Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Immagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: jeanne hébuterne ritratto di modigliani
Un po’ come quegli uccelli, l’uomo non riesce a rimanere fermo nella tranquillità, tende sempre a spingersi oltre, per curiosità o per fuggire dalla realtà che lo circonda perché prende tutto facilmente a noia. L’amore dovrebbe rappresentare l’unica soluzione di equilibrio, ma bisogna lasciarlo parlare e soprattutto tendere il cuore all’ascolto.
RispondiEliminaIl *più in là" è come un passo del vangelo secondo Marco 4,35-41 che parla dell'altra riva da raggiungere. “Passiamo all’altra riva”.
EliminaPartire, ma verso dove? Venuta la sera disse ai suoi discepoli: "Passiamo all'altra riva”. L’altra riva è ciò per cui quei discepoli erano fatti: essi appartenevano a qualcosa d'altro, non al miracolo dei pani moltiplicati, appartenevano a qualcosa di più profondo, da cui erano sorti anche i pani.
L'altra riva è ciò per cui siamo fatti, è la Presenza cui apparteniamo. Verso dove
andare dunque? Verso qualcosa cui apparteniamo. Non apparteniamo a quel che siamo, tant'è vero che da quel che siamo, scaturisce il terrore della morte e
l'umiliazione per il male. Il nostro sguardo cerca un Volto nella notte. Il nostro
sguardo cerca un Volto in quell'ombra che preme sulla faccia di tutto e di tutti,
cerca il destino e la consistenza delle cose, l'altra riva.
Montale è il mio Nobel privato. L'ho scoperto anni fa quando agli esami di maturità è stato proposto come traccia agli studenti nella prova scritta di italiano.
RispondiEliminaDa allora è nato un grande amore. Il suo scrivere è creativo e ti traporta nei luoghi che descrive e tu riesci a vederli.
Ecco:
Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d'orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe dei suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch'ora si rompono ed ora s'intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
mentre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com'è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Forse ad un certo punto vuoi serenità, tutti la vogliamo anch'io la cerco ma quando scrivo non posso fare a meno di sentire che non si può ignorare la realtà specie in questo momento storico.
RispondiEliminaC'è un dolore di fondo per quello che accade. La realtà non può essere mistificata.
RispondiEliminaMontale era innamoratissimo della moglie:
RispondiEliminaHo sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.
Questa poesia è commovente. Chi ha amato lo sa.
RispondiEliminaCiao Ninin.
RispondiEliminaSì, la poesia è un inno all'amore.
Più in là, ricorda anche l'esortazione di Cristo al fico seccato. Dobbiamo andare oltre, offrire frutti fuori stagione, amare non perché ci amano.
RispondiEliminaI poeti lo sanno, quelli più grandi lo spiegano.
Sì. La tua è una straordinaria intuizione.
EliminaPiaciuta molto:
RispondiEliminapoeta osserva il paesaggio, che gli appare come un tutt’uno, in qualche modo armonico, nonostante il vento – anzi forse proprio a causa del vento – ma lui ne è escluso. Sta al di fuori, osserva l’armonia della natura al crepuscolo, non vorrebbe altro che farne parte, ma il vento non suona il suo cuore, strumento scordato, che non riesce ad accordarsi né con la natura né con la civiltà.
Il senso di esclusione dal mondo naturale percorre l’intera poesia, così come l’idea che appena dietro il velo visibile delle cose si nasconda una verità irraggiungibile, come gli Eldoradi che gli pare di intravedere appena oltre le nuvole, da cui l’uomo è irrimediabilmente tagliato fuori.
Montale ha una visione molto negativa della vita, ma ha il coraggio di viverla.
EliminaLa sua visione pessimistica dell'esistenza non significa isolamento e rifiuto di vivere, lo spinge verso l'impegno a oggettivare ogni cosa che possa stimolare una particolare emozione.
Montale forse non si amava, forse, come me, "amava" più gli altri della vita stessa.
EliminaI realisti non vivono di sogni, per questo e per altro, hanno molto coraggio. Osano.
Si cerca di essere positivi, ma i sogni si fanno di notte sperando poi, almeno, di ricordali al mattino.
Il pessimismo attivo non è fatto di sogni.
EliminaQuello di Montale non so...ma oggi siamo in piena apocalisse.
EliminaQuanti egoisti ci sono in questo mondo. Il pensiero positivo ti aiuta a stare bene...senza guardarti troppo in giro
Più che un uomo direi donna...
RispondiEliminaBuona serata
Ciao Nina.
Elimina"L'amore è il mezzo più nobile con cui cerchiamo di superare la nostra incompiutezza." Eros, diceva Platone, era figlio del dio Poros dio delle mille risorse, dell'astuzia epsediente, e di Penia, dea della povertà... Grazie per gli splendidi versi di Montale e per averlo ricordato con il grande Ungaretti. Buona giornata.
RispondiEliminaNoi tutti trascuriamo l'amore che potrebbe risolvere tutti i problemi dell'umanità intera.
EliminaLameggia nella chiarìa.
Bellissimo post ed immagini davvero potenti quelle evocate da Montale. Anche io non ero a conoscenza del fatto che Montale fosse morto recitando il rosario. Buon fine settimana
RispondiEliminaLaico per tutta la vita, assicura Carlo Bo, è morto recitando il rosario. Dedicò poesie a 19 donne. Fumò Giubek.
RispondiEliminaRivoluzionò la poesia fra sigarette e inchini.
Perché non l'ha fatto qualche anno prima? Avrebbe avuto più speranze ?
EliminaHo notato che nei cimiteri, alle sante messe, ricorrenze varie ci sono più anziani che giovani.
Prima della morte Lui è l' unica speranza.
Notte
Condivido il commento di Birba... Facciamoci un esame di coscienza.
EliminaNotte
Primo giorno di quiete dopo essere stata segregata tra ospedale e casa per quasi un mese.
Pensando alla morte del poeta c'è da coltivare la speranza per tutti, ma proprio tutti, ecco un motivo in più per non giudicare nessuno, nessuno.
RispondiEliminasinforosa
La volontà del Mistero è imperscrutabile.
EliminaNoi non siamo in grado di giudicare. Solo affidarci alla misericordia di Dio.
non sono un soldato (al soldo di qualcuno, fosse pure la speranza).
RispondiEliminasono un ribelle. ma combatto quietamente. specie nei broli, a cavallo di farfalle sentimentali.
grazie. belle associazioni e considerazioni.
ciao
sold out?
EliminaBene bene.
buon giorno.
buon giorno :)
EliminaSicuramente quando il totale è più di due, si vive in simbiosi. Si capisce al volo cosa pensa l'amato senza parlare. Ciò è bellissimo ma la sofferenza s'insinua perché la paura di perdere il tuo amore è enorme. Montale amava il mare e sua moglie Mosca ma cercava anche la tranquillità, difficile da conquistare. Serena settimana.
RispondiEliminaL'amore nella nostra società generalmente è a tempo. Una durata media che non super 14 anni. Vivere come l'attinia e il paguro è per pochi.
EliminaCiao Angela.
Ti assicuro che quando succede è meravigliosooooo!
EliminaLo so per esperienza personale e non ho mai avuto paura di perdere l'amore.
EliminaPerdere intendo la separazione causata dalla signora vestita di nero!
EliminaLa memoria forte si trasforma in una presenza. L'Amore è più forte della signora vestita di nero. Anche questa situazione deriva da un'esperienza personale.
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