Un grande avvocato si presentò in tribunale per difendere lo stupratore. Con un filo e un ago. Con la sinistra reggeva l'ago muovendo la mano e con la destra dimostrava che il filo non poteva penetrare nel forellino dell'ago in movimento.
Questa trovata fu sufficiente per far assolvere lo stupratore.
Lei è una ragazzina di appena quindici anni e come tutte le ragazzine di quell'età andava a scuola e forse sognava l'amore.
Otto cittadini italiani l'hanno stuprata ripetutamente con tutta la violenza che un simile atto comporta.
Ora sono liberi, girano tranquillamente per il paese o la città, non ricordo quale, mentre la vittima non gode di nessuna protezione.
Marinella è stata stuprata a quindici anni e l'intero paese si è schierato in difesa degli stupratori, lasciandola sola.
Non ha più messo piede a scuola, vive probabilmente nella vergogna e nel terrore che questo possa accaderle di nuovo.
I suoi stupratori se la sono sfangata con un servizio civile : se sei italiano e ti penti il tuo pentimento basta a salvarti dalla galera.
Gli stupratori italiani sono degni di un occhio di riguardo sia da parte di molta della pubblica opinione sia per quel che riguarda concessioni di sconti di pena, attenuanti ed eventuale criminalizzazione della vittima. Poi, pacificatore, scende l'oblio.
Se lo stupratore è un immigrato non si parla d'altro per mesi e le condanne sono molto più severe.
Lo stupratore di Capodanno se ne sta tranquillo a casa e la ragazza violentata è stata accusata di essersela andata a cercare perché si era ubriacata.
Poi c'è lo stupro di gruppo di Ferragosto, stesso destino.
Quello del San Valentino, invece, è finito con 11 anni di galera: gli stupratori erano rumeni.
Il Viminale ha pubblicato gli esiti di un'indagine da cui risulta che gli autori delle violenze sessuali sono italiani in più di sei casi su dieci.
Secondo i dati del ministero dell’Interno risulta di nazionalità italiana il 60,9% degli autori di stupro. Solo il 7,8% dei violentatori, invece, è di nazionalità romena, mentre il 6,3% risulta marocchina. Le vittime, precisa il ministero dell’Interno, sono donne nella gran parte dei casi (85,3%) e di nazionalità italiana (68,9%).
Questa trovata fu sufficiente per far assolvere lo stupratore.
Lei è una ragazzina di appena quindici anni e come tutte le ragazzine di quell'età andava a scuola e forse sognava l'amore.
Otto cittadini italiani l'hanno stuprata ripetutamente con tutta la violenza che un simile atto comporta.
Ora sono liberi, girano tranquillamente per il paese o la città, non ricordo quale, mentre la vittima non gode di nessuna protezione.
Marinella è stata stuprata a quindici anni e l'intero paese si è schierato in difesa degli stupratori, lasciandola sola.
Non ha più messo piede a scuola, vive probabilmente nella vergogna e nel terrore che questo possa accaderle di nuovo.
I suoi stupratori se la sono sfangata con un servizio civile : se sei italiano e ti penti il tuo pentimento basta a salvarti dalla galera.
Gli stupratori italiani sono degni di un occhio di riguardo sia da parte di molta della pubblica opinione sia per quel che riguarda concessioni di sconti di pena, attenuanti ed eventuale criminalizzazione della vittima. Poi, pacificatore, scende l'oblio.
Se lo stupratore è un immigrato non si parla d'altro per mesi e le condanne sono molto più severe.
Lo stupratore di Capodanno se ne sta tranquillo a casa e la ragazza violentata è stata accusata di essersela andata a cercare perché si era ubriacata.
Poi c'è lo stupro di gruppo di Ferragosto, stesso destino.
Quello del San Valentino, invece, è finito con 11 anni di galera: gli stupratori erano rumeni.
Il Viminale ha pubblicato gli esiti di un'indagine da cui risulta che gli autori delle violenze sessuali sono italiani in più di sei casi su dieci.
Secondo i dati del ministero dell’Interno risulta di nazionalità italiana il 60,9% degli autori di stupro. Solo il 7,8% dei violentatori, invece, è di nazionalità romena, mentre il 6,3% risulta marocchina. Le vittime, precisa il ministero dell’Interno, sono donne nella gran parte dei casi (85,3%) e di nazionalità italiana (68,9%).
Immagine:
RispondiEliminaShakespeare e lo “Stupro di Lucrezia” al Teatro Vascello di Roma.
«Tengo con la mano destra la giacca chiusa sui seni scoperti. È quasi scuro. Dove sono? Al parco. Mi sento male… nel senso che mi sento svenire… non solo per il dolore fisico in tutto il corpo, ma per lo schifo… per l’umiliazione… per le mille sputate che ho ricevuto nel cervello… per lo sperma che mi sento uscire. Appoggio la testa a un albero… mi fanno male anche i capelli… me li tiravano per tenermi ferma la testa. Mi passo la mano sulla faccia… è sporca di sangue. Alzo il collo della giacca. Cammino… cammino non so per quanto tempo. Senza accorgermi, mi trovo davanti alla Questura. Appoggiata al muro del palazzo di fronte, la sto a guardare per un bel pezzo. Penso a quello che dovrei affrontare se entrassi ora… Sento le loro domande. Vedo le loro facce… i loro mezzi sorrisi… Penso e ci ripenso… Poi mi decido… Torno a casa… torno a casa… Li denuncerò domani».
RispondiEliminaFranca Rame.
RispondiEliminaLa violenza mossa contro Franca Rame, fu un atto fisico di matrice politica. Durante gli anni 70 la Rame si era apertamente schierata con il movimento femminista, ma aveva anche messo faccia e firma alla famosa lettera aperta sul caso Pinelli, attraverso cui 757 nomi appartenenti al mondo della cultura contemporanea, chiedevano la destituzione di alcuni funzionari della Magistratura e dell'allora Questore di Milano.
Franca Rame aveva scritto un opera teatrale da far venire i brividi: recitava talmente bene da sembrare vero, l'intenzione era di dare un messaggio vero. L'avevo visto in tv assieme a mia madre e alla mia famiglia quando non esisteva il digitale terrestre ... quando la rai si ricorda di essere un "servizi pubblico. Non so se l'hai mai visto.
EliminaPurtroppo il messaggio di Franca Rame non è stato ascoltato.
EliminaLa Rassegna “L’Arte della Diversità” seguendo il filo rosso di “Dissonorata” e di Still Life”, ha portato a Bolzano lo “Stupro di Lucrezia” su uno scabro palco rosso di sangue. Valter Malosti, Alice Spisa e Jacopo Squizzato riprendendo il poemetto pubblicato da Shakespeare nel 1594 narrano una storia antica, una storia che ha esattamente 2.522 anni. Così come ce la racconta ai tempi dell’imperatore Augusto Tito Livio (“Ab urbe condida” Libri I, 57-58), è la leggenda/mito che innesca la caduta dell’ultimo dei sette Re di Roma, Tarquinio il Superbo, che tanto simpatico non doveva essere per meritarsi questo soprannome, e contestualmente la nascita della Repubblica, nel 509 a.C.
RispondiEliminaFino all’81, il codice penale prevedeva l’estinzione del reato se lo stupratore sposava la vittima, si chiamava “matrimonio riparatore”. Se leggiamo con attenzione varie sentenze notiamo quanto la strada da percorrere sia ancora in salita sia per formare giuristi che semplici cittadini.
RispondiEliminaL’Istat a fornisce una fotografia drammatica. Secondo l’ultimo rapporto ben il 21 per cento delle donne italiane - pari a 4,5 milioni - è stata costretta a compiere atti sessuali e 1 milione e mezzo ha subito la violenza più grave: 653mila donne vittime di stupro, 746mila di tentato stupro. Un intero capitolo è dedicato della relazione è dedicato agli abusi in famiglia: il 37,6% tra mogli e fidanzate ha riportato ferite o lesioni, il 21,8% soffre di dolori ricorrenti.
Al di là della necessità di azioni di prevenzione e accompagnamento alle donne vittime di violenza, sia quella fisica e sessuale ma anche quella psicologica, è opportuno anche che le donne imparino a gestire gli strumenti di autodifesa onde evitare di passare, dal mero punto di vista legale, dalla parte del torto.
Facendo i debiti calcoli, la possibilità che una donna faccia esperienza di qualche tipo di aggressione nella propria vita è estremamente alta e il fenomeno non è cosa che interessi solo le ragazze, ma non ha limiti di età e arriva sino ad oltre i 70, così come ha fotografato l’Istat.
Sono in aumento le donne che reagiscono e si iscrivono a corsi di autodifesa oppure che, anche a titolo preventivo, si dotano di strumenti di vario tipo, da chiavi a coltellini, oppure acquistano in rete teaser, ossia piccoli strumenti che emettono una dolorosa scarica elettrica o spray al peperoncino. Una mia cliente che vive in una zona isolata mi ha di recente confidato che porta con sé un flaconcino di lacca per capelli da spruzzare negli occhi di un eventuale aggressore e mi ha appunto chiesto cosa succederebbe se dovesse usarlo. Sulla scorta di questa interessante richiesta il nostro network di legali, “View net Legal”, sta mettendo a punto un vademecum che sarà presto disponibile gratuitamente sul sito www.viewnetlegal.com”.
Se, in un eventale scontro, l’aggressore subisse danni fisici potrebbe, infatti, persino rivalersi su di noi poichè non tutti questi “strumenti” di autodifesa sono legali. Oltre al danno si aggiungerebbe, dunque, la beffa.
Prima gli italiani. A stuprare (dati del Viminale)". È un vecchio post pubblicato dalla scrittrice Michela Murgia - e ripreso in queste ore su Facebook - a corredo di una tabella diffusa dal Ministero dell'Interno che suddivide le violenze sessuali commesse in Italia tra il gennaio e il giugno 2017 in base alla nazionalità dello stupratore. In questa classifica l'Italia primeggia a quota 1.638 (65 per cento del totale). Seguono rumeni, marocchini e nigeriani, autori di 173, 140 e 62 stupri. Numeri che secondo molti utenti "de sinistra" dimostrerebbero che il problema degli stupri riguardi più che altro i cittadini italiani. Dimenticando che sono 55 milioni contro 1.168 mila rumeni, 420 mila marocchini e 88 mila nigeriani. Numeri eloquenti sulla "predisposizione" delle varie nazionalità a violentare: per ogni stupro a firma italiana, se ne contano ben 11 marocchini.
RispondiEliminaI social sono pericolosi. Se usati in un certo modo, si trasformano da luoghi di confronto in strumenti di bieca propaganda. Come sta succedendo nelle ultime ore per una tabella condivisa da molti utenti progressisti. Il post, preso in prestito dalla bacheca della scrittrice Michela Murgia, accusa la "macchina di propaganda" salviniana di diffondere l'idea che le violenze sessuali siano commesse solo da immigrati, quando gli italiani sono in testa alla classifica per numero di stupri. La tabella da loro diffusa - su dati del Viminale - riporta che dei 2.602 stupri commessi sul territorio nazionale nel periodo gennaio-giugno 2007, 1.638 portano la firma di cittadini italiani, pari al 62,95 per cento del totale.
"Vedete? La maggior parte degli stupratori sono italiani". Questa la conclusione che i progressisti traggono dall'analisi di questi dati. Conclusione che fa comodo a chi la pensa in un certo modo. Ma basta ragionare un attimo per rendersi conto come il calcolo sia fatto volutamente male. Per numeri assoluti gli italiani saranno pure al primo posto, peccato che la loro incidenza sul fenomeno sia molto più bassa di quella fatta intuire dagli autori del post. Nel 2017, dati Istat, c'erano 55 milioni e 551 mila italiani contro 500 mila rumeni, 420 mila marocchini e 88 mila nigeriani. Dividendo il numero di italiani per quello degli stupri, viene fuori che la percentuale di italiani stupratori nel periodo considerato è dello 0,0029 per cento. Quella dei rumeni? 0,0148 per cento: cinque volte tanto. I marocchini, in media stuprano 11 volte tanto (0,0333 per cento), mentre per ogni violentatore italiano se ne contano addirittura 25 nigeriani, come spiega bene la pagina Facebook Cose Politiche.
Il problema è lo stupro e non la nazionalità di chi lo commette. In ogni caso gli stranieri in Italia nel 2,017 erano 6 e non un milione. Aggiusta le percentuali.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaIo non ho fatto nulla. Ho solo copiato. Dillo al web
EliminaLa nazionalità ha, anche, la sua importanza. Ci sarebbero stati meno stupri. Gli stupri, spesso, sono fatti da clandestini.
Violenze e illegalità. Date a Dio quel che è di Dio e date a Cesare quel che è di cesare
Notte.
Ci sono Paesi poveri dove lo stupro è una normalità e non è nemmeno reato.
EliminaL'Italia non è una nazione sottosviluppata. Quasi tutti vanno a scuola e dovrebbero sapere qualcosa sul rispetto degli altri.
Casapound, lo stupro non è uno scontro di civiltà. Ma una cultura da estirpare, sia tra poveri e ricchi, tra ignoranza e cultura.
EliminaIl fascismo ha sempre considerato la donna come un essere inferiore, obbligata a darla a chi gliela chiede.
EliminaÈ una violenza terribile, che lascia cicatrici profonde oltre che nel corpo anche nell'animo della persona, per sempre.
RispondiEliminaQuelli non sono uomini e vanno puniti duramente, italiani quanto stranieri. Un post duro e purtroppo molto attuale. Ciao Gus. Buon pomeriggio.
sinforosa
A me sembra assurdo che un essere umano possa essere così crudele verso una sorella.
EliminaCiao Sinforosa.
Sono d'accordo con te Gus, una violenza è una violenza qualsiasi sia la nazionalità di chi la commette e la giustizia dovrebbe essere giustizia ma non lo è mai senza un quasi davanti e si fa complice degli stupratori che rubano la vita alle vittime.
RispondiEliminaCiao.
Mi fanno così schifo queste cose che neanche se scrivessi per mezz'ora potrei rendere l'idea di quello che provo.
RispondiEliminaQuesta ragazzina è stata stuprata da un paese intero, mica solo da quegli 8 disgraziati. Ma da tutti coloro che anziché starle accanto l'hanno resa colpevole.
E' una barbarie inaudita.
QUI
RispondiEliminaSciarada, un avvocato che conosce la verità e inventa giochini per far assolvere il suo cliente a me fa schifo. La Giustizia va riformata, specialmente per quello che attiene l'utilizzo di giudici popolari.
RispondiEliminaCiao.
Hai ragione tu Gus e ha ragione LaDama Bianca, ma chi cambierà le cose? Chi metterà in atto tale riforma? Ci dobbiamo affidare ancora una volta alla speranza?
EliminaAl momento sono proprio quelli che hai descritto i giochini che si insegnano nelle nostre università te lo assicuro, non ha valore la verità, non è importante chi ha ragione o torto ma è prioritario vincere con qualsiasi mezzo senza scrupoli di coscienza, anche le manifestazioni e le proteste sembrano esser diventate solo giochi di ruolo che non cambiano nulla nella realtà.
Chi ridarà il sorriso a quella ragazzina che è morta dentro?
Ti abbraccio!
Grazie per l'abbraccio. La donna può cambiare il mondo. Deve solo crederci. E' più di una speranza.
EliminaSara, è una violenza così grave che non ci sono parole per esprimere lo sdegno che si prova.
RispondiEliminaUna giuria popolare in Corte d'Assise è facilmente manipolabile da un avvocato furbo e menzognero.
RispondiEliminaI dati sono dell'Istat e io mi sono limitato a copiarlo.
Miss Nobody, ho scritto un commento utilizzando la scorciatoia per copiare un articolo in html (QUI) che esamina abbastanza bene il problema stupro.
Ciao.
Il problema va oltre a un semplice crimine, non conosce nazionalità e stato sociale. Si deve sempre allargare il discorso perché include diverse sfaccettature iniziando dal controllo della vittima fino all'uso del reato come arma tanto diffusa in zona di guerra, tanto da essere preso in sera considerazione dalle Nazioni Unite con una serie di risoluzioni. Ottimo post
RispondiEliminaLo stupro è una barbarie e comi dici tu non ha né confini, né nazionalità.
EliminaGrazie.
Ciao.
Caro, Gus...
RispondiEliminaUno stupratore non ha né terra né bandiera.
Io sono cattolico, e non lo dico tanto per dirlo. Tuttavia, la violenza sessuale non è solo un oltraggio nei confronti della donna, ma della vita stessa. E allora, io dico che la vita va meritata. Chi si macchia di questo sangue meriterebbe di essere crocifisso a testa sotto. E mi viene in mente San Pietro, e decisamente per tutt'altri motivi.
Ergo: dal momento che la pena di morte non ha sortito l'effetto auspicato negli States e che passata la rabbia dovremmo anche noi scardinarla dalla testa, credo che l'ergastolo sia la giusta pena in uno stato degno di questo nome: per stupratori e pedofili.
Adesso, immagino che ti darò un dispiacere, ma io non faccio distinzione tra razze di stupratori o d'assasini. A tutti la stessa pena e guai a difenderli! Ma allo stesso tempo, ti dico anche che chi entra in casa mia da straniero, vorrei lo facesse con la reverenza dell'ospite: perché l'ospite è sacro, ma il padrone di casa va onorato.
Il mio augurio per un sereno fine settimana.
Il ragionamento sugli immigrati è valido, ma da chi non rispetta una donna indifesa non puoi pretendere che abbia dentro il concetto di onorare il padrone di casa.
EliminaLa pena di morte è mettersi sullo stesso piano morale dello stupratore. Il massimo della pena è senza dubbio giusto.
Ricordo quando citasti il caso dell'avvocato e dell'orribile metafora dell'ago. Ma al di là delle statistiche e dei dibattiti sulla nazionalità di chi delinque, mi viene questa domanda: a quanto risale il fatto raccontato, vittima la quindicenne?
RispondiEliminaOggi non voglio credere che un paese si schieri in difesa di chi è stato ritenuto colpevole di uno stupro.
Poi purtroppo hai ragione sul fatto che la giustizia troppo spesso non tuteli la vittima e non punisca a sufficienza il colpevole.
Ovunque nel mondo, quando aveva luogo un processo per stupro, la vittima si trasformava in imputata.
EliminaFonte: Wikipedia “Processo per stupro”
continua su: https://www.robadadonne.it/125408/stupro-fosse-stata-in-casa-non-succedeva-nulla-quando-tina-lagostena-bassi-disse-il-processo-e-alla-donna/ Roba da Donne
Stupri in Italia: 11 denunce al giorno, aumentano quelli di gruppo
RispondiEliminaI dati del Viminale: più di 2.300 violenze in sei mesi. Dall'inizio del 2018 le minorenni abusate sono state 173. Tra i violentatori identificati 1.628 italiani e 1.155 stranieri.
Riky, i dati sono presi dall'Istat.
Ovviamente non mettevo in discussione i dati, perché è palese che i dati siano importanti per prendere cognizione di un fenomeno. Però i dati rimangono...numeri che devono anche essere ben contestualizzati e analizzati (ovviamente non mi riferisco nelle fattispecie alle vostre dissertazioni: parlo in generale)
EliminaIo scrivo qualcosa. Se interessa un utente cerca di capire il problema. Anche io mi meraviglio che nel 2019 ci sia gente che pratica lo stupro. Le pene sono ridicole: Lo stupro è il reato disciplinato dall’articolo 609 bis e seguenti del Codice Penale e si articola in due fattispecie principali:
Eliminala violenza sessuale per costrizione della vittima;
la violenza sessuale per induzione, cioè approfittando dell’inferiorità fisica o psichica della persona offesa.
La pena prevista è la reclusione da 5 a 10 anni, aumentata fino a 12 anni nelle ipotesi aggravanti.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaEcco, hai fatto bene a evidenziare il concetto di violenza sessuale per induzione.
RispondiEliminaSpesso ci si dimentica di questa fattispecie, ad esempio quando si parla delle ragazze che si concedono ai produttori per avere una parte in un film. Esse vengono spesso ritenute "colpevoli" perché incapaci di dire di no.
Anche io sono un inasprimento generale delle pene per alcuni reati.
QUI
RispondiEliminaBuongiorno Gus.Da tanto sono sveglia. Così ho aperto questo strumento di vita e di morte. Il tuo POST mi ha fatto tornare indietro nel tempo quando queste cose succedevano nel silenzio delle case, nel cuore di chi subiva violenza in famiglia senza potersi ribellare. E c'era anche la tacita connivenza dei grandi che si chiudevano le orecchie e si bendavano gli occhi.
RispondiEliminaRicordo di un dentista, padre di una mia compagna di scuola,uomo di chiesa e stimato da tutti.
Ricordo il suo volermi curare i denti in piedi che mi metteva in grande angoscia. Non sapevo niente della vita ma so che la cosa mi dava un grande malessere.
Quando decisi di parlarne con mia madre perchè scoprii che anche mia sorella aveva lo stesso problema, mmi piovvero insulti di ogni tipo perchè a detta di mia madre ero una sporcacciona a pensare male di un uomo che ogni domenica andava a messa e mandava la figlia alle suore.
Morale della favola: ho perso quasi tutti i denti perchè mi rifiutai di tornarci, ma questa mattina con amarezza devo constatare che il cuore dell'uomo non cambia se non si è lasciato possedere da Cristo.
Ciao Gus. grazie dell'amicizia.Buona domenica
Gesù dispensatore dello Spirito Santo ci fa capire il male e ci salva dal peccato. Per caso ci si incontra e si diventa amici, ma poi l'amicizia non vive o si sviluppa per caso.
EliminaRealmente una legge che fa inorridire. Penso a quelle povere ragazze che sono state violate e a tutte le conseguenze che devono subire.
RispondiEliminaPurtroppo la legge non è uguale per tutti e vale il motto che non tutti sono uguali per la legge
Buona serata mio caro GUS
Armatura e elmetto per le donne!
EliminaAbbraccio Nella.