Lo chiamano Disease mongering, è l’ultima moda e di grande tendenza, e tratta di creare un bisogno per trasformarlo in consumo, possibilmente di massa; nello specifico si creano nuove malattie a tavolino. Per fare un esempio, ora anche la timidezza è diventata una malattia: la chiamano “social anxiety disorder” e la curano farmacologicamente. Altri esempi li portano la sindrome denominata “Disturbo di Attenzione e/o Iperattivà” (ADHD) trattata nei bambini con psicofarmaci pesanti e tossici, e il continuo abbassamento dei valori di rischio, ad esempio del colesterolo (passato da 240 a 200) o della pressione arteriosa, di modo che il numero dei pazienti fuori norma sia maggiore.
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RispondiEliminaPossibile ricerca correlata: sunshine 2007.
Pensate alla pubblicità dei giochi online, dove alla fine viene mandata a velocità ultrasonica la striscia vocale che avvisa "il gioco prolungato può diventare patologico e nuocere alla salute".
EliminaUna persona neanche di media intelligenza dovrebbe comprendere che ti stanno fottendo.
Ogni medicina è tossica e potenzialmente pericolosa. Le case farmaceutiche sono una lobby che dietro le quinte del mondo crea la malattia e poi la cura.
EliminaCome la nascita di certi virus come l'ebola ma anche altri.
È tutto un business dove la gente che stia male o che stia bene deve portare comunque un ricavato e un guadagno se no ci pensano loro a procurarselo.
Li chiamano anti-infiammatori non steroidi (niente cortisone) e hanno effetti catastrofici sui reni. In USA molti giocatori di basket hanno usato questi prodotti e sono finiti in dialisi.
EliminaIl Voltaren, per esempio, può produrre fibrillazione ventricolare, cioè il cuore pulsa a mille ma non pompa e può verificarsi un arresto cardiaco fatale.
Vi sembra corretto pubblicizzare gli alcolici?
EliminaNel 2016, più di 3 milioni di persone sono morte a causa del consumo pericoloso di alcol nel mondo. A rivelarlo un report presentato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità. Un decesso su venti è dunque legato all'alcol e più di tre quarti dei morti sono uomini.
Sono i dati Oms dell'ultimo report appena pubblicato. Altissimo anche il peso complessivo di malattie dovute alla bottiglia. Tra le soluzioni una tassa ad hoc, il divieto di pubblicità e una diffusione limitata.
Domanda: e' la pubblicità ad aver spinto l'uomo a ritenere molti beni superflui come indispensabili, oppure la pubblicità ne è stata la conseguenza?
RispondiEliminaE' quindi l'uomo, annebbiato dai suoni e dalle immagini della pubblicità, che si "impunta" a comprare anche cose inutili, oppure lo fa ugualmente e la pubblicità semplicemente mette in evidenzia il prodotto della marca X piuttosto che il prodotto della marca Y?
Secondo me la risposta è la seconda.
C'è da dire che il telefonino quando ero ragazzetto era visto come un "aggeggio del demonio", oggi invece è indispensabile, a prescindere da chi ne abusa.
Non è invece indispensabile cambiare il telefonino ogni mese, ma ecco - di questo ne parliamo spesso - che la società attuale, materialistica, impone come status symbol di avere sempre il telefonino all'ultimissima moda.
C'è con dolore, senza farmaci. Già due infarti e anche ictus. Ogni mattina, pomeriggio e sera per 9 pillole e lo dico: mai, senza dolore!
RispondiEliminaDevi resistere Francesco.
EliminaUn abbraccio.
http://www.omeopatiapossibile.it/ricerca-scientifica/disease-mangering-quando-la-malattia-non-ce-bisogna-inventarla/
RispondiEliminaMolto interessante questo post Gus: la pubblicità purtroppo è un accessorio ineliminabile della società consumistica, di fatto crea bisogni fittizi la cui soddisfazione è possibile dietro pagamento di denaro ai produttori che si arricchiscono. Una società diversa richiederebbe un completo rivolgimento sociale e culturale e temo sia puramente utopistica, quanto meno nei tempi brevi. Bisogna diffondere messaggi come il tuo... bisognerebbe fargli pubblicità ;-))
RispondiEliminaCara amica, non si può fare niente per l'inquinamento del pianeta Terra, non si può fare niente contro la società consumistica.
EliminaSimpatico. Facciamogli la pubblicità 😀
Ogni anno centinaia di migliaia di uomini si sottopongono a dolorose biopsie per il cancro della prostata e moltissimi subiscono prostatectomie radicali, che spesso danno luogo a conseguenze devastanti come incontinenza, impotenza e trauma psicologico. Ma il fatto sconcertante è che la maggior parte di questi uomini non sarebbe mai morta per una forma tanto comune di cancro, che spesso cresce così lentamente da non fare danno. Come siamo arrivati a un tale eccesso di esami clinici e di interventi chirurgici inutili?
RispondiEliminaQuesta è la storia scioccante di come l’uso improprio di un test per il cancro della prostata abbia rovinato sistematicamente la vita di milioni di uomini, derubando il sistema sanitario di risorse preziose, scritta dallo scienziato padre della scoperta che ha portato allo sviluppo del test.
Per la prima volta, medici e vittime denunciano i danni causati dal test e chiedono che si individui un marcatore davvero specifico per i cancri aggressivi. Il grande inganno sulla prostata pone domande provocatorie sulla natura del sistema sanitario e sulle terribili conseguenze umane che derivano dalla manipolazione della scienza per vantaggi personali ed economici.
Biografia degli autori
Richard J. Ablin è professore di Immunopatologia presso la facoltà di Medicina della University of Arizona. Pioniere nella ricerca sul cancro della prostata e nell’immunoterapia, ha scoperto il PSA nel 1970 e per decenni ha lottato contro l’uso improprio della sua scoperta come screening per il cancro della prostata.
Ronald Piana è uno scrittore scientifico specializzato in oncologia. Ha pubblicato oltre 250 articoli per diverse riviste scientifiche.
QUI
RispondiEliminaI farmaci, indispensabili al bisogno, purtroppo vengono adoperati anche quando non ce n’è davvero bisogno, ma la via del medicinale è quella più veloce e i medici in questo sono maestri, mai una volta che si domandino quali potrebbero essere stati i motivi di quel disturbo/malattia, ti propinano la medicina e via. Dovrebbero e dovremmo usare più cautela anche nell’uso dei medicinali senza lasciarci condizionare dalle “mode” del momento. ‘Notte Gus.
RispondiEliminasinforosa
I farmaci li producono gli americani e solo loro li conoscono.
EliminaI medici, specialmente i medici italiani prendono una percentuale sulle vendite e ti prescrivono il farmaco.
Io li uso raramente.
A domani Sinforosa.
Non solo gli americani: Novartis è svizzera e la Bayer è tedesca e sono due enormi colossi. Il mercato dei farmaci è un business colossale ma a mangiarci dentro non sono solo le multinazionali USA
EliminaEsatto Daniele, ma le multinazionali USA sono le più voraci.
EliminaDimenticavo. La chirurgia ha fatto passi da gigante e si vive di più.
RispondiEliminaI farmaci che salvano la vita sono pochissimi. Direi la penicillina e altri antibiotici che hanno sconfitto le malattie polmonari, la tubercolosi, la sifilide, il tifo.
Esiste una forte deriva negativa della pubblicità che è proprio quella che citavi tu in un tuo commento del disease mongering. Va detto che in questo tranello o se vogliamo in questa malattia, ci cadono proprio quelli che non hanno forza di volontà e libera capacità di discernimento e giudizio. Vero anche che in quella fascia ci sono tanti esseri umani (quelli che la scienza chiama benevolmente "Pirloidi" :-))) ) La pubblicità dovrebbe informare secondo me più che invogliare. Detto questo, esco in parte dal topic del tuo post e se mi permetti spezzerei una lancia a favore del Voltaren (compresse immagino) Io ogni tanto lo prendo per il mal di schiena ma ( ora lo dico e magari domani crepo stecchito d'infarto e tocco ferro fin da ora lol) non mi ha mai dato problemi.
RispondiEliminaTranquillizzati su Voltaren. L'effetto fibrillazione ventricolare può scatenarsi quando l'assunzione del farmaco avviene con iniezione intramuscolare gluteo.
EliminaE' successo a me e si prova una sensazione terribile.
La pubblicità é come il canto delle sirene di Ulisse... dobbiamo usare il buon senso quando acquistiamo,facendo attenzione alle etichette dei prodotti e, per quanto riguarda i farmaci, dobbiamo aver fiducia nei nostri medici, assumendo le dosi corrette
RispondiEliminaIl bugiardino va letto e poi si parla con il medico per valutare la pericolosità del farmaco.
EliminaDinoflenac (Voltaren e un altro centinaio)
Avvertenze
Assunto per via orale, questo antinfiammatorio non steroideo (FANS) è associato a eventi avversi cardiovascolari (tra cui l’infarto del miocardio, insufficienze cardiache), anche letali.
Con “messaggi subliminali” si fa riferimento a informazioni che il cervello immagazzina a livello inconscio, ovvero senza che lo stimolo sia stato processato attraverso i cinque sensi che l’uomo utilizza per fare esperienza della realtà che ci circonda. Lo studio sulla pubblicità subliminale ha preso piede nella prima metà del ‘900, sebbene la prima pubblicazione ufficiale, I persuasori occulti del sociologo vance Packard, risalga soltanto al 1957.
RispondiEliminaGrazie Filippo. Bisogna stanare chi usa la menzogna per vendere roba dannosa o inutile.
Se non ricordo male, avevi già focalizzato l’argomento in un precedente post. Il problema della pubblicità è serissimo, basta pensare al lavaggio del cervello nel campo alimentare: in anni di comportamenti scorretti ha condizionato intere generazioni con prodotti industriali scambiati per genuini a scapito di quelli a km 0. Dal mio punto di vista il più serio e difficile da annullare riguarda il settore medico, e il più delicato di tutti è il settore pediatrico, perché manovrato e gestito da forti lobby multinazionali che tra corsi e lezioni per medici istruiscono e diffondono la loro “verità”. Stupendo il libro che citi, “i persuasori occulti”, lo lessi tempo fa; è un’ottima lezione per aprire gli occhi.
RispondiEliminaCara Innassia, questo argomento va riproposto quando ci sono novità.
Eliminahttps://www.aifa.gov.it/revisione-ranitidina.
Ciao.
....Leggo: ma questo cibo è buono?
RispondiEliminaIo correggerei la domanda in "Ma questo cibo è sano?"
All'inizio della menopausa mi era stato consig
liato un antidepressivo. tutto bene (nn ricordo il nome)dopo circa un anno Sob...iniziarono a tremare le gambe e mi visitò una neurologa che sospettò un inizio di Parkinson.
Esami su esami e diagnosticò che quella medicina mi portava all'incontro proprio con il Pk!
Le gambe mi fanno ancora male debbo considerare l'età a cui mi abbraccio.! A luglio saranno 80. Ne sono molto felice e a parere del prossimo nn amico.... "Complimenti signora"!!! Gus caro buona serata e bacio.
Tu sei una donna speciale.
EliminaBacio Lucia.
Buona Festa S. Valentino.
RispondiEliminaDalla vita vorrei più serenità e meno invidia ma purtroppo sempre più il mondo gira al rovescio....
RispondiEliminaChi ha capacità viene regolarmente invidiato.
EliminaLa serenità si acquista quando ognuno di noi non si cura delle cattiverie degli altri e rende conto delle sue azioni solo alla propria coscienza.
Ciao Simona.
La pubblicità esiste da sempre e sempre esisterà. Guai se non ci fosse, altrimenti come girerebbe l'economia? Ci sono persone più o meno influenzabili, ovvio, e bisogna stare attenti alle bufale ma io non ho mai ritenuto la pubblicità dannosa o pericolosa.
RispondiEliminaCome tutte le cose, è il singolo a scegliere.
Sul fronte farmaci dico invece che la farmacologia è una scienza, anche lei va per esperimenti e non sempre tutto riesce alla perfezione.
Detto questo, basta demonizzare.
I farmaci sui cui tanti hanno da dire spesso salvano la vita delle persone: perché dire peste e corna, per esempio, del diclofenac e poi magari invocare la vincristina per curare il cancro? Uno no e l'altro sì?
Bisogna essere seri e consapevoli anche in questo campo: i farmaci esistono, sta a noi e ai medici sapere come dosarli e quando usarli.
Ti abbraccio.
Mi sembra che il mio post esprima una seria condanna alla pubblicità degli alcolici più pericolosi del fumo che è stato bandito.
RispondiEliminaHo parlato di farmaci pericolosi e ho elogiato la ricerca cha ha permesso di trovare medicinali salvavita che hanno permesso di neutralizzare malattie che causavano la morte di molte persone.
Le multinazionali del farmaco non sono aziende filantropiche e il loro obiettivo primario è aumentare gli utili nel Bilancio.
Ci sono stati commenti costruttivi e posso dire che il mio è un post molto buono.
Hai fatto osservazioni che in parte non condivido.
Un abbraccio Francesca.