Di fronte all'altro che non hai mai conosciuto oppure che prediligi, i due estremi, quanto più è distinta la coscienza, quanto più capisci che lui è l'altro, tanto più è profondo il nesso che si stabilisce, tanto più i terminali del tuo sguardo colgono i particolari dell'altro.
Quanto meno hai questa percezione della distinzione, tanto più è come se l'altro si sfocasse.
Tant'è vero che giungi fino a dire: "Chissà se è una mia fantasia o se è vero".
E' esattamente la posizione di tutta la filosofia contemporanea.
La ragione debole di Vattimo, i sofismi di Eco e l'ultimo nichilismo di Severino sono così.
Tu tra la folla noti un bellissimo volto femminile e ti avvicini per guardarlo meglio ,fino a sfiorare quel viso che è così vicino che vedi solo il naso o il padiglione auricolare.
Migliore ipotesi per questa immagine: sami gayle detachment.
RispondiEliminaParlo di Antoni Gaudì che bambino amava stare per ore ad guardare, esaminare, perdersi nell'ammirare una chiocciolina trovata nel suo giardino. (ricordiamo quel particolare per le varie scale a chiocciola da lui create) Amava, insomma, perdersi nell'amore del reale. Quando incontri qualcosa di così perfetto di così sublime che non puoi staccare lo sguardo ecco che la mia passione verso la creazione, la bellezza creata dal Grande Architetto, non riesce a farmi distaccare e amo quell'istante che mi fa crescere verso Dio.
RispondiEliminaBuona serata caro Gus abbraccio vecchioso....ma va là! Bacio. Lucia
Purtroppo ogni qualvolta mi fermo a contemplare, realizzo che non ho fatto abbastanza e riprendo a correre
RispondiEliminaAbbraccio
P.
Il tuo modo di correre è diventato più bello.
EliminaGrazie.
I miei abbracci alla bellisisma Lisa e al tuo ricordo di quel momento indimenticabile! Bacio per una serena serata.'notte Gus
RispondiEliminaLe torri gemelle sono un imbroglio. Pace alle anime dei morti.
EliminaLisa legge il blog e sarà felice del tuo abbraccio.
Bacio Lucia.
Questo post è la condanna di chi pretende di contare gli angeli in cielo guardando il padiglione auricolare di un dio.
RispondiEliminaCiao.
EliminaSei tornato.
...certo che, parlando di vecchiaia, io ne avrei più rispetto... è un privilegio non concesso a tutti-tutti
RispondiEliminaSono vecchi perché hanno troppo amato il mondo.
EliminaNel buddismo si chiama "Qui e ora"
RispondiEliminaSempre più convinta che filosofia buddista e religione cristiana fanno un ottimo connubio e aiutano molto ad accettare il tempo che è passato fino a giungere alla vecchiaia.
PS Sicuro che i vecchi sono tali perchè hanno amato troppo il mondo?
Ciao buona giornata
Il vecchio soffre perché tante cose che il mondo gli permetteva, ora gli sono negate. Se nella sua vita fosse entrato il distacco non avrebbe niente da rimpiangere.
EliminaBuona giornata.
Hai pienamente ragione. Ed io sono una di quelle persone che il distacco lo vivono quasi come una forzatura, anche se necessario. Quando sono presa da qualcosa o da qualcuno sento il bisogno di sentirlo, di toccarlo, di viverlo a pieno. Senza troppi se e troppi ma. Baci.
RispondiEliminaIl distacco non è un intralcio. E' un abbracciare tutto e non una parte. Non significa essere indifferenti, anzi è il contrario. Ho fatto l'esempio del dito puntato vero il cosmo. Se ti fermi al particola (il dito) non potrai sentire la gioia che provoca l'immenso.
EliminaGrazie per il bacio.
Anche stavolta ho riletto più volte il tuo post per apprezzarlo ancora meglio. La penso esattamente come te; il distacco è necessario in ogni momento della vita: per comprendere i sentimenti verso una persona, per elaborare un lutto, riportare alla luce un ricordo, scrivere un romanzo. Distacco non è indifferenza ma collocarsi nel punto più adatto a cogliere il senso di quello che ci circonda, ma soprattutto di quello che ci portiamo dentro. Ciao Gus:-)
RispondiElimina" Distacco non è indifferenza ma collocarsi nel punto più adatto a cogliere il senso di quello che ci circonda, ma soprattutto di quello che ci portiamo dentro".
EliminaDefinizione magnifica.
Ciao.