Dall'appartenenza sgorga la domanda del cambiamento: "Compi , o Signore,
il miracolo che io non so fare".
La
coerenza infatti è un miracolo, è una grazia e non il puro esito di uno sforzo
di volontà. Dall'ethos dell'appartenenza, che è l'ethos dell'uomo nuovo, nasce
una trasformazione della persona secondo i suoi due fattori costituivi:
intelligenza e affezione.
Il
cambiamento dell'intelligenza è un mutarsi del modo di percepire e concepire
una conversione per cui Cristo viene riconosciuto come principio interpretativo
di tutto.
Il
cambiamento dell'affettività si documenta nell'insorgere della gratuità.
Gratuito è un rapporto definito nella prospettiva dell'eterno, cioè di Cristo.
Chi
non ama sua moglie o marito, i figli o gli amici in funzione dell'eterno, cioè
della costruzione della presenza di Cristo, non ha fatto esperienza di un amore
vero.
"Gratuitamente ho dato, gratuitamente avete ricevuto"
RispondiEliminaIn questa vita come si fa a non amare? Si intenerisce il cuore e si inumidiscono gli occhi per un piccolo incantevole ciclamino nato in vaso non suo. E' solo, Con il gambo diritto quasi a sfidare il caldo di queste giornate: vado avanti a testa diritta, mi dice mente gli verso gocce d'acqua nel mattino di un nuovo giorno. Sai Gus anche noi qualche miracolo lo possiamo fare: far sorridere una ragazzina che piange la sua nonna che l'ha cresciuta, donandole un piccolo angioletto di strass. E' stupido, lo so, ma lei se lo ha stretto al cuore. E ha sorriso. Buona serata Gus. Bacio
Bacio Lucia.
EliminaE per chi non è credente?... Ma ama moglie, marito, figli, amici, il creato tutto e persino il temperamento che lo contraddistingue, di un amore concreto e che volge all'infinito ed alla luce?...
RispondiEliminaOggi, al paese natio, s'è celebrato il cinquantesimo anniversario del sacerdote che mi ha cresciuta: l'ho chiamato, volevo gioire della sua gioia. Prima di chiudere mi ha ripetuto come in ogni occasione: ricorda di rivolgerti sempre a Lui...
Ed io: ma non parliamo da anni oramai...
E il don: bugie...
Poi leggo te, ed il pensiero si intensifica e si allarga. Ma non ne colgo i confini, non riesco più a definirlo, il mio pensiero.
Buona domenica, Gus.
Regina
Per tutti ci sono momenti di incertezza e pensieri maligni che si infilano nel nostro cervello. Non bisogna avere paura ma aspettare che la tempesta si plachi.
RispondiEliminaIl samaritano del Vangelo di oggi non era un credente. Eppure...
Regina, se leggi bel blog di Daniela che parla del samaritano trovi il mio commento: "La speranza è che anche noi nella vita ci comportiamo come il samaritano".
RispondiEliminaQuesta sera sono andato alla celebrazione della Santa Messa e il Vangelo di Luca termina con queste parole di Gesù rivolte al dottore lella legge: "Va' e anche tu fa' così" , riferendosi al buon samaritano.
Il sacerdote e il levita si sono fermati alla libertà imperfetta, quella che ti pone un interrogativo e bisogna rispondere con il rischio di sbagliare. Il samaritano è, invece, arrivato alla libertà perfetta, quella che non impone una scelta, perché tutto è scritto nella nostra coscienza. Tu vedi uno che è ferito e corri a aiutarlo e non ti poni l'interrogativo: " E se quello sta imbrogliando e appena mi avvicino mi deruba e poi mi ammazza?".
Potresti cortesemente postarmi il link del blog di cui parli?... Lo leggo con molto piacere.
RispondiEliminaChissà se imbattermi nel tuo di blog è stato semplice e pure caso. Sorrido...
http://rallegrati.blogspot.it/
RispondiEliminaE' il link.
Ciao.
Buongiorno Gus, sai, la mia storia e' complicata, so che il mio Qualcuno e' sempre con me, ma nel fatto di "famiglia" come intende, con me si e' un po' "distratto"...pero' devo dire che le "mancanze" si sono trasformate, alcune volte in pienezza cosi grandi da colmare tante cose, e fare di me una persona "diversa" piu consapevole e forte.
RispondiEliminaParlo sempre, e tu, lo sai, della mia vita...non ho l'esperienza e la conoscenza della teologia e degli Scritti cosi profonda, perciò parlo sempre di come sento io la vicinanza del mio Qualcuno.
Ciao Gus abbraccio.
Lo so Fiorella.
RispondiEliminaBacio.
Il commento postato ieri sera ha seguito il vento impetuoso che ha rovinato i miei fiori..
RispondiElimina«Ama il tuo prossimo», cioè ama in primo luogo chi vive gomito a gomito con te." Il Buon Samaritano è Gesù stesso.
Il prefazio di domenica diceva:
"E' veramente giusto lodarti e ringraziarti Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, in ogni momento della nostra vita, nella salute e nella malattia, nella sofferenza e nella gioia, per Cristo Tuo servo e nostro Redentore. Nella sua vita mortale egli passò beneficando e sanando tutti coloro che erano prigionieri del male. Ancora oggi, come buon samaritano viene accanto ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito e versa sulle sue ferite l'olio della consolazione e il vino della speranza: Per questo dono della Tua Grazia, anche la notte del dolore si apre alla luce pasquale del Tuo Figlio crocifisso e risorto. E noi, insieme agli angeli e ai santi....."
d
Imitare il buon samaritano è difficilissimo. Non ci riescono nemmeno gli uomini di Chiesa, almeno da quello che Gesù dice nella parabola narrata nel Vangelo di Luca.
RispondiEliminaCiao Lucia.