Non sempre individuare quel che va male corrisponde ad avere un'altra idea di “bene”. Ma quand'anche lo si sapesse o intuisse, per contrapporsi non bastano gli uomini di buona volontà allertati - “Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall’orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro o allertati dall'idea benefit di comunanza. Il sistema e la sua modalità liquida ci ha corroso, intorpidito, asservito, addomesticato. E seguiterà per generazioni anche se dovessimo ripartire dalla clava da domani mattina. Identificare ciò che non va non sempre equivale ad avere chiarezza sul cosa si dovrebbe. E soprattutto comunicarselo in modo da trasformarlo in azione sovversiva. Tante anime di buona volontà non fanno in automatico un “pensiero” da cui una dottrina, da cui un'azione. E, conciati come siamo c'è un'unica speranza (che speranza non è) che scenda in campo (meglio in terra) un portatore sano di alternativa. Ma la logica vorrebbe che sorgesse dal basso mentre ormai siamo solo in condizione di sentire dall'alto. Perché il basso siamo noi. Che, muti e rassegnati, indignati solo a metà, continuiamo a digerire fino a farci scoppiare la bile. Sapere non basta. Desiderare nemmeno.
RispondiEliminaMi piace pensare che non ci siano uomini buoni e cattivi, ma uomini, che a volte fanno bene e a volte purtroppo sbagliano strada. Nostro dovere personale è cercare di fare più bene possibile. Proprio perché sapere non basta e non basta vedere il male nelle azioni altrui (o anche nelle nostre).
L'uomo è troppo imperfetto per una rivoluzione del bene.
EliminaCome detto, possiamo solamente noi, nel nostro piccolo, fare più
bene possibile.
Difficile che "scenda in campo un portatore sano di alternativa"
Verrà il momento che i piccoli diventeranno grandi.
Elimina
RispondiEliminaPenso che dovremmo partire da noi stessi, da un'interiorizzazione dei nostri errori, del nostro adagiarci sul "tanto ci penserà qualcun altro", dalla paura di agire.
E dopo un bel lavaggio delle nostre anime ricominciare con l'umiltà di non sapere tutto ma di voler conoscere, di voler aiutare il prossimo (anche per migliorare noi stessi) e quella decisione ad agire in positivo che adesso manca.
RispondiEliminaIl male esiste, nasce con l'uomo è intrinseco nell'uomo, anche i più miti possono trasformarsi in belve. Chi più chi meno rifuggiamo dall'umiltà, c'è chi si compiace nel fare del male e se ne vanta pubblicamente. Ma non spetta a noi soppesare i peccati, c'è chi lo farà al momento giusto, quando suoneranno le trombe anche loro.
In quei giorni, Elia, [essendo giunto al monte di Dio, l’Oreb], entrò in una caverna per passarvi la notte, quand’ecco gli fu rivolta la parola del Signore in questi termini: «Esci e fèrmati sul monte alla presenza del Signore».
EliminaEd ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all’ingresso della caverna.
Immagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: kubrick fotografo
Purtroppo il male esiste...buon pomeriggio OLga
RispondiEliminaCiao OLga.
EliminaAltro che ripartire dalla clava!!! ..sembrava che tre mesi di Covid potessero far rinsavire la razza umana.. nulla di tutto questo invece, siamo tornati forse anche peggio di quelli di prima.
RispondiEliminaPenso al pestaggio del tunisino a Jesolo...
Ripartire dalla clava solo per chi ha capito.
EliminaBom dia meu querido amigo Gus. Passando para lhe desejar uma excelente segunda-feira. Abraço do seu amigo brasileiro.
RispondiEliminaBom dia amigo Ruiz.
EliminaAnche questo è il tempo! Ciao Gus.
RispondiEliminaCiao Francesco.
EliminaAgisci come se tutto dipendesse da te, sapendo, poi, che, in realtà, tutto dipende da Dio! Sant’ Ignazio di Loyola
RispondiEliminaA noi è chiesto di mettere in nostri pochi pani e pochi pesci, lui li moltiplicherà.
sinforosa
Noi facciamo l'esatto contrario di quello che Dio ci ha chiesto.
EliminaNella preghiera al Padre c'è tutto l'aiuto di Dio.
EliminaNon bisogna dimenticarlo.
E' una preghiera dettata dal Figlio dell'uomo. Vale per tutti.
Credere in Dio.
Chiedere quello che ci serve ogni giorno
Essere fiduciosi anche nei fatti che sembrano negativi.
Perdonare per essere perdonati.
Esserci vicino quando la tentazione ci fa traballare.
Rispondo anche al tuo primo commento, io credo purtroppo che ci siano degli esseri umani cattivi, magari lo diventano per ragioni di ambiente o per altri motivi ma lo diventano e lo sono in modo efferato, crudele, sadico, orribile. Non so se ci vorrebbe un altro "messia" anche se dal basso, forse basterebbe un uomo retto, onesto, sensibile che riuscisse a farsi seguire dalla gente e che sapesse instillare in essa quei buoni propositi, quei valori e quei principi che la società di oggi non considera.
RispondiEliminaDaniele chi ama la giustizia come te, insieme agli altri ,con la stessa fame del giusto ,saranno in grado di ripartire dal basso.
EliminaDobbiamo crederci!
EliminaNelle ultime righe del post hai scritto praticamente tutto. E poi, riguardo il tuo primo commento, il problema sta proprio nel fatto che i "cattivi" non si pongono quel dovere di cui parli.
RispondiEliminaGuido, lo so, ma a me non serve. Questo post è un test. Qualcuno l'ha già superato. Aspetto gli altri.
EliminaCiao.
"...dici che esistono solo persone buone, quelle cattive sono solamente sole..."
RispondiEliminaNon è facile dividere il bene dal male. A volte diventiamo cattivi agli occhi degli altri anche quando facciamo una scelta dovuta, che non possiamo proprio rimandare.
Diciamo che dovremmo decisamente vivere cercando di limitare il più possibile i danni nei confronti del prossimo... Se poi parliamo della cattiveria delle persone che commettono atti simili a quello del padre che ha strangolato i figli per fare un dispetto alla ex moglie... Beh, su quello io non saprei nemmeno cosa dire, davvero. Non credo sia neppure una questione di bene o male, quanto proprio di testa e cuore che non ti funzionano più
Noi riusciamo a capire attraverso le esperienze personali della vita quelle cose che ci fanno sentire male e le altre che regalano serenità.
RispondiEliminaOra, la cosa giusta è comportarci con gli altri cercando di evitare i comportamenti che ci hanno ferito e donare quello che ci ha dato un po' di felicità. Non bisogna temere di essere reputati "cattivi" quando compiamo azioni ragionevoli e necessarie anche all'altro seguendo la logica della verità, scacciando la menzogna.
A volte le persone deboli si reputano scacciati e maturano il pensiero peggiore, e anche stupido, che esiste nell'essere umano: la vendetta, cioè far soffrire l'altro usando metodi che nascono da una mente malata, folle.
Esiste un rovescio di medaglia in tutto ,bene e male,è uno tra questi. E' riuscire a giungere alla consapevolezza che questi rovesci fanno parte della stessa medaglia il dilemma!
RispondiEliminaMi sottopongo al test(della verità ) è che trasparenza nel rendercene consapevoli ,il peggio è quando siamo sottoposti a "test inconsapevolmente".
Brutta bestia la perdita di fiducia si parte sempre in svantaggio anche quando non c'è nulla da temere:)
Gus ...è stato un piacere.
Un augurio di buona serata a tutti .
L.
Il dilemma è una scelta dell'uomo, costretto a farla perché non ha raggiunto la libertà perfetta.
RispondiEliminaLa strada che da Gerusalemme scende a Gerico è fatta in modo tale per tendere agguati. Il Sacerdote vede un uomo steso per terra. Vorrebbe aiutarlo, ma il dilemma è in agguato: "E se questo è un brigante che sta fingendo e appena mi avvicino mi deruba e poi mi ammazza?" e non si ferma. La stessa soluzione adotta il levita. Si tratta di due persone religiose. Quando passa il samaritano, un ateo, lui non ha scelte da porsi. Ha tutto scritto nella sua coscienza. Va verso il ferito perché sa che soccorrerlo è un suo dovere.
L. mi scuserai per la divagazione, ma questo passo del vangelo è un insegnamento prezioso. Il "test" l'ho chiesto come stimolo alla riflessione e al dialogo.
Buona serata a te.
No,non hai divagato affatto hai trovato "il dilemma" citando la parabola del buon Samaritano.
EliminaTornando al mio commento il "dilemma"
è inteso quale necessità umana di scelta (spesso confusa con la libertà) tra due contrastanti aspetti, bene/male, escludendo quella chiara evidenza
che facciamo comunque parte della stessa medaglia ,dal momento in cui apparteniamo Tutti alla stessa umanità!
Si parla spesso del "prossimo " ma quando si giunge alla consapevolezza (non solo attraverso le esperienze di vita)che dovremmo essere noi stessi a renderci prossimi verso l'altro tutto assume un significato diverso.
- Quindi, la libertà perfetta è quella di non dover scegliere sapendo sempre cosa fare.
La libertà (perfetta?) viene dall'ascolto interiore,dal Sentire incondizionato ,quello più profondamente spirituale.
Siamo altamente condizionati nel "pensare liberamente",per un infinità di motivi tra cui la "paura del giudizio e del pregiudizio " e ci aggiungo anche il timore del non scrivere con una certa forma di linguaggio complessa(informatico incluso) piuttosto che con quella più semplice e comprensibile a tutti,allontanandoci sempre più da noi stessi e dall'ascolto interiore...da cui parte la compassione e la misericordia.
-Saremo giudicati per le nostre opere.
Sento che bisogna avere un certo "timore" e quindi i primi giudici siamo noi stessi sul nostro operato in terra...non è una scappatoia Dio al premio o alla punizione!
Saluti e grazie.
L.
La Misericordia attenua il timore del giudizio.
EliminaCiao L.
Quindi, la libertà perfetta è quella di non dover scegliere sapendo sempre cosa fare.
RispondiEliminaL'altra riflessione riguarda il significato vero del cristianesimo. Saremo giudicati per le nostre opere.
L'eterno dilemma che contrappone il bene al male. Che ne sanno gli egoisti, gli infami, i violenti, i bestemmiatori accaniti, i menefreghisti ecc...ecc...del male che possono provocare al prossimo? Ne sono consapevoli? Se la risposta è positiva allora sono anche sadici e malvagi. Ma in fin dei conti chi sono io per poter giudicare cosa sia il bene o cosa sia il male? Non sono nemmeno credente o, perlomeno, sono molto diffidente verso le religioni e pensa che sono cresciuta in mezzo alle suore. Mah...che risposta sconclusionata! Scusa Gus...Un saluto.
RispondiEliminaVivì, riporto la risposta data a Paola.
RispondiEliminaNoi riusciamo a capire attraverso le esperienze personali della vita quelle cose che ci fanno sentire male e le altre che regalano serenità.
Ora, la cosa giusta è comportarci con gli altri cercando di evitare i comportamenti che ci hanno ferito e donare quello che ci ha dato un po' di felicità. Non bisogna temere di essere reputati "cattivi" quando compiamo azioni ragionevoli e necessarie anche all'altro seguendo la logica della verità, scacciando la menzogna.
A volte le persone deboli si reputano scacciati e maturano il pensiero peggiore, e anche stupido, che esiste nell'essere umano: la vendetta, cioè far soffrire l'altro usando metodi che nascono da una mente malata, folle.
Poi ci sono le leggi dello Stato e il reato è assimilabile al male.
RispondiEliminaAmmettere di poter commettere il male è un gesto di profonda umiltà.
RispondiEliminaLa scorciatoia, allora, è giustificare l'errore.
In questo modo l'assoluzione diventa superflua: il che intorbidisce il bene, lo ingrigisce.
Bene e male sono concetti mescolabili, non perché siamo in grado di compiere entrambi, ma perché diventiamo progressivamente incapaci di separarli e di distinguerli.
Questo succede per quell’ambiguità che assolve l’errore commutandolo in distrazione, lo riabilitata e, volendo, lo eleva addirittura agli altari della virtù.
Finché fraintenderemo l’avere un giudizio con l’atto del giudicare, l’equivoco consentirà a chiunque di calpestare gli altri con l’alibi di stare camminando.
Il non giudicare nessuno vuol dire accogliere tutti.
EliminaSenza identificare il non giudicare con la parola accogliere,
ci sarebbe un equivoco perché, quanto a giudicare, dobbiamo giudicare.
Ma non possiamo giudicare la persona, la persona viene accolta,
giudichiamo un atto: "un atto così è sbagliato".
Dicendo "tu hai compiuto un atto sbagliato",
perché per giudicare la persona entrano infiniti fattori a noi sconosciuti.
Certo, il mondo giudica la persona perché fissa la perfezione
in valori che costituiscono il tornaconto per sé,
e ha interesse, quindi, a eliminare le persone che cadono
sotto i segmenti di giudizio in cui fissa la perfezione.
Giudicando esclusivamente un atto, e non la matrice che l'ha determinato, crea la scissione tra essenza ed azione.
Ma siamo esseri in evoluzione, spesso contraddittoria, quindi è giusto contemplare, ed isolarne il giudizio, anche azioni determinate non in linea retta, quindi non coerenti.
D'altra parte nessuno può contenere in sé un qualsiasi valore conquistato se prima non l'ha accolto, sperimentato, compreso e poi messo in azione. Altrimenti è un valore solo acquisito per indotto e non per “esperienza” o percorso. E l'esperienza è somma dei nostri errori.
Meditiamo sull’episodio dell’adultera.
Ecco, noi non possiamo scagliare la prima pietra.
Questo non significa non dare un giudizio di valore su quello che accade.
Commettere adulterio è un peccato.
Gli scribi e i farisei avrebbero commesso un assassinio perché non cercavano la giustizia ma usavano la donna per mettere in difficoltà Cristo.
Ecco, noi dobbiamo separare il peccato dal peccatore, Gesù può giudicare la persona perché Lui è in grado di entrare dentro la sua vita.
Ai bimbi si dice infatti: questa cosa non si fa, non è bene, si fa in questo altro modo... E si evita, per quanto possibile, di etichettarlo da cattivo o sotto qualsiasi altra eccezione di stampo negativo.
Sirtao, leggi.
RispondiEliminaIl recapito non è riuscito per i seguenti destinatari o gruppi:
La Casa della Frase (notifications@blog.wix.com)
Il messaggio non è stato recapitato. Nonostante i tentativi ripetuti di recapitare il messaggio, il sistema di posta elettronica del destinatario ha rifiutato di accettare una connessione dal tuo servizio di posta elettronica.
Contatta il destinatario in altro modo (ad esempio tramite telefono) e chiedi di avvertire l'amministratore della posta elettronica che sembra che il loro sistema di posta elettronica rifiuti le connessioni dal tuo server di posta elettronica. Specifica i dettagli dell'errore elencati di seguito. È probabile che l'amministratore della posta elettronica del destinatario sia l'unica persona in grado di risolvere il problema.
Per gli amministratori della posta elettronica
Non è stato possibile stabilire una connessione perché il computer di destinazione l'ha rifiutata in modo esplicito. Questa situazione dipende in genere da un tentativo di connessione a un servizio inattivo nell'host remoto, cioè un servizio in cui non è in esecuzione alcuna applicazione del server.
Quel blog invia anche i respiri degli utenti. Per questo i messaggi rientrano nella posta indesiderata e non vengono accolti.
Io ti leggo ma non commento.
Se la mail era tua mi dispiace.
Puoi inviarmela usando il tuo indirizzo di posta elettronica che hai in Blogger.
Ciao.
Caro Gus, io provengo da Marte per cui professo umilmente di essere incapace di decifrare i messaggi lunari.
EliminaQuanto tu hai riportato per me è incomprensibile: su Blogger avevo problemi di citofono, su Wix devo avere impedimenti di altro tipo.
Più che aver arredato un modesto monolocale nella mia Casa della Frase, incomincio a pensare di aver armato un fortino arroccato sulle montagne sperdute di Zhangye :))
I poeti delle frasi e delle immagini non sono tenuti a conoscere l'informatica.
EliminaCiao Sirtao.
P.S.
In ogni caso non potresti fare niente.
Io ho commentato in base al login ergus/pass e il Sistema in automatico invia i commenti come notifica e mail al mio indirizzo di posta elettronica. Quando io rifiuto le notifiche non posso più commentare .
Ciao.
Continuo a prnsare che se ci mettessimo a fare quel poco che possiamo fare...
RispondiEliminaCiso Gus
Non ci viene richiesto di più.
EliminaCiao Alberto.
sapere, inteso come essere consapevoli, basta e avanza.
RispondiEliminapoi siamo d'accordo sul sempre più attuale "ateismo diffuso", così lo definirei, per designare non un fenomeno religioso ma spirituale (il "dio è morto" di nietzsche). ciao
Concordo su tutto.
Eliminaciao.
Certo che ne scrivi di cazzate
RispondiEliminaCapita😒
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