Pagine

domenica, marzo 28, 2021

Già e non ancora

 


Giovanni (20,1-9)


In particolare:


....Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.


Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario- che era stato sul suo capo- non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Il corpo di Gesù, risorgendo, non si era strappato di dosso le scomode fasciature, ma egli ne era uscito senza scomporle, come se il corpo di Gesù fosse svanito dall’interno del lenzuolo (sindone) che l’avvolgeva e quindi la sindone e le fasce, non avendo più cosa avvolgere, si sono semplicemente afflosciate su se stesse.
Pietro e Giovanni temevano che il corpo di Gesù fosse stato rubato. Giovanni, invece, constatò che gli elementi erano esattamente nella stessa posizione dove erano stati lasciati 3 giorni prima, durante la sepoltura.
Il telo di lino che avvolgeva Gesù era dove prima giaceva il suo corpo, cioè sulla pietra sepolcrale, afflosciato e non srotolato.
Poco prima vi è Maria di Magdala che giunge al sepolcro, e pensa che Gesù sia stato portato via.
I due uomini arrivano dopo, e Giovanni credette per amore. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura dice l'apostolo.
A me ha sempre colpito questo passaggio, di Giovanni che arriva, si china, vede, ma non entra, per lasciare entrare Pietro, il più anziano, colui che Gesù scelse come pietra della Chiesa, lo fa entrare, e poi entra. Il significato è evidente: la priorità della Chiesa. Giovanni non entra per rispetto della figura di Pietro, il primo Papa.
Maria di Magdala vede solo la pietra rimossa.
Le donne trovano la tomba vuota e l'angelo (Vangelo secondo Luca); Sant'Apollinare Nuovo, Ravenna, VI secolo.
La «tomba vuota» è un episodio riferito nei vangeli canonici, la scoperta da parte delle donne che erano andate alla tomba di Gesù per imbalsamarne il corpo con olii aromatici che la tomba era aperta e vuota; un messaggero (un giovane uomo, un angelo, due uomini o due angeli, a seconda del vangelo) rivela loro che Gesù è risuscitato.
Tutti e quattro i vangeli canonici riportano l'episodio della tomba vuota, con differenze significative tra le varie versioni, ma in ogni caso l'episodio è la prima attestazione evangelica della risurrezione di Gesù (l'unica, nella versione originale del Vangelo secondo Marco, senza cioè il «finale lungo»), precedente alle apparizioni di Gesù.




18 commenti:

  1. Post non visibile nell'elenco lettura.

    RispondiElimina
  2. ¡Pronto celebraremos la Resurrección de Cristo!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì Irina. Il fatto è che la Resurrezione di Cristo dovremmo celebrarla ogni mattino che ci svegliamo.
      Buona domenica.

      Elimina
  3. La Resurrezione di Cristo è un invito a quella speranza che tante volte perdiamo ma che, alla fine è necessaria per andare avanti.

    RispondiElimina
  4. E sai Gus, a me queste donne che si recano al sepolcro, prese dal loro bisogno di adempiere alla tradizione e di dare dignità a quel corpo così amato, quelle cure che avrebbero dato alle braccia, alle gambe, al viso e ad ogni parte di quel Gesù morto in quel maledetto modo, beh, a me commuovono, per la loro normalità e per la loro inutilità, perchè Gesù e il suo corpo sono risorti e altrove. Buona settimana santa. Ciao

    RispondiElimina
  5. La speranza non deve morire mai. La speranza è quella che ti da il buongiorno tutte le mattine (Alessandro Pronzato)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ma la mia speranza a volte vacilla.

      Elimina
    2. Non posso sentirlo dire. Non da te ;)

      Elimina
    3. L'importante è "non finire nel blu" e uscire dalla cella.

      Elimina
    4. Franco, la speranza poggia su una certezza del presente e per ora non la vedo. La speranza cristiana non è come giocarsi un terno al lotto e fare il salto di qualità.

      Elimina
  6. Buona domenica delle palme.

    RispondiElimina
  7. Un anno, non ricordo quale, quando don Emilio (Parrocchia Santa Caterina) nell'omelia parlava dei teli, sudava e quasi piangeva.
    A volte finiamo per distrarci e la memoria di quello che è accaduto dovrebbe almeno commuoverci.

    RispondiElimina
  8. Per educazione ricevuta durante la crescita non sono cattolica.. però di fronte ad alcuni eventi, cerimonie, situazioni o semplicemente un film, che rievocano la morte e la resurrezione, provo uno strano stato emotivo..il messaggio lo sento ma quel sentirlo dentro forse fa parte della nostra genetica..Buona serata gus

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si diventa cristiani grazie a un incontro che il tuo cuore cercava e lo trova.
      Ciao Ges.

      Elimina

  9. Ho letto il post, ed ho letto soprattutto un tuo commento "...La mia speranza a volte vacilla". A me questa tua affermazione non ha sorpreso affatto. Chi non è credente pensa che chi ha fede pur se cadendo nello sconforto come tutti per un'avversa situazione della vita, abbia sempre speranza perchè crede, ma io ho sempre pensato che questa immagine sia un vero e proprio stereotipo e che anzi proprio perchè anche ad un cristiano può capitare di sentire vacillare la speranza, la fede sia lo strumento che lui ha per poterla ritrovare. Perdona, ho commentato forse meno il post, ma su di esso ho poco da dire se non che metaforicamente anche l'uomo sa risorgere quando riesce ad emergere da situazioni drammatiche, ma a contrario di Gesù, è anche molto bravo ad affondarsi ed affondare i suoi simili.

    RispondiElimina