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domenica, ottobre 10, 2021

Rita

 



                                              Daniele scrive: 



La mia idea parte proprio dalla considerazione che spesso tutti facciamo e cioè che di un tema non se ne deve parlare solo il giorno a lui dedicato. Allora ho pensato che per il femminicidio  o la violenza psicologica o cmq ogni forma di violenza ed abuso sulle donne, potremmo fare con altri blogger  ossia altri di voi che mi seguono :-))) e che spero aderiranno alla proposta, un giorno al mese per tutto il 2021 dove ciascuno dei blogger partecipanti, pubblicherà un post su questo tema.

                                       

                                               Femminicidio


A uccidere Rita -31 anni- (10/09/2021) sono stati tre colpi di pistola, uno alla schiena e due al volto, sparati da suo marito, Pierangelo Pellizzari, 61 anni, disoccupato, separato con due figli ormai grandi. Lei lo aveva lasciato, era ospite a casa di un'amica, non era disposta a tollerare oltre il controllo ossessivo del coniuge, che peraltro lei manteneva. Pellizzari non sopportava l'idea che lei lo avesse lasciato per cominciare una nuova vita. In cui lui non era contemplato e di cui non avrebbe fatto parte. Così ha deciso di ammazzarla. Le ha teso un agguato alle 7 di mattina nel parcheggio della «Meneghello funghi» l'azienda che si occupa di coltivazione e confezionamento champignon presso cui Rita era impiegata da quattro anni. Quando l'ha vista scendere dall'auto con cui le colleghe da qualche giorno la accompagnavano al lavoro, è sceso dalla sua jeep e le è andato in contro con la semiautomatica spianata e, senza dire una parola, ha premuto il grilletto. Poi le ha rubato il portafoglio e, senza fretta, è risalito a bordo della vettura e si è dato alla fuga facendo perdere le sue tracce. È rimasto nascosto per una trentina di ore prima che i carabinieri lo scovassero in un pollaio. Rita era cresciuta a Benin City, in Nigeria, dove aveva avuto tre figli da una precedente relazione, ai quali mandava i risparmi che riusciva faticosamente a mettere da parte: sognava di poterli portare un giorno in Italia. Nel nostro Paese era dal 2017, l'anno dopo aveva sposato l'uomo che sarebbe diventato il suo carnefice. Pellizzari aveva già usato violenza contro un'ex convivente romena, incassando nel 2018 una condanna per minacce aggravate e lesioni. Ora per lui l'accusa è di omicidio aggravato, porto abusivo di arma e minaccia aggravata. A cui si aggiunge anche il reato di rapina per aver sottratto il portafoglio dopo aver lasciato a terra, nel sangue, il corpo senza vita della moglie.



Testi e ricerche Laura Zangarini

Sviluppo grafico Grafici Corriere Online

15 commenti:

  1. Dal 2012 a oggi sono state uccise 1064 donne

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  2. Aberrante. E sconvolgente il dato che fornisci nel commento. Sono sgomento ho un dolore lancinante alla bocca dello stomaco, sto immaginando i pensieri di lei vedendolo avanzare armato, e il totale terrore. Devastante.

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  3. Questa storia, come tantissime altre che abbiamo sentito dai media, è di una tristezza infinita. Quando finirà questa carneficina? Morti assurde, inaccettabili per un società che si definisce civile.
    Bella la tua iniziativa. Buona domenica Gus.
    sinforosa

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    1. Finirà quando il Governo si renderà conto che il loro immobilismo è veramente inspiegabile.
      Intanto dovrebbero istituire un Ministero per la tutela della donna.
      Attualmente il problema donna è gestito dal Ministero della Sanità.

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    2. Per l’anno 2020 nel periodo gennaio – luglio i dati della Direzione Centrale della Polizia Criminale indicano un aumento del numero delle vittime di sesso femminile che passa da 56 a 59, effetto soprattutto dovuto all’aumento degli omicidi delle donne del mese di gennaio 2020. Leggi Nota Istat “Omicidi di donne”
      Nel mese di marzo 2019 la Polizia di Stato ha registrato, in media, ogni 15 minuti una vittima di violenza di genere di sesso femminile. Maltrattamenti, stalking, abusi sessuali, fino alla forma più estrema di violenza: il femminicidio, commesso nella maggior parte dei casi in ambito familiare.
      Nel triennio 2017-2019, secondo le risultanze dell’analisi condotta dal ministero della Salute e dall’Istat sugli accessi in Pronto soccorso, rilevati dal Sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza in Emergenza-Urgenza (EMUR), per approfondire la conoscenza del fenomeno della violenza di genere, le donne che hanno avuto almeno un accesso in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza sono 16.140 per un numero totale di accessi in Pronto Soccorso con l’indicazione di diagnosi di violenza nell’arco del triennio pari a 19.166 (1,2 accessi pro capite). Le stesse donne nell’arco del triennio hanno effettuato anche altri accessi in Pronto Soccorso con diagnosi diverse da quelle riferibili a violenza: una donna che ha subito violenza nell’arco del triennio torna in media 5/6 volte in Pronto Soccorso. Analizzando i dati per fascia di età, il 57% degli accessi è di donne che hanno tra 18 e 44 anni, il 24,4% hanno tra 45 e 64 anni, le minorenni costituiscono il 14,3% del totale e le donne con più di 64 anni sono il 4,3%. Per approfondire, consulta la pagina Istat dedicata a questo argomento.

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    3. A chi rivolgersi
      112: chiamare il numero di emergenza senza esitare, né rimandare:
      in caso di aggressione fisica o minaccia di aggressione fisica;
      se si è vittima di violenza psicologica;
      se si sta fuggendo con i figli (eviti in questo modo una denuncia per sottrazione di minori);
      se il maltrattante possiede armi.
      Numero antiviolenza e anti stalking 1522 - Il numero di pubblica utilità 1522 è attivo 24 ore su 24 per tutti i giorni dell’anno ed è accessibile dall’intero territorio nazionale gratuitamente, sia da rete fissa che mobile, con un’accoglienza disponibile nelle lingue italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo. L'App 1522, disponibile su IOS e Android, consente alle donne di chattare con le operatrici. E' possibile chattare anche attraverso il sito ufficiale del numero anti violenza e anti stalking 1522.

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  4. Tali crimini terribili si verificano in tutti i paesi del mondo. Ciao Gus!

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    1. E' spaventoso quello che accade.
      Secondo uno studio delle Nazioni Unite, il 58 per cento degli omicidi di donne riportati nel 2017 è stato commesso dal partner, da un ex partner o da un familiare. Nel mondo, si verificano 137 femminicidi ogni giorno. In Asia avviene il maggior numero totale di omicidi di donne, con 20mila casi registrati nel 2017.

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  5. Già aveva avuto una condanna per minacce e vienza e se ne andava in giro liberamente. Tanti femminicidi avvengono anche per colpa di uno Stato che non difende a dovere le donne, che non decide di affronate seriamente questa piaga che è la violenza sulle donne.

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    1. Le Istituzioni sembrano non conoscere il problema donna.

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  6. Orta Nova, nel paese ferito dai femminicidi apre un nuovo centro antiviolenza. Sarà punto di riferimento per le vittime

    Orta Nova (Foggia) – Ancora un triplice femminicidio. Questa volta a morire una mamma e due figlieL'allarme da parte della coordinatrice del centro anti-violenza di Cerignola, Francesca Paola Cafarella. "Quello che arriva a noi è solo la punta dell'iceberg. Non conosciamo il sommerso, quello che affonda radici in una cultura patriarcale talmente radicata che è difficile scalfire", dice Cafarella



    Sarebbe il caso di studiare il DNA del genere maschile di Orta Nova
    Meglio qui che da Daniele, penso

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  7. Ogni individuo riceve metà del proprio DNA dalla madre e metà dal padre biologico, principio riconducibile a quella che è nota come seconda Legge di Mendel.

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  8. Guarda "I segreti di Wind River" è una storia vera come tante altre.

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  9. Questo ancora peggio: Bordertown è un film del 2006 scritto e diretto da Gregory Nava, ed interpretato da Jennifer Lopez (anche produttrice), Antonio Banderas e Martin Sheen.

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  10. Un ergastolo vero a questo assassino, ma pubblicizzato in maniera massiccia e sistematica su tv radio e giornali. Allora forse, altri potenziali bastardi, impareranno a vivere

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