https://www.ilmeteo.it/notizie/coronavirus-ecco-perch-cos-tanti-morti-in-lombardia-inchiesta-corriere-della-sera
Sul Corriere.it viene pubblicata questa INCHIESTA che porta la firma di Milena Gabanelli e Simone Ravizza.
Tutto partì il 25 febbraio con 231 contagiati in Lombardia contro i 42 in Veneto e i 26 in Emilia Romagna, ma l’epidemia si è allargata esponenzialmente e a oggi si contano 11 lombardi morti ogni 10 mila abitanti, contro i 6 dell’Emilia Romagna e i 2 del Veneto. Dai dati dell’Istat emerge che a Milano la mortalità tra i residenti è esattamente il TRIPLO 90 dell’anno scorso, a Bergamo più di 5 VOLTE tanto, a Brescia 20 il QUADRUPLO!
Rianimazioni in crisi
Il sistema ospedaliero ormai diviso quasi equamente tra pubblico e privato va subito in crisi, è sufficiente pensare che a febbraio i posti letto in Terapia intensiva erano sottodimensionati (8,5 su 100 mila abitanti contro i 10 dell’Emilia e del Veneto): il sistema non regge e mentre ci si concentra nel potenziare le strutture ospedaliere, al personale medico e infermieristico non arrivano disposizioni chiare e mancano i dispositivi di protezione
Sorveglianza territoriale
RispondiEliminaNella Regione Lombardia a differenza delle altre regioni manca un’attività di sorveglianza dei contagi, infatti la rete dei medici di base e dei distretti sanitari è stata via via smontata nel corso degli anni. I medici di famiglia appaiono come allo sbaraglio per settimane intere, alcuni rischiando pure la vita, altri lasciando i malati a loro stessi, magari col solo consiglio di prendere Tachipirina e restare a casa. La delibera che dà indicazioni precise sul Covid-19 arriva solo un mese dopo rispetto ai primi casi di Codogno, e porta la data del 23 marzo.
Poca autonomia decisionale
EliminaInnanzitutto sulla Case di Riposo, le cosiddette RSA, vengono combinati una serie di errori, come il ritardo nella chiusura delle visite dei familiari, la decisione di mandarci malati di covid meno gravi per liberare gli ospedali, la mancanza di dispostivi di protezione. E mentre la Lombardia invoca al Governo Conte il totale lockdown per blindare l’Italia non si preoccupa dell’urgenza di chiudere Nembro e Alzano nella Bergamasca, attendendo così il decreto del 7-8 marzo.
I tamponi
RispondiEliminaLa Regione non prende una posizione su cui effettuare i tamponi a differenza di Veneto ed Emilia, soprattutto sui test a medici e infermieri. Si punta sulla costruzione dell’ospedale nella ex Fiera di Milano con l’aiuto niente di meno di Guido Bertolaso (poi ammalatosi per due settimane di Covid19) con l’obiettivo, in meno di due settimane di inaugurarlo: ma ad oggi la Terapia intensiva, inizialmente presentata come in grado di ospitare 600 posti letto, conta solo 10 malati.
Lo sguardo verso la «Fase 2»
EliminaMentre in molte regioni la crescita di nuovi contagi è ormai prossima a ZERO e si pensa già riaprire il 3-4 Maggio , in Lombardia i ricoveri in Terapia Intensiva scendono, ma troppo lentamente rispetto al resto del Paese. Come riapriranno le attività? Ed i mezzi di trasporto pubblico? Si attenderanno disposizioni da Roma? Intanto oggi tutto sembra morto, ma ricordiamoci che a Milano è pieno di eccellenze: il Politecnico, la Bocconi, Istituti di ricerca e analisi, imprenditori, banchieri, Fondazioni, una grande rete di volontariato. Perché non elaborare una strategia di uscita scommettendo su qualcosa? Facciamo i test sierologici, e subito. Non c’è più il tempo per rivendicare poteri personali. Chi è morto in corsia, sacrificato per colpe non sue, non pensava né alla propria sedia né alla propria carriera.
E aggiungiamo noi: ma non doveva essere la Sanità migliore del mondo? La Regione più ricca d’Europa nel Paese più bello del mondo? Non è tempo per le critiche, è tempo per agire e cambiare.
Sul Corriere.it viene pubblicata questa INCHIESTA che porta la firma di
Milena Gabanelli e Simone Ravizza.
La mia riflessione.
RispondiEliminaL'inchiesta del Corsera è seria, ma "Se Atene piange, Sparta non ride".
Se Covid-19 avesse attaccato il Centro-Sud sarebbe stata un'ecatombe.
Questa è l'Italia.
No, non è così. Il sud ha più risorse di quello che vuol far credere. La sanità lombarda (ma non solo) è dominata da anni dall'ndrangheta e dai casalesi. Chiedilo a loro. Molti medici incompetenti vengono dal sud. Non solo medici purtroppo, l'ignoranza, la mentalità si vede anche negli uffici statali, Inps, caf, poste, polizia, carabinieri e tanto altro. Di veri lombardi ne sono rimasti ben pochi.
RispondiEliminaFontana ha visto subito la gravità ma conte ha sostenuto più volte che l'Italia era preparata a questa eventualità (con tanto di video), zingaretti invece era a Milano sui navigli per l'apericena (ma l'ha pagata di tasca sua?) sdrammatizzando già in pieno contagio. Pare che lui sia guarito presto, però (video dell'apericena pure qui) la napoletana d'Urso che pubblicizzava d'abbraccio ai cinesi, dai ristoranti ai parrucchieri ecc ecc ecc infinite.
Per ora mi fermo qui.
"La sanità lombarda (ma non solo) è dominata da anni dall'ndrangheta e dai casalesi".
EliminaLa Regione Lombardia dovrebbe fare pulizia.
Fontana ha ereditato la Lombardia di Formigoni e Berlusconi.
Noi abbiamo tanti morti, gus ci vuole rispetto. Non facciamo politica spicciola in questo caso. Il nord si riprenderà presto cone abbiamo sempre dimostrato. Certo non abbiamo creato code per andare al mare in piena pandemia. Non andiamo ai festini di Pozzuoli, non approfittiamo del reddito di cittadinanza per non raccogliere i broccoli. Le zeppole al cornavirus al cuore di papà E soprattutto non mandiamo gli sfotto' dai balconi cantando fratelli d'italia mentre qui si muore, mentre, invece, molti di loro sono degni di questa Italia. E ancora una volta l'hanno dimostrato davanti al mondo intero che ride di noi.
RispondiEliminaSe vuoi ho ancora tanto. Ma tanto da raccontare.
Io non divido l'Italia tra nord e sud. Non ho mai parlato di secessione. C'è un caso Lombardia e non un problema nord. Il Veneto ha affrontato bene Covid-19.
EliminaBene. Racconta come è avvenuta l'industrializzazione del Nord.
RispondiEliminaFilm Così ridevano:
Leone d'oro a Venezia. Implacabile, appassionata, struggente, un'opera potente, lontana da facili citazioni neorealiste, da giudizi storici e da qualsiasi forma di didascalismo e ridondanza retorica. Un'epica collettiva in cui vicende private e contesto nazionale si alimentano reciprocamente alla ricerca delle origini della nostra confusa modernità.
A essere messo in scena è il dramma dell'emigrazione, del desiderio di riscatto, della difficile integrazione sociale e della convivenza tra povertà e benessere nell'Italia in ascesa nel boom annunciato. Amelio ci costringe a ripensare allo stereotipo meridionale e a situazioni e luoghi che crediamo di avere in qualche modo interiorizzato. Primo tra tutti l'espropriazione culturale e politica di intere generazioni di emigranti che hanno contribuito allo sviluppo del nord. 1958 - 1964, sei anni determinanti per il nostro paese, raccontati attraverso il rapporto complesso, tormentato e viscerale di due fratelli siciliani, per mezzo di una narrazione ellittica, al di là di qualsiasi convenzione stilistica, svuotata di fatti e di cronologia.
L'essenziale talvolta resta fuori campo, lo spettatore è costretto a raccogliere indizi e a ricostruire i nessi nella frammentazione, assumendo un ruolo non passivo nella fruizione della pellicola. La poetica, la capacità espressiva e l'impronta stilistica subiscono modificazioni nel suo percorso autoriale, ma resta essenzialmente una costante la coerenza a un certo tipo di sensibilità creativa. Così come permane il dono di saper raccontare esistenze precarie, vie di fuga impossibili, prese di coscienza faticose e inevitabili compromessi morali.
Lo spazio urbano (una Torino plumbea e tetra dagli austeri e sontuosi palazzi savoiardi, ma in qualche modo più metaforica che dotata di concretezza vera e propria) è mostrato così come la vedono i protagonisti, con i loro occhi spaesati, la loro attonita curiosità e l'angoscia provocata dal labirinto esistenziale in cui si trovano rinchiusi. All'inizio la scelta del regista era ricaduta su Milano, unica altra alternativa possibile, ma alla fine ha optato per il capoluogo piemontese, città sicuramente meno sfruttata dal cinema.
Amelio in proposito aveva dichiarato: «Credo che le mura, i palazzi, le strade di Torino esprimano tutta la loro storia senza però ostentarla: i monumenti, anche i più "eccessivi", sono come velati da una patina di discrezione. La stessa che c'è nei torinesi».
Bene. Bello ma questi torinesi sono originari di Catania o pure di Napoli? Sono così ospitali, curiosi... di vita e tanto pittoreschi... Giusto per dare un tono poetico a questa catastrofe. La mentalità giusta del mondo che casca e ci si sposta un metro (non di più) più in là.
RispondiEliminaPurtroppo ci sono stati tanti errori umani in questa storia, non solo della politica, ma anche degli addetti ai lavori. Il virus ha viaggiato in ospedale, ci sono stati pazienti lasciati a casa in condizioni a rischio, la gestione dei tamponi secondo me non è stata efficace, affatto.
RispondiEliminaCredo, a tempo debito, sia giusto far chiarezza di quanto avvenuto nelle Rsa, che si sono trasformate in un luogo di morte.
Intanto dobbiamo pianificare il futuro. Più personale, ospedali dedicati al covid-19,aumentare la produzione dei dispositivi di protezione individuale.
Sembra una banalità ma per me tra qualche mese ai piani alti si saranno dimenticati tutto.
La sanità lombarda è da parecchio tempo la vacca da mungere per i politici locali. Tutto è avvenuto insabbiando la realtà.
EliminaSe ne sta parlando molto di questa cosiddetta "eccellenza" della sanità lombarda, ma evidentemente c'è qualcosa che sfugge: i numeri di contagiati e morti non hanno paragone col resto dell'Italia e questo è un dato oggettivo non facile da spiegare...
RispondiEliminaLa Sanità è scarsa e privatizzata. Gli errori sono riconosciuti da tutti. Gli scambi commerciali con la Cina molto sviluppati. Molti viaggi anche quando Covid-19 era attivo. I cinesi nascondevano, i lombardi hanno capito che qualcosa stava succedendo quando a Wuhan hanno visto che per le strade della metropoli la gente si accasciava sui marciapiedi.
EliminaPAVIA: LA «CASA DI CURA DEI BOSS»
RispondiEliminaTre pazienti particolari sotto le cure della sanità pavese:
-Pasquale Barbaro (esponente di ‘ndrangheta)
-Francesco «Ciccio Pakistan» Pelle (esponente di ‘ndrangheta)
-Giuseppe Setola (esponente della camorra, boss dei casalesi)
IL CASO MAUGERI: STRANA COINCIDENZA 1
RispondiEliminaIl caso di Francesco Pelle: un ricovero «eccellente»
-Latitante dal 30 agosto 2007
-Ospite della clinica Maugeri dal 31 luglio 2008 (sotto falso nome) per
sottoporsi a cure mediche
-Arrestato dai Ros mentre è ospite alla clinica Maugeri
-Al centro di una inchiesta condotta dal Dipartimento Antidroga degli Stati
Uniti
La clinica Maugeri al centro di una indagine mondiale
OLTRE «INFINITO».
RispondiEliminaNUOVI CASI DI INFILTRAZIONE
-Forme presunte di riciclaggio nel settore delle farmacie (Milano,
Corbetta…) da parte della famiglia di ‘ndrangheta Romeo;
-Presenza (da accertare) della ‘ndrangheta nel traffico illecito di farmaci
(inchiesta «Contramol»):
-Personale medico e dipendenti di farmacie lombarde imparentati con
importanti famiglie di ‘ndrangheta:
«la 'ndrangheta punta al mercato farmaceutico. Le colpe dei padri non
ricadano sui figli, ma ci ha stupito constatare come diversi giovani
appartenenti alle famiglie mafiose scelgano di laurearsi in Farmacia ».
Ilda Boccassini, allora capo della Dda di Milano
E ancora CASO MAUGERI: STRANA COINCIDENZA 2
RispondiEliminaIl caso di Giuseppe Setola: «una perizia fatale»
-Un primario pavese (oculista di origini siciliane) firma una perizia a favore
di uno dei più feroci killer di camorra (perizia disposta dal tribunale di
Santa Maria Capua Vetere)
-Una «semplice» perizia consente allo spietato killer di fuggire dagli arresti
domiciliari, riprendere il comando dell’ala stragista e uccidere 18 persone
in pochi mesi
La «zona grigia», un ingrediente vitale per le organizzazioni di
IL CASO MAUGERI. E I RESPONSABILI?
RispondiElimina-Responsabilità di natura politica: chi ha nominato Chiriaco a capo dell’Asl
pavese? (Un caso ulteriore: Pietrogino Pezzano)
-Responsabilità nell’esercizio della giurisdizione: i Tribunali competenti che
hanno disposto perizie/ricoveri presso la clinica Maugeri (e non solo);
-Responsabilità «professionali»: gli esponenti della «zona grigia», «uomini
cerniera» in grado di agevolare (più o meno consapevolmente) l’agire dei
clan;
-Carlo Antonio Chiriaco, quale perno del «bubbone pavese» (oltre la cosiddetta zona grigia)
MAFIA E SANITA’. IL CONTESTO SETTENTRIONALE
RispondiElimina-Settore di investimento relativamente nuovo per le organizzazioni mafiose;
-campo di investimento sofisticato (diverso dai tradizionali mercati di
infiltrazione);
-settore «dalle mille risorse», in grado di corrispondere plurimi vantaggi (dal
profitto al consenso, dai vantaggi politici all’impunità…);
-Nuove dinamiche in atto: presunti investimenti nelle farmacie, infiltrazioni nel
traffico illegale di farmaci, numero apparentemente crescente di medici e
farmacisti legati da parentele con esponenti di ‘ndrangheta.
IL SISTEMA DI INFILTRAZIONI NELLA
RispondiEliminaSANITA’ LOMBARDA
-Primato della ‘ndrangheta
-Concentrazione geografica dei casi di infiltrazione (che ricalcano le forme
di distribuzione geografica della stessa organizzazione ‘ndranghetista)
-Sistema di infiltrazione multilivello (diversi vantaggi ricercati)
-Pressione articolata a vasto raggio (caso Asl di Pavia)
-Singolo investimento
-Richiesta di servizi (perizie, servizi di cura illegittimi…)
-Nuovi segmenti del settore sanitario nel bersaglio dei clan
Settore farmaceutico
Analisi del contesto lombardo.
RispondiEliminaPeculiarità e «vocazioni» territoriali
-«Piatto forte» della sanità italiana: alta attrattiva per i clan lombardi (e non
solo) [la spesa sanitaria costituisce più dell’80% degli impegni complessivi
di spesa della Regione];
-Particolare attitudine alla penetrazione mafiosa: «il modello lombardo»
[risorse economiche, corruzione e clientele interne al sistema];
-Asl di Pavia: unico caso settentrionale in cui la sanità è stata direttamente nelle mani della mafia
Analisi del contesto 2.
RispondiEliminaI tratti salienti del «modello sanitario lombardo».
-Sviluppo di un meccanismo pervasivo di matrice politica autoreferenziale
alla guida della gestione sanitaria;
-Sistema di fedeltà politiche [come regolatore supremo delle nomine del
personale medico-sanitario];
-Apertura di varchi strutturali alla corruzione [processo di liberalizzazione
spinta del sistema sanitario regionale]
-Meccanismi di controllo inefficienti [a garantire un equilibrio strategico tra il pubblico in calo e il privato in crescita
LA VICENDA PAVESE.
RispondiEliminaUN CASO PARADIGMATICO
«…qua trattiamo tutto..il medico di famiglia..li paghiamo noi..li gestiamo
noi..omissis..qui questo è il centro di potere più grosso della provincia
perché da noi dipendono tutti gli ospedali della provincia..tutti i medici di
medicina generale..i cantieri, li chiudiamo..la veterinaria..gli ospedali
praticamente..siamo noi che diamo i soldi..siamo noi che controlliamo..mi
sono fatto un cxxo così per un anno e mezzo..poi mi sono organizzato..ora
c’ho la squadra che funziona che è una meraviglia..ho tutti i capi
dipartimento che mi adorano perché io li ho valorizzati pur essendo la
maggior parte di sinistra e io di centro destra..omissis».
Carlo Antonio Chiriaco- direttore sanitario dell’Asl di Pavia
Violetta, questo post è meglio chiuderlo. Non deve essere un cattivo esempio di campanilismo nord-sud. L'argomento era solo il caso sanità Lombardia. La delinquenza organizzata nata in Sicilia si è poi estesa in tutta l'Italia.
RispondiEliminaIn tutto il mondo, gus.
RispondiEliminaLa pioggia scivola tra le dita con la stessa facilità con cui le parole (e frasi velate) vengono soffiate dal vento, ma ha il potere di distruggere tutto il mondo.
Cit.
Buona notte Gus ☺️🤗
RispondiElimina'notte Violetta.
EliminaIl capro espiatorio è sempre bello e pronto.
RispondiEliminaCiao Gus e buon sabato.
La Sanità deve essere Pubblica con l'obiettivo di essere al servizio dei cittadini. Quella Privata ha solo l'obiettivo del guadagno e in quest'ottica molti ammalati e medici sono morti ammazzati.
EliminaUn “massacro”, lo definisce Guerra (Direttore generale aggiunto dell’Oms), quello che “abbiamo visto” nelle le residenze sanitarie assistenziali (Rsa), di cui il Pio Albergo Trivulzio di Milano è solo il caso più eclatante. Da inizio dell’epidemia sono 15 le strutture per anziani chiuse dai carabinieri del Nas. C’è poi l’inchiesta in corso in Lombardia, che si concentra anche su altre residenze assistenziali e sulle direttive che l’amministrazione regionale e l’assessorato al Welfare, guidato da Giulio Gallera, hanno dato alle strutture.
Chi vuol tapparsi gli occhi con fette di prosciutto può farlo tranquillamente.
Il sabato, attesa della domenica, è stato abolito da Covid-19.
EliminaI giorni sono tutti uguali, specialmente per chi non dà spazio alla fantasia.
Gus non stavo contestando te, ma la politica che gioca a scaricabarile con la vita delle persone.
RispondiEliminaCiao.
Ho risposto genericamente senza sapere chi usava lo strumento del capro espiatorio.
EliminaConcordo con la tua riflessione. Ma questa metodologia di difesa non può chiamarsi politica che è l'arte di amministrare per il bene della collettività.
Immanuel Kant affermava che ogni politica doveva piegare le ginocchia davanti alla morale
Grazie.
Ciao.
La politica ideale è quella di cui parla Kant, la nostra è un'altra cosa, ma sempre politica la chiamiamo.
EliminaL'economia, la tecnologia dovrebbero seguire le indicazioni della politica, invece accade il contrario. E' la politica che si adegua al Potere.
EliminaLa storia dell'Italia parla di dominazioni straniere e di guerre per avere una Patria libera. Poi la dominazione fascista, la politica clientelare della DC, il craxismo, il berlusconismo, il leghismo e il renzismo. E' chiaro che stiamo scontando un ritardo culturale e di civiltà enorme.
Ma...che bravo il signore anonimo! Ha scritto dei commenti precisi e molto dettagliati e poteva anche scrivere di più .
RispondiEliminaBello come sempre anche il tuo post.
Buon giorno Gus 🤗... Io mi sono svegliata da poco. 🥀
Ciao!
Gus... Quando posso ritornare nei miei boschi? Io credo di non farcela più. Non scherzo sai...😔 Infondo non pretendo nulla, mi accontento di poco io. 😶
RispondiEliminaA te manca il bosco, a me il mare.
EliminaQuando?
Non lo so.
Ciao Nunzia.
Centinaia di persone sono scese in strada a Saviano, in provincia di Napoli, per il funerale del sindaco della cittadina vesuviana, Carmine Sommese, scomparso ieri a 66 anni a causa dell’infezione da Coronavirus. Un assembramento con almeno 200 cittadini che non è passato inosservato: tanti hanno ripreso la scena per poi pubblicarla sui social network. Uno dei video è stato diffuso dal consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che ora scrive di aver denunciato “gli organizzatori e chi ha partecipato”. Erano presenti, aggiunge Borrelli, “uomini delle forze dell’ordine che però non sono intervenuti. Anche loro dovranno rispondere del proprio comportamento nelle sedi opportune”.
RispondiEliminaSull’omaggio al sindaco di Saviano, il prefetto di Napoli, Marco Valentini, è intervenuto inviando una nota al vicesindaco del comune, Carmine Addeo, presente con tanto di fascia tricolore alla cerimonia. “Salvo l’ulteriore emergere di profili di rilevanza penale – si legge – le norme vietano, tra l’altro, ogni forma di assembramento, sospendono le manifestazioni organizzate di qualsiasi natura, nonché le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri. Viceversa, come appare dalle immagini e come confermato dai Carabinieri, si è verificata una commemorazione organizzata dello scomparso sindaco, alla presenza di appartenenti alla polizia municipale e di volontari di Protezione Civile con la predisposizione di transenne in un contesto di inammissibile affollamento“.
Il Potere che sottomette la legge.
EliminaHo parlato con Sciarada di questo argomento.
La Giustizia è stata costretta a reagire.
Ma resta la gravità di certi comportamenti.
Io non sono responsabile di queste nefandezze.
EliminaNon vedo mio figlio da un mese. Abita a 5 minuti di automobile. Si esce solo per lavoro o fare la spesa.
Non gradisco la gente che vuol insegnarmi la morale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaE non voglio insegnarti nessuna morale.
RispondiEliminaNegli ospedali il personale medico e infermieristico opera al meglio delle sue possibilità. Lavoriamo anche 20 ore al giorno per salvare quante più vite possibili,siamo stremati e la gente non fa altro che lamentarsi perché non può uscire di casa, non può festeggiare il compleanno. Ma basta! Che ognuno faccia la sua parte.
RispondiEliminaBuona domenica!
Nessuno deve venirmi a dire che non faccio la mia parte.
EliminaIl mio commento non era riferito a te.
EliminaGiusto. Hai parlato di gente e non di utenti.
EliminaCiao.
E si, giusto. Ecco la Joanna... Era un po' che non si vedeva dalle tue parti gus, ed è venuta proprio qui per dire alla "sua gente",di smetterla di lamentarsi.
RispondiEliminaOhibò...:(
Joanna è molto riservata. Scrive poco e si tratta di una persona gentile.
RispondiEliminaE' nel mio blogroll da tanto. Riesci a vederlo il mio blogroll? Bene. Sono utenti attendibili. Affidabili.
Per "vedere" intendevo dire che gingi non commenta quasi mai nel tuo blog.
EliminaNo, in verità, come forse saprai, non guardo mai i blog del tuo blogroll se non in qualche rarissima occasione. Non fare campanilismo inutile (come se non sapessi).
Leggo solo da Angelo che è molto simpatico e mi fa ridere e poi da antonypoe (quando scrive lui:) e ppi anche...
Il resto non mi interessa.
Riservata Gingi? Avrà molto da fare immagino. Mi fa piacere che si impegna molto per il prossimo. Brava! :)
Buon giorno, gus.��
Nina.
Ps nervosino oggi?
Ah no.. Joanna scusa :)
EliminaQuesta pandemia da noi è anche figlia di errori dei governo della nostra Protezione Civile nazionale,perché quella ligure e veneta ad es. hanno sia pure nell'emergenza detto meglio, nonché di una sanità pubblica in disarmo nel nostro Paese. Ora per esempio si parla di fase 2 ma non è possibile attuarla in modo omogeneo ovunque. Per es. la Lombardia dovrebbe redtsre zona rossa permettendo al limite solo gli spostamenti all'interno della regione mentre nel resto d'Italia al momento permetterei spostamenti solo per macroaree geografiche in attesa magari a giugno con i dati in ulteriore miglioramento di allentare ulteriormente le maglie per poter arrivare quest'estate a poter permettere un turismo sia pure con le dovute precauzioni un po' ovunque
RispondiEliminaErrata corrige retto meglio e non detto
EliminaDaniele, ora metteranno una task force anche per andare al bagno. Il problema è che la fase due va benissimo nel centro-sud e mi sembra azzardata iniziarla nel nord. Il problema vero è che le industrie sono in Lombardia. Molte sono chiuse e la Cassa integrazione comincia a pesare, sui lavoratori che vedono la loro retribuzioni decurtate e per l'INPS già in crisi per le pensioni di maggio. Sono preoccupato.
EliminaSono anch'io convinto che spostamenti da nord a sud siano impensabili ma già tra Liguria e Piemonte forse si sempre con tutte le note precauzioni del caso. Qualcosa dobbiamo muoverlo non possiamo attendere i contagi zero temo.
EliminaLa sanità, purtroppo, al nord e al sud, è sempre stato un polo di affari. Dovrebbe essere un luogo in cui si esercita solo quella umanità e solidarietà delle quali bisogna render merito a quegli infermieri e medici che stanno rischiando in prima persona nell'affrontare questa pandemia. Purtroppo, dappertutto in Italia e da sempre la sanità è stata governata da "baroni della medicina" e faccendieri d'ogni sorta, provenienti dal nord e dal sud per gestire intrallazzi di vario genere e interessi economici. La sanità è un polo in cui politica e professoroni si son sempre dati la mano e spalleggiati nei loro affari. Nell'emergenza i nodi vengono al pettine perché le risorse che dovevano essere utilizzate per le attività mediche e per le attrezzature chissà dove sono finite. Sinché non ci sarà una sanità pubblica, anche con seri controlli da parte delle magistrature ordinaria e contabile, ci saranno problemi di questo genere e a pagarne le conseguenze saranno gli utenti. Un caro saluto a te e a presto.
RispondiEliminaNon ci sarà solo (volevo scrivere nell'ultima frase)
RispondiEliminaMia figlia vive a Brescia e mi ha raccontato cose incredibili. Dopo 1questo maremoto vedrai la Magistratura fare piazza pulita dei lestofanti.
EliminaCiao.
Si si... Vedremo. Come al solito.
RispondiEliminaSe... come sempre
RispondiEliminaProva
RispondiEliminaSei strano gus
RispondiEliminaÈ la gingi vero che vuoi bloccare?
RispondiEliminaGingi scrive raramente. Con me è gentile. Perché bloccarla?
EliminaUn post si basa su un argomento. Quando si comincia a parlare d'altro è meglio bloccarlo.
EliminaVenti giorni di visite dei parenti mentre l’epidemia dilaga. Incontri senza mascherine: moltiplicatori del contagio. E poi, ambulatori aperti, sempre senza protezioni. Infine, i tamponi sospesi dal 10 marzo, quando febbri e polmoniti ormai devastano gli anziani. Il Covid-19 dilaga nelle case di riposo mentre le autorità ragionano sul rafforzamento delle terapie intensive degli ospedali e sulle chiusure di scuole, bar, negozi: senza occuparsi di blindare i luoghi più a rischio. L’obiettivo torna sulle Rsa solo quando diventano dei cimiteri.
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