Un certo ambiente con caratteristiche permissive incoraggia reazioni illogiche da parte degli studenti.

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  26. Condivido su tutto Gus. I ragazzi difficili ci sono sempre stati, io ne ricordo diversi anche nelle mie classi però non ricordo nulla che fosse mai arrivato a questo livello. È peggiorata la Società, scarseggiano i valori e però, nel frattempo, al contrario, ci son sempre più mezzi per trasgredire ed andare fuori dagli schemi (in senso negativo). Più che altro, mi rendo conto del fatto che i ragazzi di oggi siano veramente, veramente troppo indifferenti alle conseguenze: non si rendono conto del fatto che tutto quello che combinano li potrebbe marchiare per sempre, soprattutto in un momento storico come questo dove tutto va in rete...Condivido anche la parte sulla professione dell'insegnante: è un discorso che mi ritrovo a fare spesso con i miei amici o colleghi perché adesso praticamente tutti ambiscono al posto pubblico a scuola, soprattutto chi dovrebbe essere il primo a tornare tra i banchi (e non dalla parte della cattedra)...

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  27. I professori non riescono a frenare reazioni isteriche a causa di una personalità debole e logicamente in una società violenta è inevitabile la trasgressione, favorita anche esempi negativi che i Media riportano puntualmente.

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  28. Da insegnante cercherò di commentare questo post. Personalmente resto alle medie, non intendo andare a svolgere il mio lavoro alle superiori, proprio perché esistono situazione che sfuggono al controllo di chi sta in cattedra, e non ho alcuna voglia di andare a trattare querele con famiglie e dirigenti. Fra gli 11 e i 14 anni i ragazzi sono ancora in grado di ascoltare, di ritenerti un punto di riferimento, poi fra i 15 e i 16 vanno letteralmente in tilt. Non c'è etica, non c'è prof che tenga, tu puoi anche essere molto bravo ma ti garantisco che è molto difficile arrivare a studenti totalmente disinteressati a quello che stai dicendo e per di più nella loro tempesta ormonale dei 16 anni, età in cui si è portati a scardinare le figure di riferimento, e con una famiglia assente alle spalle. È vero, moltissimi docenti sono incompetenti, ma il problema purtroppo non è lì. Il problema è nella totale assenza di un progetto educativo vero, nello scollamento fra medie inferiori e superiori, nel degenerare di certi comportamenti appresi in rete e portati avanti dal branco. La prof purtroppo è una vittima ed è l'ennesimo esempio di assenza totale di valori e inibizione. Incolpiamo i docenti quando non sanno insegnare, quando li annoiano, li demotivano, dinanzi a questo non si può dare responsabilità a loro.

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    1. Sì, siamo tutte vittime e non esistono carnefici.
      Questo per spiegare il luogo comune: "Italiani brava gente".
      Anche se la tempesta ormonale la troviamo più facilmente tra gli ottantenni.

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    2. Luana, da come scrivi è nata in me l'idea che la scuola ha bisogno di docenti come te. Cosa ti blocca realmente a insegnare nelle superiori?

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    3. Esattamente quello che ho scritto nel commento, Gus. :)

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    4. L'età media del primo rapporto sessuale è tra 12 e 14 anni. Insegni
      a ragazzini che con i fatti dominano le tempeste ormoniche.
      Un caro saluto.

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  29. Bisogna valutare le azioni di bullismo caso per caso.

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