Pagine

giovedì, agosto 06, 2020

Salme non reclamate





Non sarà un normale «recupero alloggio» quello che dovrà fare Mm (società pubblica che gestisce la case popolari del Comune) al civico 6 di via Fleming, primo piano, alloggio del signor Giovanni D. S., milanese, 72 anni, morto solo nel suo appartamento e malato di Covid-19, trovato ieri dai vigili del fuoco dopo le telefonate dei vicini che sentivano quell’odore pesante filtrare dalla porta e dalle finestre. La casa portava tutti i segni dell’esistenza difficile dell’anziano, l’accumulo di cose inutili, le immondizie lasciate in giro, le condizioni igieniche disastrose, e in quel disordine i soccorritori del 118 ieri mattina, intorno alle 9, hanno trovato anche la documentazione medica di un recente e lungo ricovero all’ospedale San Carlo, avvenuto per vecchie patologie, e in quei referti c’erano anche le indicazioni della positività al coronavirus. Oltre ai vigili del fuoco e all’ambulanza, nella traversa di via Novara sono arrivati anche i carabinieri del Radiomobile, che hanno gestito l’intervento, e decine di inquilini si sono resi conto di quel che stava accadendo, perché per l’ispezione dell’appartamento soccorritori e forze dell’ordine hanno indossato tute, guanti e tutte le protezioni per evitare il contagio.

La diagnosi
L’uomo potrebbe essere sepolto al «Campo 87», l’area del cimitero Maggiore dedicata alle salme «non reclamate», ai deceduti per coronavirus che non hanno neppure un familiare che possa dare indicazioni per la sepoltura (anche se al momento l’emergenza è rientrata). Perché il signor Giovanni D. M. non aveva famiglia, non aveva parenti, molti lo conoscevano nel palazzo, almeno di vista, ma pochi avevano rapporti stretti o di consuetudine con lui, soprattutto negli ultimi anni.Stando ai racconti degli inquilini, dopo lo scorso inverno l’uomo avrebbe passato in ospedale qualche mese, un periodo comunque lungo, e ne sarebbe uscito perché lui stesso aveva preteso di essere dimesso e tornare a casa; dunque, con tutta probabilità, si accerterà nei prossimi giorni quale sia stato il decorso dell’infezione da coronavirus e quanto sia stata grave. Era seguito dai servizi sociali del Comune, e anche qui si cercherà di capire per quale motivo alla fine l’uomo sia stato perso dalle reti sia sociali, sia sanitarie: perché il cadavere era in decomposizione; difficile al momento stabilire da quanto fosse morto, ma di certo da molti giorni, dato che sarebbe stato visto per l’ultima volta all’inizio della settimana scorsa. Qualcuno aveva provato a contattarlo (sia sul versante dell’assistenza, sia per il controllo sanitario)?

L’assistenza
Se questo è accaduto, di fronte all’assenza di risposte non si è però attivato nessun meccanismo di ulteriore controllo, dato quel che poi è accaduto: «L’odore si sentiva da qualche giorno — racconta un’inquilina dello stabile — poi è diventato sempre più forte, fino a non essere quasi più sopportabile, e allora abbiamo chiesto alla custode di chiamare i soccorsi». Nessuno però nel condominio, pur sapendo che l’uomo fosse in complicate condizioni di salute, sospettava che negli ultimi tempi avesse contratto il Covid-19. Pare che il signor Giovanni D. S. sia rimasto quasi chiuso in casa per tutto il tempo successivo alle dimissioni dall’ospedale, o che comunque sia uscito pochissimo, motivo per il quale non dovrebbero esserci preoccupazioni dal punto di vista epidemiologico per un’eventuale diffusione del contagio. I tecnici di Metropolitana milanese ieri hanno chiuso l’alloggio in attesa di ripulirlo, sanificarlo e ristrutturarlo, date le drammatiche condizioni di igiene e di manutenzione.

Corsera

31 commenti:

  1. La prima notizia letta sulla rete.
    E' una giornata che comincia alla grande.

    RispondiElimina
  2. Commesse che lavorano dalle sei di mattina alle dieci di sera. Paghe da fame. Nessun diritto sindacale e frequenti abusi. Dietro le luci delle vetrine, ci sono spesso condizioni di vero sfruttamento e di illegalità.
    Da quando è iniziata la recessione, sono entrati in crisi non solo i piccoli negozi ma anche i supermercati e i centri commerciali sostituiti dalle bancarelle dove si compra un maglione a tre euro. Ora vanno a fare shopping, senza vergogna, anche quelli che una volta rappresentavano il “ceto medio”
    I supermercati e i centri commerciali sono luoghi terribili ,le casse nei loro passaggi obbligati costringono ad interminabili attimi di stupida sospensione, così gli uomini devono guardare altri uomini. Non c'è l'attesa della fila delle Poste, o lo straniamento della metro, lì sei in un budello di terra e un treno corre veloce, le porte si aprono e l'umanità ha pensieri visibili. Alle casse dei supermercati, il tempo si spacca e la stupidità della fila ci rende abietti. Ho visto un uomo con un volto amaro, così sferzatamene rancoroso, così eloquentemente in disaccordo con il resto del mondo. Una foto d'altri tempi, in bianco e nero, la scriminatura perfetta sui capelli radi e perfettamente ordinati, il viso magro di chi si porta sulle spalle qualcosa di pesante e quella smorfia di disgusto nella piega della bocca che attraversava una guancia come una piaga incurabile. Quale vita avrà attraversato quell'uomo? Ho allungato lo sguardo sul corpo, sui pantaloni marroni che dilagavano su gambe inesistenti a causa della sua magrezza. Ho pensato a qualche malattia con la morte già prevista. Qualche mese, un anno al massimo.



    RispondiElimina
    Risposte
    1. Splendido questo pezzo. Malinconico e reale, tenero e tosto.

      Elimina
    2. Non è un racconto, ma un'esperienza vissuta.

      Elimina
    3. Mi raccontava un'amica:

      Eravamo partiti in 112, alla fine ci scelsero in tre: mi sentii gasatissima. Ho lasciato dopo appena un mese, non so descrivere quello che provavo andando in quel posto, forse lo hai delineato tu: ma la notte sognavo Bauman incacchiatissimo, sognavo lui che mi brandiva davanti il suo "Does ethic have a chance in a world of consumers?" e mi chiedeva se era quella la vita che volevo... E sono andata via; certo, non avevo ancora dei figli, una famiglia: eravamo io e i miei ideali, la mia etica, le mie linee guide ad una vita che avesse per me un senso e soprattutto un significato individuale...

      Elimina
    4. Non si può guardare un uomo senza uno sguardo teso verso la prospettiva del suo destino.
      Solo da lì, dalla consapevolezza, dalla visione vera dell'altro, nascono i sentimenti più alti, ed è così che si manifesta l'Amore incondizionato: quello solo capace di rinnegare se stesso e di rinunciare al proprio ego a favore dell'altrui bene, ultimo andando a proiettarsi nell’attesa del domani seguendo al contempo la filosofia intrinseca del tutto nell'ora per allora. Se qualche volta trovate il tempo di andare in auto a ovest in County Clare, lungo la Flaggy Shore, a settembre o ottobre, quando il vento e la luce si azzuffano così che da un parte l'oceano è pazzo di schiuma e bagliori, e all’interno fra le pietre la superficie di un lago color ardesia è illuminata dal lampo terrestre di uno stormo di cigni, le piume scompigliate e soffiate, bianco su bianco, le teste adulte dall'aria ostinata
      sommerse o affioranti o indaffarate sott'acqua.
      Inutile pensare di posteggiare e cogliere la scena più completamente.
      Passano cose note e ignote mentre forti morbide folate prendono l'auto di sbieco e sorprendono il cuore sovrappensiero e lo aprono d'un soffio.
      Anche qualche pensiero di Seamus Heaney.

      Elimina
    5. Il 30 settembre 1955 moriva a soli 24 anni l’icona per eccellenza del cinema di Hollywood. Incarnazione della ribellione giovanile, segnato da una vita tormentata e turbolenta, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema con soli tre film e una fine precoce che l’ha consegnato all’immortalità.
      Bastano tre film girati in un anno a renderti una star immortale? La risposta è sì, se ti chiami James Dean. Forse il Mito per eccellenza di quella magia di sogni e celluloide che si chiama cinema, insieme a Marilyn Monroe: a dimostrarlo è il fatto che a sessant'anni esatti dalla sua morte tragica avvenuta il 30 settembre 1955, il mondo lo celebra ancora come un'icona eterna. A quel ciuffo biondo, a quell'aria ribelle che rivoluzionò lo stile di un'intera generazione, è bastato un terzetto di pellicole e una "gioventù bruciata" a soli 24 anni da un fatale scontro automobilistico. Da allora, l'universo di celluloide non è più stato lo stesso.

      Elimina
  3. Nel cimitero Maggiore a Musocco sepolte 60 persone di cui nessuno ha chiesto, o ha potuto chiedere, le spoglie. Il campo 87 del Cimitero Maggiore, già dedicato alle inumazioni d’ufficio da alcune settimane, rimarrà allestito a verde - senza possibilità cioè di porre monumenti o manufatti - per due anni dalla data dell’ultima inumazione. Tutte le spese di inumazione rimangono a carico dell’Amministrazione comunale anche nel caso in cui i familiari decidano successivamente di trasferire i loro cari in un altro campo, di tumularli o di procedere alla cremazione. I familiari saranno esentati anche dal pagamento della tariffa comunale per il servizio funebre e per l’esumazione straordinaria dei defunti inumati nel campo 87.

    RispondiElimina
  4. Cose tristi. E chi è senza nessuno rischia la medesima fine. Dimenticato anche Dio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se è il Dio che ha fatto resuscitare Cristo possiamo aver fiducia.

      Elimina
  5. In Italia troppo spesso anziani muoiono nella solitudine del loro appartamento, abbandonati a se stessi in tutti i sensi. Adesso ci si aggiunge anche l'emergenza Covid-19.
    Non sapevo dell'esistenza del Campo87. Ho letto ora che ad aprile erano seppellite 61 persone. Riposino in pace tutti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In Italia il 40% delle famiglie è formato da una sola persona.
      Come ha scritto Daniele si tratta di simmetrie asettiche.

      Elimina
  6. La triste realtà della solitudine e dell'indifferenza, trasparenti agli occhi della società.
    Buona serata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Covid-19 ha messo a nudo la nostra impreparazione nel fronteggiare le pandemie.
      Le fosse comuni riguardando anche gli USA, quindi il problema è di tutti. Eppure, quando questa mattina ho letto la notizia del signore di Milano è stato come prendere un pugno in faccia.
      Ciao Joanna.

      Elimina
  7. Boa noite Gus. Esplêndido. Grande abraço de um amigo carioca.

    RispondiElimina
  8. Ciao carioca.
    Boa noite Luiz.

    RispondiElimina
  9. La solitudine e l'abbandono di questa persona sono i due aspetti che più mi hanno afflitto e segnato nell'animo. Morire soli è già terribile esserlo anche come salma mi pare devastante

    RispondiElimina
  10. L'uomo è stato dimesso dietro sua richiesta, ma risultava positivo al Covid-19. Eppure nel periodo che precede la sua morte non era in quarantena. Entrava e usciva di casa a suo piacimento. Nessun assistente sociale. Non viene chiarita la causa della sua morte.

    RispondiElimina
  11. Una triste realtà della nostra società.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bisogna indagare su queste inadempienze. Vive solo non può diventare un rischio.

      Elimina
  12. La solitudine è una brutta bestia, nelle nostre case dormitorio non conosciamo neanche i nostri vicini, potrebbero morirci a distanza di un cartongesso e lo sapremmo solo perché la puzza diventa più forte del nostro dopobarba da discount..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I matrimoni si sfasciano e si rimane soli. La gente non si sposa, non fa figli e l'idea famiglia è scomparsa nel nulla.

      Elimina
  13. Solitudine,indifferenza,che tristezza,l'assistenza che non c'è...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questa società è una nostra scelta. Il sistema capitalistico non ha un'etica.

      Elimina
  14. Che tristezza che mi mettono queste notizie. Storie di solitudine, abbandono, realtà che sono là fuori, a volte anche a noi molto vicine, ma che spesso non conosciamo o facciamo finta di non conoscere.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tutte le sofferenze causate dal Covid-19 sono la proiezione del nostro futuro. Le scelte sbagliate del nostro vivere danno l'impressione di essere irreversibili.

      Elimina
  15. Il non rispetto dei morti, il dimenticarsi del dolore altrui sono chiari segni di come questa nostra società sia forse una delle peggiori che il mondo abbia mai visto.
    Se siamo uomini, dico, dobbiamo dimostrarlo attraverso l'empatia, il rispetto e i buoni sentimenti.
    Dimenticare i morti non ha senso.
    Ti abbraccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il nostro mondo è assurdo.
      Abbraccio Francesca.

      Elimina
  16. Ciao Gus,
    queste storie mi mettono addosso ansia e tristezza, una tristezza infinita.
    Non riesco proprio a pensare come sia possibile in un condominio di grandi dimensioni non conoscere e non preoccuparsi del proprio vicino di casa sopratutto se anziano e senza parenti.
    Sarò perchè nella via dove abito io, dove sono tutte villette e ci conosciamo tutti, ma certe cose per me sono inconcepibili.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'indifferenza è la caratteristica predominante nella nostra società.

      Elimina
  17. Ciao ragazzi, se hai bisogno di assumere un vero hacker per monitorare / hackerare il telefono del tuo partner da remoto, scambiare e raddoppiare i tuoi soldi in giorni / settimane o hackerare qualsiasi database, il tutto con riservatezza garantita, contatta easybinarysolutions@gmail.com o whatsapp: +1 3478577580, sono efficienti e riservati.

    RispondiElimina