Franza Kafka, la bambina e la bambola. Una storia vera.
Passeggiando per il parco Stiglitz, a Berlino, lo scrittore boemo incontrò una bambina, Elsi, che piangeva disperata: aveva perduto la sua bambola preferita. Colpito dalla sua disperazione, riuscì a trovare un espediente dolcissimo, inventando una storia per spiegare la sparizione, lasciando a tutti noi una indimenticabile quanto veritiera lezione di vita: “Tutto ciò che ami probabilmente andrà perduto, ma alla fine l’amore tornerà in un altro modo”.
Kafka è una delle maggiori figure della letteratura del XX secolo e importante esponente del modernismo, del surrealismo e del realismo magico.
Kafka geniale. I suoi racconti un mito del surreale e del fantastico. E di certo il punto d'arrivo che immaginava non ha nulla a che vedere coi nostri.
Anzi, mi chiedo, la nostra società oggi ha un punto d'arrivo? A me sembra piuttosto che ci sia un grande smarrimento, tutti travolti dal niente, non c'è osservazione, non c'è ragione. Discorso generalizzato, ci sono le dovute eccezioni, per fortuna.
Esiste un punto d'arrivo, ma nessuna via; ciò che chiamiamo via non è che la nostra esitazione.
Gli uomini diventano cattivi e colpevoli perché parlano e agiscono senza figurarsi l'effetto delle loro parole e delle loro azioni. Sono sonnambuli, non malvagi.
Il punto di arrivo di Kafka rappresenta la nostra realtà, quindi coincide con il comportamento umano.
A Kafka sono associate visioni opprimenti di un chiuso mondo di colpa, di un uomo prigioniero di prospettive inquietanti e di paradossi angosciosi e insolubili: infatti le più famose opere di Kafka, il romanzo Il processo, i racconti la metamorfosi, Il verdetto, nella colonia penale , narrano di colpe innominate e innominabili, di punizioni, di terribili esecuzioni; tanto che l’aggettivo *kafkiano* viene usato oggi, anche da chi Kafka non l’ha mai letto, ad indicare una situazione assurda, allucinante, angosciosa e incomprensibile a un tempo.
L'argomento di questo post è il confronto tra esperienza e ragione, ma i commenti sono tutti dedicati a Kafka, perché lo scrittore boemo riesce sempre a calamitare il pensiero dell'uomo che vive una realtà piena di contraddizioni piena di incubi.
Per Giussani si conosce solo ciò di cui si fa esperienza, ma l’esistenza del Mistero (che per Kant è una pura idea della ragione, un passaggio indebito dal fenomeno a qualcosa di oltre) per Giussani è una conoscenza “implicata” nella stessa esperienza: “Che la ragione – scrive Giussani nel Senso religioso – si senta ‘forzata’ a cercare altri princìpi, tale ‘costrizione’ è implicata nell’esperienza, è un fattore dell’esperienza stessa: negare questo passaggio è contro l’esperienza, è rinnegare qualcosa implicato in essa”.
Immagine:
RispondiEliminaIpno fobia: una descrizione della malattia e il suo trattamento.
Kafka fa parte del mondo negativo, ma come si fa a non apprezzare la sua arte straordinaria che dimostra nel descriverlo?
RispondiElimina*Che cosa faremo in queste giornate di inizio
estate, che ora vengono così presto?
Stamane il cielo era grigio, ma se si va alla finestra ora,
si è sorpresi e si appoggia la guancia
alla maniglia della finestra.
Sotto si vede la luce del sole, che in verità è
sulla faccia della fanciulla ingenua, che cammina
così e si volta indietro, e nel medesimo istante
si vede l'ombra dell'uomo che le viene appresso
rapidamente. Poi l'uomo è già passato e
l'ombra della bambina è tutta chiara*.
La vettura si avvicina a una fermata e una ragazza è pronta a scendere.
RispondiEliminaE' vestita di nero, le pieghe della gonna si muovono appena, ha la camicetta attillata con un colletto di trina bianca dalle maglie minuscole.
Ha il volto bruno, i capelli castani scuri e piccoli ciuffi disordinati sulla tempia destra. Io non posso nemmeno giustificare perché mi trovi su questa piattaforma, perché mi aggrappi a questa maniglia e mi faccia trasportare da questa vettura, perché la gente si scansi davanti alla vettura o cammini imperterrita, o si riposi davanti alle vetrine.
Del resto, nessuno me lo chiede, ma ciò non ha importanza.
I racconti brevi di Kafka sono straordinari.
RispondiEliminaNello snervante comodo della vita moderna la massima delle regole che danno consistenza alla vita si è spappolata. La maggior parte delle fatiche che imponeva il mondo cosmico sono scomparse e con esse è scomparso anche lo sforzo creativo della personalità...La frontiera del bene e del male è svanita, la divisione regna ovunque".
RispondiEliminaPer ovvie ragioni sono molto lontano da Kafka Ma Faccio mio il tuo titolo "Una realtà piena di incubi" .........Oggi ne abbiamo ben ragione, che la notte si abbiano incubi, mischiati tra una realtà giornaliera non molto allegra, per poi allegare alle varie notizie del mondo ..........si Gus hai ragione è un titolo appropiato.
RispondiEliminaKafka è un sognatore che inventa il sogno. C’è una velatura tra il sognatore e chi inventa il sogno. La lettera al padre è una storia vera o un sogno sognato sul vero?
EliminaLa sua è un'angoscia esistenziale.
L'uomo vive per aiutare e per portare su di sé i pesi degli altri, ma invece di ricevere calore e gratitudine viene trattato con sufficienza, e quasi con indifferenza.
RispondiEliminaLe tematiche della narrazione di Kafka sono il senso della colpa, dell'incomunicabilità, della solitudine, dell'angoscia. L'uomo di fronte al mistero della vita non riesce a trovare risposte al problema del male e del- l'esistenza di Dio.
RispondiEliminal’ateismo di Kafka è caratterizzato da un evidente scetticismo verso gli scopi umani e la sua ricerca di verità senza illusioni. Il mondo dell'uomo è complesso e incerto.
RispondiEliminaConcordo pienamente questo tuo ultimo commento.
RispondiEliminaÈ una domanda: perché viviamo?
EliminaNoi tutti sappiamo di vivere perché Dio ce l’ha comunicato attraverso la Sacra Scrittura, ma sappiamo anche che nulla ci dice che dobbiamo esistere.
EliminaUa risposta che piacerebbe a Kafka.
EliminaLa fede ci aiuta a vivere, la religione a sperare
RispondiEliminaBuona serata
Ciao.
EliminaLa fede ci aiuta a vivere, la religione a sperare.
RispondiEliminaLa religione è delegare a una Entità ultraterrena la spiegazione della nostra esistenza.
EliminaLa fede è credere nella risposta che ci arriva.
La fede è credere nella risposta che NON ci arriva.
EliminaUna situazione kafkiana è una situazione paradossale, angosciante e assurda, che viene accettata come normale, senza possibilità di reazione o di cambiamento. Il termine deriva Franz Kafka, che nei suoi romanzi e racconti ha creato atmosfere di questo tipo, dove i personaggi si trovano coinvolti in situazioni incomprensibili e opprimenti. Un esempio di situazione kafkiana è quella del protagonista de *Il processo*, che viene arrestato senza sapere perché e si trova a dover affrontare una burocrazia giudiziaria assurda e inaccessibile.
RispondiEliminaMa io mi sentivo kafkiana durante la pandemia però dopo un po' di tempo ho capito il perché del tutto.
RispondiEliminaPiù tardi vengo a leggerti più profondamente perché mi sono appena svegliata e questo commento è solo una scusa per augurarti il buongiorno. Un po' come faccio da Poe. A più tardi❤️👋
Grazie
EliminaA più tardi.
Ciao.
Happy sunday Gus.
RispondiEliminaCiao Caroline
EliminaIl mio libro favorito è da sempre: La metamorfosi, Ho letto anche il processo e il castello.
RispondiEliminaLa Metamorfosi mi ha sconvolto positivamente facendomi capire che anche le persone più vicine ti possono ferire per impadronirsi del tuo denaro. E' stato immenso ed aveva anche previsto la Shoah. Durante la mia vita mi sono capitati momenti descritti da lui in modo sorprendente.
Kafka anticipa gli eventi. Nella Metamorfosi la regressione porta alla Prima guerra mondiale.
RispondiEliminaArgomenti molto interessanti ma ora ho poco tempo, tornerò.
RispondiEliminaUn caro saluto
Ciao Giorgio, ti aspetto.
EliminaMa Kafka è lo scrittore dello scarafaggio che poi muore. Mi sa che confondo con Poe. Cmq sia devo dire che nella vita capitano un poco a tutti situazioni assurde che si risolvono azionando la ragione, il ragionamento. Il mio esempio di prima, sulla pandemia, credo che lo rappresenti più che bene. Buona domenica.
RispondiEliminaVado a far ricerche su Kafka perché ti confesso che sono un poco confusa. Letture di tanti anni fa... ❤️👋
Franz Kafka, è la principale figura del XX secolo, del modernismo e del realismo.
RispondiEliminaE aggiungerei il surrealismo il magico.
EliminaGus mi devi spiegare perché la mia immagine resta incollata nei miei commenti mentre in altri blog no.
RispondiEliminaL' ho eliminata stamattina.
Ti diverti vero gus?
Questi pensieri assurdi vanificano l'affetto che ho per te.
EliminaAffetto che hai per me...ma spiegami la motivazione!!
RispondiEliminaSo che vorresti vedermi sempre vicino, ma il mio sparire e apparire non ti incantano i sensi?
Buona notte.
L'affetto virtuale è soggettivo e comunque diverso da quello reale.
EliminaBuona giornata.
La motivazione era perché resta incollata la mia immagine
EliminaMi pare che hai risolto il problema 😀
L'errore è sempre imputabile al sistema. Non ho niente da correggere. Non sono un bambino capriccioso che fa i dispetti all'amichetta.
EliminaTra Kafka e Jack London:
RispondiEliminaL'era glaciale sembrava tornata.
Ruminavo ghiaccio.
Nessun essere umano, solo bianco spettrale.
Volevo gridare a quei rami ossuti
ma la voce era già morta dentro,
riconobbi solo un fantasma, riflesso e immobile,
a ridermi in faccia.
Non ho visto il film.
RispondiEliminaVedi che succede quando indichi la luna e guardano il dito..
EliminaA volte penso all'equilibrio che ci vuole per non cadere, o non eccedere troppo, nel pessimismo o nella disillusione per non andare a finire dall'altra parte, all'esatto opposto di un eccesso di esaltazione , anche se guardo la realtà odierna di quest'ultimo eccesso che ho cercato di spiegare ne vedo ben poco.
RispondiEliminaResilienza...si può fare...ma sino a quando?
Un salutone Amico Gus
e alla prossima
Bisogna cominciare ad allenare da subito il cervello verso ragionamenti onesti e meditati.
EliminaSalutone.
Lo so forse sono off topic se è così perdonami.
RispondiElimina"ROLLING"
Mi sono svegliato scarafaggio
Una metamorfosi inspiegabile
Ho solo in corpo 6 dosi del siero
Io mi sono svegliato in catene
Ribelle del mondo
Vorrei difendermi
Ma non ho più la voce
Non capisco più alcuna lingua
E sembra non abbia nemmeno diritto all'avvocato.
Osservo l'oscurità
Che avvolge il mondo intero
Esperienze distopiche da far impallidire Kafka
Regimi dispotici ti obbligano ad ubbidire
Ad una semplice equazione
Ragione=Loro ideologia
Chi dissente ha torto
Chi dissente è malato
Chi dissente è isolato
Dissentire è immorale.
E se avevamo ancora
Un residuo di illusoria speranza
Di vivere in un mondo migliore
Ora siamo rassegnati e convinti
Di averla persa per sempre
Volata via dentro quel palloncino
Sfuggito a quella bimba di quel famoso murales
Abbiamo seguito quel palloncino
Con lo sguardo incollato al cielo
Con la speranza che un miracolo
Lo facesse tornare indietro
Lo abbiamo monitorato
Fino a quando i nostri occhi non lo hanno perso
Sta volando
Sta volando alto nel cielo
Andando in cerca di un nuovo mondo
Capace di apprezzare la speranza
Non sapendo
Che a breve esploderà
E si dissolverà nell'atmosfera
Mi sono svegliato
Ed ho pianto
Perchè
Tutti quanti
Ci siamo resi conto
Di esserci destati troppo tardi
Mi sono svegliato
La realtà peggiore del mio incubo
Non sono più in catene
Ho solo la mia testa dentro un cerchio chiuso
Ed una lama tagliente sopra di essa
Un sibilo
E rotolo...
DANIELE VERZETTII ROCKPOETA®
Tu dici che l'animo vola?
EliminaCome si fa. È incorporeo.
il palloncino è la speranza che vola via non l'anima.
EliminaGiusto.
EliminaGus, che Dio non avesse dato la certezza anzi l' incertezza assoluta, della vita eterna dopo la morte, avresti fede comunque?
RispondiEliminaCristianesimo e vita eterna non possono essere separati.
EliminaNon hai risposto, e la domanda è di quelle ferocemente esatte.
EliminaIo non conosco l'era glaciale e nemmeno la tua domanda è esplicita.
EliminaRiformula chiaramente.
Visto come va il mondo oggi, viviamo tra angosce ogni giorno.
RispondiEliminaKafka con molto anticipo aveva capito il destino dell'uomo.
EliminaLe vie per raggiungere un punto d' arrivo vanno progettate e costruite. Il nostro limite sta nel pensare di raggiungere il traguardo saltando a piè pari la costruzione, spesso dolorosa, del percorso.
RispondiEliminaQuesta società dove trionfa l'odio non permette di ipotizzare un punto di arrivo.
RispondiEliminaÈ un autore letto in gioventù, la Metamorfosi mi era piaciuta molto, se mi credi andando avanti con gli anni ho accantonato autori così "problematici" preferendo letture più solari e positive, la gita è già così "problematica" :)
RispondiEliminaBuona giornata Gus.
sinforosa
Kafka è attuale. L'uomo scarafaggio è realizzato.
EliminaPerdona l'errore.
RispondiEliminaNon la "gita" ma la vita.
Purtroppo è attuale, sì.
sinforosa
Sì, la vita è problematica.
EliminaNon ho mai amato molto Kafka, questione di gusti, (e non mi permetto assolutamente di dire che non sia un grande autore) solo che non rientra nei miei gusti personali, inoltre negli ultimi 7/10 anni sento sempre più la necessità di leggere libri gradevoli dove si viva esperienze magari problematiche ma che alla fine risultino più positive e solari, la vita da sola, senza chiederglielo già ti mette abbastanza alla prova ed almeno le mie letture desidero che siano un pochettino rasserenanti. Buona continuazione del mese di Febbraio
RispondiEliminaL'uomo disegnato da Kafka non è piacevole.
EliminaQuando uno sente il bisogno di qualcosa che ristori l'anima è giusta approcciarsi ad altre letture.
Ciao amica Elfa.