Il patrimonio che Antonio Gramsci ha lasciato all’Italia e alla sua cultura è veramente immenso. Era un patrimonio che avrebbe potuto andare disperso, date le condizioni politiche dell’Italia degli anni 30, in pieno fascismo e dato anche il fatto che, come è noto, Gramsci scrisse dal carcere i suoi “Quaderni”.
I “Quaderni del carcere” furono sottratti dalla cognata dalla camera della Clinica Quisisana di Roma dove Gramsci era spirato, e portati a Raffaele Mattioli che li custodì nelle ben munite casseforti della Banca Commerciale Italiana di cui era il presidente.
Gramsci, la capacità di commuoversi, proprio quello che manca ai politici italiani.
RispondiEliminaLa commozione è un sentimento nobile, che smuove qualcosa dentro di noi e poi la porta al di fuori.
E' un po' come la tenerezza, secondo me.
Credo che il cimitero si trova in Via Caio Cestio, 6 nel Rione di Testaccio a Roma, quest’area del cimitero fu scelta dai signori non cattolici (ma cristiani) verso la fine del 1600 e adibita a luogo di sepoltura. I signori laici avevano scelto questo luogo per evitare l’onta di essere sepolti insieme a prostitute e peccatori per non essere cristiani.
RispondiEliminaLe sepolture cominciarono ad essere segnalate solo dopo la metà del ’700, in generale però nessuno si occupò mai della zona, dal momento che per la mentalità cristiana essere sepolti in terra non consacrata e direttamente nella terra non costituiva un privilegio.
Fa riflettere.
Ciao Gus...quell'uomo era un grande. Uno dei pochi.
La Chiesa cattolica è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati cristiani cattolici.
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RispondiEliminaHo cancellato solo un commento dove era scritto: "eliminato dall'autore".
EliminaMi sembra che ci siano tutti i tuoi commenti.
Mancava questo ultimo
EliminaUn grande:
Elimina"Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire partecipare. Chi vive veramente non può non essere cittadino partecipe. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti. L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. È la fatalità; è ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che strozza l’intelligenza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da alcun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa; e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia altro che un enorme fenomeno naturale, un’eruzione, un terremoto del quale rimangono vittime tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi fatto anch'io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo? Odio gli indifferenti anche per questo: perché mi dà fastidio il loro piagnisteo da eterni innocenti. Chiedo conto a ognuno di loro del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Io partecipo, vivo, sento nelle coscienze della mia parte già pulsare l’attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c’è in essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano. Vivo, partecipo. Perciò odio chi non partecipa, odio gli indifferenti." Antonio Gramsci
Siamo cristiani o cattolici? , siamo entrambi? , siamo nessuno.
RispondiEliminaPerché Gramsci fu sepolto in un cimitero acattolico?
La Chiesa cattolica è la Chiesa cristiana che riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma. I suoi fedeli vengono chiamati cristiani cattolici.
EliminaL'ho preso dalla rete:
EliminaLa sepoltura di Antonio Gramsci è stata immortalata dai versi di Pier Paolo Pasolini ne Le ceneri di Gramsci:
«Uno straccetto rosso, come quello/ arrotolato al collo ai partigiani/ e, presso l'urna, sul terreno cereo,/ diversamente rossi, due gerani./ Lì tu stai, bandito e con dura eleganza/ non cattolica, elencato tra estranei/ morti: Le ceneri di Gramsci...»
La lapide apposta sopra l'urna contiene le semplici parole "Cinera Antonii Gramscii"; la frase latina è in realtà imprecisa, dovrebbe recitare infatti: "Cineres Antonii Gramscii".
Poiché il cimitero accoglie soltanto i resti di persone non appartenenti alla religione cattolico-romana (sebbene sia stata fatta qualche eccezione per alcune persone famose), potrebbe sembrare che per Gramsci, italiano e battezzato cattolico, la regola non sia stata applicata; in realtà non è così. Le ceneri di Gramsci furono trasferite solo nel 1938 nella tomba di famiglia concessa l'anno precedente a sua cognata, Tatiana Schucht, residente a Roma. Gli Schucht erano cittadini sovietici di confessione ortodossa, e Gramsci aveva diritto a essere sepolto nel cimitero in quanto marito della sorella di Tatiana, Giulia. Alla fine, comunque, nessuno degli Schucht venne sepolto nella tomba di famiglia. Sul retro della lapide, tuttavia, è riportata una iscrizione commemorativa dedicata al padre delle due sorelle, Apollo Schucht, e alla sorella maggiore Nadine.
Un'immagine intensa, dolcissima e terribilmente romantica: una partenza verso l'ignoto, una separazione senza ritorno.
RispondiEliminaSiamo stati troppo poco insieme, e quel poco l'abbiamo rubato al caso. La nostra felicità era un contrabbando del giorno per giorno, goduto in una misteriosa capanna della foresta. Ciò ha lasciato troppo rimpianto in tutto il nostro essere, troppe vibrazioni che continuano ad agitarci.
RispondiEliminaGramsci aveva una grande dignità personale. È quel leale coraggio a cui ci aggrappiamo ogni giorno per avere sempre più fiducia nelle nostre decisioni, per smettere di abbassare sempre la testa a questo ingiusto potere, per permetterci di rialzarci anche cento volte. Credere in noi stessi è amare con coraggio, è anche amare la nostra patria, pur sapendo che meritiamo qualcosa di meglio.
RispondiEliminaLui, oggi, avrà tutto il suo merito che in questo vile mondo gli ha negato.
Ps Abbracciamoci forte, gus 🤗😘
da noi è un vero inferno. 😰😓
Comunque vada ricordati che ti ho voluto davvero bene. Doppiamente bene perché io non so chi sei.
Per te sarò sempre una persona di cui puoi fidarti.
EliminaNO. NO! "volere bene significa non dover mai dire mi dispiace"
EliminaPoi ti scrivo un post.
Ciao. 🌻
È la storia che ritorna “Di che era maceria/ quel silenzio?/ della storia dell’uomo/perfino nell'ultima sua pagina bianca"
RispondiEliminaMallarme' arrivo' al silenzio della pagina bianca ,il limite della non comunicazione, cioè il silenzio dove niente è scritto e tutto è detto.
RispondiEliminaAnime intense amano intensamente la vita e la loro donna e Gramsci ne è una prova lampante.
RispondiEliminaEro un combattente che non ha avuto fortuna nella lotta immediata, e i combattenti non possono e non devono essere compatiti, quando essi hanno lottato non perché costretti, ma perché così essi stessi hanno voluto consapevolmente.
EliminaOgni nostra azione si trasmette negli altri secondo il suo valore di bene e di male. Passa di padre in figlio, da una generazione all'altra, in un movimento perpetuo.
Un uomo, un intellettuale, un politico, un marito coerente
RispondiEliminasinforosa
Un combattente, malgrado le incomprensioni, il carcere e le malattie.
Eliminahttps://youtu.be/b8kyLan5Jv4
RispondiEliminaFantapolitica. Conte sa quello che fa e si muove bene. Andreotti trattava con la mafia.
EliminaCiao. TITOLO: PAURE
EliminaE' questa infine la nostra vera solitudine? Avvolgersi nella nostra anima e attendere i cambiamenti che sicuramente non potranno mancare. Si vive intanto delle proprie esperienze e telepaticamente si pensa alla vita altrui. Ora però possediamo solo noi stessi.
I pensieri altrui non controllano più le mie opinioni,i loro capricci,le negligenze non m'angustiano più. Penso solo alla riconquistata della libertà, soprattutto come un senso di certezza e di responsabilità.
Se rifletto sulla nostra vita sociale per molti di noi era come una specie di squallida palestra o per altri una scuola di vizi.
Per chi è alla ricerca di un senso di bellezza, vedere oggi questa distruzione è una vera tortura e il mio pensiero va alle vittime e a chi, intubato, non può più difendersi. Sono martiri. Chiudere gli occhi di fronte all'ingiustizia, solo per riguardo, t'insegna a diventare un ipocrita, t’insegna ad abituarti a sopprimere continuamente… e fare finta di nulla ci rende vili.
Ma perché avere tutta questa paura?!
E chi non ne ha è complice?
Ecco gus se non va bene fammi sapere. ora cerco l'immagine
silvi
Conte sa quello che fa? Lo sapeva anche prima??. immagino la tua ammirazione.
EliminaPerché dovrei ammirare Conte?
EliminaEppero' ti somiglia un po" :)
EliminaAspetto l'immagine.
EliminaCiao.
gus, non ricordo come mettere il link delle immagini, sono al p.c. avevo trovato una bella caricatura :)
RispondiEliminaora vado a camminare nel mio parchetto intorno al mio appartamento. E' lungo quanto un parco giochi, per fortuna, solo un po' più stretto.
ciao
silvi
L'immagina è su una pagina. La pagina ha un indirizzo. Quello è il link.
EliminaPagina...io guardo le immagini su google e mi appare contividi.
RispondiEliminahttps://www.facciabuco.com/idolo/giuseppe-conte/
EliminaRcco, ho finito devo solo asciugare i capelli. Sono stanza....gusss per quanto tempo saremo ancora sepolti in casa? E tu cosa fau tutto il giorno. Hai una vicina che ti tuene compagnia? I tuoi figli e famiglua stanno bene?
RispondiEliminaIo dovrò tornare in ospedale martedi.:( e poi all'otto aprile.
Silvi.
La signora ucraina viene tre ore al giorno per cucinare, mentre la spesa la fa con due uscite alla settimana. Con lei parlo pochissimo.
EliminaLa vicina è tappata e un figlio porta cibi e altro che lascia dietro la porta di casa. Lisa chiama almeno tre volte alla settimana. A Brescia la mortalità è altissima. Giuseppe lavora da casa e lo sento poco. Per me è tutto lo stesso, escluso la passeggiata sulla riva del mare, ormai annullata. Ho verniciato qualche stanza.
Ci sono io per te. ❣️
RispondiEliminaGus scegli tu l'immagine. Non riesco. Strano. Se il post non ti piace non pubblicarlo.
Fu uomo sensibile, colto e rigoroso. Capace di prender le distanze dagli eccessi e dagli oltranzismi spesso sterili. Forse, anche per questo, fu lasciato solo. Diceva :"Odio gli indifferenti e questa penso sia una lezione importante anche per i tempi in cui viviamo.
RispondiEliminaGramsci appartiene alla Storia.
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