Tutti abbiamo vissuto per un certo periodo della nostra vita in un quartiere.
Nelle sue strade percorse migliaia di volte, nei suoi negozi popolati da personaggi dai tratti singolari che diventano maschere e stereotipi umani, con i quali si scambiano battute e veloci resoconti di vita.
Ci giochiamo nel quartiere e ci facciamo amici e nemici
Attraversiamo, veloci, marciapiedi, salite e discese.
Ci sono i vecchi, nel quartiere: di loro si sente parlare e li si vedono pure. Si fanno visita, si consolano a vicenda, si godono insieme le dolci comodità del pensionamento e delle malattie invalidanti di cui nessuno parla.
Poi ci sono i grandi, gli adulti, i coetanei dei propri genitori, nel quartiere.
Sono sodi nella carne e nello spirito, disciplinano entrate e uscite, dettano la legge e la vìolano quando vogliono, sono forti come gli dèi.
Affliggono e consolano, comminano pene e perdonano.
Lo lasciamo il quartiere, spesso.
Per un'altra casa, più bella, più grande, più propria.
A volte si torna per curiosare
I negozianti sono rimasti, almeno molti di essi. Ti chiamano con gli occhi appena attraversi la strada e tradirli, magari per il centro commerciale appena fuori città, diventa un peccato mortale.
Essere salutato e salutare ogni tre metri, ad ogni uscita, è rassicurante nei giorni in cui il mondo appare un deserto pieno solo del mio malessere.
È inquietante quando l'identità personale diventa un peso da scrollarsi di dosso.
I vecchi sono morti.
Capita di pensare ad essi come a personaggi di una favola, non sono mai realmente esistiti.
I grandi ci sono, li incontri, li saluti, abbassi gli occhi di fronte alla loro distanza dal tuo ricordo, sono più smunti, hanno le guance incavate, i loro occhi splendenti hanno perso un po' di luce. Ma conservano nei modi quella forza trascinante che ti faceva sentire minore, a quel tempo. Quasi ti giustifichi per quel che sei diventato.
Si chiude una finestra, si vede un cartello di "Vendesi", si percorre un marciapiede senza incontrare nessuno, si va dal fruttivendolo e il dottore, il professore, la signora Tina non ci sono mai.
Il quartiere si ristruttura. Impalcature grandi coprono balconi e finestre. Tinte pastello colorano i ricordi.
Al conto mi sono mancate due coppie di coniugi, morti l'uno a distanza dell'altro in un mese.
Una coppia la conoscevo, nel quartiere dell'infanzia.
Lui, panciuto medico di base, aveva il volto e il corpo immersi nella bontà e nell'arrendevolezza.
Lei, bella donna ai suoi tempi, sempre tirata a lucido e imbellettata, aveva i modi decisi della donna che rendeva il marito uno straccio utile solo a soddisfare i suoi capricci.
Hanno faticato in vecchiaia, per morire. Me l'hanno detto, soffermandosi su particolari crudi e strazianti.
Lui non ha potuto resistere, per quanto rimbambito, alla sua assenza e l'ha seguita presto.
Non ne potevo dubitare: quando erano forti entrambi, lei era sempre più tosta di lui.
Buon Dom Pérignon
Niente cenone. In due con Dom Pérignon. Poi sorella morte me l'ha portata via e sono rimasto solo in compagnia con i tappi del brut. È finito anche il *Buon anno*.
RispondiEliminaPurtroppo anche per me la fine di un anno e l'inizio del nuovo non cambia niente. Spero solo che le cure di ultima generazione aiutino mio genero a guarire e riportare la serenità a mia figlia e a mio nipote. Un caro saluto.
RispondiEliminaAngela
Penso che tuo genero possa guarire. Ci sono diversi nuovi farmaci.
EliminaSono i medici che fanno paura e anche i medicinali: speculano anche sui principi attivi.
EliminaBuon Anno.
I medici sono demotivati.
EliminaLa salute è la prima cosa.
La nostalgia è un'emozione con momenti di tristezza e altri di commozione per quello che era accanto a te e ora non c'è più.
RispondiEliminaL'emozione è causata dalla fine di un periodo della tua esistenza vissuta in un quartiere. Volti familiari e odori persi per sempre, anche se resta la memoria che è una presenza immateriale.
RispondiEliminaEbbi una mamma. per lei il capodanno rappresentava che a tavola dovevano esserci gli arancini fatte da Lei. Oggi non ho mia mamma fisicamente ma a tavola a capodanno c'è sempre un arancino, ma non fatto la Lei .............. ma c'è
RispondiEliminaÈ bello che ci sia l'arancino.
EliminaDifficile bere anche solo un'acqua tonica dopo questo toccante ed intenso tuo post.Un quadro di quartiere che non può lasciare il nostro cuore indifferente.
RispondiEliminaGrazie Daniele.
EliminaA volte i ricordi sono pieni di nostalgia.
L'ho bevuto qualche volta in passato, molto buono! Ma anche la Veuve Cliquout Ponsardin è molto buono.
RispondiEliminaUn passaggio veloce per gli auguri. Un salutone e buon anno! Più che mai che in passato speriamo in un anno migliore!
Grazie amico mio.
EliminaBuon Dom Pérignon.
Adesso che leggo meglio e con attenzione anch'io ti auguro serenità. Ariciao
EliminaCiao.
EliminaTi auguro un sereno e felice anno nuovo.
RispondiEliminaGrazie Vincenzo.
RispondiEliminaLa serenità è un dono magnifico.
Un post davvero toccante, grazie Gus e sereno anno nuovo, di cuore.
RispondiEliminasinforosa
Grazie Sinforosa.
EliminaCiao.
Su con il morale, Gus. Io sono sempre convinta che i nostri cari, da lassù, sono con noi. Anche se non fisicamente, ci sono. Altrimenti l'amore che abbiamo avuto per loro e loro per noi, andrebbe perso. Non esisterebbe più ma noi sappiamo che non è così. E di certo non ci farà cambiare idea un dom perignon che rimane tappato, chiuso in credenza.
RispondiEliminaL'ultimo giorno dell'anno è semplicemente un giorno che è terminato in attesa che ne inizi un altro e così sarà per gli altri 365.
Io invece penso al 6 gennaio, al bambinello... Il resto è solo apparenza.
Abbraccio siempre ❤️👋
Grazie per l'incoraggiamento. Questi giorni dovranno passare.
RispondiEliminaCiao.
*Il nostro "micromondo" è fatto di luoghi, persone, relazioni.
RispondiEliminaE quando il "micromondo" viene cambiato, c'è sempre un po' di nostalgia.
Non è incapacità di vivere il presente e di guardare al futuro. È' una nostalgia naturale. *
Poi ci sono le nostalgie di spessore. A volte a me capita di passare dove abitava la ragazza che avrei sposato e in un attimo si affollano i ricordi dei nostri incontri. Vedo le espressioni di Bruna, il suo sguardo,
il bacio per salutarla.
Una memoria di spessore diventa una presenza incorporea.
Tantissimi auguri di buon anno nuovo 🎉🥳🎉🥳
RispondiEliminaCin cin 🥂
Grazie.
EliminaUn brindisi portafortuna.
Mi piace questa *presenza incorporea*. Presenza che non viene percepita dai nostri sensi ma c'è, esiste, è al nostro fianco. Grazie
RispondiEliminaÈ qualcosa che senti dentro di te.
RispondiEliminaA un anno abbastanza sereno da permetterci di pensare e ricordare
RispondiEliminaSarà molto difficile, quando uno è caduto in una buca profonda, tornare in superfice.
Eliminameglio scrivere superficie.
EliminaL'immaginazione rende la memoria presenza effettiva, e la memoria distilla il sentimento in Amore purissimo, capace di superare perfino i limiti del tempo ; che Dio continui a concedercela per il prossimo e tutti gli anni a venire
RispondiEliminaBuon anno ragazzi!
Grazie Fabio.
RispondiEliminaUn amore autentico rimane con noi, festa o non festa, brindisi o non brindisi, continuiamo a stringerle la mano, a udire parole, sussurri, e i sogni diventano palpabili, e la memoria sorriso.. 🤗
RispondiEliminaFranco, il brut appartiene alla memoria.
RispondiEliminaIl 31 dicembre i figli sceglievano il cenone e Bruna e io con la TV aspettavamo l'anno nuovo. Il con la bottiglia che dovevo stappare all'ora
precisa. La Tv era Rai 1 e gestiva l'attesa con classe.
Dopo il brindisi il tappo veniva conservato. Ci sono tutti dal primo all'ultimo. Arrivavano gli auguri di Lisa e Giuseppe e di tanti amici.
Poi a dormire con la certezza del nostro amore che viaggiava sul binario della vita.
Il 28 febbraio del 2011 Bruna è scesa dal treno baciandomi teneramente.
RispondiEliminaOra il mio viaggio prosegue, ma l'entusiasmo è finito.
Io immagino che chi manca ora voglia vederci sorridenti, vivi, partecipi..🤗
EliminaOra entriamo nel campo delle sensazioni soggettive.
EliminaIo penso che il Paradiso non sia il seguito della vita terrena.
La presenza di Dio dovrebbe annullare qualsiasi ricordo anche d'amore vissuto in Terra.
Testo del Vangelo
EliminaIn quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducèi – i quali dicono che non c’è risurrezione – e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: “Se muore il fratello di qualcuno che ha moglie, ma è senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello”. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette morirono senza lasciare figli. Da ultimo morì anche la donna. La donna dunque, alla risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Gesù rispose loro: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui».
Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda.
Luca 20,27-40
Bisogna andare cauti su certezze che non vengono dai vangeli.
EliminaCosì il cristianesimo diventa religione tascabile.
Ti auguro un anno nuovo davvero più sereno degli ultimi e che ti permetta di tornare a vivere davvero, sorridere e partecipare. Spesso si vedono gli altri soltanto dal di fuori. E dall'esterno l'apparenza può facilmente ingannare. Nel senso che gli altri ci sembrano anche più felici di quanto non lo siano davvero, a patto che non si abbia alcuna informazione precisa su di essi e non si conoscano davvero
RispondiEliminaGrazie Arwen.
EliminaVedere la gente felice ci aiuta molto.
Il problema è che la gente soffre in silenzio.
EliminaE' proprio vero molta gente soffre in silenzio. Un abbraccio ed ancora Buon Anno Nuovo
EliminaLa protesta collettiva è poco usata in questo periodo storico.
EliminaCiao.
La mia famiglia manca, mi manca tutti i giorni anche se dal 2006 vivo sola...una famiglia sfortunata la mia. Sono quasi sempre stati anni di sofferenze e per tante e diverse situazioni eravamo anche troppo uniti...ho vissuto ogni attimo per loro come se fosse stato mio e mi chiedo ancora come ho fatto a resistere.
RispondiEliminaFarò di tutto perche' questo altro nuovo anno sia l’inizio di un altro viaggio, mi impegnerò di più per il tanto amore andato via, ma che resterà sempre nei ricordi del cuore e in quelli di sempre...
Per riconoscenza infinita..
L'augurio è che tu riesca a fare un viaggio ricco di risultati e di emozioni.
EliminaQuesto post forse è il più accettabile di quelli che ho scritto in questi anni.
Ciao.
Come ho fatto a resistere con loro e come e cosa faccio senza di loro
EliminaServe la capacità di comprendere le nostre azioni.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaL' hai scritto tu?
RispondiEliminaÈ un post che ho scritto rileggendo diversi appunti.
EliminaGus, non posso giudicare o aggiungere altro a un post che hai scritto in n attimo che ti è mancata la tua Bruna.... passare in certi posti, sentire il progumo su certi capi....Non posso dire altro che quello che hanno scritto a me:" Valeria riprenditi la vita" lo auguro anche a te.
RispondiEliminaun abbraccio e un augurio Valeria
Ci sono momenti in cui mi manca tanto Bruna. Specialmente durante la Messa e quando vado al cinema.
EliminaIn generale cerco di essere accogliente e sereno per la gioia dei miei figli, Lisa e Giuseppe.
Non ho perso la vita.
Ciao.
io si....l'ho persa ....ho sofferto ache con ricoveri lunghi e pesanti....quindi sentirmi dire ora....riprenditi la vita Valeria ha un valore enorme x me
EliminaL'ho scritto anche io nel post di Katrina.
EliminaCiao.
Oggi vado al cinema a vedere "c'è ancora domani" , non vado sola, ma spesso lo sono e mi va bene comunque al cinema. Vai anche tu, lo consiglio.
RispondiEliminaTi ringrazio per il suggerimento.
EliminaCi sono giorni in cui il tema che sviluppi parla ad ogni virgola della tua nostalgia per Bruna. Conoscendoti nn posso fare a meno di notarlo.
RispondiEliminaSe tu vuoi averla vicina è possibile solo con il dolore, perché il non pensarci porta alla dimenticanza.
EliminaBacio Lucia.
sai, ho letto molti commenti, belli certo riferitia Bruna... ma ce ne sono alcuni che si portano alle spalle un altro matrimonio, magari un tradimento della prima moglie e poi adesso parlano d'amore , di trascorrere il cpodanno con la persona amata e io mi chiedo quella vecchia avrà ricevuto almeno una telefonata di auguri....Sia a Natale, sia l'ultimo del anno....penso di no... perchè ormai una vita nuova è nata...
RispondiEliminaEppure io con coraggio, veloce senza troppe parole ,ho preso la cornetta e ho detto solo Auguri.
La solitudine la conosci con la morte di una persona che ami, ma la conosci anche quando al tavolo sei sola tu e una bottiglia perchè sei divorziato....e hai perso amici, i figli sono per conto suo, il tuo ex con il suo compagno...musica a palla pr farmi compania e così butto tutto un anno nel cesctino e ricomeincio Ciao Gus
Capisco, ma a cosa servono gli auguri a chi è incapace di assumersi la responsabilità di un impegno preso?
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