L'uomo è un essere strutturalmente aperto, definito dal compito inesauribile di "divenire ciò che è", come diceva Nietzsche. Rispetto a tutti gli altri essere viventi ha una caratteristica del tutto particolare: ha bisogno per la propria formazione di una "educazione" eccezionalmente lunga. Mentre gli animali, in tempo breve, sono in grado di attuare autonomamente
tutti i comportamenti di cui geneticamente dispongono, per l'uomo vi è la necessità di una lunga traiettoria educativa. La stabilità della relazione generativo-educativa è richiesta dalle caratteristiche stesse dell'itinerario di sviluppo della vita umana personale.
Tale processo non implica solo la diade madre-bambino, bensì anche la figura maschile-paterna.
L'emergenza dell'identità del soggetto umano ha un essenziale bisogno di avvalersi di differenza, complementarietà e chiarezza delle figure e dei ruoli rappresentati dall'uomo e dalla donna.
Non vedi i documentari su comportamenti degli animali?
RispondiEliminaPer quanto tempo deve venir educato un cucciolo?
EDICHE specie?
E' direttamente proporzionale alla durata della vita?
Nel mondo animale non esiste la famiglia. Un animale dopo un tempo brevissimo non riconosce i cuccioli cresciuti e può accoppiarsi con loro. Non riconosce nemmeno l'animale femmina che ha messo al mondo.
EliminaIl rapporto maschio-femmina-cuccioli è regolato dall'istinto che assicura la continuità della specie. Un cane e una cagna non si preoccupano del destino del cucciolo e nemmeno lo riconoscono quando è cresciuto.
Non c'è nessun rapporto tra animali e uomo.
Forse è che semplicemente abbiamo perso la nostra sana animalità e il nostro istinto.
RispondiEliminaUn animale sa partorire da sé, noi facciamo corsi pre-parto e ci vuole una intera sala piena di medici e operatori sanitari per farci cagare fuori un figlio^^
Moz-
Spesso manco vivo.
EliminaE tu c'OME lo USI il POLLICE OPPOnibile?
Sei cresciuto da quando giocavi con la torre?
Nipote mioooo!! Ma che dici! Farci cagare fuori un figlio?! Farci?!
EliminaVorrei vedere tu, o voi uomini partorire, che ululati di sana animalità fareste!
Perciò, la sana animalità, va anche bene, un po', ma non mettere in mezzo il plurale, e tantomeno i medici, perché, di parto ancora si muore eh!
Te possino.
Io non modero il blog ma ho il diritto di eliminare i commenti offensivi verso la mia persona, verso gli altri e le accuse non documentate.
RispondiEliminaUn lavoro odioso che sono costretto a fare verso i molestatori, logicamente quando ho tempo.
Lo sai che lo faccio a POSTA a inserire parole sul quale puoi arRAMPIcarti per poterle ELI'minare.
EliminaInDIA venerano un DIO ELeFANTE che ci inSEGNA l'ARTE della FAMIGLIA ANImale.
Comunque mi BASTA CHELO hi LETTO.
Hai cancellato anche quelli di SARA o SILVerANA?
Mi sa che anche tu fai il d'OPPIO GIOCO.
Io non sono nel cervello di chi scrive. Quello che elimino l'ho già spiegato. L'affermazione educazione dell'animale in rapporto a quella dell'uomo è corrette. Ci saranno eccezioni, gli elefanti, come hai scritto, ma è normale.
RispondiEliminaIo cancello quello che non risponde ai miei criteri di rapporto corretto con le persone e non sto a guardare chi scrive. Sono contrario al doppio gioco.
Ancor PIU' GRAVE non conoscerlo il DOPPIO GIOCO.
EliminaSei stato un ELeFANTE?
Che ANIMAle pensi di essere stato o ... sei?
O ti senti già uno SPIRITO LIBERO?
Io? Scimmia.
EliminaCiao Gus, mi scuso per non essere stata presente da te, ho risposto agli amici nel mio blog, ora vado a far le scuse a tutti.
RispondiEliminaMa capiscimi, capitemi.
Un abbraccio.
L'abbraccio solleva il morale.
EliminaBacio Fiorella.
Buonaserata a te che gridi ai nostri cuori l'ingiustizie del mondo moderno a te che cerchi di farci partecipi di un amore più profondo da cui arriva la vera luce. Grazie amico Gus. Bacio e buona domenica.
RispondiEliminaBacio Lucia.
RispondiEliminaSpesso, però, i genitori egoisti-prepotenti-violenti non sono all'altezza di questo compito, e allora i figli sono cani senza collare.
RispondiEliminaChe fare in questi casi? Sono contraria alle soluzioni dei Servizi sociali che si limitano a privare della patria potestà il minore ; che fare allora, nominare un tutore?
Cristiana
I genitori violenti devono essere privati della patria potestà. L'affidamento dovrebbe essere fatto ad un'altra famiglia che non ha figli e chiedono l'adozione. Sono situazioni difficili.
RispondiEliminaCiao Cri.
Se un genitore e' violento, difficilmente si recupera, ne so qualcosa...
RispondiEliminaSempre avrà, penso io, quell'agressivita' che si porta dentro.
Affidamento, uhmmmm, potrebbe anche andare bene, sempre nel rispetto e nel bene dei bambini.
Pero' non credo molto, ci sono situazioni, cosi varie che bisogna essere attenti molto attenti, che i bambini non cadano dalla padella nella brace.
Abbraccio Gus.
Concordo perfettamente con il tuo pensiero. In una famiglia di devono essere un padre e una madre. Però sono convinta, diciamo al 20%, che anche due genitori di uguale sesso che diano davvero amore (e sottolineo quel davvero amore) possano fare giustamente la loro parte nella formazione educativa del bambino. Buon pomeriggio domenicale
RispondiEliminaIl fatto di essere omosessuale non significa che non si può essere buoni educatori.
RispondiEliminaCiao Annamaria.
Gus il mio nome vero è Anna. Di Maria è il mio cognome da nubile che io ho usato facendolo diventare Annamaria. Ci tenevo a precisarlo. Dolce notte
EliminaGrazie Anna. Ero convinto al 100% che non ti chiamavi Annamaria.
EliminaSiamo persone, se amiamo con sentimenti puri sappiamo donare amore. Le parole "diversi o normale" non sono per me degne d'importanza: siamo tutti creature di Dio e impariamo da Lui cosa significa essere "genitori"Bacio Gus.
RispondiEliminaDal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 18,9-14.
RispondiEliminaIn quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano.
Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Bacio Lucia.