venerdì, giugno 05, 2020

Le tre verità






Quid est veritas? L'inevasa domanda di Ponzio Pilato zavorra la coscienza di tutti gli uomini, se ne accorgano o meno.
Domandava sant'Agostino.
Che cosa più potentemente l'animo desidera della verità?
Anche se non ha aspettato la risposta, Pilato ha espresso
il nesso inesorabile che l'uomo avverte con la sua vita.
Non appena pensa la parola mistero ,l'uomo si trova davanti a qualcosa che non ha volto.
Il Mistero, per cui il cuore dell'uomo è fatto, rimane anonimo.
In qualunque sforzo di coscienza il Mistero resta anonimo.
E se il Mistero è anonimo, la vita è anomala, senza leggi.
Ma ancora sant'Agostino affermava: "Che cos'è la verità?
Un uomo che è tra noi.
Il Mistero non è più anonimo: ha il nome di Gesù Cristo.
il Mistero diventato uomo, nato dalla carne di Maria.

34 commenti:


  1. Ogni paese ha le sue espressioni proverbiali che tradotte significano una cosa ma che vengono usate per significare altro.

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  2. La realtà non esiste. E' solo un'elaborazione mentale soggettiva.

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    1. Non è forse vero che la verità ha più facce? Comunque questo film di Kurosawa l'ho visto citato due volte in due giorni su blog diversi.

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    2. La verità ce la costruiamo noi umani in base alle nostre esperienze, percezioni... La Verità che io conosco è ben altro.

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    3. Immagine:

      Possible ricerca correlata: rashomon club rome

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  3. come sostiene da sempre antonypoe: la verità è plurale. questo non significa che perda valore, anzi. prevede appunto una rivalutazione e un confronto costante.
    per quanto riguarda la fiducia: occorre ovviamente ricercarla e quindi riporla, basarla, attraverso l'identificazione di ogni processo, nella conoscenza profonda. non è un'ipotesi o una scommessa. anche se è soggetta a qualche possibile e marginale contrarietà, questo non ne diminuisce affatto il senso. ciao

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    1. La soggettività della verità è innegabile. Ognuno di noi ha la tendenza di incanalarla nel proprio percorso preferito.
      Kurosawa analizza le caratteristiche della verità con grande maestria. Chi dei tre ha ucciso il samurai?
      Kurosawa gioca sapientemente con il confine che divide realtà e menzogna.

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    2. indubbiamente un film da rivedere

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    3. Gli elementi principali dello sviluppo cristologico sono preformati con particolare vigore nel Prologo di Giovanni: «Il Verbo (Logos) si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi» (Gv 1,14). Qui si vede l’unità di soggetto, il Figlio eterno di Dio identificato col Logos, ma si colgono anche le due nature di Gesù Cristo, quella divina («il Logos era Dio»: Gv 1,1) e quella umana (la “carne” come parte dell’umanità sotto l’aspetto della debolezza, sottoposta poi alla morte in croce). Il dogma cristologico della Chiesa antica trova il suo apice nel Concilio di Calcedonia del 451 d.C.: Gesù Cristo è vero Dio e vero uomo, con anima razionale e corpo; le due nature non sono né separate tra di loro (contro Nestorio) né mescolate (contro i monofisiti), ma unite tra di loro nell’unica persona dell’unigenito Figlio di Dio e Logos.

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    4. Non è facile trovare l'opera di Kurosawa .

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    5. Puoi leggere "Testimone inconsapevole" , un romanzo giallo scritto da Gianrico Carofiglio e pubblicato da Sellerio nel 2002.

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    6. ero un appassionato di film (di ogni genere, pur avendo delle preferenze). potevo vederne anche 5-10 al giorno. ormai da molti anni ho smesso di andare al cinema e di guardarne. cioè lo faccio raramente. del resto è obiettivamente problematico: non possiedo neppure la tv.
      intendiamoci: è una scelta "momentanea" :)
      di carofiglio non ho letto niente. difficilmente leggo gialli ma grazie del suggerimento.
      buon giorno.
      p.s.: ieri ho rivisto un film da te interpretato :)
      "la prima notte di quiete" di zurlini. abbastanza noioso. ciao

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    7. La conoscenza di qualcosa che possa avvicinarci alla verità procede con le esperienze che la vita ci offre.

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    8. l'esperienza è anch'essa, come la verità, ovviamente plurale.
      il problema è che non si possono fare più di mille esperienze al secondo (un calcolo approssimativo :).
      "occorre" quindi operare delle scelte. privilegiarne alcune non è stabilire una classifica. del resto questo non impedisce di rinnovare la scelta e modificarla. il ricavato esperienziale è questione qualitativa e dipende dalle capacità più che dagli stimoli. accetto e ricambio l'offerta. buon giorno

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    9. Le esperienze sono una conseguenza del vivere. Le nostre scelte o seguono un desiderio, oppure sono casuali. Molte volte imposte.

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    10. nel mio caso non sono quasi mai casuali né seguono desideri o imposizioni

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    11. Puoi benissimo spiegare la logica delle tue esperienze.

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    12. in effetti è così. questo non riduce o esclude confronto e sviluppi.
      buon giorno

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  4. Bellissima la definizione del regista giapponese. Credo che ci siano le piccole verità che possono avere più sfaccettature ma le grandi verità non sono soggettive. L'assassinio, una rapina una strage, un regime autoritario sono tutte situazioni difficilmente manipolabili salvo i casi più intricati in cui anche o media pescano nel.torbido non ricercando la verità ma solo scoop per fare audience

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    1. Kurosawa dedica la sua ricerca ai comportamenti umani soggettivi.
      Le verità nella politica sono spudoratamente visibili, anche se i media cercano di manipolarle.

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    2. Rashômon è più vicino a Faulkner che a Pirandello" (J. Lourcelles). Premio speciale agli Academy Awards 1951: l'Oscar per il miglior film straniero fu istituito nel 1956. Rifatto a Hollywood con L'oltraggio (1964) da M. Ritt, con Paul Newman.

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  5. Forse, ma proprio forse, possiamo assumere che esista una realtà, ma la percezione che noi viviamo come immediata di tale realtà è già frutto di un complesso processo di integrazione tra le sensazioni e le memorie di altre esperienze. Dei meccanismi che sottendono questa prima integrazione percettiva noi non siamo consapevoli ed è quindi normale che una percezione già interpretativa a questo primo livello, venga considerata realtà tout court. La verità poi è altra cosa dalla realtà in effetti, anzi direi tutt'altra cosa, non essendo per se stessa reale ed è veramente molto difficile da definire, ma non credo sia proprio questa la sede per scrivere un trattato di filosofia.

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  6. Ci sono ovviamente delle verità inconfutabili (Io esisto, tu Gus esisti): sono la ricostruzione di un fatto, la descrizione di un qualcosa o di un comportamento a essere soggettivi, perché tutto viene elaborato secondo il nostro pregresso di esperienze, valori, ecc.
    Più che sulla verità, a me il racconto del film di Kurosawa mi ha colpito con la riflessione su quanto sia difficile avere una giustizia che nelle sentenze possa offrire una verità inconfutabile.

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  7. Porre le domande giuste, e solo essenziali, durante gli interrogatori per evitare elaborazioni sulla realtà.
    Io esisto, ma è come il dipinto di Modigliani. Uno ti vede con simpatia e per un altro sei ossessivo e rompicoglioni. Quindi ci sono due Gus. La verità non può avere alternative.

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    1. Infatti:

      verità (la persona esiste)
      giudizio soggettivo (la persona è simpatica o antipatica)

      No?

      Il giudizio soggettivo non è mai verità!

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    2. Il fatto è che un giudizio collettivo non può esistere, a meno che tutti gli abitanti del mondo siano concordi nel dire che gus è un rompicoglioni.

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    3. In questa giornata calda e noiosa, girovagando per la rete, ho letto blog di ragazze che hanno urgente bisogno di uno psicologo.
      E triste il loro ansimare e la mia impotenza di fronte a questo fenomeno. Io sono un blogger e le mie parole sono inutili e a volte dannose. C'è chi per vincere la solitudine si auto-commenta.

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  8. "Non esistono fatti, ma interpretazioni di fatti"
    (Nietzsche)

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  9. Friedrich Nietzsche è un anticipatore del nazismo.
    "Questo libro è riservato a pochissimi. Forse nemmeno uno di essi è ancora nato." Queste sono le prime parole di Nietzsche del suo libro "L'Anticristo - Maledizione del Cristianesimo"
    Tutta la vita fu anche tormentato dalla paura di impazzire, come suo padre che a 36 anni diventa pazzo. E a 44 anni impazzisce anche Nietzsche, a 55 muore.
    Forse il filosofo aveva bisogno di qualche psicologo più delle ragazze del blog.

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    1. sono del parere che fu il nazismo a strumentalizzare i pensieri di Nietzsche, che sfruttò in chiave razzista e antidemocratica i concetti di superuomo. Nietzsche fu il grande profeta della crisi dell'Occidente..

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  10. I fatti esistono e bisogna analizzarli con attenzione.

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  11. Lucy, ho letto qualche pensiero sul tuo blog. Uno, sull'amore, è fantastico.
    Ciao.

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