Pagine

giovedì, novembre 22, 2018

Storie di sacrificio









La parola sacrificio è incominciata, storicamente, a diventare una grande parola, da quando Dio è diventato un uomo. E' nato da una giovane donna, era stato bambino, camminava con passetti piccoli, poi ha cominciato a parlare, e poi ad aiutare suo papà che faceva il carpentiere, poi è diventato più grande ed è andato via di casa senza che sua madre capisse perché.
Da quando Dio si è fatto uomo, e poi, dopo, ha incominciato a parlare al popolo, e il popolo sembrava che gli andasse dietro quando compiva dei gesti strani ( o miracoli), ma il giorno dopo aveva dimenticato.
Lui era là da solo, e perciò si ingrossava il numero di quelli che erano contro di Lui, finché, insomma, lo hanno preso e ammazzato, inchiodato a una croce, e ha gridato: " Padre, perché mi hai abbandonato?". E' il grido di disperazione più umano che si sia mai sentito nell'aria della terra, e poi ha detto: "Perdona loro perché non sanno quello che fanno", e poi ha gridato: " Nelle tua mani raccomando la mia vita". Da quel momento lì, da quando quell'uomo è stato messo stirato sulla croce e inchiodato, il sacrificio è diventato il centro della vita di ogni uomo, e il destino di ogni uomo dipende da quella morte. Nella vita terrena di ognuno di noi quello che si chiama sacrificio credo sia l'obbedienza alla propria coscienza.
A volte la propria coscienza detta percorsi duri da seguire, ai quali certamente si ovvierebbe, potendo (e con potendo intendo dire se si fosse singoli, individui non legati ad altri). Ma laddove si comprende l'utilità del sacrificio, la propria responsabile risposta al richiamo, ecco che il sacrificio assume un valore grandissimo.
Perché va oltre la fatica del gesto chiamato sacrificio. Il sacrificio diventa amore per Cristo.


Il sacrificio secondo Luigi Giussani.

29 commenti:

  1. Ciao F.A.V


    Sei stata gentilissima.

    RispondiElimina
  2. L'amore è tutto, in qualunque sua forma.
    Non conosco questo libro e forse non è la lettura più adatta per me, però indubbiamente lascia dei buoni spunti di riflessione.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Solo l'Amore ci fa superare il dolore del sacrificio.

      Elimina
  3. C'è dunque uno spirito ottimistico in questo romanzo, mi sembra di capire, al di là - credo - della morte di uno dei personaggi, e la cosa mi piace.
    Interessante l'idea di tre storie che siano una la prosecuzione dell'altra.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In ognuna delle tre storie accade "qualcosa di buono" la cui scoperta è affidata al lettore. Un bel romanzo di un'ottima scrittrice italiana.

      Elimina
  4. Romanzo intimista con tre donne protagoniste di tre vicende distanziate in un tempo abbastanza lungo(una ventina d'anni) l'una dall'altra. Marta è una donna intensamente innamorata del marito Marco (regista teatrale) che costruisce vita e famiglia attorno alla figura del coniuge, ma quando si renderà conto che lui la tradisce tutto il suo mondo crolla. Un giorno si rende conto di essere affetta da una grave malattia e questo fatto la riavvicina alla quotidianità dei suoi figli e della famiglia con una diversa consapevolezza: è diventata una donna più tenera e matura. Irma è una giovane donna albanese che entra nella vita di Marco come sua badante. Marco inizialmente la rifiuta, chiuso nel suo mondo e nella sua infermità fisica, convinto di essere lui il responsabile della morte di Marta. Tuttavia non può fare a meno di cogliere in Irma una grande novità. Il suo bisogno di uomo ferito si incontra con il bisogno di Irma di rendersi utile, di sentirsi amata e di amare. Attorno a Irma ruota la lotta tra Marco e il figlio Giulio che ha un profondo rancore nei confronti del padre, ritenuto la causa della sofferenza e della morte di Marta. La terza storia è quella di Laura, nipote di Marta e Marco. Laura ha un grande amore Fausto uno "studentello" (così lo definisce la madre che vorrebbe vedere accanto alla figlia un "buon partito") che la ama appassionatamente facendola sentire unica, innalzandola "alle stelle". Ma Laura per debolezza non riesce a dire di sì all'amore totale di Fausto. Si lascia trasportare dalla leggerezza del suo mondo "vacuo". Farà altre scelte, ma spenderà il resto della sua vita a ricercare il bene di quell'unico grande amore, sino a quando sua figlia, inconsapevolmente, la porterà a compiere un passo decisivo. In ognuna delle tre storie accade "qualcosa di buono" la cui scoperta è affidata al lettore. Un bel romanzo di un'ottima scrittrice italiana.

    https://www.ibs.it/qualcosa-di-buono-libro-giorgia-coppari/e/9788852603266

    RispondiElimina
  5. Non sono molto d'accordo con questa affermazione:"Solo da un Amore si può dipendere". Per me Amore è libertà che include anche il sacrificio. E non parlo solo di Amore verso un uomo, ma di un Amore universale e divino. Anche Amare Dio è.sacrificio nella libertà. Abbraccio siempre

    RispondiElimina
  6. Noi siamo piccoli minuscoli peccatori. Sia ben chiaro.
    Se vuoi capire il significato di amare Cristo vai a leggerti la vita di S .Francesco.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Agli ordini comandante! Siamo nervosi oggi?

      Elimina
    2. Ti sia chiaro per evitare discussioni in futuro. Se ti danno fastidio i miei commenti, basta che me lo dici ed io sparisco ma non accetto toni come quello che hai usato nel tuo commento precedente. E non rispondermi in modo evasivo perché io in certi tuoi litigi ci sono già passata.

      Elimina
    3. Sì, sono nervoso. Scusami.

      Sotto trovi la spiegazione.

      Elimina
    4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    5. Credo che tu ti sia risposto da solo:"Il mio è il Dio del perdono, il tuo è quello del castigo." Non credo che ci sia altro da aggiungere. Vai avanti tranquillo, come faccio io, quando la nostra coscienza è pulita non c'è nulla da temere. Mo vado a leggere il post, lo avevo perso. Abbraccio siempre

      Elimina
    6. Il commento sopra l'ho cancellato perché sto scrivendo con lo smartphone e conteneva errori ma nessuna minaccia. Per me il tempo delle minacce è ormai solo un ricordo.

      Elimina
  7. Mi trovo d'accordo con Farfalla Leggera, l'amore inteso come dipendenza da una singola persona mi sembra restrittivo.
    L'amore per me è inteso come un sentimento più alto, che comprende qualcosa che va oltre la relazione uomo-donna e che comprende l'intero essere di una persona, corpo e spirito.
    In questo caso il sacrificio non lo vedo come qualcosa di pesante o come rinuncia ma come un desiderio volontario.
    Non posso esprimermi sul libro perché non l'ho letto, quando l'avrò fatto avrò un'idea più chiara delle storie di cui hai parlato.
    Ciao Gus!

    RispondiElimina
  8. Laura che in giovinezza non ha saputo accettare il dono di un grande amore, nel tempo lo ritrova, non più suo, ma più forte e capace di un'accoglienza durevole che le ridà speranza e a cui può affidare chi ama.
    "Solo da un Amore si può dipendere".


    Dopo aver letto e capito il significato di questa frase potrai esprimere un'opinione accettabile.

    RispondiElimina
  9. Scusa Gus, io cosa ho scritto? Che non posso esprimermi sulle storie trattate nel libro proprio perché non l'ho ancora letto. Detto ciò non mi pare che la mia opinione non può essere accettabile.
    Ciao Gus!

    RispondiElimina
  10. Ma Laura per debolezza non riesce a dire di sì all'amore totale di Fausto. Si lascia trasportare dalla leggerezza del suo mondo "vacuo". Farà altre scelte, ma spenderà il resto della sua vita a ricercare il bene di quell'unico grande amore, sino a quando sua figlia, inconsapevolmente, la porterà a compiere un passo decisivo.

    Quella frase ha un senso dopo che uno conosce il "passo decisivo".

    Ogni cosa detta senza sapere la verità io la definisco non accettabile.

    Ciao Morgana.

    RispondiElimina
  11. Quid est veritas? La verità della protagonista del libro è la sua verità, io non la conosco perché ancora non ho letto il libro, quindi non puoi dirmi che il mio pensiero non è accettabile, altrimenti anch'io potrei affermare che il tuo pensiero non è accettabile perché la tua verità non è la verità di Laura. Riparleremo del libro e della verità solo dopo che lo avrò letto.
    Ciao Gus!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quid est veritas? ‹... vèritas› (lat. «che cos’è la verità?»). – Domanda rivolta da Pilato a Gesù (Giovanni 18, 38), che gli aveva detto: ad hoc veni in mundum, ut testimonium perhibeam veritati; omnis qui est ex veritate audit meam vocem «per questo sono venuto al mondo, per rendere testimonianza alla verità; chiunque è per la verità ascolta la mia voce». Si ripete talvolta per sottolineare la difficoltà di determinare in che cosa consista oggettivamente la verità: sì, tu dici che sei alla ricerca della verità: ma «quid est veritas?».

      Elimina
    2. Giusto. La parola non accettabile è sbagliata.
      Ti chiedo scusa Morgana.

      Elimina
  12. Non conosco l’autrice e ho notato la sua assenza nelle biblioteche. Alla prima occasione chiederò di recuperarlo… in biblioteca ci invitano a segnalare nuovi autori. Un caro saluto

    RispondiElimina
  13. La tua recensione e quello che scrivi anche nei commenti mi hanno incuriosita, quindi cercherò questo libro. Ma davvero Gus, non te la prendere per i commenti che non corrispondono al tuo modo di vedere le cose, siamo diversi e ciò che conta è essere civili 😘

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Si può leggere.
      Gli insulti mi scivolano addosso ma resta l'amarezza di chi è restato all'anno zero e crede che con l'acredine si possa arrivare alla ragione.
      Ciao Giulia.

      Elimina
    2. Mi avevi intimato di non scriverti più, e di norma non mi piace essere fastidiosa. Ma mi sono resa conto di essere stata troppo aggressiva, e siccome ci tengo più alla mia morale che alla mia reputazione, vengo qui a porgere le mie scuse a te e - soprattutto - a Sissi.
      Avrai notato che ho sbloccato entrambi. Ovviamente, se non vi interessa, siete liberi di togliervi, ma non c'è alcuna imposizione o alcun esilio dal mio blog da parte mia.
      Se il mio fosse un fraintendimento non lo so, so solo che fondamentalmente a te, Gus, ti vedo come una persona gentile e civile, entrambe qualità che apprezzo moltissimo in una persona.
      Quindi, sinceramente, ti auguro una buona giornata, e ti consiglio di star sereno, perché mi sono già resa conto di aver sbagliato, quando non nelle mie deduzioni, sempre e comunque per il modo in cui mi sono comportata.

      Elimina
    3. Torno a seguirti con piacere.
      Il chiarimento azzera tutto quello che è successo.
      Nel post dove hai notato un mio prenderti in giro ero riuscito ad interiorizzarti. Il mare rosso, il corpo intorpidito esprimeva una sensazione che riuscivo a condividere, fino a percepirla.
      Nella sua drammaticità il post per me è bellissimo.
      Grazie.
      Ciao.

      Elimina
    4. Grazie a te.
      Ciao.

      Elimina