L'homo sapiens non ha cominciato la sua vita nel mondo come una creatura urbana. Campagne, foreste e coste sono state il suo vero habitat per oltre centomila anni.
Solo undicimila anni fa l'uomo ha cominciato a costruire qualcosa che assomigli a un villaggio. Ci sono voluti altre seimila anni per città superiori ai centomila abitanti. Quindi, un lungo cammino ha portato l'uomo verso le città. Oggi, nel 2019, la metà della popolazione mondiale si trova concentrata nelle metropoli. E sappiamo tutti che le grandi città ospitano immense baraccopoli.
La domanda che mi pongo è perché gli uomini preferiscano lo squallore terrificante delle bidonville alla "sana" miseria della campagna.
Provo a rispondermi: "Niente come la metropoli alimenta l'idea che "farcela" è possibile".
Se si esamina bene l'homo urbanus si vedrà in maniera evidente la natura della malattia da transumanza. A rendere la falsità di veduta così universale è il fatto che le nostre qualità sono incerte e sempre più spesso confuse , come nelle nostre vedute non vediamo mai le cose come esattamente sono, le stimiamo più o meno di quanto valgono ma non le rapportiamo mai a noi e nel modo che si addice al nostro stato di benessere. Del resto l'immondizia fa gola a tutti.
Kibera è la più grande baraccopoli di Nairobi e una delle più estese al mondo. A Kibera vivono circa 800 mila persone (ma molti dicono che si sia superato il milione) in baracche di fango e lamiera. Ci sono fogne a cielo aperto e nessun servizio sanitario e sociale. È una distesa impressionante di lamiere arrugginite, fino ai grattacieli del centro che s’intravedono tra la foschia e lo smog di questa città infinita. Nella bidonville il tasso di AIDS è elevatissimo, si pensa sia intorno all’85%, ed entrare nello slum di Kibera è come entrare in un tunnel senza uscita.
L'AIDS perché? La gente non ha i soldi per comprarsi il profilattico.
Solo undicimila anni fa l'uomo ha cominciato a costruire qualcosa che assomigli a un villaggio. Ci sono voluti altre seimila anni per città superiori ai centomila abitanti. Quindi, un lungo cammino ha portato l'uomo verso le città. Oggi, nel 2019, la metà della popolazione mondiale si trova concentrata nelle metropoli. E sappiamo tutti che le grandi città ospitano immense baraccopoli.
La domanda che mi pongo è perché gli uomini preferiscano lo squallore terrificante delle bidonville alla "sana" miseria della campagna.
Provo a rispondermi: "Niente come la metropoli alimenta l'idea che "farcela" è possibile".
Se si esamina bene l'homo urbanus si vedrà in maniera evidente la natura della malattia da transumanza. A rendere la falsità di veduta così universale è il fatto che le nostre qualità sono incerte e sempre più spesso confuse , come nelle nostre vedute non vediamo mai le cose come esattamente sono, le stimiamo più o meno di quanto valgono ma non le rapportiamo mai a noi e nel modo che si addice al nostro stato di benessere. Del resto l'immondizia fa gola a tutti.
Kibera è la più grande baraccopoli di Nairobi e una delle più estese al mondo. A Kibera vivono circa 800 mila persone (ma molti dicono che si sia superato il milione) in baracche di fango e lamiera. Ci sono fogne a cielo aperto e nessun servizio sanitario e sociale. È una distesa impressionante di lamiere arrugginite, fino ai grattacieli del centro che s’intravedono tra la foschia e lo smog di questa città infinita. Nella bidonville il tasso di AIDS è elevatissimo, si pensa sia intorno all’85%, ed entrare nello slum di Kibera è come entrare in un tunnel senza uscita.
L'AIDS perché? La gente non ha i soldi per comprarsi il profilattico.
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RispondiEliminaLa città ha sempre attirato, i fenomeni di migrazione dalla campagna hanno sempre caratterizzato la nostra civilità.
RispondiEliminaLa città è sempre vista migliore per le opportunità che offre. Paradossalmente, alla peggio, è vista un po' come il tavolo di un pranzo abbondante: magari non ti puoi sedere e partecipare al pranzo, ma stando ai lati, può cadere qualche briciola e puoi raccoglierla.
Così si sviluppano le bidonville e i quartieri poveri.
L'orrore sono i ricchi che vanno nella bidonville a fare i tour turistici (cosa vera purtroppo).
I tour turistici.
EliminaChe schifezza.
Ovviamente ho usato quel termine per fare capire, ma è vero che i ricchi vanno a fare la sfilata - ovviamente facendo molta attenzione - per vedere questi luoghi.
EliminaConosco persone che le hanno fatte, negli anni '90.
All'indifferenza, allora, dobbiamo aggiungere il cinismo.
EliminaE la schifezza si raddoppia.
No. Allora in me esistevano grandi ideali, la voglia di cambiare le mentalità, la lotta contro la fame per poi scoprire che a Bombey i missionari di don bosco costruivano a alberghi con i soldi delle persone davvero generose al posto di ... civilizzare gli uomini-scimmia. Ritornare all'origine...già. Abbiamo visto uonini nudi con solo con una retina che reggeva la barba. Salivano sulle piante come scimmie. Dopo più di 20 anni aspettiamo la Don Bosco di Torino che risponda alle nostre denuncie. I soldi dono stati riportati a Milano. Di prefabbricati nemmeno l'ombra.
EliminaDall'India sono tornata strisciando.. E con noi con i nostri ideali.
EliminaLa denuncia va fatta alla Magistratura. Reato di truffa.
EliminaNon so se la presidente del volontariato l'abbia fatta. A Torino sono certa ma alla "don bosco"... Ma credi che sarebbe cambiato qualcosa?
EliminaCambiano le persone ma non i metodi.
EliminaLa realtà delle baraccopoli è terrificante e stanno dilagando alle periferie di ogni grande città, purtroppo.
RispondiEliminasinforosa
E' un fenomeno molto preoccupante.
EliminaL'indifferenza verso gli altri è la connotazione più vergognosa di questa società.
Silvi, gli ideali devono restare.
EliminaSi, noi eravano i volontari nell'hotel a 5 stelle e i poveri nei dormitori o per strada. I lebbrosari non erano tanto lontani. Io non ho avuto il coraggio di osare di più. Ricordo gli occhioni del ragazzino italiano che ci guardava mentre scendevano dal pullman...il suo pensiero per poter dire:"si, a voi l'hotel a 5 stelle ma non saprete mai che le vere stelle stanno solo nel cielo".
EliminaAuguro a loro un'immenso cielo stellato e, soprattutto, immersi nella luce Divina.
Nessun merito per noi essere nati e vissuti nei paesi ricchi. Solo sfacciata fortuna.
Notte.
Casualità.
EliminaBuona notte.
Ragazzino indiano, non italiano
EliminaCosa cambia?
Elimina? Cosa cambia? Hai mai quardato gli occhioni neri dei bimbi indiani, poveri e malati che nemmeno possono curarsi, che muoiono di fame per egoismo.
EliminaIn questo sono in pace, non scrivo post impegnativi forse anche per guadagnarci sopra. Noi siamo entrati nel dolore e l'abbiamo vissuto per quanto possibile. io continuo a viverlo. In India spariscono 80mila bimbi all'anno presi da pedofili e trafficanti di organi. Un bimbo italiano, forse, vive un poco meglio.
Sui problemi che hanno donne e bambini ho parlato spesso. Come pericolosità l'India è al primo posto nel mondo.
EliminaE domani nel miglior ospedale per eccellenza a farmi visitare, 350 euro, dopo aver portato ieri mio fratello al pronto soccorso. Ingestibile mi hanno detto.
EliminaDomani a milano mi parleranno nei farmaci biologici di ultime generazioni.. E bla bla bla.. Io dirò che non li prenderò che preferisco i boli di cortisone ma non posso andare tutti i giorni a Milano. E sicuramente non mi faranno il trasferimento nell' ospedale della mia città. E guai a contraddirli. Loro sono il meglio. Mi sono informata delle .. Regole dell'ospedale tipo. Mezz'ora prima della visita in accettazione e 30, 35 minuti di visita. Questa non l'avevo mai letta :) Carte alla mano ho rischiato i reni.
Ne ho provati cinque (vecchi o nuovi non cambiano nulla, fidati) e ho avuto gravi tossicità renali.
Forse hai ragione, nemmeno per alcuni italiani ci sono grandi speranze... Ma loro, gli indiani ma non solo, hanno nel DNA il cielo stellato nel cuore.
Io l'ho perso strada facendo... O forse no L'ho mai avuto... Per me.
EliminaSai, anche se sono una sciocca, illusa, narcisista non mi sono mai amata. Solo Dio saprà il perché.
Anzi ti dirò di più. Nemmeno fanno più i boli di cortisone. Solo per bocca e grandi Occupi spazi ai D.H. Ma io ho bisogno di dosaggi alti. Certo il primario era meglio ma riceveva dopo maggio. Lui certamente mi avrebbe ricoverato qualche giorno. Funziona così.
EliminaScusa sono OT
EliminaBUONA DOMENICA
Grazie.
EliminaVedrai che tutto andrà per il meglio.
Ciao.
Oh, grazie. Sicuramente. Potevi anche non commentare. Tranquillo, non perdere tempo. Devi rendere.
EliminaNon è un caso che abitiamo negli appartamenti, che la dice lunga sul nostro desiderio di starcene per i fatti nostri e non mischiarci e sporcarci con chi non è dei nostri.
RispondiEliminaCiao Gus. Buon pomeriggio.
Ciao Antonietta. Nel nostro Abruzzo gli uliveti sono abbandonati perché non si trovano persone disposte alla raccolta del prezioso frutto.
EliminaCi toccherà come condimento l'olio di sansa.
EliminaCiao.
Io non ho messo a confronto la città con la campagna perché è improponibile.
RispondiEliminaIl confronto è tra campagna e bidonville.
Tra gli Appennini o nelle isole minori, i piccoli comuni sono quasi seimila. Custodiscono le tradizioni del nostro Paese, ma si stanno spopolando velocemente. Solo in Basilicata 100 realtà sono a rischio di estinzione. Il Parlamento prova a tutelare gli italiani che ancora ci abitano.
RispondiEliminaI piccoli comuni italiani sono 5.579, il 70 per cento del totale. Paesi per pochi intimi, che non superano i 5mila abitanti. Qui vivono oltre 10 milioni di persone. Il più piccolo tra i piccoli, stando ai dati Istat, è Pedesina, vicino Sondrio. Ci abitano in 36. Mocenisio, nel torinese, conta 37 anime. Briga Alta e Morterone, vicino Cuneo e Lecco, di abitanti ne hanno 38. Ormai sono realtà di frontiera. Spesso tagliate fuori dalle grandi infrastrutture e investimenti pubblici. Emarginate e abbandonate. Custodiscono tradizioni e identità del nostro Paese, eppure si stanno spopolando velocemente. Accade nelle zone montane e sulle nostre isole. Lo sanno bene i 36 comuni delle piccole isole, che dal 1986 hanno fondato un’associazione di rappresentanza, l’Ancim. Da Procida in Campania a Ventotene nel Lazio, passando per la ligure Portovenere e le siciliane Favignana, Ustica e S. Marina Salina. Ci sono le Tremiti al largo delle coste pugliesi e Capraia nel mar Tirreno, davanti a Livorno. Qui vivono circa 200mila italiani, che durante l’estate diventano milioni.
https://www.linkiesta.it/it/article/2016/02/19/i-piccoli-paesi-tesori-ditalia-che-stiamo-condannando-allestinzione/29328/
La campagna diventerà come il deserto.
EliminaGli estremi da una parte e dall'altra sono sempre sbagliati. Ci sono anche campagne/periferie in cui è bello vivere, quelle non fatte di baracche e malattie ma di verde e animali liberi di pascolare in tranquillità. Così come ci sono metropoli che non è che offrano poi chissà che opportunità :)
RispondiEliminaLe metropoli sono selettive. Trovi lavoro solo se hai un titolo di studio e una preparazione professionale. Mancando questi requisiti finisci nelle periferie, nei baracconi putridi.
EliminaNegli anni dello sviluppo economico, in particolare la Fiat a Torino, ha causato l'immigrazione interna spostando una massa di meridionali al nord. Tant'è che Torino in 3 anni passò da 700mila a un milione di abitanti. Spaccato le famiglie e le campagne private da enormi masse di giovani.
Il verde e gli animali ci sono se la campagna è abitata da uomini.
EliminaVado a dormire.
RispondiEliminaCiao Silvi.
Profilattico?! Magari qualcuno da' retta a chi lo vieta...
RispondiEliminaLo vietano perché sono fondamentalisti.
EliminaA me la natura piace da morire, credo fermamente che sia il mio habitat, l'unico in cui riesca a stare bene.
RispondiEliminaTuttavia non mi piacerebbe abitare in un luogo sperduto senza nessuno intorno. Credo che la costruzione delle città e di altri agglomerati urbani sia servito principalmente a questo, solo che poi il tutto si è ingigantito a dismisura.
In una metropoli non vivrei mai, potrei morire in 3 giorni.
Buon week end Gus.
Io ho la casetta in campagna in una zona dove sono tanti contadini.
EliminaOgni tanto vado lì a rilassarmi grazie al contatto con la natura.
Mi piacerebbe vivere in una città tipo Firenze.
Sarà tramontana, o vento siberiano, tosse e qualche linea di febbre mi sconsigliano un fine settimana adeguato.
Spero che sia buono il tuo.
Grazie Gus.
EliminaNon credo in un ottimo week end, neanche per me.
Vado a trovare i miei genitori perché non li vedo da un mese, ma fisicamente non sto bene e avrei solo bisogno di dormire.
Buon sabato :) ciao e riguardati.
Ieri, in un servizio del tg regionale si esaminava lo spopolamento dei piccoli centri e delle complicazioni nell’erogare i servizi nel giusto livello. Si stanno discutendo una serie di manovre per arginare il problema, ma con i tagli della spesa pubblica ai piccoli Comuni difficilmente si potrà realizzare. Buona serata.
RispondiEliminaQuesto governo non può che aggravare i problemi dei piccoli paesi e della campagna in genere.
EliminaCiao Innassia.
E chi l'ha votato secondo te?
RispondiElimina