Se piove, mi chiami accanto e mi indichi attraverso i vetri quel che succede fuori, distorto dai goccioloni sulla finestra, da quell'idea di mosso che ha la pioggia quando bagna come di virtualità tutto quello che scopre, toccandolo, appoggiandovisi sopra. – Guarda, piove, mi dici e mi convinci ci sia qualcosa da guardare, rannicchiati spalla contro spalla sul davanzale, e io ti dico – Tutte le volte la stessa storia, ma è una finestra, un po’ di pioggia! Dici – Zitto, e guarda; apri la finestra con l’acqua che rimbalza sul marmo e ci colpisce di riflesso. – Dai, che dopo ci tocca asciugare; ma dici che ti piace l’odore fertile dell’acqua, ti piacciono le persone in pantaloncini che camminano svelte, indecise tra il fastidio e il sollievo, guardi i palazzi di fronte, ti piace il nome dell’inverno pronunciato dalla bocca dell’estate, il brivido sulla pelle fuori stagione, il fatto che non si possa uscire, gli amici che chiamano per disdire la serata alla discoteca all'aperto, la televisione spenta. E io insisto – È pioggia, è solo pioggia: non può piacerti, è una cosa stupida. Tu dici che non c’è niente di male a essere stupida. E’ che la pioggia ti piace proprio, le gocce sul naso, o su una ciglia. Io vorrei prenderti e tu non vuoi. Il rumore delle auto sul fondo bagnato, le onde che alzano piano, ti piace quell'odore e colore di cenere che non è un fuoco spento, non è rovina, ma è una proprietà dell’acqua, è la cromatura d’una città sottomarina, ma senza i fronzoli dei coralli, è calma e bellezza, il segreto in un’ostrica. – Sei scema; ti dico all'orecchio, scrolli e ridi per togliermi la parola, il mento sulle mani, una freschezza sulla pelle. Resteresti a guardare la pioggia per ore, ne sei capace, poi fai una doccia, metti l’accappatoio, l’asciugamano attorno alla testa, e se piove ancora ti rimetti a guardala, incantata, che donna particolare che sei! – Chiudiamo? E’ un lago qua per terra, attenta ai piedi. La chiudiamo per metà, la tua parte rimane aperta, allora io mi sposto dietro di te, ti abbraccio e poggio il mento sulla spalla, e sei contenta se me ne sto zitto e guardiamo la pioggia, le persone che corrono nelle portiere in macchina, gli ombrelli infelici, pensavano se ne riparlasse tra mesi. Ma è possibile che non hai niente da fare, da startene a guardare la pioggia? - È un acquazzone, una cosa passeggera; mi piace starti avvolto contro, mi piace accarezzarti le braccia, il corpo, mi piace amarti senza fare l’amore, mentre guardi la pioggia e dici che ti piace guardarla, che non ti stancheresti mai, che è una cosa stupida e che non c’è niente di male, nelle cose stupide. Mi viene male alla schiena, mi formicolano le gambe. Chiudo la finestra, prendo uno straccio dalla cucina e asciugo il pavimento, rimango a guardare mentre piove, ma se non ci sei tu a guardare la pioggia mi diventa oltre che stupida, mi diventa inutile e insulsa, e non la guardo più.
Io amo la pioggia. E non vorrei mai usare l'ombrello però la sensazione di sembrare completamente matto a non usarlo mi assale e niente lo uso.
RispondiEliminaMa la pioggia mi piace molto. Addosso che ti scorre o guardarla dalla finestra.
Io in tutto questo ci vedo un momento molto ludico da fare con chi ami.
Anche a me piace la pioggia, specie quando interrompe la caldagna estiva.
EliminaCerto mi piace più vederla dalla finestra :)
Il temporale sul mare è senza coperture.
EliminaLa notte mi avvolge. Mi fa tremare, perché arrivano i ricordi. Ieri sera, spente le luci, mi guardavo attorno: stanze grandi, piene zeppe di parole, di stanze che nessuno più usa.
RispondiEliminaE dentro di e sentivo una strana malinconia.
Amo la pioggia, mi piace il profumo della terra bagnata, mi piace vedere il mare agitato dal vento raccogliere quelle piccole lacrime che cadono dal cielo e si mescolano all'odore della salsedine e alla nebbia che si alza in lontananza. Mi piace la pioggia, capace di ripulire il mondo anche solo per un fugace momento.
RispondiEliminaImmagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: le dolci emozioni
non ho letto ancora il post. mentre ho letto i tuoi commenti.
RispondiEliminaforse preferisco le nevicate alla pioggia. hai ragione: tutto si mescola: i pensieri agli odori, la memoria ai suoni. e mi prende talvolta una lucida, melanconica ebbrezza
Onestamente devo confessarti che preferisco il temporale.
EliminaQuel cupo silenzio che precede la tempesta. Si alza il vento, polvere, uccelli che sembrano impazziti, fulmini e tuoni.
Specialmente al mare, verso la fine d'agosto, con il mare che si gonfia è bellissimo.
sì, le tempeste sono molto coinvolgenti e sconvolgenti. specie quando il mare risponde al cielo
EliminaIl silenzio che precede la tempesta è un'emozione molto forte.
EliminaStupendo questo post Gus... malinconico, forte e dolce... non so aggiungere altro...
RispondiEliminaHai la grande capacità della sintesi. Con poche parole sei riuscita a dire tutto del post.
EliminaGrazie,
E' bellissimo questo tuo ricordo perché veramente, non c'è un minimo di nostalgia e soprattutto di nostalgismo, ma solo un pizzico di malinconia (che io considero un sentimento positivo, a differenza di nostalgia e nostalgismo) e soprattutto tanto affetto e dolcezza.
RispondiEliminaCome dicevo nel messaggio sopra, la pioggia d'estate è un toccasana, anche se può rovinare la giornata al mare.
La memoria per me è quasi sempre presenza. Ieri sera, l'ho scritto su un commento, l'assenza mi ha immalinconito e poi rattristato.
EliminaQuesto post è la mia medicina. Ora sto bene.
Se non ricordo male avevi già parlato di questo tuo bellissimo ricordo, la pioggia sa offrire emozioni molto intense, modulate, per un certo verso cangianti, certo per chi la ama e io la amo molto.
RispondiEliminasinforosa
E' la parte più bella della memoria della mia/nostra vita.
EliminaIl tempo passato a Gordone Riviera è stato l'ultimo regalo gioioso prima di un'altra realtà difficile, anche se la sua malattia mi ha fatto scoprire un amore completamente depurato dall'egoismo.
"Lui è come la pioggia, io come la terra, lo ricevo e lo accolgo."
RispondiEliminaFrida
Sappi che mi hai fatta piangere seduta davanti alla finestra mentre guardo piovere e mi sento terra.
Sei un amore di donna.
EliminaGrazie Elisa
EliminaMi hanno toccato profondamente le tue parole, grazie a te.
RispondiEliminaBellissime parole Gus...ogni cosa può essere stupida o bella per qualcuno, dipende dall'emozione che si prova osservandola.
RispondiEliminaIo amo guardare la poggia, mi mette tristezza ma mi libera i pensieri.
Sai cosa amo anche? guardare le luci delle finestre delle case...penso, immagino chi ci vive e le loro vite, se sono felici, se stanno soffrendo.
Piccolezze inutili per qualcuno, il mondo per altri!
Buona serata
Sily, non ho mai domandato a mia moglie perché le piacesse passeggiare sotto la pioggia.
EliminaCi sono sensazioni che vengono dall'inconscio e non conviene indagare.
Ci provo, come psicologo della mutua. Guardare le luci delle finestre e associarle alla felicità/sofferenza di chi ci abita è il transfert, cioè trasferisci alle case degli altri l'indagine che dovresti fare delle persone che vivono nella tua casa.
Ciao.
Io non amo la pioggia ma il Garda moltissimo.Bel post ,buon venerdì!Olga
RispondiEliminaA Gardone Riviera si sta benissimo, ma se non ami la pioggia non è il posto adatto per te. Praticamente esci con il sereno e all'improvviso arrivano i goccioloni.
EliminaCiao Olga.
Questo ricordo di tua moglie è commovente, ho le lacrime agli occhi, parole meravigliose.
RispondiEliminaGrazie Daniele.
EliminaE' facile scrivere quando puoi parlare di cose vissute.
Non è facile far provare delle emozioni scrivendo (o raccontando) un ricordo personale. Tu ci sei riuscito alla grande. Davvero complimenti.
RispondiEliminaE' una storia vissuta e le emozioni le ricordo in modo nitido. Basta trascinare un sentimento su un foglio di carta. Se lo fai onestamente gli altri lo capiscono.
EliminaGrazie.
Un bel brano, si, é una poesia! Buongiorno Gus!
RispondiEliminaGrazie Francesco.
RispondiEliminaBuona giornata.
Un post che trasmette forti emozioni.
RispondiEliminaSaluti a presto.
E' uno stralcio di una storia scritta quasi a caldo. L'originale è molto lungo e passionale. Ci sono momenti molto forti che non potevo scrivere su un blog.
EliminaGrazie Vincenzo.
Certe cose all'apparenza sciocche, in realtà non lo sono quando le si condivide insieme.
RispondiEliminaÈ un po' come un libro che leggevo da ragazzina, La sera che vedemmo le lucciole.
Filippo, il protagonista, ripesando da adulto alla sua famiglia diceva che le cose più belle erano come le briciole dei crackers: da sole non erano molto, ma insieme facevano una montagna di ricordi.
Ti abbraccio.
Grazie Francesca.
EliminaHo scritto tanti appunti sulla vita passata con Bruna.
Poi ho riordinato tutto, dal primo incontro alla morte.
Il post che ho messo sul blog appartiene alla raccolta. Non ho pubblicato i momenti più intensi. Molto intimi, passionali ma non scabrosi.
Ps: scusa, il titolo giusto del libro era "La sera che abbiamo visto le lucciole". Ho controllato in libreria.
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