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venerdì, novembre 27, 2020

Amico o nemico

 


Oggi, come notò Pascal, “nessuno sa più restare solo chiuso nella propria stanza”. Per momenti meditativi che rielaborino fantasie, percezioni, impressioni, ecc. Per revisionare la propria visione del mondo da cui discende il nostro gioire e soffrire che ci rendono vitali, per conoscere i propri modi conoscitivo-emozionali , per ridefinire e affinare quelli comunicativo-relazionali strumento essenziale della vita. Domina un parlare automatico e prevedibile e le questioni serie sono tabù. Non svendiamoci con tediosi affabulatori privi di humour e lievità e ci siano care le persone con cui è possibile sintonizzarci anche per un fugace incontro. Si teme il giudizio o di ammettere la nostra fragilità e il bisogno dell’altro. Una condivisione di emozioni e sentimenti pur avventurosa sarebbe vincente per una consapevolezza non elusa con evasioni e disimpegno. La prerogativa e il dovere della forma umana è farsi domande altrimenti diventa una vita di animali che mangiano, dormono, si difendono, si accoppiano, si ammalano e muoiono con la sola differenza che gli animali lo fanno per strada e l'uomo in lussuosi appartamenti. Quando l'assurdo si fa norma e specchio della realtà che ti circonda, è difficile mantenersi integri. Si fa, certo, se si pensa, se si sente, ma si avverte una profondissima e immensa solitudine. La vera libertà qui, nel mondo virtuale non esiste, perché questo contesto non ci appartiene, ci è estraneo perché  qui tutto è perituro, anche il ricordo, anche i pensieri, anche la mente (corpo, mente, intelligenza sono vestiti che indossiamo solo per un po’, poi si cambiano). Il nostro libero arbitrio in definitiva si riduce a due semplici scelte: amico o nemico. Il resto sono due rotaie che ti sei costruito, due rotaie che dove viaggi pensando di guidare. Si dovrebbe capire che innanzi tutto si esce dal regno del polveroso dell'assurdo se ciascuno di noi riprende su di sé il mestiere di vivere, il mestiere duro di essere un uomo, quella ricerca del vero senza la quale l'uomo è condannato a una parvenza di incidenza, a una vita spezzata, una vita che non ha senso. In questi giorni molti di noi stanno analizzando il pianeta Blog. Purtroppo gli utenti sono uno , dieci, cento, mille persone. Mi potrebbe pure andare bene se le dieci, cento, mille persone rimanessero sempre e comunque genuine, sincere e disinteressate. Poi che uno si impegni o meno a “dialogare” o al contrario preferisca tergiversare dipende molto dall’età, dalle esperienze, dalla cultura, dagli interessi, dalle motivazioni che lo hanno spinto ad aprire un blog. Ma l'aspetto più brutto nel mondo dei blog è che le persone, a volta, finiscono per disprezzarsi per liti nate da banalità, oppure per pareri diversi. E gli amici corrono a schierarsi in favore dell'uno o dell'altro non per valutazione, ma quasi per un senso di appartenenza a una certa bandiera. E come bambini capricciosi e vendicativi si rompe per sempre un dialogo che era iniziato bene e termina in malo modo. 

50 commenti:

  1. Ho fatto qualcosa di male io?

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    1. L'uomo non cerca chiarimenti per un torto subito. Pensa solo a vendicarsi. Quali sono i motivi di questo comportamento? Gli stessi che hanno spinto Caino a uccidere Abele.

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    2. Questo post è frutto di una riflessione di chi frequenta i blog da moltissimi anni. Tanti esempi, nessun riferimento specifico.
      Solo la lettura di una realtà.

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  2. che post meraviglioso e attinente soprattutto in questa nostra realtà che diventa sempre più virale e meno personale.Mi accorgo spesso di parlare da sola , o con i miei cani. Non so se sia frutto di una vera mancanza di comunicazione o nel dubbio che le poche persone che frequento realmente neppure mi seguono. Però continuo a parlarmi...datemi per pazza ma è così! Non so quanto possa essere vero il dialogo su di un blog. Io scrivo oggi quando proprio mi va di scrivere , perchè ho bisogno di sentirvi, magari è solo frutto della mia immaginazione, ma ricordo un detto di mia nonna , meglio pochi ma buoni, ...bene io parlo a tutti ma aspetto quei buoni che mi fanno sentire meno sola e tanto in compagnia.
    Ciao amorevole amico mio!"

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  3. Ricordo che tanti anni fa nel tuo blogroll c'erano molti blog religiosi, falsi o meno ma c'erano. Qualcuno ci ha messo la propria faccia. Ora tutto è cambiato. I tuoi amici bloggers cambiano continuamente, ma sono sempre gli stessi...la stessa forse...Che la pace sia con lei.

    sei cambiato anche tu, Gus.

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  4. Io parlo con tutti. L'elenco blogroll riguarda utenti che commentano i miei post. Se uno ti parla, tu gli rispondi. E' facile entrare nell'elenco.
    Sono la persona meno adatta a dire se sono cambiato, specialmente se bisogna chiarire, in meglio o in peggio.
    Ho scritto 126 post con etichetta "teologia" e 67 con etichetta "spiritualità".

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  5. Forse hai ragione gus, sono io che sono cambiata. Adoravo i miei blog ma sono costretta a chiuderli tutti. Ho chiuso anche su fb, mi sono ritirata dal virtuale, sono stata troppo male in questo ultimo anno, non ho mai avuto pace, ma nel frattempo ho avuto modo di conoscere persone positive, solari.
    La mia salute è peggiorata anche perché mia madre mi manca troppo, sempre di più, e ci sono problemi famigliari che mi uccidono lentamente...che non riesco più a gestire.
    Tu con me sei quasi sempre stato gentile, affettuoso...credo che tu mi "conosca" più di quanto io possa pensare. Lo stesso vale per me.
    Leggendo a ritroso stento a credere che molti commenti, non tanto belli, indirizzati a te, li abbia scritti io. Ma il fatto straordinariamente bello è che, comunque, io ti voglio bene e veglio sempre su di te anche se non so minimamente chi sei... è successo solo con te. Credo che ci vuole un cuore grande per volere bene così.
    Buona notte ❤️

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    1. Le tue parole sono belle.
      Credo che tu sia l'unica che mi conosce senza avermi mai visto.

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  6. Si, è così...
    Buona notte 😘

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. Si, anche perché le altre le hai viste tutte 😁

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    1. Tu sai che preferisco il virtuale puro senza contaminazioni con il reale.

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    1. Meglio così Irina.

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    2. Anch'io non ho nemici,ma solo follower!Buona giornata a tutti.

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    3. OLga, quelli che commentano questo post non sono attaccabrighe.
      Quelli che non scrivono sono utenti che non leggono il mio blog, oppure amano la rissa.

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  10. Ho avuto questioni con alcuni bloggers, ed intrattengo comunque rapporti con bloggers che si relazionano regolarmente con loro. Bisogna saper discernere, essere logici e di buon senso. "Amico o nemico" non può esistere, ci sono mille sfaccettature. Potrei farti fuori perché parli con x o y? Ognuno è diverso da noi, non possiamo prendere una persona a scatola chiusa, o rifiutarla con lo stesso metro di giudizio, possiamo insegnare e d imparare, possiamo tornare sui nostri passi addirittura, cambiare idea arricchendoci.
    Certo diventare iuventini, quello proprio no.. ahah

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  11. Forse ho allucinazioni. Non ci sono Guelfi e Ghibellini.

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    1. In realtà la società italiana ha avuto sempre bisogno di dividere in Guelfi e Ghibellini.

      Tanto per citare qualche esempio:

      Berlusconiani e anti berlusconiani
      Salviniani e anti Salviniani
      Crisantiani\Gallianani e Zangrilliani\Bassettiani

      :)

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  12. C'è da dire che "liti nate per banalità" diventano "guerre" (non so che termine usare al posto di guerre) ovunque, non solo nei blog.
    Per il resto mi limito a dare il mio plauso all'intervento di Franco e anche al tuo post.
    A volte bisogna non dire nulla, rispetto a quanto è stato giustamente detto :)

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    1. Apri il giornale e leggi che Sgarbi ha detto che Maradona non è un santo. E' un dio. Una banalità. Non è un santo. Il suo autista ha portato almeno diecimila donne alla sua villa. Avrà milioni di figli sparsi con il mondo, all'esame antidoping portava l'urina di un compagno di squadra contenuta in un pene di plastica, ma il suo sinistro era divino.

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    2. Poi dio gioca nel Milan.. dovrebbe saperlo sgarbuccio... ;)

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    3. Ottima squadra e nettamente superiore a una sgangherata Juve.

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    4. Uff...siamo alle solite. Non capirò mai il perché molte, troppe persone ammirano più un campione, anche se dopato, un artista un po' pazzo, un politico corrotto (di belle parole), mettiamoci pure un medico cocainomane bravo e famoso. Potrei andare avanti all'infinito. Eppure, vengono venerati e amati più di Dio senza minimamente considerare prima l'uomo...all'uomo famoso nel bene e nel male si perdona tutto. Non mi rivolgo a nessuno in particolare ma certi atteggiamenti eccessivi, esaltati da chissà cosa mi infastidiscono, chissà perché quando si considera l'uomo qualsiasi opinione anche se rigidamente precostituita e generalizzata diventa banale e fastidiosa (soprattutto se incoerente) di un niente fatto di inutili giudizi. Ma chissà se qualche buon consiglio di vita avrebbe ulteriormente giovato a questi grandi "campioni di stile". Quando mi capita di ascoltare certe ipocrite... idiolatrie spengo la televisione. Lasciatemi pure nella mia ignoranza sull’argomento, perché comprendo perfettamente che si vivono vite completamente diverse che però, credo, mai avranno un punto d’incontro. Il " nobel" lo vince solo il vero uomo che sa dominare le proprie pulsioni , istinti malsani, le fragilità dell' essere. Ma che barba e che noia non avere una mente aperta...anche se i noiosi li hanno visti passare in molti...che sfortuna però, poveri cristi. Paradossalmente, credo che il più bravo a comprendere perché sa chi realmente sono questi personaggi, , sia, più o meno, un pessimo e sciocco vero peccatore, mentre i "puri di cuore" compatiscono.

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    5. Non sempre un grande nella sua attività è un uomo giudizioso, serio e con valori. Succede che la gente si disinteressa dell'uomo e esalta il fenomeno.

      "Spesso siamo colpiti dal contrasto abissale fra la bellezza dell’opera d’arte e la vita disordinata, a volte meschina del suo artefice. Wagner, con le sue opere ci comunica sentimenti sublimi, mentre nella sua vita privata era disordinato e avido. Villon e Marlowe erano degli asociali, Michelangelo era cupo, avaro, collerico, quasi intrattabile. Perché dobbiamo allora valutare moralmente la persona che sta dietro il ruolo che svolge, al di fuori delle oggettivazioni in cui si è realizzata? Non ci basta il risultato del suo impegno, non ci basta la perfezione del suo lavoro?"
      (Francesco Alberoni)

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    6. Perché??? Ma perché prima viene l'uomo poi l'artista, e una persona va considerata nell'insieme del tutto. Ricordiamoci che il talento dell'artista è un dono dato a caso. L'impegno è costante per tutti i lavoratori. Ognuno ha la facoltà di scegliere la propria strada, altri non hanno questo privilegio. Tutti sono responsabili e consapevoli del proprio lavoro e devono svolgerlo nel modo migliore. Ricordiamoci che gli angeli stanno solo in paradiso. Un lontano cugino di mia madre è morto a diciotto anni con tanti altri, nella miniera di marcinelle. Ne hanno parlato poco come di tanti altri fatti. Anche oggi in troppi muoiono di fame ma non fa notizia. Ho visto laici, curare lebbrosi. Ho visto anche cimiteri dei tanti volontari morti, alcuni senza nome se non con una croce di legno sopra il loro corpo.
      Degna sepoltura per loro e lo dico seriamente.

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  13. Ci sono. Ma non possiamo farne parte, se siamo onesti. Tranne che per Juve Milan, ma quella è un'altra storia...

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    1. Ecco, per fortuna il calcio si sottrae alle logiche del bipolarismo....
      ahahah

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    2. Franco, nel prossimo incontro tra le due porto un bazooka e ti sparo.

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    3. Riky, il tifoso è apolitico. Può odiare Salvini, ma un tipo che tifa per la sua squadra del cuore diventa suo amico, anche se ama l'ex segretario di Bossi.

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    4. Qual è il senso di questo post. Nasce da un ritaglio di un tuo commento:

      "Non bisogna chiudere gli occhi di fronte alle cose che non vanno bene, ma trattarle in modo costruttivo, suscitando delle riflessioni valide e un confronto sano. Questo non significa che in un confronto non ci possano anche essere delle schermaglie, ma poi queste schermaglie si esauriscono e rimane il rispetto (sì, sto parlando di un mondo ideale, forse utopico :D)"

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  14. Amico o nemico? Bel post Gus, ma del resto da te non posso aspettarmi altro che considerazioni dovute a una riflessione profonda, il che può solo significare una grande sensibilità. Il bello che trovo in te è la semplicità con cui riesci a parlare di tutto e sempre con una delicatezza e una profondità inusuale (scusa) per un appartenente al genere maschile e non ti sto a spiegarne il motivo, sarebbe troppo lungo. Ti ammiro e ti stimo Gus e mi piacerebbe davvero rientrare nella schiera dei tuoi amici. Un saluto e un sorriso.

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    1. Vivì, sei già mia amica. Anche importante.
      Ricambio il sorriso.

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  15. La mia stanza e mi piace il mio silenzio. Ho capito Gus. Leggo più volte è la vita e tanti i caratteri. Per me è un amico......

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    1. Il fatto è che un blog non può e non deve essere un campo di battaglia, ma un luogo d'incontro. Questo non significa essere d'accordo sulle varie problematiche della vita, ma relazionarsi, spiegandosi, senza dar vita a fratture insanabili.

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  16. Ogni cosa ha le sue (le vostre) idee e confrontare, vero, giuste. Io ti leggo e non è semplice per esprimere, "ma con la vita"!

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  17. Io cerco sempre di tenermi lontano da liti banali. Se bisogna farlo... che lo si faccia bene :D A parte gli scherzi, ho notato anch'io spesso queste cose qui tra i blogger. E, ribadisco, seriamente, cerco sempre, nel possibile, di tenermi alla larga da situazioni del genere.

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    1. Sei un ottimo blogger. Hai argomenti da proporre e ottimi per una discussione pacata.

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    2. Grazie Gus, troppo buono ;)

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  18. Io sono una persona che ama ancora parlare a se stessa e riflettere a lungo.
    Una persona, forse che non sia accontenta mai e che cerca ogni giorno di migliorare se stessa.
    Difficilmente litigo con qualcuno, anzi cerco sempre di tenermi fuori dalle liti e a volte cerco di fare da pacere tra gli amici se ce n'è bisogno.

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    1. Difficile trovare Stefania nella polemica sterile.

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  19. Soprattutto oggi ci identifica una situazione oggettiva. Siamo in tanti ma è come se non ci fosse nessuno. Siamo davvero soli quando comprendiamo l'impotenza, la rassegnazione di quella fragilità che ti colpisce all'improvviso, in vari modi, proprio dove non trovi mai rimedio...Solitudine inconsolabile, incolmabile,direi.
    Sembra strano ma in questo brutto periodo ho capito di sentirmi più solitaria che sola, mi identifico in diversi atteggiamenti. E' un modo di essere. La solitudine non mi ha mai spaventato. Sinceramente nulla mi fa paura e so perfettamente che questa ultima frase non va bene.

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    1. Siamo soli perché ci manca il Consolatore.
      La tua riflessione è stupenda.

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  20. Invece davanti allo schermo siamo da soli, ma cerchiamo sempre qualcuno con cui interagire

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    1. Ho notato che quasi tutti quelli del mio blogroll sono utenti speciali.

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  21. Hai ragione ma paradossalmente la realtà dei blog rispetto a quella dei social si preserva già fin troppo bene. Certo, il mio blog nasce nel dicembre 2006 e posso confermare che anni fs era meglio ma il peggioramento in questo ambito è stato meno grave rispetto a quello verificatosi sia nel reale che nel virtuale. Qui è ancora possibile dialogare e confrontarsi apertamente e nel rispetto altrui e soprattutto capendo anche le sfumature di un commento sui social tutto questo è merce rarissima.

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  22. Una storia di molti anni. E' una mia impressione. Molti hanno bloggato bene. Tua sei un esempio di blog fantastico.

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