Pagine

sabato, giugno 05, 2021

cavalieri, draghi e meloni

 

 

Me lo domando spesso anch'io, e questo discorso si allarga anche ad altri settori: l'incuria sui posti di lavoro che causano morti e feriti, il frodare lo stato col lavoro in nero, l'irresponsabilità nello svolgere un mestiere, il vivere da parassiti alle spalle degli altri quando si potrebbe lavorare e tanto, tanto altro ancora. In poche parole, non c'è limite alle male azioni.

26 commenti:

  1. Il cristiano ha degli obblighi, ma se è un vero cristiano non li considera obblighi, ma virtù. Preferisco un non cristiano virtuoso che applica il Vangelo e le Scritture senza mai averne sentito parlare. Perché la vita amorevole, senza odio, senza ipocrisia, senza calunnia è alla portata di ogni buon cuore. Non ha bisogno di dogmi, precetti, corsi e tutorial.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il Vangelo propone una scelta di vita. Bisogna, oltre che leggerlo, anche capirlo. Ci sono poi i Comandamenti. Non desiderare la donna d'altri, non desiderare la roba d'altri, non uccidere, non rubare, non fare falsa testimonianza.
      Cristo ha aggiunto un nuovo rapporto con il prossimo.
      Il dogma è un fatto di Chiesa e se afferma che Maria era vergine non può crearti problemi.

      Elimina
    2. Franco, le tue riflessioni si trovano nel vangelo.

      Si parla spesso di libertà come scegliere sempre la cosa che piace o conviene di più, oppure l'azione più adeguata a un certa situazione. Teologicamente questa è la libertà imperfetta, perché nello scegliere c'è il rischio dell'errore, cioè puoi sbagliare.
      La libertà è perfetta quando nella tua coscienza è già scritta la Verità. Non devi scegliere, ormai l'ha già fatto e non si pone il problema.
      Un esempio illuminante è il comportamento del samaritano.
      La strada che da Gerusalemme scende a Gerico è piena di curve e ideale per le imboscate. Capita che un sacerdote mentre cammina, appena dopo una curva, vede un uomo boccheggiante sul ciglio della strada. Pensa, sceglie e sbaglia "Sicuramente è un brigante pronto ad afferrarmi, rubarmi e poi ammazzarmi e, quindi, non si ferma. Più tardi la stessa situazione si pone a un levita che si dirigeva verso Gerico. Non si ferma, non sceglie il comportamento giusto, cosa che farà un samaritano che non crede in Cristo ma ascolta la sua coscienza. Nessuna scelta, nessun tentennamento: "Lì c'è un uomo ferito e vado a soccorrerlo.
      Esemplare questo passo di un Vangelo. Chi veramente amava il prossimo era un non credente e non il sacerdote e il levita. E' un ammonimento verso chi va in parrocchia, si comunica e nella vita è un egoista che pensa solo al suo tornaconto.


      Elimina
    3. Io non sono un cattolico radicale. Cerco semplicemente di mettere in pratica il Vangelo, dovrebbe essere così per tutti i battezzati.

      Elimina
  2. In fondo, hanno la stessa mentalità dei mafiosi che hanno gli altarini in casa e i santini in tasca.

    RispondiElimina
  3. Nel nome di Dio sono state fatte guerre, ammazzato persone buone. Nel nome di Dio i capi delle Sinagoghe hanno trascinato Cristo sulla croce. Questo succede alle persone che non sanno cosa sia il cristianesimo.

    RispondiElimina
  4. Questo non è un post sulla religione.

    RispondiElimina
  5. L'Italia è un Paese di furbi e furbetti, caro Gus. Io sono un lavoratore dipendente, e quindi certe cose neanche posso pensarle. C'è da dire, però, che spesso siamo anche noi clienti a favorire certe pratiche, anche per risparmiare 10 euro...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giusto. Non bisogna dare spazio agli evasori.

      Elimina
  6. Purtroppo c'è poca onestà.Buon weekend.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie OLga.
      La gente è educata nel modo sbagliato.

      Elimina
    2. La mia morale è drastica, forse sono un diverso. E non è mica un male essere diversi, anzi.

      Elimina

    3. Essere diverso per me vuol dire avere il coraggio di seguire le proprie idee e convinzioni, anziché lasciarsi trascinare da una corrente!

      Elimina
  7. Come fa un cristiano a definirsi tale? Ah, questa è una domanda da un milione di dollari. Me lo chiedo spesso anche io. Nel mondo regna l'ipocrisia, ma chissà se persone del genere son consapevoli di essere ipocrite e disoneste o son convinte di stare nel giusto. Purtroppo viviamo in un mondo dove le buone azioni si vedono di rado, ma per fortuna c'è ancora chi le compie.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo la verità rende libero e consapevole l'uomo.
      Solo un uomo ha affermato di essere la Verità.
      Nessuno di noi potrà farlo.
      L'unica via da seguire è in Cristo. Il farlo dona all'uomo una grande serenità. Ogni nostra azione dovrebbe suscitare una domanda: "Come vivo, quello che penso, quello che faccio, si avvicina, anche lontanamente, alla Parola di Gesù?".

      Elimina
  8. Condivido la necessità, etica e civile insieme, che tutti paghino le tasse. A scuola cercavo di far capire che pagare le tasse è dare un contributo alla casa comune, che poi restituisce i tributi in cure mediche (abbiamo capito col Covid quanto sia importante una sanità pubblica capillare ed efficiente), istruzione, trasporti e quant'altro. In merito all'adesione ai precetti evangelici, dovremmo considerare che l'orto-prassi è forse più importante e salvifica dell'orto-dossia... Grazie delle tue riflessioni. Buona domenica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Maria.
      Bisogna insistere, far capire che pagare le tasse permette allo Stato di erogare servizi necessari.
      i contenuti dell’orto prassi, dell’amore per il prossimo, non cambiano forse radicalmente a seconda dei modi di intendere l’ortodossia?
      Ciao.

      Elimina
    2. Il cristianesimo spiega bene ciò che è male e quello che è buono.
      Perché rinunciare a un punto di riferimento divino?

      Elimina
    3. @Gus O.: nella mia sintesi non intendevo avallare la rinuncia a importanti riferimenti fondativi. Nella mia - umile, personale e fallace - ricerca esistenziale, mi rendo conto ogni giorno di più della bontà dell'affermazione del cardinale Martini: "Appare che, dal punto di vista della metodologia dell’incontro, la differenza da marcare non sarà tanto quella tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti, tra uomini e donne che hanno il coraggio di vivere la sofferenza, di continuare a cercare per credere, sperare e amare, e uomini e donne che hanno rinunciato alla lotta, che sembrano essersi accontentati dell’orizzonte penultimo e non sanno più accendersi di desiderio e di nostalgia al pensiero dell’ultimo orizzonte e dell’ultima patria. La sfida pastorale che ne deriva è allora quella di ascoltare le domande vere del pensiero davanti al mistero dell’esistenza, ponendosi insieme, credenti e non credenti pensosi, a capire ciascuno le ragioni dell’altro. Per chi crede ciò potrà significare una purificazione delle motivazioni dell’atto di fede e al tempo stesso una nuova possibilità di proporle a chi non crede con la fedeltà del testimone e il rispetto del compagno di strada, che si riconosce nell’altro e scopre l’altro in sé."
      Lungi da me il gettare alle ortiche la bellezza e la bontà salvifiche del Vangelo, che si sostanziano soprattutto nella testimonianza esistenziale. Grazie ancora della possibilità di spunti di riflessione e di dialogo.

      Elimina
    4. Per me c'è l'uomo e nemmeno mi interessa sapere se è credente, oppure ateo. La mia valutazione riguarda il comportamento della persona. Apprezzo il tuo ragionamento e le affermazioni del cardinale Martini.
      La parabola del samaritano è un punto di riferimento che elimina ogni muro tra credenti e non credenti.

      Elimina
  9. me lo sono sempre chiesto.
    infatti non sono cristiano :)
    buon giorno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Seguita nella ricerca della verità.
      Ciao antonypoe.

      Elimina
    2. ne ho trovate già molte. ma è interessante continuare.
      lieto giorno

      Elimina
    3. pure a te.
      buon giorno

      Elimina