Il non giudicare nessuno vuol dire accogliere tutti.
Senza identificare il non giudicare con la parola accogliere,
ci sarebbe un equivoco perché, quanto a giudicare, dobbiamo giudicare.
Ma non possiamo giudicare la persona, la persona viene accolta,
giudichiamo un atto: "un atto così è sbagliato".
Dicendo "tu hai compiuto un atto sbagliato",
perché per giudicare la persona entrano infiniti fattori a noi sconosciuti.
Certo, il mondo giudica la persona perché fissa la perfezione
in valori che costituiscono il tornaconto per sé,
e ha interesse, quindi, a eliminare le persone che cadono
sotto i segmenti di giudizio in cui fissa la perfezione.
Giudicando esclusivamente un atto, e non la matrice che l'ha determinato, crea la scissione tra essenza ed azione.
Ma siamo esseri in evoluzione, spesso contraddittoria, quindi è giusto contemplare, ed isolarne il giudizio, anche azioni determinate non in linea retta, quindi non coerenti.
D'altra parte nessuno può contenere in sé un qualsiasi valore conquistato se prima non l'ha accolto, sperimentato, compreso e poi messo in azione. Altrimenti è un valore solo acquisito per indotto e non per “esperienza” o percorso. E l'esperienza è somma dei nostri errori.
Meditiamo sull’episodio dell’adultera.
Ecco, noi non possiamo scagliare la prima pietra.
Questo non significa non dare un giudizio di valore su quello che accade.
Commettere adulterio è un peccato.
Gli scribi e i farisei avrebbero commesso un assassinio perché non cercavano la giustizia ma usavano la donna per mettere in difficoltà Cristo.
Ecco, noi dobbiamo separare il peccato dal peccatore, Gesù può giudicare la persona perché Lui è in grado di entrare dentro la sua vita.
Ai bimbi si dice infatti: questa cosa non si fa, non è bene, si fa in questo altro modo... E si evita, per quanto possibile, di etichettarlo da cattivo o sotto qualsiasi altra eccezione di stampo negativo.
Senza identificare il non giudicare con la parola accogliere,
ci sarebbe un equivoco perché, quanto a giudicare, dobbiamo giudicare.
Ma non possiamo giudicare la persona, la persona viene accolta,
giudichiamo un atto: "un atto così è sbagliato".
Dicendo "tu hai compiuto un atto sbagliato",
perché per giudicare la persona entrano infiniti fattori a noi sconosciuti.
Certo, il mondo giudica la persona perché fissa la perfezione
in valori che costituiscono il tornaconto per sé,
e ha interesse, quindi, a eliminare le persone che cadono
sotto i segmenti di giudizio in cui fissa la perfezione.
Giudicando esclusivamente un atto, e non la matrice che l'ha determinato, crea la scissione tra essenza ed azione.
Ma siamo esseri in evoluzione, spesso contraddittoria, quindi è giusto contemplare, ed isolarne il giudizio, anche azioni determinate non in linea retta, quindi non coerenti.
D'altra parte nessuno può contenere in sé un qualsiasi valore conquistato se prima non l'ha accolto, sperimentato, compreso e poi messo in azione. Altrimenti è un valore solo acquisito per indotto e non per “esperienza” o percorso. E l'esperienza è somma dei nostri errori.
Meditiamo sull’episodio dell’adultera.
Ecco, noi non possiamo scagliare la prima pietra.
Questo non significa non dare un giudizio di valore su quello che accade.
Commettere adulterio è un peccato.
Gli scribi e i farisei avrebbero commesso un assassinio perché non cercavano la giustizia ma usavano la donna per mettere in difficoltà Cristo.
Ecco, noi dobbiamo separare il peccato dal peccatore, Gesù può giudicare la persona perché Lui è in grado di entrare dentro la sua vita.
Ai bimbi si dice infatti: questa cosa non si fa, non è bene, si fa in questo altro modo... E si evita, per quanto possibile, di etichettarlo da cattivo o sotto qualsiasi altra eccezione di stampo negativo.
Immagine:
RispondiEliminaPossible ricerca correlata: Mit den Augen der Liebe
Rosamunde Pilcher – Gli occhi dell'amore
RispondiEliminaFilm (2002)
Il giudizio - a prescindere dal valido discorso basato sul precetto "condanna il peccato, non il peccatore" - di per sé non è negativo; è una valutazione su altre persone.
RispondiEliminaE' importante, nel giudicare, cercare anche di mettersi nell'ottica dell'altro.
Il giudizio diventa negativo quando viene fatto per screditare, condannare o accusare quella persona. Spesso l'altro diventa il nostro specchio: attacchiamo dei lati che fanno parte anche del nostro carattere.
Per questo serve una buon autocritica. Essere più critici verso noi stessi, significa accogliere meglio il prossimo.
L'anima umana di una persona a noi è sconosciuta e per questo non possiamo giudicare. Un'azione, invece, può essere sbagliata e la valutazione si chiama "giudizio di valore".
EliminaE' un'accoglienza perché la nostra speranza è che non debba ripetersi e quella persona possa migliorare.
Concordo sul fatto che si possa giudicare un gesto ma non la persona che lo compie, perché per farlo bisognerebbe conoscere retroscena che a nessuno è dato comprendere appieno.
RispondiEliminaUn gesto potrebbe essere sbagliato ma la persona equilibrata che ha commesso un errore.
EliminaViviamo assieme a chi opera e ci fa bene o male, giudichiamo di conseguenza, non siamo in grado di elevarci ad un livello oggettivo. Possiamo però operare per il bene anche se alla cieca. Si chiama Fede.
RispondiEliminaL'atto più crudele di un uomo è la pena di morte. Lo Stato diventa carnefice, mentre dovrebbe limitarsi a isolare una persona pericolosa per la società (carcere) e aiutarla a comprendere l'errore fino al punto di non sbagliare ancora. Il carcere, invece, diventa un luogo di tortura morale e fisica. Una vendetta inammissibile.
EliminaSi chiama giudizio quel fenomeno per cui l’uomo conosce da uomo le cose, ciò che fonda l’oggetto verso cui si rivolgono i passi del suo cammino, lo scopo della sua dinamica. E' il giudizio di valore la questione prima della vita».
EliminaNon solo questo concetto è valido nella vita di tutti i giorni ma anche in ambito educativo. Mai dire a un bimbo: "Sei cattivo" semmai "hai fatto una cosa cattiva", perché, come dici bene tu, si deve saper distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo, ma mai giudicare chi lo compie, quello spetta solo a Dio. Ciao Gus e bel post.
RispondiEliminasinforosa
Ho nominato poche volte il fatto religioso perché assume importanza quando tutti sono in grado di valutarlo, credenti e non credenti.
RispondiEliminaNel 2016, il nuovo Rapporto sulla pena di morte registra almeno 1.032 persone sono state messe a morte in 23 paesi. La maggior parte delle esecuzioni è avvenuta in Cina, Iran, Arabia Saudita e Pakistan – in questo ordine.
La Cina rimane il maggior esecutore mondiale, ma la reale entità dell’uso della pena di morte in Cina è sconosciuto, perché i dati sono classificati come segreto di stato.
In 37 Stati degli USA è praticata la pena di morte con l'iniezione letale.
E' una barbarie e non devo ricorrere a Dio che disse: "Nessuno tocchi Caino".
Per quelli che credono:
RispondiEliminaCredo che quelli che dicono di non amare il prossimo siano le persone che l'amano di più. E' una presa di coscienza della propria inadeguatezza. Bisogna distinguere. Un'azione cattiva va condannata, ma chi l'ha commessa è un tuo fratello perché siamo tutti figli di un Padre che sta nei cieli. Questo significa che bisogna separare l'azione dalla persona, pregare perché non commetta altre cattiverie. E' il superamento dell'occhio per occhio, dente per dente.
Il versetto 15 del quarto capitolo della Genesi. “Il Signore mise un segno su Caino: se qualcuno l'incontrava, non doveva ucciderlo”. Perché?
Dio condanna espressamente l'agire di Caino che è da omicida, ma salvaguarda la sua natura umana che è un valore per se stessa, intoccabile non solo dall'esterno, ma addirittura da se stessi. Nessuno può svalorizzare, distruggere, annientare il valore dell'essere umano: neppure - si noti - se stessi. Il peggiore uomo non può intaccare né corrodere la dignità della propria umanità. Ora Dio protegge e rispetta accanitamente questa dignità dell'essere umano, l'ha rispettata in Adamo ed Eva nel momento del peccato contro Lui stesso, e la rispetterà sempre in ogni essere umano al punto che Cristo può dire «non son venuto per i giusti, ma per i peccatori».
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EliminaApriamo il cuore. E i porti.
RispondiEliminaMa pure i monasteri, i conventi e le svariate Case gestite da suore miliardarie nei posti più belli del mondo.
Cristo Santo.
Concordo con Franco ,la chiesa deve essere in prima linea per l'accoglienza.
EliminaInoltre bisogna aiutare i popoli sottosviluppati a sapere valorizzare le proprie risorse
Ciao
Cettina, anche io sono d'accordo con Franco e si evince dalla mia risposta al suo commento.
EliminaCome emergenza va bene, ma i miglioramenti strutturali riguardano gli aiuti ai Paesi poveri. Dare lavoro a quella persona che scappano.
RispondiEliminaMi piace caro August, quando per spiegare i fatti della vita, citi le Sacre Scritture.
RispondiEliminaUn abbraccio grande
Dani
Credenti e non credenti sono miei fratelli. Quello che non mi piace è l'uomo che pensa che i Comandamenti siano stranezze per far soffrire e togliere la libertà. Invece è proprio il contrario.
EliminaDani, ricambio il tuo abbraccio.
"Se giudichi le persone, non avrai tempo per amarle".
RispondiEliminaQueste sono le parole pronunciate da Madre Teresa di Calcutta.
Dici benissimo, si cresce e si migliora con l'esperienza. E poi, chi è l'esperto se non uno che ha commesso più errori possibili facendone tesoro. Un po' quello che diceva Niels Bohr, benché esaminando un settore nettamente diverso.
RispondiEliminaAgire secondo coscienza. Distinguere tra il bene e il male e operare di conseguenza. Non giudico perché io stesso vorrò essere giudicato solo da un Essere superiore. Tuttavia, in funzione della gesta, so riconoscere chi mi piace da chi invece non vorrei neanche come compagno in processione...
Riflessioni sempre importanti le tue, caro Gus...
Ti ringrazio e ti auguro una sera serena.
La simpatia o l'antipatia non costituiscono giudizi. E non è detto che chi non piace sia una persona cattiva. Entrano in gioco tanti elementi.
EliminaAlbert Einstein fu amico di Bohr, ed è in una lettera a lui indirizzata nel 1926, che Einstein fece la sua famosa osservazione sulla meccanica quantistica, spesso parafrasata come "Dio non gioca a dadi con l'universo", a cui lui rispose "Non dire a Dio come deve giocare". Più tardi, in una discussione dove John Wheeler proponeva la sua (e di Richard Feynman) interpretazione sui positroni, Einstein ripropose la famosa frase "Non riesco ancora a credere che Dio giochi a dadi ", aggiungendo anche "Ma forse mi sono guadagnato il diritto di commettere degli errori".
Sei molto gentile e ti ringrazio.
Aspetta però, Gus... Io non ho parlato di simpatia, al limite si potrebbe intravedere il concetto di stima. Ho detto di saper riconoscere chi mi piace "in funzione delle sue gesta"; dei suoi comportamenti. Se li riconosco come riprovevoli, è giusto che ognuno se ne vada per la sua strada...
EliminaBuona serata... A presto.
Lo so. Si arriva a un punto in cui gli errori sono tanti che diventano un tutt'uno con la persona.
EliminaCiao.
Difficile è non giudicare, facile non giudicare la persona , almeno per me
RispondiEliminaLe azioni bisogna valutarle con un giudizio onesto.
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