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domenica, settembre 10, 2023

Il profumo della bora

 


Sembra, stando ad una ricerca, che le memorie indelebili che attraversano anche generazioni, siano quelle dei 5 sensi ... a quanto pare anche nel DNA si trasmettono ... il vento poi è visto in oriente come elemento meditativo che richiama gli echi della memoria... porta profumi, sapori, odori, freschezza o caldo.
Tornare indietro nel tempo grazie ad un profumo è una cosa bellissima e spaventosa allo stesso modo. A volte arriva come un pugno fortissimo in piene volto, altre ti culla dolcemente come una mamma un neonato.
In genere a me, quella sensazione arriva con le prime giornate primaverili. Quando dalle finestre si infila quel profumo di fiori, il cielo azzurro si fa strada e il mio cuore si riempie di una dolce nostalgia che oscilla tra gioia e tristezza.
La bora è un vento particolare con raffiche che possono superare la soglia dei 150–160 km/h.
Il vento è simbolo dello Spirito di Dio che soffia in ogni dove.
Ci fu un vento impetuoso e gagliardo da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento, un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto, un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l'udì, Elia si coprì il volto con il mantello, uscì e si fermò all'ingresso della caverna…
Trieste si pronuncia con la prima "e" stretta e la seconda larga! Il mio cuore per un nuovo viaggio!
Anche il dialetto è gradevole; le belle Mule(ragazze) la città pulita....Le campane di San Giusto, Barcola e il mare.....piazza Unità ora molto illuminata. La madre di mia moglie era di Trieste. Poi venne a Pescara e sposò un pugliese.
Spesso il profumo portato dal vento mi crea sensazioni particolari mi porta lontano nel tempo, come se fossi veramente lì, altre volte mi trasporta nel futuro, come un avviso di ciò che sta per accadere.
I ricordi sono un nostro tesoro.
Lo so bene che cullarsi nei ricordi, nella nostalgia, distoglie l'attenzione dal nostro presente e da ciò che facciamo per costruirci il nostro futuro.
Ma senza memoria, cosa saremmo?
Tralasciamo l'aspetto del passato che è monito per evitare di commettere gli stessi errori. Pensiamo al solo valore del ricordo: i ricordi fissano delle nostre sensazioni in quello che è stato il nostro presente. Togliere valore al ricordo significa non dare neppure valore al presente che stiamo vivendo!
La nostra vita si ricostruisce attraverso i ricordi. La perdita di memoria è quasi sempre causata da traumi gravi o da malattie.
Ho sognato quando Bruna mi portava alla tomba della madre triestina che non ha nemmeno conosciuta. Raccontano che era una donna generosa e per fare pulizia a casa si mise a lavare le lenzuola. Non erano passati nemmeno 15 giorni dal parto e un'emorragia fatale la uccise.


55 commenti:

  1. Immagine:

    La donna è un firmamento, ma se un uomo non sa leggerle dentro, vede solo la notte. Alda Merini
    È un petalo la tua memoria che si adagia sul cuore e lo sconvolge. Alda Merini

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  2. Hai scritto un bellissimo post ! Io sono stata a Trieste nell'autunno di due anni fa, temevo proprio la bora che, per fortuna, non c'è stata. A me non piace il vento, lo sento subito e divento molto nervosa, preferisco la pioggia, sono contenta quando piove. Però mi capita che l'aria mi porti profumi che mi ricordano il mare e io amo il mare ma lo vedo poco, abito vicino a Milano !
    I miei ricordi ci sono tutti ma non vivo di ricordi e, forse, è un bene, vivo nel presente e cerco di costruire ricordi, di cogliere le occasioni che la vita mi offre , fino a che potrò. Però penso spesso alle persone care che vivono nei miei ricordi, ai miei genitori, in particolare, perchè mi mancano. Buona domenica.

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    1. Nei punti dove il vento è fortissimo ci sono corde dove aggrapparsi.
      Grazie per questo commento stupendo.

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  3. Molto bello questo post, bravo. Non sono mai stato a Trieste ma ho avuto amici in passato che venivano da lì quando abitavo a Genova e spesso mi raccontavano della bora e dei ricordi collegati. Nella storia per tanti anni c'è un legame fra Genova e Trieste a livello marittimo. Penso ricorderai i transatlantici Michelangelo e Raffaello, per almeno 20 anni uno dei comandanti di queste navi era triestino.

    E a proposito dei sensi negli anni '70 e negli anni successivi ho letto più vole il Libro Tibetano dei Morti. Per i monaci tibetani l'ultimo dei sensi a rimanere ancora attivo, anche quando il cuore si ferma, è l'udito. Infatti i monaci a voce bassa parlano all'orecchio della persona morta per incoraggiarlo a non avere paura, per consigliarlo e spiegargli quali sono gli ostacoli che incontrerà nel dopo morte.

    Buona domenica amico Gus
    Un salutone e alla prossima

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    1. Trieste e Genova davvero distanti, il mare a bagnarle certo, ma sembra finire lì.

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    2. Eppure di triestini a Genova ce ne sono stati tanti soprattutto nel dopo guerra. Oppure il comandante della Michelangelo che ho citato nel commento. Una carissima amica di famiglia quando ero un bimbo (quindi metà anni '60) era di Trieste e lavorava a Genova nel vecchio e glorioso Lloyd Triestino di assicurazione e navigazione marittima. Insieme a lei venne a Genova anche la sua famiglia da Trieste. Dalla fine degli anni '90 tutto è cambiato a Genova.

      Un salutone Franco Battaglia

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  4. Prezioso commento grazie al consiglio dei monaci tibetani.
    Un salutone.

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  5. Quanta importanza hanno i ricordi? Immensa, sia che il vento ci porti un profumo particolare, o ci faccia traballare con la sua forza, ma il ricordo persiste al tempo, si incastra nella memoria e non si arrende. Spesso è così forte da cambiare persino la nostra vita, spesso è complice, altre volte è nemico, ma senza ricordi non si vive, si vegeta!

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  6. Io vivo molto di ricordi e spesso mi aggrappo forte a loro per paura di perderli. Purtroppo, ci sono anni della mia vita che ho completamente dimenticato e quindi ci sono attimi così vivi che stringo per timore di perderli. Non sempre i ricordi sono felici però anche quando fanno male sono parte di noi.

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  7. Io sto pubblicando un libro dal titolo "Nel vortice dei ricordi"

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    1. Sarà sicuramente un buon libro.
      Auguri per il tuo lavoro.

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    2. Tu vivi di ricordi?...A chi lo dici! Beh, certo non sempre, ma ho passato dei periodi in cui i ricordi hanno il sopravvento su tutto come in questo periodo che sto vivendo oggi.

      Direi che, simbolicamente, i ricordi si nascondono per poi tornare nel momento in cui ne hai bisogno. A volte tornano per consigliarti la scelta giusta in base alle esperienze del passato...a volte ritornano quando (ahimè) qualche parente o qualche amico caro se ne va. Questi ricordi sono senza dubbio i più difficili da gestire. Quando perdi un parente, o un amico caro, sento che una parte di me non solo soffre ma perde qualcosa di prezioso: il legame e l'amicizia sincera con una persona che hai amato.

      Per il tuo libro ti auguro il meglio.
      Un salutone e alla prossima

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  8. Il Vento da te menzionato ha una vena molto poetica, ed è bello.
    Il vento è il vento ........ annuncia molte cose, oltre il cambio di stagione. Io vivo nella città dei quattro venti(una volta denominata) ........oggi appena appena soffia un po di vento.
    Anche i venti cambiano?

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    1. I venti cambiano a seconda del clima degli anticicloni e cicloni.
      Bora:
      Il record ufficiale è stato registrato nel 1954 dall'Istituto Talassografico con 171 km/h (prima che la forza del vento rompesse l'anemometro)

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  9. I ricordi sono importanti nella vita.

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    1. Attraverso i ricordi si ricostruisce la nostra vita.

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  10. I ricordi bussano sovente alle porte della memoria, a volte sono bei ricordi, altre volte ricordi dolorosi, in ogni caso cerco di non soffermarmi troppo sui ricordi, così come sui pensieri negativi. Mi sforzo di allenare la mente a chiudere fuori tutto ciò che può intristirmi, la vita è talmente breve e imprevedibile che bisogna assaporare tutto ciò che ci offre, finché ci offre cose belle, ciao Gus, buona serata.
    sinforosa

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    1. La memoria è la nostra vita e non possiamo selezionare la parte bella da quella scomoda.

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  11. I ricordi del passato sono conservati nella mia coscienza e richiamata alla mente dalla memoria, con tanta emozione
    affettiva.
    Buona notte

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    1. Post denso, intenso, pregno del profumo di ondate di tempo interiore e di suggestive ventate esterne... buona giornata.

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  12. Un post dai due volti o meglio composto dai due lati di una stessa medaglia: da un lato il riferimento ai nostri 5 sensi come principali sensori e recettori di ricordi anche lontani nel tempo dall'altro il renderci poeticamente partecipi dei tuoi ricordi più intensi rievocati da un profumo un suono, dal tatto con un qualcosa che possa accedere la mente cosi come uno sguardo. Ed è in quella seconda parte che sai arrivare con grande intensità al cuore di ognuno di noi m

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    1. Anche tu arrivi facilmente al cuore dell'amico.

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  13. I 5 sensi impediscono di allontanare del tutto i ricordi, sono sempre presenti, stimolano la memoria, e sta a noi cogliere i messaggi se annullare la memoria o stimolare i ricordi. Buona parte del lavoro lo svolge il cervello,
    Buona giornata.

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    1. La memoria è la nostra vita e va stimolata.

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  14. Il mio cervello deve avere molti Giga per tornare tranquillamente nel passato. E’ grande la memoria visiva, anche quella olfattiva, sento i profumi dei prati. Ma quello che mi fa venire i brividi è la bora di Trieste, quando ero aggrappato alle corde che sono sulle strade. Il canale, solitamente torbido e immobile, quel giorno fremeva e scintillava. Il vento correva sull’acqua verde disegnando chiazze e strisce, mutevoli e cangianti, ora chiare, ora scure, che si spostavano imprevedibilmente da tutte le parti.

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  15. L’azzurro del cielo era assoluto. Assoluta la trasparenza. Assoluta la luminosità. Davanti i Frari, la facciata grandissima dei Frari, e, alla mia destra, la cima dell’antico cedro, strattonata dalla bora, che spuntava da chissà dove, forse da un chiostro misterioso, forse da un giardino dell’Archivio di Stato.
    I mattoni della chiesa e le pietre, del ponte, del campo e della salizada, immote da sempre, sembravano aver preso vita, pareva che il tumulto d’aria di quella strana giornata le facesse vibrare. Che la gelida gloria di luce di quella chiarissima mattina le rendesse capaci di splendere

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  16. Avevo sentito dire che la bora nasce in una steppa lontana dei Magiari, la Puszta, che corre tra montagne nevose dell’Austria e della Slovenia, cime misteriose, Kranjska Gora, Triglav, Stol, che poi scende come un demonio a Trieste, che passa come un branco di lupi sopra l’Adriatico, per venire infine a morire a Venezia, dopo aver menato i suoi ultimi, fieri colpi sulla laguna e tra le calli.
    Me ne ricordai, e provai la strana, eccitante sensazione che quel vento favoloso e adirato collegasse tutto, Puszta e campo dei Frari, nevi della Kranjska Gora e acqua dei canali, pini dell’Austria e cedro segreto a destra della chiesa. Era come se tutto il mondo fosse lì, portato dal vento, oppure unito dal vento.

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  17. Vidi un mondo incredibile. Davanti, enorme, il Grappa innevato, vicinissimo da distinguerne i paesi e le valli che scendevano giù, netto nell’azzurro dell’aria tersa. A destra, molto più lontano, tuttavia chiarissimo, il Monte Cavallo, alto e massiccio.
    La laguna, che sembrava piccola, tanto precisi ne apparivano i contorni di solito sfumati nella foschia. La laguna, che sembrava un gran mare in tempesta, striata di schiuma, sconvolta dalla bora, percorsa da refoli che correvano disordinatamente sull’acqua.
    Notai un grosso topo a motore, stracarico, quasi affondato sotto il suo peso, che avanzava faticosamente verso Mestre sollevando con la prua alti spruzzi subito catturati e dispersi dal vento furioso. Una roba da film di pirati, sopra la barca due uomini in pesanti impermeabili neri da navigazione, dritti e immobili, fieri e sprezzanti nella loro sfida all’aria e agli schizzi gelati. Mi venne in mente una successione disordinata e rapidissima di immagini incoerenti. Monte Grappa e le roccette dove andava ad allenarsi nella dura pratica dell’arrampicata in compagnia di Prearo.
    Monte Cavallo e i furlani, un po’ temuti, un po’ disprezzati, un po’ ammirati. I furlani che, si sa, costruiscono la propria casa con le proprie mani. I furlani e la loro strana lingua, il ladino, incomprensibile, esotico, strambo. La Müdada, romanzo di Cla Biert. I furlani e la graspa. Il vento e la vela. Lui nella tempesta che reggeva con mano ferma il timone della barca tra enormi ondate navigando verso chissà dove. E ancora Trieste con le corde tese lungo i marciapiedi per non svolare via, i Magiari, la Puszta, le montagne nevose dell’Austria e della Slovenia, la Kranjska Gora, il Triglav e tutto il resto.
    E di nuovo la strana, eccitante sensazione che fosse il vento a portare tutte quelle cose, a metterle insieme. Il vento fatato che spazzava via la bruma torbida, faceva spazio alla luce e metteva insieme tutto il mondo.


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  18. Questo post sembra la continuazione del precedente (dove ho lasciato un commento che ho l'impressione sia finito nello spam): i ricordi sono fondamentali, sono tutto quello che ci consente di abbracciare il cambiamento, quando richiamano gli errori commessi perché fungono da monito per il futuro; ma sono anche contenitori di momenti di vita. Perderli è un vero peccato (non sai quanto io tema le malattie del cervello, che intaccano la memoria.)
    Il vento è un respiro: mi piace la brezza, il vento leggero, quello che accarezza e dà sollievo.

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    1. Ciao Marina.
      Sì, è la continuazione del post precedente.

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  19. ho bellissimi ricordi sparsi lungo tutta la vita.
    i primi risalgono a quando avevo 1 anno.
    non mi distraggono dal presente e dal suo diletto.
    lieto giorno

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    1. Ricordo pochissimo dell'infanzia.

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    2. strano :)
      lieto giorno

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    3. Dalla scuola superiore i ricordi sono abbastanza chiari

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    4. Strano mica tanto. Eri sulla luna antonypoe?
      Ha spiegato Shazia Akhtar, ricercatrice dell’Università di Bradford e primo autore dello studio. “Per questa persona, come te, il ricordo si è formato per esempio dall’aver sentito qualcuno dire ‘ tua madre aveva una grande carrozzina ecc ecc, ma il dato forse più eclatante e sorprendente è che il soggetto di solito non si rende conto che il ricordo non è autentico.”

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    5. ludovic@ i miei sono autentici: ho vissuto (intensamente: l'unico modo di vivere che conosco)

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    6. Il giorno lieto finisce per annoiare😆

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    7. non mi annoio mai.
      ameno dì :)

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  20. Non ho mai provato gli effetti della bora ma conosco bene il maestrale, il libeccio, lo scirocco. I venti del Mediterraneo del sud . Da qualunque parte soffi il vento riporta alla mente ricordi e sentimenti. Penso che il vento abbia sempre in grande effetto evocativo.

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  21. Sono d'accordo sull'effetto evocativo.

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  22. A volte ho ricordi confusi, astratti, nel mio folle girare nel mondo, ricordi di colori forti, odori, sapori... di carismatici volti persi e dispersi chissà dove sono saldamente ancorati nella memoria del cuore e nei ricordi di sempre.

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    1. La capacità di ricordare è soggettiva.

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  23. Post denso e intenso, pregno del profumo di ricordi personali suggestivi e dell'odore struggente del vento naturale... buona giornata.

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  24. Grazie Maria per la tua gentilezza.
    Ciao.

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  25. Genti giuliane e genti abbruzzesi, genti in gamba.

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  26. Interessante l'argomento, o forse dovrei dire gli argomenti del tuo post, Gus. Tra i miei sensi l'olfatto è tra i più sviluppati, di certo non la vista, e gli odori, i profumi che avverto piuttosto velocemente mi danno molte emozioni. Queste sensazioni spesso rimangono nella mia memoria, in un attimo a un odore associo quel particolare ricordo. Il ricordo associato può arrivarti come tu descrivi, come un pugno o al contrario come qualcosa di dolcissimo e avvolgente. Hanno il potere i profumi di riportarti indietro nel tempo, addirittura all'infanzia ed è bellissimo. A volte sono legati a persone che non ci sono più e allora i ricordi diventano più dolorosi. Ancor di più che gli odori, forse sono i suoni, la musica, le canzoni che mi fanno provare sensazioni di struggente malinconia.

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  27. Ninfa, nel virtuale si incontrano persone belle come Ninfa.
    Non è memoria, ma realtà.

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