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venerdì, novembre 24, 2017

Il teologo intraprendente






"Non giudicate per non essere giudicati". E' ricorso alle parole di Cristo il 75enne vescovo di Chioggia Angelo Daniel, per giustificare il sacerdote sorpreso in intimità con la moglie di uno dei fedeli. E nel paese è caccia all'identità del prete fedifrago. L'episodio. La dinamica è da "pochade": "lui" rientra a casa prima del previsto e trova "lei" a letto con un altro. L'altro è un prete, elemento anche questo né nuovo né originale. Anzi, un intellettuale, perché il sacerdote colto in "flagranza amorosa" è docente di Sacre Scritture a Padova, alla Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale. Il marito è sconvolto - e fin qui tutto normale" - si sfoga con il cognato e insieme vanno dal vescovo a chiedere giustizia.
E' qui che cominciano le curiosità. Innanzitutto, la Curia impedisce all'uomo di vedere il vescovo e chiama la polizia, perché "l'uomo era parso troppo agitato". Eccesso di precauzione, forse, ma vista l'età del prelato ci può stare. "Curiosa", invece, la valutazione del vescovo sull'accaduto.
Ammonisce "l'autorità morale" intervenendo sul giornale diocesano, 'La Nuova Scintilla': "non giudicare per non essere giudicati". E non dimentichiamo che "D'altra parte, pur essendo grande la responsabilità di un sacerdote che dovrebbe essere sempre per gli altri esempio e guida - rileva tra l'altro il Vescovo - non dobbiamo dimenticare che, a fronte di molti che per fortuna sostengono il prete, non mancano persone che direttamente o indirettamente, lo spingono a mancare." Insomma, lei l'ha provocato. Ma rassicura: "Se la debolezza ci accomuna - conclude - siamo certi però che c'è per tutti anche la misericordia e quindi il perdono di Dio".
Piena assoluzione per la scappatella, dunque, o un segnale di "modernità"? L'aut-aut spacca i chioggesi, che sono scatenati. Perché da lunedì è caccia al prete. C'è chi dice che "queste cose sono sempre successe e continueranno a succedere", chi si indigna perché non "lo avrebbe mai creduto", chi indulge di fronte alle debolezze umane perché e chi va al bar a giocarsi al lotto le età dei tre protagonisti. Ma lui non si è più visto: "è fuori Chioggia", fanno sapere dalle segreterie della Curia.


39 commenti:

  1. Pedofilia e desiderio donna sono i mali della Chiesa. Bisogna far chiarezza. I preti non sono eunuchi e i picchi ormonali sono un problema. Molte donne frequentano parroci credendo che questi siano di ferro e non di carne. Dai tempi di San Paolo questo problema esiste. Basta leggere le lettere ai Corinzi. Praticamente la castità è una grazia, preghiera assidua e senso di responsabilità. Non esiste un automatismo: prete=purezza.

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    1. Non esiste neanche un automatismo: "Ho fede quindi faccio il prete". Ma se ti imbarchi, assicurati di saper nuotare.

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    2. Vero. La fede deve essere accoppiata alla castità e alla responsabilità di mantenerla fino alla morte.

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  2. Giusto Gus.
    Non tocca a noi condannare; solo che, se accade molte volte, si dovrebbe perlomeno sollevarlo dalla carica.
    Come teologo sarà anche valido ma come uomo di chiesa non credo. Molte sono le giovani e belle donne a contatto con loro ed alcune sono piuttosto ingenue...qui non sto giudicando ma solo riflettendo. Ciao.

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    1. E' un problema insolubile. Anche con il matrimonio non si risolve. Molti protestanti hanno moglie e amante e ci scappa pure la pedofilia.
      La società di oggi offre molti stimoli erotici e uno che è normale in un momento di debolezza ci casca, e poi ci saranno una seconda e terza volta.
      Abbraccio Pia.

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    2. Penso anche io che non si può tollerare l'errore. Basta, fuori dalla Chiesa! Certi disturbano anche le ragazze che vanno a confessarsi con domande inopportune.

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  3. Lo sbaglio è a monte. I preti dovrebbero potersi sposare e frequentare delle donne o altri uomini come qualunque altra persona su questa terra.
    Non mi pronuncio sul tradimento ma sono certa che la provocazione non sia necessariamente partita da lei. Si sono piaciuti, si sono voluti, è successo il fattaccio. La colpa per me va equamente distribuita. Sempre che di colpa si possa parlare, non è che abbiano ammazzato qualcuno. La moglie se la vedrà col marito, il prete col suo vescovo.

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    1. Il marito è un idiota e nemmeno ne voglio parlare. Il vescovo sa che l'andazzo è quello e non c'è niente da fare.
      Non dico che la donna abbia provocato ma dimenticato che un prete deve essere approcciato in un modo più consapevole.

      Sì al celibato sacerdotale, perché il vero prete eserciterà sempre, comunque, una paternità, che non è quella della carne, bensì tutta spirituale, e per farlo non può avere impedimenti di sorta, problemi derivanti dal rapporto con la moglie, dall’educazione dei figli, problemi ordinari della gestione famigliare. Si ha dunque il ragionevole sospetto che dalle nozze dei preti nascano più problemi che soluzioni.

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    2. Mt 19,12: «Vi sono eunuchi che sono nati così dal grembo della madre, e ve ne sono altri che sono stati resi tali dagli uomini, e ve ne sono altri ancora che si sono resi tali per il regno di Dio.


      Bisogna capirlo. Non basta credere, è necessario dimostrarlo. No alla religione tascabile.

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    3. Infatti il problema è proprio questo non potersi sposare oltre ad un poco rispetto delle leggi da chi prende le firettive.

      L'apostolo Paolo in 1corinti 7: 8,9

      8 Ora dico a quelli non sposati e alle vedove: È bene per loro che rimangano come sono anch’io. 9 Ma se non hanno padronanza di sé, si sposino, poiché è meglio sposarsi che essere infiammati [dalla passione].

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    4. Anna, san Paolo parla del matrimonio e non del sacerdozio.
      La vedovanza è la strada giusta, ma deve essere una scelta meditata perché se uno non ci riesce è meglio riprenda mogli o marito.

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    5. Questa paternità spirituale a mio modo di vedere la eserciterebbero anche meglio se non dovessero continuamente spegnere gli ardori.

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    6. Cristo ci invita a vivere imitandolo. Lui ha vissuto come uomo, come noi. Perché vivendo da Dio sarebbe un imbroglio.
      Cristo diceva che con la fede potremmo spostare le montagne.
      Quello che ha fatto dipende dalla sua capacità di non peccare e dall'Amore verso il Padre. Certamente la grande spiritualità allontana gli ardori peccaminosi.
      Il problema che la fede inziale che porta al sacerdozio, finita la spinta propulsiva, porta il prete a desideri non permessi. A questo punto deve lasciare l'abito e vivere la sua nuova vita.

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  4. Quanta miseria cova nell'animo umano. Buona serata.
    sinforosa

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  5. Siamo peccatori....Ogni giorno saliamo, in speranza,i gradini di quella scala che porta al Cielo...e magari capita che il giorno dopo facciamo dei ruzzoloni.....
    Sarebbe giusto non giudicare...e poi suggeriamo giudizi . E un post che ci suggerisce di imparare ad amare senza riserve.Anche chi sbaglia nel non rispettare i comandamenti....
    Una regola saggia (a mio parere) è quella di confessarsi frequentemente....
    Sogni d'oro amico mio...continua serenamente il tuo riposo notturno e domani arriveranno nuovi canti. Bacio Gus.

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    1. Il non giudicare nessuno vuol dire accogliere tutti.
      Senza identificare il non giudicare con la parola accogliere, ci sarebbe un equivoco perché, quanto a giudicare, dobbiamo giudicare.
      Ma non possiamo giudicare la persona, la persona viene accolta, giudichiamo un atto: "un atto così è sbagliato".
      Dicendo "tu hai compiuto un atto sbagliato", perché per giudicare la persona entrano infiniti fattori a noi sconosciuti.
      Certo, il mondo giudica la persona perché fissa la perfezione in valori che costituiscono il tornaconto per sé, e ha interesse, quindi, a eliminare le persone che cadono sotto i segmenti di giudizio in cui fissa la perfezione.
      Io non conosco il Vescovo di Chioggia. Non giudico quest'uomo, do il giudizio di valore separando la persona dalle azioni. Le azioni sono sbagliate. Si è comportato da idiota.

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  6. "non dobbiamo dimenticare che, a fronte di molti che per fortuna sostengono il prete, non mancano persone che direttamente o indirettamente, lo spingono a mancare."
    ..mi vien da ridere... ma tanto...

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    1. Sono parole che puzzano di menzogna. Il Vescovo di Chioggia tende a deresponsalizzare il prete-teologo scaricando il peccato grave esclusivamente sulla donna. E fa di più. A sua difesa stravolge le parole di Gesù che riguardano il perdono, che è cosa molto diversa dal giudizio di valore, irrinunciabile perché serve a riconosce ciò che bene da quello che è male, ovvero l'errore del prete che commette un peccato grave. Teologicamente un adulterio perché lui è sposato, è sposato con Cristo. Inoltre fa commettere lo stesso peccato alla donna che è sposata.

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  7. Gli amici di Google plus:



    Gus O.
    +1
    +Francesco Grieco
    Grazie.
    Ciao.



    Gus O.

    +Vittorio Langella
    Grazie.


    Gus O.

    +Vincenzo Langella
    Ciao.
    Grazie.



    Barby C.1972



    Gus O.

    +Anna Piediscalzi
    Grazie.
    Buona giornata.



    Gus O.

    +M.LUISA Zaza
    Grazie.
    Buona giornata.




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  8. Barby C.1972

    Gus..sempre storie interessanti....dovresti fare il regista o lo scrittore..... Chi si nasconde dietro Gus... Buona giornata al prossimo racconto...🌸🍀🍀😊

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    1. Gus O.

      +Barby C.1972
      Stranamente io come lavoro sono direttore amministrativo
      di un ente pubblico.

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    2. Perché i privati, difficilmente, (statistica) scrivono blog?
      Ps sei o eri?

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    3. Non gradisco domande personali. Puoi solo commentare un argomento.
      Non puoi essere sgarbata verso l'Admin e le persone che scrivono nel blog.

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    4. E poi io ho commentato alla tua risposta su una domanda personale di un blogger rivolta a te.
      Sono accecata: non la vedo più.
      Buon giorno

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  9. Per fortuna ci sono giudici (anche corrotti purtroppo) e prigioni sovraffollate. Il giudicare, o meglio, dire le cose come stanno, da fastidio a chi non ha la coscienza pulita. Si alla fine sarà Lui a giudicare e perdonare.. Ma l'inferno è il purgatorio dove sarà e per chi? Per gli assassini che mandano in libertà, e poi? Il più grosso peccato mortale è togliere la vita a chi l'ha donata. Come vedi il perdono ha vita breve per le brave e povere persone. Quante violenze stanno accadendo ultimamente? Nemmeno si può portare fuori il cane a fare pupù. Tanto gli assassini sono tutelati, e perdonati soprattutto da Dio.

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    1. Lo Stato grazie al codice penale applica pene detentive per chi commette un reato. A volte concede la Grazia, l'Amnistia, la riduzione della pena.
      Tu sai che quello che chiamiamo Dio è Mistero che si rivela attraverso lo Spirito Santo.
      Ebbene il Padre può giudicare e perdonare. Noi non possiamo giudicare perché siamo nella stessa situazione di quelli che volevano lapidare l'adultera, ovvero siamo peccatori. Sulle azioni delle persone esprimiamo un giudizio di valore. Possiamo condannare un'azione sbagliata e non la persona che l'ha compiuta.

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    2. Ma io non sono una blogger professionista. E poi cosa ho detto di sgarbato all'admin? Nemmeno lo conosco. Tu hai interpretato male.

      Comunque hai ragione lo Spirito Santo esiste... Si soffre molto, ma poi tutto ritorna.

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    3. Ci rimane da parlare del Purgatorio in sé. Al momento della morte di ognuno di noi, come sappiamo, l’anima si separa dal corpo e si trova immediatamente alla presenza di Nostro Signore Gesù Cristo per il Giudizio particolare. Se un’anima si trova in peccato mortale, viene immediatamente precipitata all’Inferno (pena eterna). Se invece un’anima si trova in grazia di Dio, possono verificarsi due casi. Il primo caso, relativamente poco frequente, è che la persona abbia già interamente scontato sulla terra la pena dovuta per i suoi peccati: in questo caso la sua anima viene immediatamente accolta in Paradiso, nel grado di felicità e di beatitudine che ha meritato con le sue opere buone (un grado che ovviamente è diverso per ogni anima, ma per ognuna si tratta di una felicità che da quaggiù non possiamo nemmeno concepire, tanto è grande e perfetta). Il secondo caso, purtroppo molto più frequente, è che ad una persona morta in grazia di Dio rimanga da scontare una certa pena temporale, grande o piccola che sia, che non è riuscita a scontare per intero sulla terra, o anche alcune colpe veniali di cui non ha voluto pentirsi: ecco la necessità del Purgatorio.

      In pratica, le anime perfette vanno direttamente in Paradiso; le anime imperfette invece (cioè le anime buone, ma con delle macchie non ancora pienamente purificate) vanno in Purgatorio, per essere purificate e rese perfette. Anche in Purgatorio ci sono infiniti livelli, come per il Paradiso e l’Inferno: si va da un Purgatorio relativamente lieve e che dura pochissimo o poco tempo, a un Purgatorio più severo e lungo (vari decenni o secoli, per dirlo nel nostro linguaggio legato al tempo), fino all’ultimo stadio del Purgatorio, che è praticamente indistinguibile dall’Inferno quanto alla gravità dei tormenti e inoltre, in certi casi estremi, potrà durare persino fino alla fine del mondo....
      Cribbio ci perdona si, ma più o meno, tutti pagheremo. *+*

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    4. E' un commento intelligente ma su queste problematiche io non mi pronuncio. Ogni cosa si vede con la logica umana, ma il Mistero è un'altra cosa.

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    5. Il mistero ma anche no... Se ci pensi bene non è proprio mistero. Buon giorno

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    6. Io le ho pagate tutte in questa Vita, pure bella prossima, pagato anche per quelle di alcuni. Sarò sulle alte vette in paradiso a dondolarmi vicino al ponte di un arcobaleno di luci 😌

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    7. Il Mistero è la volontà di Dio. Cosa rappresentano nella realtà Paradiso, Purgatorio, Inferno. La sua misericordia, il perdono, quello che accade nel mondo.

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  10. Ho ricevuto una saggia e esauriente risposta. Grazie. Buona giornata. Bacio Gus

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  11. Io lo ringrazio, ma deve preparaci il conto. Par condicio per tutti.

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    1. Noi dobbiamo stare sempre lontani dal peccato.

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