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giovedì, maggio 12, 2022

Non sono ottimista

 




Ora ti spiego. I genitori parlano di onestà. Arriva a casa l'idraulico, ripara i rubinetti e propone lo sconto se non lo obbligano a emettere fattura.

Il ragazzino non è un fesso e capisce che i genitori parlano bene e razzolano male. Evitare la fatturazione è un furto. Dentro di noi non c'è niente di speciale. cresce osservando i comportamenti degli altri.

18 commenti:

  1. Immagine:

    L'ottimista pensa di respirare aria pulita.

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  2. Brava Valeria ,hai educato bene i tuoi figli!Tutto dipende dai valori che la famiglia dà ai figli.

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    1. Brava OLga. Hai capito tutto.

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    2. Non è sempre così, Gus. I valori non si insegnano, li devi capire da solo. Spesso i figli ribelli sono di ottima famiglia...almeno apparentemente. Mai vista così tanta ipocrisia da parte delle " comunita' " come in questi ultimi tempi e la brutale cattiveria nei giovani dilaga. Stavamo meglio quando si stava peggio...ci si abituava a tutto.
      Ciao

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    3. Appunto, se non è un fesso non deve fare altrettanto. Ma il tuo è un esempio banale. Se il padre evade le tasse lo farà anche lui? Se un padre tradisce la moglie lo farà anche lui? Anche se si butta nel lago? Un ragazzino deve avere già una sua coscienza. La differenza tra il bene e il male è palese anche a 10 anni, se il ragazzino è intelligente.

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    4. Io penso ai figli e ai nipoti della guerra, la nostra guerra, mio padre, i suoi fratelli e non solo ,davano del Lei ai genitori. Non sapevi questo particolare ,gus? Penso alle madri che hanno avuto anche 11 figli e quando potevano andavano in campagna a lavorare per aiutare il marito. C' era la voglia di onestà, di rispetto, aria pulita ,di accoglienza e generosità che oggi non c'è più

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  3. La bambina che non si fa ingannare da una firma che non ha nessun significato è già grande. E' arrivata alla riflessione: *Io sono io, nella mia semplicità*. L'esempio dei genitori è determinante. Le parole perdono qualsiasi significato quando sono astrazioni lontane dalla realtà.
    Ciao Valeria.

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  4. Noto quello che dici in tutti, in giovani e adulti. Anche le società non parlano più di futuro, i programmi politici non sognano un mondo migliore. Ci si accontenta del breve periodo e non si alza lo sguardo, non si mira lontano, sempre è un avverbio che non si usa più, non ci si crede. Forse è proprio la testa che va alzata, bisogna guardare in alto, il mondo e la vita sono molto più affascinanti dei nostri piedi. Ciao!

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  5. Anche inconsciamente tutti hanno compreso il carpe diem e vedono che di questo passo il futuro è una distopia.

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  6. Mancanza di un obiettivo almeno a medio termine, fretta, (a parziale attenuante, fretta dovuta in parte anche al fatto che sembra un periodo storico dove se non riesci al primo colpo, non riesci più), insufficiente conoscenza del passato (è facile accontentarsi o decidere di barcamenarsi quando non ti hanno detto quali diritti noi avevamo ed ora nessuno ha più) e, in molti, superficialità. C'è da dire che oggigiorno se ti accodi alla massa ed hai qualche piccola dote, puoi eccellere, se sei appena un passetto fuori dal coro.... sono cavoli amari. Oggi poi essere fatalisti, come molti giovani erano già 10 anni fa, è facile, si ha la motivazione pronta ed in tasca: la pandemia che politici nostrani e pseudo - virologi brandiscono già, come lo spauracchio per provare a tenerci ancora sotto scacco, cercando di farlo rientrare dalla finestra, e la crisi economica in parte accentuata dalla guerra in Ucraina e dallo scellerato comportamento tenuto da Draghi e dalla NATO.Quindi è vero che molti giovani possono avere alcune responsabilità, ma, a mio avviso, hanno anche qualche attnuante.

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  7. Il bambino nasce pulito. Le prime cose che impara sono negative. All'intelligenza si sostituisce la furbizia.
    La colpa per una gioventù traballante è tutta degli anziani, pessimi educatori e disonesti.

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    1. Chi affronta il rischio educativo non sa nemmeno da dove cominciare. I valori di una volta son stati buttati nella spazzatura e quelli nuovi sono tutti malandrini. Denaro, divertimento, consumi folli.

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  8. Il ricevere tutto e subito, questo nostro "amato benessere", ha trasformato la concezione dell'attesa, un tempo vista come un momento che accumulava la speranza. Oggi l'attesa provoca ansia. Un esempio davvero semplice: prima quando aspettavamo una cartolina o un pacco avevamo il desiderio di riceverli e non sapevamo quando sarebbero arrivati. Oggi puoi controllare il pacco dove sta e se non arriva in tempo, secondo i giorni stabiliti già scoppia il panico. La felicità stava tutta nell'attesa, pure questa bella cosa è andata perduta.

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    1. Giusto. L' attesa non è più desiderio di avere qualcosa. Provoca solo ansia e insicurezza se ritarda.

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  9. Sai che comincio a preferire questi giovani decerebrati che fanno ore di fila per il nuovo iphone, agli uomini maturi di un'altra epoca che tra un po' giocheranno con l'atomica?

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  10. Con l'atomica giocano i dittatori che considerano la democrazia una degenerazione occidentale. Ti serve l'acciaio? Vai in Donbass , bombarda e prendilo.
    Uno zar stalinista ha dichiarato guerra alle libertà.

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    1. Lo zar è idiota, ma provocarlo pure annettendo ora la Finlandia alla Nato non è da meno..

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    2. Uno Stato ha tutto il diritto di scegliersi le amicizie e non ne deve dar conto a Putin, soggetto poco raccomandabile.

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