Pagine

martedì, ottobre 24, 2023

La sconfitta del marxismo

 


La fase terminale del marxismo è una società di uguali con pari dignità.
Un concetto ardito che cozza contro l'egoismo dell'uomo.
Stalin si è mosso verso questo risultato e quando la realtà ha sconfitto l'idea ha cercato di raggiungerla con la forza. Questa filosofia ha partorito una dittatura tra le più feroci mai esistite nel mondo. Milioni di persone ammazzate nella lotta politica tra le diverse anime del comunismo.
Amici mi raccontano che una sera andarono al ristorante del "Castello" di Praga. Erano circa le nove. Dopo mezz'ora arrivò una frotta di giovani. Furono colpiti dal fatto che rimasero lì fino alla chiusura del locale, ognuno davanti al suo boccale di birra, in silenzio. Non avevano nulla da dirsi. Era l'indice del clima umano di quel Paese.
Il ponte Carlo è uno storico ponte in pietra sulla Moldava, situato nella città di Praga, e collega la Città Vecchia al quartiere di Malá Strana: è il più famoso monumento della capitale della Repubblica Ceca. Misura 515 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza.
L'Autorità si esprime attraverso la politica che è stata sconfitta proprio per l'abbandono dei giovani delusi dalla corruzione e dal luogo comune: i partiti sono tutti uguali.
Anche se così fosse i partiti si possono cambiare solo partecipando alla loro vita. Dici che tutti sono succubi del Potere ed è questo il problema principale, perché se fossero solo i deboli a cedere non ci sarebbe problema.
Rileggo con attenzione i libri di Hannah Arendt e lo faccio lentamente perché in qualche modo mi sorprende.
Mi interessa molto la discussione su violenza e potere, due termini quasi sempre associati tanto che è diventato un luogo comune affermarne la intrinseca connessione.
Non so se ho capito bene quello che la Arendt sostiene, ma mi sembra che operi un rovesciamento di questo postulato sostenendo appunto che la violenza è solo uno strumento.
La Arendt nota come ci sia sempre stata una generale riluttanza ad occuparsi della violenza in sé, difatti esiste un consenso generalizzato fra i politologi sulla affermazione che la violenza è "la più flagrante manifestazione del potere" e Max Weber ha definito lo stato come "il dominio degli uomini sugli uomini basato sui mezzi di una violenza legittima o quanto meno ritenuta legittima".
E considera strano questo consenso a meno di non rifarsi alla valutazione data da Marx dello Stato come strumento di oppressione nelle mani della classe dominante.

67 commenti:

  1. Immagine:

    Il mondo cosiddetto “antagonista”, comunista prima e o post-moderno poi, sono stati gli strumenti dei manipolatori dell’opinione pubblica, che li utilizzavano per sostenere teorie messe in dubbio dai loro stessi politici, promuovendo postulati morali dubbi basati su teorie filosofiche fallaci o anche solo polarizzando i pubblici su qualsiasi cosa potesse disorientare le acritiche opinioni pubbliche delle fragili democrazie, ammalate di populismo.

    RispondiElimina
  2. Il problema è che l'uomo che pulisce le scale è rispettato anche se svolge un lavoro umile, ma i libri parlano di Einstein e della sua relatività ristretta, dei pantaloni che indossava, del fatto che era ebreo. I media fanno lo stesso. Lo scienziato sforna libri, li vende e diventa ricco.
    Questo contribuisce a creare disuguaglianza.
    Pensa, ad ascoltare il vecchio Blasco vanno 80mila persone e l'uomo delle pulizie che canta meglio di Vasco è sgridato dal condomino: "Ehi, tu, invece di cantare pensa a pulire le scale".

    RispondiElimina
  3. Marx ritiene che l'unico modo di realizzare una comunità solidale sia l'eliminazione delle disuguaglianze reali tra gli uomini, e in particolare il principio stesso di ogni disuguaglianza, cioè la proprietà privata (come già diceva Rousseau) dei mezzi di produzione.

    RispondiElimina
  4. Io direi che il comunismo del '900 (direi una derivazione dal marxismo dell'800) ha fallito ed è stato sconfitto. Ha creato danni e drammi enormi se pensiamo ai Gulag (nati subito dopo la rivoluzione sovietica del 1918 che hanno visto milioni di persone imprigionate) e le repressioni Staliniane. Il comunismo reale è la dimostrazione del fallimento e della sconfitta.

    A fine anni '80 sono stato più volte nella ex Germania Ovest e la differenza con la ex Germania Est era quanto meno abissale. Quando il muro di Berlino crollò la differenza fra prima e dopo fu mostrata a tutto il mondo. Tanto per dire, l'economia della ex Germania Est (che sventolava Marx ovunque) era di almeno 20 anni indietro tecnologicamente rispetto alla ex Germania Ovest. Ci sono voluti anni per portare un certo equilibrio.

    Certo non possiamo dimenticare che la Russia ha pagato con 20 milioni di morti la seconda mondiale.

    Ma visto che parli del Marxismo forse in questo caso possiamo dire che nella sua epoca, nell'800, un successo lo ha avuto per milioni di persone che in Europa erano schiacciate dal capitalismo, diede speranza alla classe operaia dell'epoca, che non è neanche paragonabile alla classe operaia del '900 e del secondo dopo guerra con i miglioramenti che hanno avuto rispetto al passato.

    La maggior sconfitta del Marxismo consiste (come dicevi anche qui sopra) nel non essere riuscito ad eliminare le disuguaglianze anche quando il comunismo del '900 prese piede in Russia e in tutti i paesi della ex Cortina di Ferro. Perché anche lì c'erano apparati corrotti che approfittavano della situazione di potere mentre le classi più basse a livello economico tiravano la carretta.

    Forse sono gli uomini che hanno applicato il Marxismo che hanno sbagliato e sono stati sconfitti...in tutti i casi mi sembra un argomento assai vasto da discutere in poche righe.

    Un salutone e alla prossima Amico Gus

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo in tutto. È proprio la summa della realtà, e della disfatta, delle politiche velleitarie del Novecento.

      Elimina
    2. La politica non può decidere se non è supportata dalla realtà psichica dell'uomo.

      Elimina
  5. C'è molta utopia nel marxismo. La teorizzazione viene fatta senza contare sulla realtà dell'uomo che è condizionata dall'egoismo.
    La differenza di ricchezza nei diversi Paesi della terra è la prova di un mondo dove la povertà è accettata e poco si fa per eliminarla.
    Salutone.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo con questa ultima teoria
      Un detto dice: chi grida è perchè deve nascondere le propie bugie al popolo assoggettandolo.

      Elimina
    2. Una volta che una teorizzazione si rivela come utopia, si lascia e basta. Insistere con la violenza è negativo.

      Elimina
  6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'uomo non ha ascoltato Dio che indicava nell'amore per il prossimo il superamento delle ingiustizie e chiaramente non poteva riuscirci Marx.

      Elimina
    2. Max Weber ha definito lo stato come "il dominio degli uomini sugli uomini basato sui mezzi di una violenza legittima o quanto meno ritenuta legittima". Cito questo tuo passaggio del post, perché riflettevo su come il concetto di violenza legittima sia di fatto sempre stato poi usato dai regioni di Stati più o meno totalitari. E concordo sul fatto che non dovrebbe mai essere usata. Penso al periodo del COVID alle costrizioni imposte anche con l'uso "moderato" della forza

      Elimina
    3. Le disposizioni governative sul Covid hanno rappresentato una violenza sulla popolazione.

      Elimina
  7. Quella di essere tutti uguali, con pari dignità , è una utopia. Sarebbe bello ma non sarà mai così ! Ci saranno sempre coloro che comandano e chi ubbidisce. Credo che sia bende partecipare attivamente alla vita sociale, alla vita dei partiti per far sentire la propria voce e non accettare tutto passivamente. Un saluto

    RispondiElimina
  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sei una visionaria.
      Per quale inutile motivo dovrei entrare nel tuo cell?
      Alla prossima balordaggine ti cancello.

      Elimina
    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    3. Si può ottenere l'estasi mistica al termine di un procedimento di progressivo distacco sia dalla conoscenza sensibile sia da quella razionale, fino alla perdita dell'"io" nel "tutto", inoltre può essere anche raggiunta spontaneamente, improvvisamente e senza cause apparenti. Gli episodi di estasi spontanea sono le apparizioni ai semplici pastorelli come i momenti fondanti nel percorso di un grande maestro o, addirittura, di una religione.

      Elimina
  9. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  11. Siamo tutti uguali questo ci ripetono fin da quando siamo piccoli, peccato che il mondo "purtroppo" non funziona così

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il capitalismo è la tomba della libertà.

      Elimina
  12. Bell’articolo: l’ho letto volentieri!

    Io sto leggendo “La rivoluzione tradita” (1936 circa) di Trotsky secondo il quale il comunismo sovietico non era vero comunismo ma un mezzo capitalismo mascherato...

    RispondiElimina
  13. È una barzelletta. Russia e Cina dicono di avere governi comunisti. Non è vero.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bo... gli argomenti di Trotsky sono molto persuasivi e logici...

      La Cina è stata stalinista (che del resto fu l'unica lettura di Mao) ma di certo non è comunista: soprattutto ora...

      Della Russia non sapevo che si proclamasse comunista.

      Elimina
    2. La burocrazia staliniana, questa prima o poi, frenando e impantanando sempre di più l’economia sovietica, si sarebbe girata da un giorno all’altro verso il capitalismo. È quello che è avvenuto, con la burocrazia sovietica passata armi e bagagli nel campo della borghesia. Trotsky lo predisse settanta anni prima, non come un veggente, ma come un materialista che sa usare come nessuno quello strumento raffinatissimo dell’analisi storico-sociale che prende il nome di marxismo.

      Elimina
    3. Se Putin si richiama a una tradizione sovietica, è quella di questo periodo, ma per certi versi si ispira anche a quella ancora precedente al periodo comunista. Come ha ben spiegato lo storico di Harvard Sergei Plokhy, Putin di fatto vuole far tornare la storia al periodo pre-rivoluzionario: «Ha un’idea molto imperialista della nazione russa, che vede composta da russi, ucraini e bielorussi. Gli ultimi due non hanno il diritto di esistere separatamente. Siamo quasi tornati alla metà dell’Ottocento, quando i funzionari imperiali cercavano di intralciare lo sviluppo culturale ucraino».

      Elimina
  14. Tutti i grandi movimenti partono da ottimi principi, poi sbragano perché l'uomo è comunque corrotto, fallace, debole.. basta guardare la Chiesa.. figuriamoci gli altri, con mire ed esempi molto meno virtuosi..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo, quello che hai scritto è una verità inconfutabile.

      Elimina
    2. Mi piace il commento di Franco Battaglia, non avrei saputo scrivere meglio. Gli esempi di grandi movimenti partiti con ottimi principi, e che poi si sono schiantati per responsabilità dell'uomo stesso e dei suoi lati peggiori, sono proprio tanti...troppi.
      Ariciao

      Elimina
    3. Anche io sono d'accordo con Franco.
      L'HB è tornato a 14?
      Salutone.

      Elimina
    4. Era quasi a 11 grazie ma la settimana scorsa la dottoressa che mi ha operato mi ha consigliato di dare tempo alla cicatrizzazione. Dal 15 novembre farò una nuova visita generale con esame del sangue ciao amico Gus

      Elimina
    5. Bene. Guarisci alla grande.

      Elimina
  15. Personalmente, nonostante che in gioventù sia stata una fans di Marx, oggi scopro che quest'ultimo non ha scoperto nulla di nuovo. Anzi è un continuatore di un certo Adam Weishaupt che sta però diventando nuovamente attuale, visti i tre anni e più passati. Parecchi estimatori ai vertici del potere di cui tu parli spesso. Ciao, buona giornata

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il pensiero di Marx ancora oggi rappresenta il più grande attacco al pensiero liberista nelle diverse declinazioni storiche proposte dalle società capitaliste. Giulio Sapelli ce lo ripropone nel bel mezzo del Neoliberismo e della globalizzazione dei mercati con gli esiti catastrofici di questi anni, e ci restituisce tutta l'originalità del pensiero economico del filosofo tedesco, ancora attuale - anzi, se possibile, ancora più attuale - a dispetto del secolo e mezzo che ci separa dalla pubblicazione del Capitale. Certo, questo pensiero, portato alle estreme conseguenze, ha prodotto anche i mostri che abbiamo conosciuto (Russia e satelliti) e che conosciamo (Cina e Nord Corea), dei quali egli stesso si sarebbe meravigliato, ma ciò nulla toglie alla forza ed all'attualità dell' analisi critica del sistema economico che fondava e ancora fonda le società occidentali e quelle a queste assimilate.
      L'autore, con questo saggio agile e ben fruibile, prende per mano il lettore e lo accompagna, senza mai costringerlo o imbrogliarlo, in un percorso di conoscenza delle analisi marxiane che ognuno potrà gestire all'interno dei propri orizzonti culturali.

      Giuseppe Accroglianò

      Conoscenza e critica del pensiero marxiano in un mondo globalizzato.

      Buona giornata.
      Ciao.

      Elimina
  16. Padre, se anche tu non fossi il mio
    Padre, se anche fossi a me un estraneo,
    per te stesso, egualmente t’amerei.
    Papi lo stralcio che ti ho scritto è di una poesia di Camillo Sbarbaro, che collima perfettamente con il mio pensiero ed il mio sentire.
    Per questo ho deciso di dedicarla a te!
    Ti Amo caro papà, così come sei bello e imperfetto…anche se a volte mi fai soffrire…. perché la perfezione non è di questo mondo.
    Da Lisa per il mio compleanno.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido pienamente lo scritto di Lisa.
      Auguri. 🥳
      Buona notte

      Elimina
  17. Il Comunismo è una gran bella idea, peccato che gli uomini che fanno la politica l’hanno inquinata, fino a farla estinguere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La politica è stata sconfitta dall'affarismo.

      Elimina
  18. Il mondo in cui ci si sentiva precipitati era sì terribile, ma anche indecifrabile: non era conforme ad alcun modello, il nemico era intorno ma anche dentro,il «noi» perdeva i suoi confini.

    (“I sommersi e i salvati”, Primo Levi)

    Questa te la dedico io.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È una frase di Primo Levi sulla Shoah per il Giorno della Memoria usata per far riflettere tutti noi e soprattutto per combattere chi purtroppo si ostina a negare ancora oggi che tutto questo sia davvero avvenuto.

      Elimina
    2. Appunto.
      Buona domenica

      Elimina
  19. Il marxismo è stato sconfitto dalla necessità di fare i conti con l' egoismo umano. Il fallimento dell' ideologia Marxista ha messo in luce l' incapacità dei suoi fautori nell' esser coerenti. Chi pratica la violenza per imporre un'idea, proprio per il fatto di dover ricorrere alla violenza e non al ragionamento, mostra tutta la debolezza interna di quell' idea. Vale per il marxismo ma, naturalmente, anche per tutti i regimi che si sono imposti o hanno cercato di imporsi con la forza.

    RispondiElimina
  20. Prima di legiferare bisogna conoscere l'uomo.

    RispondiElimina
  21. Sono convinta che prima o poi le nuove generazioni specialmente gli stranieri faranno la rivoluzione- Proletari di tutto il mondo unitevi. Io sarò morta ma ho l'impressione che siamo vicini a quel momento.

    RispondiElimina
  22. > una società di uguali

    Praticamente la morte biologicia di una società.
    Nella fisica cio' che caratterizza i campi e' la differenza di potenziale, le disuguglianze.
    Per quello la ugualizzazione non puo' funzionare, e' contro le leggi della fisica e della biologia.
    Peraltro, come sa ogni sasso della strada, nelle societa' comunistiche esistevano gli appartenenti del partito e i vertici (soviet) che erano una casta di superiori con privilegi notevoli (qualcuno, con ironia, li indica con il paradosso "degli uguali piu' uguali degli altri").
    Sempre diffidare da questi trombonamenti che blaterano di teorie masosadiche e di sacerdoti e zeloti che praticano il contrario.
    Voi, Gus, avete spesso nostalgia per queste sinistraggini, tecnicamente siete un cattocomunista.
    Non funziono', non funziona e non potra' funzionare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uguali nella dignità, ma diversi per capacità.

      Elimina
  23. Ciao Gus...è tanto che non ci leggiamo ma è sempre un piacere visitare il tuo blog e leggere i tuoi interessanti post, i commenti e le risposte dei tuoi visitatori. A volte non sono d'accordo con quello che scrivi ma ti stimo e rispetto sempre. Buona domenica Gus.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Essere in disaccordo non è un problema, anzi aiuta a relazionarsi.

      Elimina
  24. non ho letto arendt ma suppongo che intenda proprio affermare la strumentalità della violenza rispetto alla volontà di affermazione.
    anche il potere è strumentale in questo senso.
    ciao

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dice la Hannah Arendt: "L'autorità e il Potere sono opposti: dove l'una governa per il bene comune l'altro è assente. La violenza compare dove l'Autorità è scossa e lasciata a sé stessa finisce per scomparire. Questo implica che non è corretto pensare all'opposto della violenza in termini di non violenza, parlare di potere non violento è di fatto una ridondanza. Il Potere può distruggere l'Autorità; è assolutamente incapace di ricrearla."

      Elimina
    2. son d'accordo in toto.
      ciao e grazie

      Elimina