Certo potere viscido può coinvolgere te e me serenamente. Se domani fossimo all'improvviso al potere nel nostro governo, dovremmo o sottometterci all'andazzo, o lasciar perdere. Rivoltarne le dinamiche risulterebbe impossibile o molto pericoloso (guarda Papa Luciani che fine ha fatto..). L'unico potere che possiamo brandire è non averne.
A volte è il potere che ti cerca e non devi rifiutarlo, permettendo che vada a gente inaffidabile. Chi ha il potere deve delegarlo agli altri affinché ci sia una crescita generalizzata.
Post assai ricco di spunti. Ne colgo alcuni: la libertà, come capacità di ascolto della 'legge morale' assimilata con saggezza e discernimento; la percezione della creaturalità come antidoto al delirio di onnopontenza sempre in agguato; la concezione del potere come servizio e non come dominio: secondo Giorgio La Pira la politica rappresenterebbe la più alta e compiuta forma di carità. Buon fine settimana e grazie.
Lo sai che questo è un quesito che mi faccio spesso e che sento spesso porre dalle persone che ho accanto? "se io fossi al potere, riuscirei ad essere una buona persona come sono adesso? Oppure mi farei anche io corrompere, accecare dalla sete di avere di più?".
Il miglior modo di valutare una persona è lasciarla libera di scegliere, altroché 😉
La bontà è insignificante. Quello che conta è l'onestà. La scelta è l'opzione della persona che ha un dubbio. Nella nostra coscienza è già scritto quello che dobbiamo fare, assecondando il giusto. Il samaritano è la risposta più convincente scritta nei vangeli. Universale perché non divide gli uomini in credenti e atei, ma la valutazione terrà conto solo dei comportamenti.
La tua riflessione sul Potere la trovo sublime e la condivido in pieno. Concordo anche con la famosa affermazione di Sofocle. Credo però che la vita sia un continuo dover scegliere e decidere che strada e quali soluzioni intraprendere, e quindi la libertà consista proprio nel poter fare queste scelte in piena coscienza e senza costrizioni, minacce, influenze nocive. Certo si può sbagliare, ma la libertà non consiste nell'avocarsi il diritto all'errore, generando nel prossimo in tal caso un forte sospetto di malafede, ma la possibilità di fare la scelta giusta nonché valutare le priorità. Nel fare una scelta ci possono essere in ballo due possibilità entrambe giuste, apprezzabili, e nessuna delle due sbagliata, ma si deve fare una scelta, anche solo una scelta di priorità, quindi il decidere quale delle due proposte sul tavolo necessita di urgenza e quindi vanta una priorità rispetto all'altra. Ecco pertanto un caso dove poter scegliere in piena libertà e coscienza è molto importante.
Si parla spesso di libertà come scegliere sempre la cosa che piace o conviene di più, oppure l'azione più adeguata a un certa situazione. Teologicamente questa è la libertà imperfetta, perché nello scegliere c'è il rischio dell'errore, cioè puoi sbagliare. La libertà è perfetta quando nella tua coscienza è già scritta la Verità. Non devi scegliere, ormai l'ha già fatto e non si pone il problema. Un esempio illuminante è il comportamento del samaritano. La strada che da Gerusalemme scende a Gerico è piena di curve e ideale per le imboscate. Capita che un sacerdote mentre cammina, appena dopo una curva, vede un uomo boccheggiante sul ciglio della strada. Pensa, sceglie e sbaglia "Sicuramente è un brigante pronto ad afferrarmi, rubarmi e poi ammazzarmi e, quindi, non si ferma. Più tardi la stessa situazione si pone a un levita che si dirigeva verso Gerico. Non si ferma, non sceglie il comportamento giusto, cosa che farà un samaritano che non crede in Cristo ma ascolta la sua coscienza. Nessuna scelta, nessun tentennamento: "Lì c'è un uomo ferito e vado a soccorrerlo. Esemplare questo passo di un Vangelo. Chi veramente amava il prossimo era un non credente e non il sacerdote e il levita. E' un ammonimento verso chi va in parrocchia, si comunica e nella vita è un egoista che pensa solo al suo tornaconto.
Nel carcere di Santa Maria Capua Vetere picchiavano tutti i detenuti, ma non i camorristi.
RispondiEliminaRoberto Saviano
Certo potere viscido può coinvolgere te e me serenamente. Se domani fossimo all'improvviso al potere nel nostro governo, dovremmo o sottometterci all'andazzo, o lasciar perdere. Rivoltarne le dinamiche risulterebbe impossibile o molto pericoloso (guarda Papa Luciani che fine ha fatto..).
RispondiEliminaL'unico potere che possiamo brandire è non averne.
A volte è il potere che ti cerca e non devi rifiutarlo, permettendo che vada a gente inaffidabile. Chi ha il potere deve delegarlo agli altri affinché ci sia una crescita generalizzata.
RispondiElimina..tanto siamo i maestri del subappalto.. :(
EliminaFranco, mi riferivo alla mia esperienza di lavoro. Aiutare gli altri a imparare.
EliminaBuon sabato! Ciao Gus!
RispondiEliminaGrazie Irina.
EliminaCiao.
Post assai ricco di spunti. Ne colgo alcuni: la libertà, come capacità di ascolto della 'legge morale' assimilata con saggezza e discernimento; la percezione della creaturalità come antidoto al delirio di onnopontenza sempre in agguato; la concezione del potere come servizio e non come dominio: secondo Giorgio La Pira la politica rappresenterebbe la più alta e compiuta forma di carità. Buon fine settimana e grazie.
RispondiEliminaScusa il refuso: onnipotenza.
RispondiEliminaSì, La Pira aveva compreso la vera finalità del potere politico.
EliminaLo sai che questo è un quesito che mi faccio spesso e che sento spesso porre dalle persone che ho accanto? "se io fossi al potere, riuscirei ad essere una buona persona come sono adesso? Oppure mi farei anche io corrompere, accecare dalla sete di avere di più?".
RispondiEliminaIl miglior modo di valutare una persona è lasciarla libera di scegliere, altroché 😉
La bontà è insignificante. Quello che conta è l'onestà. La scelta è l'opzione della persona che ha un dubbio. Nella nostra coscienza è già scritto quello che dobbiamo fare, assecondando il giusto. Il samaritano è la risposta più convincente scritta nei vangeli. Universale perché non divide gli uomini in credenti e atei, ma la valutazione terrà conto solo dei comportamenti.
RispondiEliminaLa vita potrebbe essere semplice ma siamo tutti noi a complicarla....
RispondiEliminaBuona domenica
Sono gli egoismi che rovinano tutto.
RispondiEliminaCiao Simona.
Quando il potere non è servizio bensì “accaparramento” non può che generare male.
RispondiEliminasinforosa
Il potere di trasforma facilmente dal dare al prendere.
EliminaLa vita è bella quando vissuta in modo semplice e ringraziando ogni giorno per quello che si ha.
RispondiEliminaAmiamo quello che abbiamo.
EliminaCiao Stefania.
La tua riflessione sul Potere la trovo sublime e la condivido in pieno. Concordo anche con la famosa affermazione di Sofocle. Credo però che la vita sia un continuo dover scegliere e decidere che strada e quali soluzioni intraprendere, e quindi la libertà consista proprio nel poter fare queste scelte in piena coscienza e senza costrizioni, minacce, influenze nocive. Certo si può sbagliare, ma la libertà non consiste nell'avocarsi il diritto all'errore, generando nel prossimo in tal caso un forte sospetto di malafede, ma la possibilità di fare la scelta giusta nonché valutare le priorità. Nel fare una scelta ci possono essere in ballo due possibilità entrambe giuste, apprezzabili, e nessuna delle due sbagliata, ma si deve fare una scelta, anche solo una scelta di priorità, quindi il decidere quale delle due proposte sul tavolo necessita di urgenza e quindi vanta una priorità rispetto all'altra. Ecco pertanto un caso dove poter scegliere in piena libertà e coscienza è molto importante.
RispondiEliminaLa libertà secondo Giussani
Elimina(teologo)
Si parla spesso di libertà come scegliere sempre la cosa che piace o conviene di più, oppure l'azione più adeguata a un certa situazione. Teologicamente questa è la libertà imperfetta, perché nello scegliere c'è il rischio dell'errore, cioè puoi sbagliare.
La libertà è perfetta quando nella tua coscienza è già scritta la Verità. Non devi scegliere, ormai l'ha già fatto e non si pone il problema.
Un esempio illuminante è il comportamento del samaritano.
La strada che da Gerusalemme scende a Gerico è piena di curve e ideale per le imboscate. Capita che un sacerdote mentre cammina, appena dopo una curva, vede un uomo boccheggiante sul ciglio della strada. Pensa, sceglie e sbaglia "Sicuramente è un brigante pronto ad afferrarmi, rubarmi e poi ammazzarmi e, quindi, non si ferma. Più tardi la stessa situazione si pone a un levita che si dirigeva verso Gerico. Non si ferma, non sceglie il comportamento giusto, cosa che farà un samaritano che non crede in Cristo ma ascolta la sua coscienza. Nessuna scelta, nessun tentennamento: "Lì c'è un uomo ferito e vado a soccorrerlo.
Esemplare questo passo di un Vangelo. Chi veramente amava il prossimo era un non credente e non il sacerdote e il levita. E' un ammonimento verso chi va in parrocchia, si comunica e nella vita è un egoista che pensa solo al suo tornaconto.